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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 10,08).
(Iniziative per garantire il fabbisogno idrico delle isole minori della Sicilia - n. 2-00042)
PRESIDENTE. Il deputato Cicu ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00042 (Vedi l'allegato A - Interpellanza urgenti sezione 2).
SALVATORE CICU. Signor Presidente, onorevole rappresentante del Governo, questa interpellanza ha per oggetto un bene primario: l'acqua. Parlo della possibilità che un territorio intero, in maniera particolare l'arcipelago delle isole Eolie, possa avere, così come è avvenuto continuamente negli anni, il diritto ad un bene essenziale.
Siamo veramente a disagio, c'è una situazione gravissima di cui questo Governo ancora non vuole prendere atto; o meglio, ne prende atto, ma con risposte fortemente negative, che lasciano perplessi soprattutto in vista della stagione turistica. Queste isole, in quel periodo, hanno il diritto di essere presenti sul mercato turistico e le popolazioni hanno il diritto di non subire restrizioni, disagi, privazioni e soprattutto scelte pregiudizievoli, Presidente. Qui siamo di fronte a un diritto dei cittadini, un diritto costituzionale rispetto ad un bene che non può in alcun modo mancare e subire atti scellerati, prese di posizione ingiuste. Parliamo di 400 mila metri cubi di acqua! Questa è una regione che viene posta in difficoltà: gli amministratori, i sindaci di queste isole, una comunità intera intende ribellarsi, a causa di soluzioni inesistenti a fronte di un'intera economia in ginocchio. Una economia, quella turistica, che è l'unica possibile e che può essere presa in considerazione.
Si risponde che non si riescono a reperire 3 milioni di euro nelle pieghe del bilancio, quando in realtà questa cifra è sempre stata trovata e ha sempre consentito di colmare un vuoto e una assenza del Governo e dello Stato, nel contesto di una situazione che non può essere tollerata. Sono fortemente convinto ed esprimo qui in maniera forte il disagio dei colleghi siciliani, per primo il collega Pippo Fallica che si sta battendo in questi mesi e in questi giorni per il territorio di suo riferimento, che guarda ad una promanazione delle isole minori. Qui parliamo anche di una questione di continuità territoriale che viene calpestata, con continui disagi per i passeggeri e per i cittadini; parliamo di un senso di appartenenza, non di un senso di distacco. Ne approfitto per richiamare la mia isola, la Sardegna, per ribadire una mancanza di attenzione verso le isole, grandi e minori, da parte di questo Governo. È lo stesso argomento ed esiste la stessa valutazione.
Noi siamo fortemente convinti che questo Governo non possa permettersi di evitare di colmare questa lacuna e debba dare risposte concrete, non potendo lasciare allo sbando per mesi intere comunità, che vivono il disagio di una continuità territoriale inesistente.
Infatti, non parliamo solo di acqua, ma di traghetti, di aerei, di navi, vale a dire di una situazione organica che necessita di interventi, come quelli realizzati dal precedente Governo.
Ci troviamo in una situazione di emergenza. Le emergenze devono essere affrontate, non possono essere disattese, in quanto costituiscono un grave pregiudizio che può determinare situazioni di non ritorno.
Infatti, oggi, gli alberghi, i ristoranti, i campeggi, le botteghe artigiane di quell'arcipelago sono aperte, ma manca l'acqua. Pertanto, si registrano continue disdette da parte dei turisti e sempre maggiori disagi per le famiglie che trascorrono in quel contesto bellissimo le proprie vacanze. Riteniamo dunque che sia necessaria una risposta urgente.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Alfiero Grandi, ha facoltà di rispondere.
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Signor Presidente, la questione del fabbisogno idrico delle isole minori della Sicilia, sollevata con l'interpellanza in discussione, è stata, nel corso degli anni, particolarmente sentita dal Ministero della difesa, nell'ottica di soddisfare le aspettative della popolazione interessata.
La Difesa, infatti, è ben consapevole che il soddisfacimento di tale esigenza costituisce per queste aree non soltanto una garanzia di una migliore qualità di vita, ma anche il presupposto importante per lo sviluppo economico della regione Sicilia, in termini di mantenimento dei livelli occupazionali e per un buon funzionamento del comparto turistico.
Com'è noto, la legge 21 dicembre 1978, n. 861, assegna alla Difesa la competenza in materia di rifornimento idrico delle isole minori. In particolare, l'articolo 4 di tale legge prevede espressamente questa operatività.
Allo stato attuale l'Amministrazione provvede alla fornitura idrica solamente per le isole della Sicilia, in quanto tutte quelle ricadenti nell'ambito della regione Sardegna sono diventate autosufficienti, mediante la realizzazione di condotte sottomarine o l'installazione di dissalatori.
Ciò detto, l'ipotizzata riduzione della fornitura idrica alle isole minori della Sicilia, si inquadra nell'ambito delle riduzioni di stanziamento, previste dalla finanziaria per il 2006, che hanno interessato tutti i Ministeri. Mi dispiace, onorevole Cicu, ma devo ripetere: finanziaria per il 2006!
In particolare, i tagli alla Difesa effettuati nella precedente legislatura e la metodologia usata in tali riduzioni hanno colpito indiscriminatamente anche capitoli di spesa importantissimi per il funzionamento delle Forze Armate e le conseguenti emergenze in corso impediscono tecnicamente di allocare ulteriori risorse oltre i 17 milioni di euro già stanziati con difficoltà per questa esigenza.
Pertanto, il mancato incremento di risorse non è frutto di decisioni a fronte di alternative, ma ineluttabile risultato tecnico-contabile e gestionale, e non rappresenta la volontà a non occuparsi più del problema e a non cercare altre soluzioni.
Fermo restando - e ciò dovrebbe rassicurare lei, onorevole Cicu, e soprattutto le popolazioni interessate - che quanto già stanziato risponde alle esigenze dei mesi estivi e, quindi, non vi sono ragioni di allarme o necessità di frazionamento, il dicastero opererà congiuntamente con il Ministero dell'economia per cercare di porre rimedio agli errori compiuti con la finanziaria per il 2006 dal precedente Governo, individuando un provvedimento ad hoc che copra le necessità dell'ultima parte dell'anno.
PRESIDENTE. Il deputato Cicu ha facoltà di replicare.
SALVATORE CICU. Signor Presidente, mi reputo assolutamente insoddisfatto della risposta tecnica fornita dal sottosegretario, che non dimostra alcuna sensibilità per il problema.
Certamente, i tagli alla finanziaria non sono stati né individuati né riferiti ad un bene primario ed essenziale come l'acqua. Pertanto, signor sottosegretario, mi stupisce che la sua risposta sia stata resa in questi termini. La riduzione riguarda i tagli alla Difesa nel complesso, ma non può riferirsi ad un bene che riguarda la vita di alcune comunità.
In ordine all'insussistenza dell'emergenza, sottolineo che occorre comprendere in che modo si potrà proseguire dopo i mesi estivi. Peraltro, vi sono alcune note della Federalberghi, dei piccoli e medi commercianti, degli amministratori, i quali rivendicano il diritto di riscontro rispetto all'emergenza segnalata.
Ritengo che questo Governo, se volesse dimostrare sensibilità in merito al problema, potrebbe, in questi mesi, attivare laPag. 11Protezione civile perché ci sono tutte le condizioni per farlo. Attivando la Protezione civile si potrà forse valutare meglio il quadro generale, cosa che però questo Governo non intende fare. Sembra quasi che, nei confronti della regione Sicilia, vi sia un risvolto punitivo, un aspetto preso forse ad obiettivo, in quanto gli elettori siciliani avrebbero dato la loro fiducia ad un altro Governo, esprimendo indirizzi politici differenti. Allora, forse, si vogliono premiare di più degli altri cittadini in altre aree, favorendo altre situazioni. Tuttavia, ciò non può essere in alcun modo tollerato dai cittadini siciliani e dell'arcipelago...
Vorrei essere ascoltato, signor Presidente! Mi sembra che il rappresentante del Governo sia distratto...
PRESIDENTE. Prosegua pure: ha tutta l'attenzione del Governo.
SALVATORE CICU. Riesce a seguire contemporaneamente?
ALFIERO GRANDI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Assolutamente sì.
SALVATORE CICU. Bene, ha delle facoltà che noi non abbiamo!
Insomma, il tema richiederebbe - cosa che questo Governo non sta dimostrando - una sensibilità diversa, una capacità di guardare soprattutto alle priorità. Mi rendo conto, avendo vissuto un'esperienza importante all'interno del Ministero della difesa che esistono situazioni specifiche riguardanti i compiti di tale Ministero, ma ci sono anche delle priorità, riguardanti la vita e i beni primari ed essenziali dei cittadini - come quella data dall'emergenza idrica - che non possono e non devono essere disattese.
Per questo motivo, con forza chiediamo al Governo, in maniera particolare al ministro della difesa Parisi, che riveda la sua posizione e che arrivi, a seguito di una più approfondita valutazione, analisi e verifica della situazione e dei luoghi (forse, c'è una eccessiva disinformazione e ciò nasce dallo stato di insensibilità complessiva rispetto alla situazione), a distogliere tre milioni di euro - che non mi sembrano una cifra così rilevante - al fine di colmare un vuoto, un'insufficienza e riconoscere un diritto.
Bisogna capire la situazione in cui si trova effettivamente un intero arcipelago. Ci stiamo avviando verso il periodo più importante per quella zona, cioè, quello turistico: vi è l'assoluta necessità che si abbiano le condizioni per affrontare la stagione serenamente!
Bisogna fare qualcosa per valutare meglio la situazione e se ciò non dovesse accadere, noi non ci fermeremo. Intendiamo essere vicini a quei cittadini, a quelle popolazioni, a quei sindaci, portando avanti una proposta che riguarda un diritto primario ed essenziale.
Continueremo, in questi giorni, con i colleghi siciliani e con tutti coloro, nel centrodestra e anche nel centrosinistra, che hanno a cuore questo tipo di situazione, a chiedere un intervento.
Infine, ritengo che sia importante trasmettere il disagio che vivono queste popolazioni. Non è solo il disagio di un rappresentante del Parlamento, bensì di un'intera comunità, che non può essere isolata (così come già avviene, troppo spesso, data la sua condizione territoriale), che non può essere trascurata (così come troppo spesso avviene rispetto a diritti che, nei periodi autunnali e invernali, non sono garantiti verificandosi una situazione di isolamento totale).
Ritengo che in questo momento un segnale debba essere dato: il segnale forte non può che consistere nel rivedere il proprio atteggiamento rispetto ad una situazione che, pur costituendo un grande problema, vede stanziate poche risorse.