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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Risultati conseguiti dai patti sulla sicurezza stipulati con i sindaci di alcune grandi città, con particolare riferimento alla città di Roma - n. 3-01159)
PRESIDENTE. L'onorevole Leone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01159, concernente i risultati conseguiti dai patti sulla sicurezza stipulati con i sindaci di alcune grandi città, con particolare riferimento alla città di Roma (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, i patti sulla sicurezza, stipulati dal Ministro dell'interno con grande enfasi pubblicitaria, non sembrano avere dato degli ottimi frutti. Sembra sia carente il contrasto alla microcriminalità, che genera sicuramente un sentimento di insicurezza nei cittadini di tutte le città. In particolare, non si vedono i segni, specie a Roma, di una fattiva collaborazione tra Polizia di Stato e carabinieri con la stessa Polizia municipale, in ordine alla repressione di tutta una serie di reati che sono sotto gli occhi di tutti. Parlo dell'abusivismo commerciale e della vendita di falsi, che stanno danneggiando e continuano a danneggiare fortemente il commercio nostrano.
Ovunque, ma particolarmente nella città di Roma, i segni di un rafforzamento della tutela della legalità, che era lo scopo del tanto sbandierato patto tra Ministro dell'interno e sindaci delle grandi città, non sembra - come dicevo - aver dato i propri frutti.
Chiedo quindi quali interventi di propria competenza - non sua naturalmente, perché doveva essere il Ministro dell'interno a rispondere alla mia interrogazione - abbia adottato e, soprattutto, intenda adottare al fine di evitare la spiacevole sensazione che il tutto sia solo il risultato di un'infruttuosa propaganda (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, i patti della sicurezza tra Governo ed enti locali sono uno strumento ormai collaudato. I primi furono stipulati nel 1997 e i vari Governi succedutisi da allora hanno proseguito su tale strada. Nel 2006 siamo arrivati a circa 400 patti.
Il principio fondamentale dei patti stipulati sulla base delle previsioni della legge finanziaria per il 2007 - mi riferisco, in particolare, a quelli riguardanti le grandi aree urbane - è il seguente: realizzare una cooperazione effettiva tra compiti di sicurezza primaria, che spettano allo Stato centrale, e gli interventi di competenza delle autonomie locali, che concorrono a realizzare la cosiddetta «sicurezza integrata».Pag. 56
In termini finanziari, i patti sono il risultato di uno sforzo consistente, che finora ha portato all'impegno di circa 90 milioni di euro, all'impiego sul territorio di circa 1.950 unità di rinforzo. Per quanto riguarda il patto di Roma, ricordo che l'intesa è stata siglata due mesi e mezzo fa e che la stessa prevede una verifica generale congiunta sull'attuazione allo scadere del primo anno.
Nel patto, le criticità segnalate nell'interrogazione sono espressamente indicate come prioritarie. In particolare, per i controlli sui traffici di merci contraffatte, è stato previsto l'impiego di un contingente di cinquanta unità della Guardia di finanza, con il sostegno di unità delle altre forze dell'ordine e dei vigili urbani. Dodici giorni dopo la firma del patto, cioè il 1o giugno scorso, tale impegno è stato attuato.
Da quel momento, infatti, cinquanta finanzieri sono impegnati quotidianamente in via esclusiva nell'attività di prevenzione e contrasto della vendita minuta di genere contraffatti. A tale misura si affianca l'azione investigativa, volta a colpire canali di approvvigionamento e distribuzione. I risultati operativi conseguiti sono già visibili.
Nel secondo trimestre di quest'anno le persone denunciate o arrestate sono aumentate di circa il 28 per cento, mentre per la merce sequestrata l'aumento è del 68 per cento.
Sempre in attuazione del patto, il 29 maggio 2007, è stato costituito, presso la prefettura di Roma, il gruppo di lavoro per la riorganizzazione dei presidi delle forze di polizia sul territorio, ed entro il mese di agosto sarà definita la proposta.
Particolarmente incisiva è l'azione di controllo sugli insediamenti di nomadi; sono stati sgomberati ventinove insediamenti abusivi, sequestrati cinquantacinque veicoli, le persone arrestate sono quattordici, mentre altre sessanta sono state denunciate. Infine, sessantasei minori sono stati affidati ai servizi sociali del comune. I servizi di controllo presso gli insediamenti dei nomadi vengono svolti dalle forze di polizia d'intesa e in collaborazione con la Polizia municipale.
Per quanto si riferisce al contrasto alla microcriminalità, sono stati predisposti specifici servizi nei quartieri più a rischio, grazie anche all'impiego dei rinforzi previsti dal patto per Roma e duecento unità di personale sono già operative. In sintesi, a Roma, nel primo semestre del 2007, l'attività di contrasto svolta dalle forze di polizia ha prodotto, rispetto all'analogo periodo del 2006, un aumento delle 3,5 per cento delle persone denunciate e arrestate.
PRESIDENTE. L'onorevole Leone ha facoltà di replicare.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, il Ministro Chiti, adesso che è costretto anche a sostituire il Ministro dell'interno, dovrebbe vivere a Roma e dovrebbe avere sott'occhio, giorno per giorno, la situazione in cui vivono i romani.
I patti ai quali lei si riferisce, e sui quali chi le ha confezionato la risposta ha fornito una serie di numeri, sono ancor più gravi nel momento in cui lei indica qual è la spesa che viene sostenuta per tali patti che poi non danno alcun frutto.
Le faccio un esempio, perché oltre a Roma, vi è anche qualche altra città con le stesse problematiche. Fra l'altro, non comprendo per quale motivo lei non ritenga che dare una sorta di corsia preferenziale alle città più grandi, sia uno schiaffo per tutto il resto d'Italia, quasi come se la criminalità o l'insicurezza delle città più piccole sia di secondo ordine! Rispetto a quello che si spende, vuol sapere qual è stato, ad esempio, l'incremento in termini di unità impiegate a Torino? Per il comune di Torino era stata fatta la promessa di sessanta unità in più; ora, se chi le ha preparato la risposta facesse i calcoli scoprirebbe che, tra pensionamenti e prepensionamenti, le sessanta unità in più di forze dell'ordine - che, peraltro, non sono state ancora assegnate - non coprono neanche i pensionamenti. Si tratta, quindi, di una presa in giro! Ed è ridicolo non avere il riscontroPag. 57di ciò quando, giorno per giorno, si percorrono le strade di Roma, che è diventata un suk...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
ANTONIO LEONE. Signor Ministro, oltre a tutto quello che lei ha affermato, non c'è nient'altro! Ministro Chiti, una volta per tutte, è necessario che, al di là dei tavoli, dei comitati e dei gruppi che inventate per cercare di risolvere i problemi, comprendiate che non vi potete affidare oltre che alla propaganda fatta dal Ministro dell'interno anche a futuri salvatori della patria, perché i futuri salvatori della patria ai quali alludete dovrebbero pensare a salvare oggi la città di Roma. Poi vedremo se saranno capaci di risolvere anche altri problemi e salvare altro (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!