Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Compatibilità dell'aumento degli incarichi ministeriali con l'esigenza di perseguire il risanamento della finanza pubblica - n. 3-00037)
PRESIDENTE. Il deputato Leone ha facoltà di illustrare, per un minuto, l'interrogazione Elio Vito n. 3-00037 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 3), di cui è cofirmatario.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, preliminarmente prendo atto del fatto che, dopo tutte le polemiche nella scorsa legislatura a causa della mancata presenza dei ministri in Assemblea in occasione del question time, oggi è presente per rispondere a questa interrogazione il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, onorevole Chiti, quando poc'anzi - fuori - vi era il ministro Padoa Schioppa, che poteva venire anch'egli a rispondere. Ma tant'è: evidentemente, tutto il mondo è paese!
Questa interrogazione mira a chiedere al Governo quale sia la linea definitiva nel momento in cui si parla di azione di risanamento della finanza pubblica. Ai fini di tale azione di risanamento, si vuole sapere se deve essere applicata l'idea dell'inasprimento delle tasse, oppure se ciò deve avvenire attraverso il taglio delle spese, e quindi dei costi della politica.
Mi sembra che la strada intrapresa dal Governo sia legata alla prima ipotesi, poiché, proprio qualche giorno fa, esso ha raggiunto il Guinness dei primati, con la nomina di ulteriori sottosegretari: siamo arrivati, infatti, alla cifra record di 102 esponenti nell'esecutivo! Credo, quindi, che non si possa affidare l'azione di risanamento della finanza pubblica solo e soltanto alle riduzioni di spesa che possono realizzarsi attraverso il mancato uso del frigobar!
Vorremmo pertanto sapere quale sia la linea del Governo (Applausi dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
PRESIDENTE. Il ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, onorevole Chiti, ha facoltà di rispondere, per tre minuti.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Il ministro Padoa Schioppa non è presente in questa sede - e lei lo ha visto bene - perché è impegnato in una audizione qui alla Camera; quindi, è difficile essere...
ROBERTO MENIA. No, è uscito! Ho visto io che è uscito!
ANTONIO LEONE. Anche la scorsa legislatura (Commenti)...
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Comunque, parlo a nome del Governo, e mi pare che, almeno su questo piano, dovrebbe esservi, da parte vostra, un po' più di cautela (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. I precedenti! Guardate i precedenti!
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. I precedenti, appunto, non sono tali da consentirvi di parlare (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
Pag. 16PIER LUIGI BERSANI, Ministro dello sviluppo economico. Abbiate pazienza (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)...! Abbiate pudore, ecco...!
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Per quanto riguarda la prima questione (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)...
PRESIDENTE. Colleghi, un po' di silenzio (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia)!
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Per quanto concerne la prima questione che è stata posta (Commenti dei deputati del gruppo di Forza Italia), a differenza di quanto affermano, nella loro interrogazione, gli onorevoli Leone ed Elio Vito, il Governo né ha deciso, né deciderà - perché non è questa la nostra scelta - di aumentare le tasse complessivamente pagate dai cittadini italiani.
La linea maestra, a nostro avviso, è che le tasse debbano essere pagate da tutti, ciò che non è avvenuto negli anni scorsi, tra condoni ed abbandono dell'impegno contro l'evasione fiscale.
Seconda questione: il Governo è impegnato, da subito, ad affrontare l'enorme disavanzo pubblico, che è stato certificato dalla commissione Faini, composta non da esponenti politici di questo Governo, ma da esperti di altissimo livello: la Ragioneria generale dello Stato, dipartimenti del Ministero dell'economia, l'Istat e la Banca d'Italia. Amor di polemica, mi auguro, non porterà l'opposizione, né gli onorevoli interroganti, a sostenere che il fortissimo disavanzo sia dovuto non ai Governi della precedente legislatura - ai Governi Berlusconi -, ma al Governo attuale, che non ha ancora un mese di vita!
Terza questione: abbiamo già deciso e posto in essere azioni per la ricognizione e la riduzione delle spese, in primo luogo di quelle per il funzionamento dei ministeri - i cosiddetti «costi della politica» -, poiché ciò è determinato, onorevoli colleghi, non soltanto dal numero dei sottosegretari - come voi sapete bene -, ma da quello degli organici a loro diretta collaborazione, nelle segreterie o nei gabinetti, dalle auto che sono usate, dalle scorte che si adoperano, dalle convenzioni che si stipulano per le ricerche, per gli organismi di studio; ma su ciò - essendo stata presentata una mozione in merito - avremo un'occasione specifica di confronto in questa sede, tra pochi giorni.
Le decisioni che abbiamo preso sono la riduzione di almeno il 10 per cento delle spese per il funzionamento delle strutture alle dipendenze dei ministri, del numero degli addetti a quelle alle dipendenze dei viceministri; nonché l'obbligo di non aumentare il contingente di personale a supporto del ministro per i ministeri soggetti ad una riorganizzazione rispetto al numero complessivo che avevano le precedenti strutture. Abbiamo, inoltre, come ho già detto, avviato una ricognizione sui comitati, le commissioni, le convenzioni di studio ed altro.
L'impegno che dobbiamo assumere è che tutti, ed ovunque - Governo centrale, Parlamento, regioni ed autonomie locali su ciò sono d'accordo -, devono diffondere e praticare uno stile di rigore e sobrietà. Nostro sarà tale impegno; parleranno, nei prossimi mesi, i fatti concreti...
MAURIZIO GASPARRI. Fallo smettere, ci guadagni!
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Grazie, onorevole Gasparri, ma non ho finito.
PRESIDENTE. Signor ministro, la prego di concludere.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Come stavo dicendo, parleranno i fatti concreti ed il confronto in Parlamento. Sarebbe augurabile che su questi temi vi fosse un confronto serio da parte di tutti, anziché contrapposizioni strumentali.
Pag. 17PRESIDENTE. L'onorevole Elio Vito ha facoltà di replicare.
ELIO VITO. I fatti concreti, signor ministro, sono i seguenti: a breve i cittadini saranno chiamati a pronunziarsi su un referendum costituzionale sulla nostra proposta di riforma della Costituzione, che prevede, per la prima volta, la riduzione del numero dei parlamentari. I fatti concreti sono che noi proponiamo di diminuire i parlamentari di 175 unità, mentre voi avete già aumentato il numero dei sottosegretari (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia, di Alleanza Nazionale e della Lega Nord Padania), accrescendo la composizione del Governo ad un numero record di 102 persone, non finalizzate all'efficienza dell'attività governativa, perché l'efficienza della stessa era stata sancita, alcuni anni fa, da un vostro Governo, dal ministro Bassanini, prevedendo l'accorpamento dei ministeri e la loro riduzione: esattamente l'opposto di ciò che voi avete appena fatto, ossia la moltiplicazione degli stessi ministeri e dei sottosegretari, unicamente per l'esigenza di corrispondere a tutti i partiti, alle componenti, ai partitini della vostra multicolore coalizione un posto di potere.
La nostra domanda - e ci dichiariamo insoddisfatti della risposta che lei, signor ministro, ci ha dato - è come si possano conciliare, con un minimo di credibilità, tali fatti concreti - il record dei sottosegretari - con la annunziata politica di rigore sulla finanza pubblica. Probabilmente, il ministro Padoa Schioppa non è presente in quest'aula perché egli, che ha a cuore il rigore della finanza pubblica, non può condividere la spartizione delle poltrone che voi state facendo (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e della Lega Nord Padania), né la moltiplicazione di ministeri, ed allora ha ceduto a lei, onorevole Chiti, l'ingrato compito di venire ad affrontare questo tema, a lei, che lo ha svolto non da tecnico dell'economia, ma da militante e dirigente politico di un partito della sinistra che, al pari degli altri, ha partecipato alla ricordata spartizione di potere.
Dunque, qual è la nostra risposta? È quella che rivolgiamo ai cittadini, ed è che oggi anche autorevoli commentatori del centrosinistra iniziano a dichiararsi insoddisfatti del vostro Governo. Quella maggioranza degli italiani che alle ultime elezioni non vi ha votato e alla quale voi mancate di rispetto (ma anche su questo il Presidente Prodi dovrà venire a rendere conto in Assemblea) sa che, a partire dal 25 giugno, cioè dal voto sul referendum, avrà la possibilità di continuare a scegliere tra coloro che vogliono veramente ridurre i costi della politica, diminuendo il numero dei parlamentari come noi proponiamo, e coloro che hanno moltiplicato il numero dei componenti del Governo (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e della Lega Nord Padania).