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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 12,05).
(Lavori di ristrutturazione della casa circondariale di Avezzano - n. 2-00015)
PRESIDENTE. L'onorevole De Laurentiis ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00015 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
RODOLFO DE LAURENTIIS. Signor Presidente, ritengo sia opportuno illustrare brevemente il contenuto di questa interpellanza, relativa ad un tema che, già nella scorsa legislatura, abbiamo sottoposto più volte all'attenzione di questo ramo del Parlamento e del precedente Governo.
Si tratta della situazione della casa circondariale di Avezzano, rispetto alla quale, nel marzo 2006, il Ministero della giustizia ha adottato un provvedimento di provvisoria chiusura per i necessari lavori di ristrutturazione, di messa in sicurezza e di adeguamento della struttura, che certamente presenta una dimensione obsoleta.
A fronte di ciò, tutti i lavoratori lì impegnati - si tratta di diverse decine di persone - sono stati trasferiti in altri istituti penitenziari della regione. Tuttavia, il dato che preoccupa gli interpellanti è che, rispetto al suddetto provvedimento di chiusura provvisoria - nonostante le richieste di incontri per ottenere delucidazioni formali da parte del sottoscritto e dell'amministrazione comunale di Avezzano -, non vi è alcun dato oggettivo che fughi ogni dubbio circa una eventuale chiusura definitiva di questa casa circondariale.
Ad oggi, non conosciamo la data di inizio dei lavori, la durata degli stessi e il periodo della eventuale riapertura della casa circondariale. Rispetto a ciò, vorrei sottolineare un particolare aspetto al sottosegretario.
Subito dopo il provvedimento di chiusura adottato dal ministero, l'amministrazione comunale di Avezzano, con lettera inviata al ministero e, per conoscenza, alla direzione del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, aveva dichiarato la propria disponibilità a partecipare ai lavori di ristrutturazione con un intervento economico concertato tra le parti. Aveva anche richiesto, però, che i lavori di ristrutturazione avvenissero in costanza di esercizio, cioè lasciando aperta almeno una parte della struttura detentiva, e stabilendo certezza nei tempi e nello svolgimento dei lavori. Tenga conto, signor sottosegretario, che esperienze simili sono già state fatte in altre realtà del nostro paese dove gli istituti penitenziari hanno concordato con le amministrazioni locali interventi economici e hanno stabilito le modalità ed i tempi di attuazione di tali interventi.
Oggi a quella lettera non è stata data alcuna risposta, né formalmente né informalmente. Quindi, con l'interpellanza si vuole innanzitutto chiedere se vi sia, da parte del Ministero, la volontà di dare seguito a quella richiesta formale dell'amministrazione comunale di Avezzano e di istituire un tavolo attorno al quale concordare le modalità operative per la copertura dei costi, la tempistica e l'attuazione Pag. 8dei suddetti lavori di ristrutturazione. Nel caso non vi fosse alcuna volontà in tal senso, vorremmo sapere con certezza la data di inizio dei lavori, i tempi e la data della riapertura della casa circondariale.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per la giustizia, Luigi Scotti, ha facoltà di rispondere.
LUIGI SCOTTI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. La casa circondariale di Avezzano è stata provvisoriamente chiusa per le condizioni igieniche e strutturali assolutamente precarie che pregiudicavano la sicurezza sia degli operatori, sia dei detenuti. Si deve sottolineare che i lavori di ristrutturazione dell'istituto penitenziario di Avezzano sono stati inseriti nel programma edilizio del corrente esercizio finanziario con una dotazione già disponibile di 1.500.000 euro. Si sta provvedendo all'elaborazione del progetto preliminare per i lavori di adeguamento che sarà corredato dalle opportune verifiche di legge.
Per quanto riguarda, poi, l'intesa con il sindaco, il 3 maggio 2006, presso il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, è stata già assunta l'iniziativa di convocare - ed è stata stabilita la data, ormai prossima, del 20 giugno - un tavolo congiunto con il sindaco e con il comune di Avezzano per la valutazione dei contributi di carattere tecnico ed economico che l'amministrazione comunale locale intenderà mettere a disposizione e per quant'altro necessario ai fini delle esigenze locali.
L'essenzialità segnalata di ripartire i lavori in modo tale che una parte dell'istituto penitenziario resti ancora agibile ed un'altra parte sia interessata dai lavori di ristrutturazione sembra impossibile per ragioni tecniche. Infatti, la sezione femminile, proposta da più parti per il primo dei due lotti da realizzare, non è assolutamente a norma e non è autosufficiente. Pertanto, dividere in due lotti significherebbe ripristinare completamente i servizi igienico-sanitari, il servizio elettrico, l'acqua potabile, e via dicendo. Bisognerebbe anche isolare la parte destinata a restare attiva rispetto all'altra parte in cui dovrebbero iniziare i lavori: si tratta di un'operazione di ristrutturazione che consentirebbe ad una parte di potersi gestire in via autonoma. Per di più tale gestione autonoma darebbe ospitalità esclusivamente a quattro persone detenute e non alle dodici persone detenute, come in un primo momento si era pensato. Dunque, dividere in due parti l'istituto di Avezzano per consentire che una parte resti agibile e l'altra sia sottoposta ai lavori di ristrutturazione sarebbe un'operazione economicamente molto costosa e consentirebbe l'agibilità soltanto per quattro detenuti.
Quindi, il ministero ritiene che sia impossibile operare in questo modo.
I lavori verranno eseguiti nel più breve tempo possibile, però siamo all'inizio dell'appalto e, quindi, non posso dare una risposta precisa al riguardo.
Invece, posso fornire una risposta precisa circa l'avvenuto stanziamento di 1.500.000 euro e sul fatto che l'istituto di Avezzano non solo verrà ristrutturato, ma sarà anche messo a disposizione per le esigenze carcerarie. Quindi, non c'è alcuna preoccupazione per quanto riguarda una sua abolizione.
PRESIDENTE. L'onorevole De Laurenttis ha facoltà di replicare.
RODOLFO DE LAURENTIIS. Signor Presidente, nel ringraziare il sottosegretario per ciò che ha riferito, vorrei tuttavia sottolineare che l'idea di effettuare i lavori di ristrutturazione in costanza di esercizio non è un'invenzione del sottoscritto o di chi ha proposto questa modalità. In realtà, essa è frutto di una proposta che l'amministrazione penitenziaria regionale aveva avanzato nelle sedi competenti del ministero, suggerendo di mantenere aperta una parte della casa circondariale e di effettuare i lavori nella restante parte. Ciò permetterebbe, da una parte, di alleviare il Pag. 9disagio delle decine di persone che lavorano all'interno del carcere e che svolgono un ruolo importante e faticoso e, dall'altra, di evitare di penalizzare il comprensorio di Avezzano, che - voglio sottolinearlo - è il terzo polo giudiziario d'Abruzzo per mole di processi, di imputazioni e di arresti. Evidentemente, si tratta di un polo per il quale è indispensabile la presenza di una struttura carceraria, poiché la mobilità dei detenuti è alta per gli accessi frequenti di soggetti in attesa di giudizio o per gli spostamenti in altri istituti.
All'interno di questo polo giudiziario, la casa circondariale di Avezzano svolge un compito importante e fondamentale. Per questo su di essa abbiamo più volte richiamato l'attenzione del Governo, così come in questi mesi è stato fatto anche da parte delle istituzioni locali e provinciali, di organizzazioni sindacali, dell'ordine degli avvocati, e così via.
Credo che la richiesta di effettuare questi lavori in costanza di esercizio sia anche il tema dell'incontro che - ne prendo atto - si svolgerà il 20 giugno presso il ministero. Ripeto, però, che si tratta di una proposta frutto di una serie di verifiche tecniche da parte dell'amministrazione della giustizia a livello locale, che aveva ritenuto possibile, praticabile e compatibile dal punto di vista tecnico effettuare quei lavori lasciando in funzione una parte dell'istituto.
Detto ciò, credo che questo argomento sarà sottoposto nuovamente all'attenzione del ministero nella riunione del 20 giugno. Mi auguro che l'incertezza dei tempi, alla quale faceva riferimento il sottosegretario, sia circoscritta e che i lavori si concludano nel più breve tempo possibile, in modo da alleviare le difficoltà, le criticità e le problematicità che la chiusura provvisoria ha determinato, perché essa rischia di produrre delle ripercussioni negative su tutto il sistema dell'amministrazione della giustizia in quel comprensorio.
Noi saremo attenti e vigili e, soprattutto, tra un po' di tempo torneremo a chiedere scadenze e modalità certe.