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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata
(Aumento dei prezzi dei beni di consumo - n. 3-01501)
PRESIDENTE. Il deputato Catone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01501, concernente l'aumento dei prezzi dei beni di consumo (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
GIAMPIERO CATONE. Signor Presidente, signor Ministro, il confronto tra i prezzi al consumo del carburante, del gas metano e dell'elettricità in Italia e quelli del resto dell'Europa ci vede ai vertici della classifica e l'aumento dei costi energetici, dovuto per i due terzi ad imposte e tasse, colpisce notevolmente oltre l'industria anche l'agricoltura. Infatti, i generi alimentari (pane, pasta, verdura e frutta), soprattutto in questo periodo, sono arrivati a far registrare aumenti fino al 30 per cento, con difficoltà facilmente intuibili per i cittadini delle fasce più deboli.Pag. 43
Vorremmo sapere se è intenzione del Governo intervenire con azioni immediate volte a controllare questi considerevoli aumenti che stanno provocando enormi difficoltà economiche alle già provate famiglie italiane.
PRESIDENTE. Il Ministro dello sviluppo economico, Pierluigi Bersani, ha facoltà di rispondere.
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Signor Presidente, per quanto riguarda il prezzo della benzina vi è un differenziale rispetto all'Europa che, come è noto, stiamo tenendo d'occhio, anche perché lo stesso aveva raggiunto nel corso dell'estate il livello di cinque centesimi. A quel punto, a Ferragosto, vi fu un'azione piuttosto marcata di cosiddetta persuasione ed il differenziale si è progressivamente ridotto fino a 2 centesimi. Negli ultimi giorni questo differenziale si è incrementato ed è tornata di nuovo ad allargarsi la forbice. Abbiamo avvisato le società petrolifere che, in presenza di un andamento di questo genere, noi siamo intenzionati a convocarle. Stiamo pertanto osservando se questo andamento si confermerà o meno nel corso della prossima settimana. Lo stesso discorso vale per il gasolio.
Questo divario con l'Europa da cosa è motivato? È motivato dalla rete distributiva e dal numero dei punti vendita esistenti, dalla scarsa presenza di distributori di carburante nel circuito della grande distribuzione e dal fatto che il sistema di distribuzione diffuso non ha arricchito le merceologie. Su questi elementi stiamo intervenendo con la cosiddetta terza «lenzuolata», all'esame del Senato, per introdurre una riforma. Questo differenziale non è dovuto alla fiscalità, perché, a paragone con l'Europa, si riscontra una fiscalità media uguale o lievemente inferiore. Tuttavia, nella legge finanziaria abbiamo inserito una norma che non consente di ricaricare l'IVA sull'accisa in presenza di aumenti della benzina, perché vogliamo che sia chiaro che il Governo non è interessato o cointeressato agli aumenti.
Per quanto riguarda i generi alimentari, abbiamo registrato tassi di variazione impressionanti, non il 30 per cento, ma secondo l'ISTAT il 12, il 10, il 5 sui vari generi alimentari. Vi è una filiera cerealicola in tensione a causa di dinamiche internazionali: da anni gli approvvigionamenti mondiali di cereali si riducono con un incremento dei prezzi. Ma su questi meccanismi può innestarsi, e ciò presumibilmente avviene, anche un elemento speculativo. Le azioni che possiamo fare e che stiamo facendo sono: tavoli aperti, in particolare con la grande distribuzione, per garantire - come facemmo un mese e mezzo fa - da qui alla fine dell'anno di mantenere l'insieme dei prodotti sotto l'andamento dell'inflazione; intensificazione dei dati dell'osservazione dei prezzi.
Su Internet è rilevabile ormai, dal sito sull'Osservatorio prezzi del Ministero, il livello dei prezzi medi, minimi e massimi in trentotto capoluoghi di provincia su 66 beni; ciò consente di far emergere picchi eventualmente anomali sui quali intervenire con meccanismi anti-speculazione. Abbiamo stipulato recentemente una convenzione con la Guardia di finanza; stiamo attivando i Carabinieri e l'Agenzia delle dogane: da novembre ad oggi si sono espletati 3.500 controlli che si stanno intensificando per cercare di battere gli elementi speculativi. Ne daremo conto nelle prossime settimane.
PRESIDENTE. Il deputato Catone ha facoltà di replicare per due minuti.
GIAMPIERO CATONE. Signor Presidente, signor Ministro, mi dispiace contraddirla, ma il mancato controllo delle filiere dei generi alimentari di prima necessità vi è stato e continua a perdurare e, quindi, si registrano aumenti spropositati del prezzo di pane, pasta, generi ortofrutticoli e vari.
I costi energetici nel nostro Paese sono insostenibili per i cittadini e mi spiace rilevare che quanto è stato affermato non è vero, perché - vi ricordo - che l'aumento di un centesimo di euro del costo del petrolio dà luogo ad un aumento di tre Pag. 44centesimi a causa delle tasse. Tutto ciò si traduce nella penalizzazione delle famiglie a reddito fisso, anche perché, signor Ministro, dobbiamo sapere che una famiglia che ha un reddito ipotetico pari a mille euro al mese paga lo stesso identico prezzo per il metano per riscaldarsi di una famiglia che ha un reddito di 5 mila euro.
Al di là di tutte le chiacchiere e i dati per cui i cittadini non capiscono nulla, ritengo che tutto ciò vada sostanzialmente controllato e rivisto, anche perché, in base all'articolo 53 della Costituzione, ogni italiano dovrebbe concorrere, proporzionalmente al proprio reddito, al sostentamento della nazione.
Trovo paradossale l'ultima trovata di questo Governo per far quadrare i conti, da lei citata: si tratta della convenzione tra Equitalia e la Guardia di finanza, in base alla quale d'ora in poi i pignoramenti per tasse e multe non pagate, sulle quali molti comuni quadrano o basano i loro bilanci, saranno effettuati da un corpo armato che materialmente si recherà presso le casse degli italiani ad espropriarne coattivamente i beni. Questo è il risultato!