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Si riprende la discussione.
(Intervento e parere del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il sottosegretario di Stato per la difesa, Giovanni Lorenzo Forcieri, che esprimerà altresì il parere sulle mozioni all'ordine del giorno.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, desidero anzitutto ringraziare coloro che sono intervenuti nel dibattito e non mi sottrarrò certo...
PRESIDENTE. Chiedo all'Assemblea un po' di silenzio per consentire al sottosegretario Forcieri di esprimere la posizione del Governo. Per cortesia, invito tutti i gruppi a osservare maggiore silenzio e a prestare attenzione.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Come dicevo, signor Presidente, non mi sottrarrò certo - non è mia abitudine - al dovere di rispondere e di entrare nel merito delle questioni sollevate, sia dalle mozioni presentate, che dagli onorevoli deputati intervenuti.
Tuttavia, per amore di chiarezza e per sgombrare il campo da inutili polemiche, consentitemi di svolgere una considerazione politica preliminare. Le mozioni oggi in discussione (delle quali comprendo il senso, poiché sono state presentate prima della discussione sulla legge finanziaria) si incentrano sulla delicata e rilevante questione della spesa per la difesa nel nostro Paese. Ritengo che questa sia una questione di estrema rilevanza e non credo che lo strumento della mozione, né il contenuto delle stesse, siano in grado di affrontarla nell'ampiezza e nella complessità che essa rappresenta.
Vorrei tanto che riuscissimo ad andare al di là delle considerazioni di propaganda e di polemica politica che, nelle ultime settimane, hanno caratterizzato un po' tutti i settori della nostra vita politica nazionale e cercare di affrontare un tema, come quello di cui stiamo parlando, che ha una grande valenza simbolica e politica per l'intero Paese.
Se ci riusciamo, dobbiamo dare atto che le mozioni vertono sulla sensibile riduzione degli stanziamenti di bilancio per la difesa, che ha caratterizzato gli esercizi finanziari 2004, 2005 e 2006.
Sottolineo che si tratta degli ultimi tre anni di operatività dei bilanci varati non Pag. 34da questo, ma dal precedente Governo. Ciò lo sanno bene i presentatori delle mozioni, alcuni dei quali hanno fatto parte anche della compagine governativa proprio nel settore della difesa, lo sappiamo bene noi dentro e fuori quest'Aula ma, soprattutto, lo sanno perfettamente gli uomini e le donne delle nostre Forze armate. Siamo pronti al confronto sugli obiettivi della nostra politica di difesa nazionale, sulle cifre, sui programmi sul futuro e su ogni altro aspetto. Accetto la sfida culturale della necessità di avere un approccio positivo e non ideologico alla spesa per la difesa, ipotesi di cui sono assolutamente convinto. Tuttavia, ciò che culturalmente non posso accettare e che ho sempre considerato grave è che una battaglia politica che ha altre ragioni trascini con sé e strumentalizzi le nostre Forze armate, coinvolgendo un'istituzione che appartiene alla nazione - come ho già detto - non all'uno o all'altro schieramento. Un simile atteggiamento non serve certo agli interessi del Paese e neanche a quelli delle Forze armate, che come vi dimostrerò con i dati alla mano - perché qualche volta anche i numeri hanno il proprio significato, onorevole Cossiga - stanno invece molto a cuore a questo Governo, che fin dalla sua prima finanziaria ha arrestato la caduta libera delle spese della tabella difesa, per mettere le nostre forze armate in grado di assolvere i compiti loro assegnati, nel quadro di un'azione di politica estera che il Paese ha rilanciato, anche contando sul fatto di disporre di Forze armate capaci ed efficienti. Si tratta, dunque, di un approccio alla spesa per la difesa finalmente coerente con la nostra politica estera, la quale sta dando vistosi risultati nelle missioni in cui siamo impegnati e nelle sedi multilaterali che ci vedono protagonisti attivi ed ascoltati: mi riferisco alla NATO, all'Unione europea e all'ONU. In quest'ultima sede siamo stati, infatti, gli artefici di una svolta storica e culturale: la risoluzione sulla moratoria sulla pena di morte (Commenti)...
PRESIDENTE. Silenzio, per cortesia. Cos'è questa confusione? Prego, sottosegretario Forcieri, continui.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Svolta questa premessa, è indispensabile, anche a costo di qualche ripetizione, inquadrare il tema posto dalle mozioni in esame in un più complessivo discorso sulla funzione dello strumento militare nell'ambito del ruolo che il Paese svolge nelle iniziative di stabilizzazione e sicurezza internazionale, nonché in maniera più approfondita, nel processo evolutivo al quale le nostre Forze armate sono soggette.
L'attuale quadro internazionale vede una progressiva crescita della dimensione europea che, come è noto, sosteniamo con forza, per avere un'Unione europea che, con il suo allargamento, consolidi sempre più una condizione di stabilità nel vecchio Continente. Rispetto a tale stabilità, che tutti possiamo constatare quanto sia cresciuta in termini sia temporali sia territoriali, permane però la minaccia dell'attività terroristica su scala allargata e della destabilizzazione, a causa di conflitti non risolti in aree a noi prossime, che continua a causare gravi situazioni di crisi e di instabilità in ampie aree del mondo. Sicurezza e stabilità, quindi, sono i nostri obiettivi e rappresentano prerequisiti indispensabili per dar forma allo sviluppo sociale, economico e civile del nostro Paese. Il carattere transnazionale e multidimensionale della sicurezza richiede una convergenza di intenti a livello internazionale e il dispiegamento di una strategia di azione che utilizzi una pluralità di mezzi politici, diplomatici, economici e militari.
PRESIDENTE. Silenzio! Chiedo ai colleghi del gruppo Partito Democratico-l'Ulivo di prestare attenzione.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. La comunità internazionale e le organizzazioni internazionali (quali l'ONU, l'Unione europea, la NATO e l'OSCE), sono sempre Pag. 35più spesso interpellate per intervenire attivamente a prevenire o gestire situazioni di crisi in vari teatri.
La nostra politica di sicurezza, perciò, si articola nella ricerca dell'allargamento dell'area di stabilità e sicurezza e nel concorso attivo alla prevenzione ed alla risoluzione delle crisi. In tale contesto, si è reso necessario trasformare ed adeguare lo strumento militare nazionale, con un processo avviato a seguito della sospensione del servizio militare di leva, prevista dalla legge n. 331 del 2000 e poi anticipata al 1o gennaio 2005 dalla legge n. 226 del 2004. Si tratta di un processo di trasformazione che, come dicevo, trova la sua coerenza nel quadro della politica internazionale, ma che richiede anche una progressiva opera di revisione dell'attuale struttura delle Forze da perseguirsi con gradualità e con una progettualità mirata (Applausi ironici di deputati del gruppo Forza Italia)...
PRESIDENTE. Colleghi, per favore!
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Signor Presidente, considero l'atteggiamento degli onorevoli deputati...
PRESIDENTE. Continui pure, sottosegretario Forcieri.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. ...lesivo della loro autonomia [Commenti dei deputati dei gruppi Alleanza Nazionale e UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro)] e della loro dignità, non della mia!
PRESIDENTE. Chiedo ai colleghi di prestare attenzione o comunque di non disturbare l'esposizione del rappresentante del Governo. Continui pure, sottosegretario Forcieri.
GIOVANNI LORENZO FORCIERI, Sottosegretario di Stato per la difesa. Pensavo, signor Presidente, che questa fosse una discussione riguardante problemi di grande spessore per la nostra politica, devo rilevare, invece, che mi è confermata l'idea di una strumentalizzazione, sia della presentazione delle mozioni sia del contenuto delle stesse, una strumentalizzazione che, ancora una volta, contrariamente a quanto ritengo necessario, ha trascinato le nostre Forze armate nel pieno della polemica politica e dell'attacco preventivo e pregiudiziale al Governo. Ritengo, quindi, che al di là di molte considerazioni di merito che avevo predisposto, sia questo il modo migliore per dire che, rispetto allo spirito che ha, in qualche modo, sostenuto le mozioni ed al contenuto delle affermazioni che sono in esse contenute, il parere del Governo non può che essere contrario. Credo - e concludo - che sarebbe bene non speculare mai sulle Forze armate per ragioni di convenienza politica. Esse sono un patrimonio della Nazione, tutti insieme siamo chiamati a programmare il loro - quindi, il nostro - futuro avendo presente un orizzonte temporale lungo, che trascende la vita di questo e di molti altri Governi che seguiranno. Per tale motivo, rinnovo l'invito a tutti a considerare la materia con un approccio del tutto diverso e, nel respingere le mozioni discusse, ritengo però importante che rimanga aperta la strada per una discussione (cui il Governo offre la sua piena disponibilità) che parta, magari, dalle competenti Commissioni parlamentari e che possa giungere ad una posizione la più largamente condivisa possibile (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico-L'Ulivo, Italia dei Valori e Popolari-Udeur).