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Seguito della discussione della proposta di legge: Capezzone ed altri: Modifiche alla normativa sullo sportello unico per le imprese e in materia di dichiarazione di inizio attività (A.C. 1428-A); e dell'abbinata proposta di legge Allasia ed altri (A.C. 1543) (ore 17,43).
(Esame dell'articolo 1 - A.C. 1428-A ed abbinata)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 1428 sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DANIELE CAPEZZONE, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sui subemendamenti Tomaselli 0.1.100.6, Zanetta 0.1.100.14, Tomaselli 0.1.100.7 e Provera 0.1.100.1, mentre il parere è contrario sul subemendamento Formisano 0.1.100.11.
Il parere è altresì contrario sui subemendamenti Gioacchino Alfano 0.1.100.12, Contento 0.1.100.15, e Provera 0.1.100.2 e 0.1.100.3. La Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.1.100.21, riferito al comma 9 dell'emendamento 1.100 della Commissione, con il quale si sopprimono le parole: «ridotti della metà per i profili di procedimento attivati dalla presentazione della dichiarazione di conformità».
La Commissione esprime ancora parere contrario sul subemendamento Gioacchino Alfano 0.1.100.13, mentre il parere è favorevole sul subemendamento Provera 0.1.100.4. La Commissione formula un invito al ritiro del subemendamento Tomaselli 0.1.100.8 ed esprime un parere contrario sul subemendamento Provera 0.1.100.5.
Raccomanda quindi l'approvazione del suo subemendamento 0.1.100.20 riferito al comma 13 dell'emendamento 1.100 della Commissione, con il quale si sopprimono le parole: «e di certificazione di prevenzione incendi».
La Commissione esprime parere contrario sugli identici subemendamenti Tomaselli 0.1.100.9 e Contento 0.1.100.16, nonché sui subemendamenti Tomaselli 0.1.100.10 e Contento 0.1.100.17.
La Commissione raccomanda infine l'approvazione del suo emendamento 1.100. Di conseguenza, gli emendamenti da Lazzari 1.53, a pagina 10 del fascicolo, a La Loggia 1.62, a fine pagina 14, sono di fatto da considerarsi preclusi dall'emendamento presentato dalla Commissione.
PRESIDENTE. Onorevole Capezzone, le chiedo scusa, lei ha parlato di emendamenti preclusi; immagino però che, in caso di mancata approvazione, il parere sarebbe contrario...
DANIELE CAPEZZONE, Relatore. Certo, è naturale.
La Commissione formula un invito al ritiro dell'emendamento Brugger 1.51 e degli identici emendamenti Boato 1.50 e Betta 1.65, perché la materia sarà ripresa successivamente.
PRESIDENTE. Il Governo?
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore, proponendo tuttavia la riformulazione del subemendamento Zanetta 0.1.100.14, nel senso di eliminare le ultime parole «costituenti gli allegati tecnico-progettuali».
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Tomaselli 0.1.100.6, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 403
Maggioranza 202
Hanno votato sì 403).
Prendo atto che il deputato Misiti non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Pag. 84PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE CARLO LEONI (ore 17,50)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del subemendamento Zanetta 0.1.100.14, sul quale la Commissione ha espresso parere favorevole, mentre il Governo ha chiesto una riformulazione. Chiedo all'onorevole Zanetta se acceda alla riformulazione proposta.
VALTER ZANETTA. Sì, signor Presidente, accetto la riformulazione e ringrazio anche la Commissione e il Governo per aver accolto il mio subemendamento, che rientra nella finalità di questa proposta di legge, che è quella di agevolare le proposizioni delle attività produttive, tentando soprattutto di accelerare gli iter in riferimento, ad esempio, alla presentazione della domanda per via telematica.
Il mio subemendamento tende anche a ridurre le copie cartacee che vengono presentate in misura eccessiva e che vanno poi a riempire gli archivi. In ragione di ciò, quando si dice di limitare a quattro le copie cartacee presentate sia per elaborati tecnici che per la domanda, credo che raggiungiamo un obiettivo compreso nella finalità di questa proposta di legge. Quindi, un grazie al Governo e un grazie alla Commissione, che ha accolto il senso del mio subemendamento.
PRESIDENTE. Prendo atto che la Commissione conferma il suo parere favorevole sul subemendamento Zanetta 0.1.100.14., nel testo riformulato.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Zanetta 0.1.100.14 nel testo riformulato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 410
Votanti 409
Astenuti 1
Maggioranza 205
Hanno votato sì 408
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Tomaselli 0.1.100.7, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 407
Votanti 406
Astenuti 1
Maggioranza 204
Hanno votato sì 405
Hanno votato no 1).
Prendo atto che le deputate Pelino e Mistrello Destro non sono riuscite ad esprimere il proprio voto.
Prendo atto altresì che il deputato Di Cagno Abbrescia non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione del subemendamento Formisano 0.1.100.11.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Formisano. Ne ha facoltà.
ANNA TERESA FORMISANO. Signor Presidente, ho ascoltato il parere della Commissione e del Governo sul mio subemendamento, che sostanzialmente è un parere contrario. Mi permetto di ritornare sul tema in discussione, sperando che il sottosegretario Bubbico mi ascolti con particolare attenzione e colga il significato di questo subemendamento. In Italia abbiamo oltre 8 mila comuni, se non ricordo male. Di questi 8 mila comuni, 5 milaPag. 85hanno già attivato lo sportello unico, gli altri non sono stati messi nelle condizioni di farlo per vari ordini di motivi.
In Commissione, signor Presidente abbiamo più volte ascoltato anche il presidente dell'ANCI, i rappresentanti delle associazioni dei consorzi industriali. Per comprendere lo spirito e la ratio di questo subemendamento, immaginiamo un cittadino all'indomani della notizia appresa sulla stampa della approvazione di questa legge, alla quale credo tutti abbiamo dato il nostro contributo. Vedrete che sono stati presentati emendamenti della Commissione e che c'è sostanzialmente una coralità di intenti sullo spirito di questo provvedimento.
Vorrei sottolineare un aspetto importante: molte volte in quest'aula si parla di opposizione tanto per fare opposizione; credo che questo sia uno degli esempi più esaltanti di come si può lavorare insieme da posizioni completamente diverse se l'obiettivo che si vuole raggiungere è di grande respiro, sul quale tutti siamo intenzionati a dare un contributo. Questa proposta di legge vuole andare incontro al cittadino che intende diventare imprenditore - se non lo è già - o vuole aprire un'altra struttura ed eliminare tutte quelle pastoie burocratiche che mal si coniugano con lo spirito imprenditoriale, che esige una risposta in tempi certi, poiché ricevere una risposta domani sarebbe già tardi. Abbiamo presentato questo subemendamento perché vogliamo dare al provvedimento anche una sostanza di merito importante. Sappiamo perfettamente quali sono le difficoltà che vivono i comuni oggi - e in questa proposta di legge noi parliamo anche di consorzi di comuni - per le esigue risorse che hanno a disposizione.
Prima parlavamo di precariato: quanti comuni sono stati costretti a ricorrere ai contratti di collaborazione coordinata e continuativa per sopperire alla carenza del personale che magari era andato in pensione! Allora io chiedo che mi si spieghi come si fa a coniugare la necessità di raccogliere nello stesso luogo, anche fisico, diciamo nello stesso ufficio, con personale qualificato, tutta quella serie di uffici che dovrebbe visitare - per essere buoni - l'imprenditore che vuole aprire un'impresa.
Immagino quante attese avranno gli imprenditori il giorno successivo a quello in cui i giornali daranno notizia dell'approvazione della proposta di legge in esame: spereranno di rivolgersi ad un comune e di trovare subito lo sportello unico per velocizzare, per lo meno adeguandoci ai tempi europei, per non parlare poi di altri tempi, la fase di inizio di un'attività imprenditoriale. Questo non potrà avvenire in molti casi, perché molti comuni e molti consorzi di comuni non hanno le risorse idonee ed adeguate per aprire tali uffici.
Vorrei richiamare l'attenzione su una questione che ritengo importante. Abbiamo sentito parlare più volte di un «tesoretto»: perché non pensare di destinarne una quota all'incentivazione dei comuni che aprono gli sportelli? Alla fine tutto ritorna alla creazione di posti di lavoro, perché apriamo nuove aziende, si incrementa il lavoro per gli imprenditori e per i giovani che aspettano un posto di lavoro; ecco, io mi permetto sommessamente di chiedere al sottosegretario di rivedere il parere espresso sul nostro subemendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Bernardo. Ne ha facoltà.
MAURIZIO BERNARDO. Signor Presidente, ritorno su un argomento che è estremamente delicato anche perché riguarda un testo di legge ampiamente condiviso; infatti, molti degli emendamenti che ogni formazione politica ha voluto presentare per l'esame in Commissione, e poi anche in Assemblea, mettono in risalto una condivisione di fondo relativa alle risorse finanziarie. Le esigenze e le necessità che, anche recentemente, il presidente dell'ANCI ha riproposto in un incontro tenutosi a Milano (è stata predisposta una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio dei ministri e ai ministri competenti), mi portano a dire quanto opportunoPag. 86sia fare un'ulteriore riflessione su cosa significhi avere strumenti adeguati per un testo come quello al nostro esame.
Quindi, chiediamo una rivalutazione da parte del Governo o (rispetto a quello che noi possiamo immaginare, laddove non ci potesse essere un ripensamento da parte del Governo), di accettare un ordine del giorno che impegni ad individuare, soprattutto con riferimento a quella gran parte di comunità locali che sono al di sotto dei 5 mila abitanti (quindi con quello che significa la cosiddetta gestione associata, l'unione di comuni), le risorse necessarie a esercitare competenze e funzioni adeguate ad un simile disegno. Si tratta di fare una riflessione andando al di là di alcune aree geografiche che vengono identificate nel testo del subemendamento, anche perché la misura non ha rilievo soltanto in una parte dell'area geografica del Sud ma, direi, complessivamente, nell'intero paese.
Quindi, rivolgiamo al sottosegretario Bubbico l'invito a valutare positivamente le nostre precedenti considerazioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, intervengo solo per dire che su questo tema noi, come Lega, abbiamo una posizione diversa, nel senso che, pur condividendo l'impostazione generale della prima parte del subemendamento Formisano 0.1.100.11, nella quale si va a stabilire un meccanismo di incentivazione attraverso un sistema di contribuzione ai comuni, siamo sempre a favore di tutto ciò che dallo Stato centrale viene a beneficio della periferia, soprattutto delle piccole comunità e piccole località, in particolare di quelle di montagna.
Non possiamo invece condividere un meccanismo che aumenti il sistema di contribuzione qualora si tratti di comuni ricadenti nelle aree obiettivo 1 o 2, perché diversamente si creerebbero delle discriminazioni; non è in alcun modo dimostrato che amministrazioni pubbliche - di ciò infatti stiamo parlando - che non ricadono in aree di crisi o svantaggiate abbiano situazioni di cassa migliori rispetto a quelle lì ricomprese. Non è così, ed è facile dimostrarlo. Dunque, con questo meccanismo si potrebbe creare una sperequazione che assolutamente non è in linea con i nostri principi. Infatti, siamo fermi sul fatto che servano più risorse agli enti locali, e siano altresì fermi sul principio che la distribuzione di queste risorse venga effettuata in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo ci asterremo.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FILIPPO BUBBICO, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Vorrei preliminarmente ricordare che questo provvedimento mira a definire modalità e procedure più precise e più nette per avviare un'attività produttiva nel nostro paese. Ovviamente, tali procedure e lo snellimento delle stesse individua nello sportello unico uno snodo fondamentale. Tuttavia, tale istituto è disciplinato da altra disposizione, come viene ricordato nello stesso emendamento proposto dall'onorevole Formisano. Credo che la questione meriti attenzione, ma non attraverso una formulazione che renda strutturato un intervento che deve essere invece restituito ad una modalità organizzativa propria degli enti locali. Infatti, lo sportello unico ha come finalità, da una parte, la definizione di un front office unico per i cittadini e per le imprese e, dall'altra, una modalità organizzativa delle strutture amministrative degli enti locali che risponda a criteri di efficienza e di efficacia (e, quindi, costi meno). Tuttavia, trattandosi di processi fortemente innovativi e in talune parti del paese ancora disattesi, si pone un problema di incentivazione o di sostegno, affinché le amministrazioni siano indotte ad organizzare le proprie attività amministrative in coerenza con i principi fissati dal decreto legislativoPag. 87n. 112 del 1998, e richiamati da questo disegno di legge, per quanto utili a sveltire le operazioni di avvio delle attività produttive. Per questo motivo, l'emendamento non può essere accolto; pertanto, confermiamo l'orientamento già annunciato. Tuttavia, la questione politica posta e la rilevanza amministrativa non possono essere eluse né disconosciute.
Quindi, il Governo si dichiara disponibile ad esprimere parere positivo su un ordine del giorno che impegni le istituzioni nell'ambito delle responsabilità ad esse attribuite per sostenere un processo di implementazione uniforme ed efficiente della modalità definita come sportello unico, al fine di rendere esigibili quei diritti definiti con questo disegno di legge; ovviamente, le modalità di incentivazione potranno riguardare le strumentazioni di natura amministrativa che i vari programmi mettono sicuramente a disposizione delle amministrazioni titolari delle rispettive competenze.
ANNA TERESA FORMISANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANNA TERESA FORMISANO. Alla luce delle considerazioni del sottosegretario Bubbico, ritiro l'emendamento e presenterò un ordine del giorno.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Provera 0.1.100.1, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 412
Votanti 409
Astenuti 3
Maggioranza 205
Hanno votato sì 407
Hanno votato no 2).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Gioacchino Alfano 0.1.100.12, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 421
Votanti 418
Astenuti 3
Maggioranza 210
Hanno votato sì 189
Hanno votato no 229).
Prendo atto che la deputata Formisano non è riuscita a votare e che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo al subemendamento Contento 0.1.100.15
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, credo di dover segnalare una situazione abbastanza singolare. Nessuno nega che sia importante velocizzare i procedimenti, soprattutto allorché siano perfettamente coerenti, ad esempio, con la programmazione urbanistica. È la prima volta che in una disposizione di legge fa capolino una norma abbastanza singolare. La disposizione di cui al comma 8, infatti, prevede che qualora risulti che il progetto di impianto produttivo, sebbene conforme alla vigente disciplina ambientale, sanitaria e di tutela dei beni culturali, contrasti con lo strumento urbanistico e lo stesso strumento non individui aree destinate all'insediamento di impianti produttivi o individui aree insufficienti o inutilizzabili, il responsabile dello sportello unico convoca immediatamente la conferenza deiPag. 88servizi e, con una procedura abbastanza complessa - che prevede il voto della conferenza e l'obbligo di convocazione del consiglio comunale per l'eventuale deliberazione di una variante urbanistica - si può sostanzialmente superare la previsione di piano.
Comprendo il motivo che ha indotto la Commissione a presentare l'emendamento, probabilmente correlato al fatto che in molti comuni la previsione urbanistica non venga realizzata e spesso sia di ostacolo proprio allo sviluppo produttivo. Tuttavia, il fatto che si arrivi a formalizzare un obbligo per la pubblica amministrazione di intervenire anche quando c'è un palese contrasto con il piano urbanistico, mi sembra contrasti con i principi di efficienza e di trasparenza cui dovrebbe essere tenuta la pubblica amministrazione.
A nostro avviso, il procedimento deve essere celere prima di tutto nei confronti di chi risponde ai requisiti di legge. Non ci può essere un procedimento dedicato e addirittura accelerato per chi propone una richiesta di insediamento che addirittura contrasti con la previsione dello strumento urbanistico.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Contento n. 0.1.100.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 403
Astenuti 16
Maggioranza 202
Hanno votato sì 162
Hanno votato no 241).
Prendo atto che i deputati Buontempo e Formisano non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione del subemendamento Provera 0.1.100.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Provera. Ne ha facoltà.
MARILDE PROVERA. Prendo atto della disattenzione del mio gruppo grazie. In ogni caso, il subemendamento in esame si basa su una serie di considerazioni che già sono state svolte. Se il progetto di impianto produttivo contrasta con lo strumento urbanistico, e non vi sono altre aree idonee ad accoglierlo, proponiamo quantomeno che la conferenza dei servizi, che ha potere deliberativo e che di fatto influenza in modo molto forte il consiglio comunale, abbia almeno i tempi per istruire la pratica. Proponiamo che la convocazione della conferenza dei servizi segua gli accertamenti e l'istruttoria effettiva. Non è un modo per allungare i tempi, bensì per fornire alla conferenza gli strumenti idonei per assumere una decisione rilevante, anche in relazione con il successivo articolo 1-ter. Pertanto invitiamo a votare a favore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Provera 0.1.100.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 417
Votanti 413
Astenuti 4
Maggioranza 207
Hanno votato sì 204
Hanno votato no 209).
Prendo atto che i deputati Buontempo e Rusconi non sono riusciti ad esprimere il proprio voto e che quest'ultimo avrebbe voluto esprimerne uno contrario.
Pag. 89Passiamo alla votazione del subemendamento Provera 0.1.100.3.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Provera. Ne ha facoltà.
MARILDE PROVERA. Anche questo subemendamento tende non solo a compiere un'operazione di allungamento surrettizio dei tempi, ma anche a fornire i tempi utili per l'approfondimento dei problemi. Ci rendiamo infatti conto che il fine del testo in esame è quello di snellire; ma snellire non vuol dire eliminare i tempi tecnici perchè, quanto meno in sede di sportello unico, si possa approfondire la materia ed agire conseguentemente (se del caso, anche con la convocazione di una conferenza di servizi). Trenta giorni, invero, sono molto pochi, ed è per questo che proponiamo l'allungamento almeno a sessanta.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Provera 0.1.100.3, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 416
Maggioranza 209
Hanno votato sì 94
Hanno votato no 322).
Prendo atto che il deputato Buontempo non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.1.100.21 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 419
Votanti 417
Astenuti 2
Maggioranza 209
Hanno votato sì 404
Hanno votato no 13).
Passiamo alla votazione del subemendamento Gioacchino Alfano 0.1.100.13.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Gioacchino Alfano. Ne ha facoltà.
GIOACCHINO ALFANO. Il presente subemendamento va ad inserirsi in quella parte dell'emendamento della Commissione che regola la possibilità di presentare le richieste per l'attività di impresa per via telematica. Siamo d'accordo con tale potenzialità; occorre però mettere in evidenza il caso dei comuni che non hanno attivato gli strumenti telematici necessari, il che rende indispensabile la presentazione della richiesta in formato cartaceo. Il contenuto del subemendamento è dunque estremamente chiaro: come possono cittadini, imprenditori e professionisti conoscere quali sono i comuni che non hanno attivato le procedure telematiche? Poiché il Ministero dell'interno effettua il censimento dei comuni, basterebbe obbligarlo ad aggiungere, nell'anagrafica di ciascuno, una sezione in cui mettere in evidenza se un determinato comune ha attivato o meno le procedure telematiche necessarie per le richieste. Ciò per andare incontro alla semplificazione; altrimenti, è imbarazzante per i soggetti interessati dover sapere dai comuni se essi sono in condizione di ricevere la richiesta telematica.
Non credo dunque che questa modifica possa essere difficile da accogliere, poiché si tratta semplicemente di un invito al Ministero dell'interno ad aggiungere, nei dati relativi ad ogni comune che esso già possiede, una casella che mette in condizione il contribuente, l'esercente, l'imprenditore o il professionista di sapere se quel comune è legittimato ad utilizzare le procedurePag. 90telematiche. Infatti, non si tratta di una facoltà: se un comune ha attivato il sistema di ricezione telematica, è obbligatorio presentare la domanda con tale procedura. Quindi, occorre permettere a chi vuol sapere se deve produrre una richiesta in modo telematico o cartaceo, di farlo semplicemente andando sul sito del Ministero ed attingendo dallo stesso l'informazione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Gioacchino Alfano 0.1.100.13, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 418
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato sì 172
Hanno votato no 246).
Prendo atto che i deputati Rossi e Viola non sono riusciti a votare e che quest'ultimo avrebbe voluto esprimere un voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Provera 0.1.100.4, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 416
Votanti 406
Astenuti 10
Maggioranza 204
Hanno votato sì 371
Hanno votato no 35).
Passiamo al subemendamento Tomaselli 0.1.100.8.
Prendo atto che i presentatori lo ritirano.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Provera 0.1.100.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 420
Votanti 416
Astenuti 4
Maggioranza 209
Hanno votato sì 122
Hanno votato no 294).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.1.100.20 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 421
Votanti 419
Astenuti 2
Maggioranza 210
Hanno votato sì 347
Hanno votato no 72).
Prendo atto che il subemendamento Tomaselli 0.1.100.9 è stato ritirato.
Passiamo alla votazione del subemendamento Contento 0.1.100.16.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, l'intento del legislatore in questo caso è quello di consentire, attraverso laPag. 91dichiarazione di conformità del professionista, di rendere più celere l'iter procedimentale.
La questione però è abbastanza complessa, poiché la dichiarazione di conformità da parte del professionista deve essere tale (non perché riguarda le materie in questione) da non comportare valutazioni di carattere discrezionale. Anche in questo caso, sotto il profilo della finalità della norma, è abbastanza intuitivo capire che il tentativo era quello di evitare che, attraverso la certificazione del professionista, si superassero quelle valutazioni che sono poste all'attenzione dell'amministrazione sotto il profilo tecnico.
Tuttavia, questa formulazione, a nostro giudizio, rischia di avere dei difetti molto evidenti, intanto perché è molto complesso anche per i professionisti sapere in quali campi le valutazioni siano discrezionali o meno, per cui sarebbe forse stato più coerente indicare o individuare, magari demandando tale compito ai regolamenti, quali fossero le valutazioni discrezionali, perché diversamente le ipotesi sono due: o il professionista certifica, invadendo anche il campo della discrezionalità della pubblica amministrazione, e chiaramente ciò metterà a dura prova gli uffici amministrativi che dovranno intervenire di conseguenza, oppure il professionista si troverà in difficoltà nell'individuare in quali casi la sua autocertificazione sarà determinante per l'avvio dell'impianto o dell'impresa.
Ci sembrava corretto segnalarlo, perché questo tema rischia di avere effetti negativi proprio sotto il profilo di quella accelerazione che il provvedimento si pone come obiettivo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Contento 0.1.100.16, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 412
Astenuti 3
Maggioranza 207
Hanno votato sì 64
Hanno votato no 348).
Prendo atto che il subemendamento Tomaselli 0.1.100.10 è stato ritirato dai presentatori.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Contento 0.1.100.17, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 413
Astenuti 2
Maggioranza 207
Hanno votato sì 54
Hanno votato no 359).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.100 della Commissione.
Avverto che dall'eventuale approvazione dell'emendamento 1.100 della Commissione discenderà la preclusione di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1, nonché la votazione dell'articolo medesimo, fatta eccezione per gli emendamenti Brugger 1.51 e gli identici emendamenti Boato 1.50 e Betta 1.65 che possono essere posti in votazione come articoli aggiuntivi, qualora i presentatori ne facciano richiesta.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, vorrei puntualizzare alcuni aspetti su cui proviamo un certo imbarazzo in questa fase. Abbiamo scelto con responsabilità diPag. 92seguire l'andamento dei lavori, con la celerità che sta contraddistinguendo questa discussione e l'esame di questo provvedimento, anche perché siamo, per così dire, corresponsabili della stesura del documento iniziale.
Non a caso, la proposta di legge Capezzone è stata abbinata ad un testo che porta, insieme a quello dei colleghi Allasia e Pini, il mio nome e abbiamo sostanzialmente condiviso la ratio fin dall'inizio di questa norma, pur mantenendo però alcuni necessari distinguo.
Ad esempio, abbiamo constatato, anche su precedenti emendamenti, che sono state assunte posizioni che possono apparire contraddittorie, ma ci sono elementi che creano in noi un po' di allarme.
Comprendiamo le esigenze politiche della maggioranza, che ha avuto la necessità di fare quadrato intorno a questo provvedimento e di trasfondere tutto ciò che era contenuto nell'atto Camera n. 2272, ossia tutto ciò che riguardava lo sportello unico e che era già stato oggetto di un provvedimento presentato dal Governo attualmente all'esame della competente Commissione. Abbiamo compreso l'imbarazzo che può aver provato personalmente il presidente della Commissione, che è anche relatore del provvedimento, nel doversi districare tra un testo presentato all'Assemblea e un testo di cui discutere in Commissione all'interno di un provvedimento diverso. Capisco quindi che il testo iniziale sia stato, ad un certo punto, preso e, con il meccanismo del «copia e incolla» o quasi, stravolto ed inserito all'interno del maxiemendamento, ma devono essere evidenziate le nostre perplessità, ad esempio, in merito al comma 8. Noi abbiamo scelto di condividere il percorso intrapreso, ma lo facevamo nel momento in cui tutto ciò che si discuteva era sostanzialmente conforme al testo che avevamo presentato.
Finché si parla e si discute di sfumature va tutto bene, ma quando si arriva, come nel caso del comma 8, a violare sostanzialmente le prerogative degli enti locali - di ciò stiamo discutendo - imponendo un meccanismo perentorio nell'ambito del quale si toglie sovranità agli enti locali e si stabilisce un meccanismo attraverso il quale, laddove non esistano destinazioni urbanistiche idonee a ricevere un'attività produttiva e qualora queste ultime siano state oggetto della conferenza di servizi preliminare ed il comune si deve adeguare a quanto disposto dalla conferenza di servizi, sostanzialmente violando il principio della autonomia dell'ente locale, allora ci troviamo un po' in difficoltà.
Lo affermo perché potrebbe apparire, come ho detto all'inizio del mio intervento, un po' contraddittorio il nostro atteggiamento in questo momento: stiamo per votare questo maxiemendamento della Commissione, che presenta alcune zone d'ombra che riteniamo non essere state oggetto di un'articolata discussione, tale da fugare i nostri dubbi.
Lo ripeto: noi condividiamo lo spirito che sta animando il dibattito e capiamo che tutti abbiano un po' di fretta, considerando soprattutto l'irritualità della convocazione odierna in un periodo di festività, ma non possiamo dimenticare che stiamo varando provvedimenti che avranno ripercussioni importanti sulla vita dei cittadini, ma soprattutto sul funzionamento delle amministrazioni pubbliche.
Allora, non so quanti in quest'aula si siano prodigati a leggere il comma 8 del maxiemendamento e quanti di costoro abbiano le idee chiare sugli effetti pratici di questo tipo di impostazione.
Non è detto che un'azienda abbia tutte le carte in regola per poter svolgere un attività sul territorio...
PRESIDENTE. Deputato Fava...
GIOVANNI FAVA. ...dal punto di vista ambientale, dal punto di vista normativo, non è detto che possa in qualche modo decidere, di fatto, una variante urbanistica, perché di ciò stiamo parlando.
Infatti, se in virtù della conferenza di servizi mi è stata data ragione - questa è la ratio - perché la maggioranza, ai sensi della legge n. 241 del 1990, decide che si possono realizzare alcuni insediamenti in una certa area, è il comune che ne devePag. 93prendere atto ed è il comune stesso che deve adeguare il proprio strumento urbanistico: mi sembra che ciò sia un meccanismo che viola i principi fondamentali di autonomia degli enti locali.
Auspico pertanto un ripensamento; in caso contrario, poiché non abbiamo ancora votato, annuncio che il nostro voto sarà contrario sull'articolo e mi dispiace perché lo spirito che ci aveva animato fino a questo punto è stato sicuramente diverso.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.100 della Commissione, come subemendato, interamente sostitutivo dell'articolo 1, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 413
Votanti 406
Astenuti 7
Maggioranza 204
Hanno votato sì 384
Hanno votato no 22).
Ricordo che, per effetto dell'approvazione dell'emendamento 1.100 della Commissione, deriva la preclusione di tutte le successive proposte emendative riferite all'articolo 1, eccezion fatta per gli emendamenti Brugger 1.51 e per gli identici emendamenti Boato 1.50 e Betta 1.65, che possono essere riformulati come articoli aggiuntivi, qualora i presentatori lo ritengano opportuno.
Nel merito vi è un invito al ritiro. La Presidenza tecnicamente fa sapere che, se gli emendamenti non sono riformulati come articoli aggiuntivi, non vi è neanche bisogno di ritirarli perché decadono.
Chiedo pertanto all'onorevole Brugger se insista per la votazione del suo emendamento 1.51.
SIEGFRIED BRUGGER. Signor Presidente, non intendo riformulare il mio emendamento, anche perché il suo contenuto viene ripreso nell'articolo aggiuntivo 1.015 della Commissione, che andrà poi riformulato.
PRESIDENTE. Sta bene.
Prendo atto che l'onorevole Boato non insiste per la votazione del suo emendamento 1.50.
Chiedo all'onorevole Betta se insiste per la votazione del suo emendamento 1.65, identico all'emendamento Boato 1.50.
MAURO BETTA. Signor Presidente, lo ritiro.
PRESIDENTE. Sta bene, onorevole Betta.