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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative normative volte alla riduzione dei costi della politica e della pubblica amministrazione - n. 3-00370)
PRESIDENTE. Il deputato Leoluca Orlando ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00370 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 5).
LEOLUCA ORLANDO. Signor Presidente, la mia interrogazione è volta a conoscere le eventuali intenzioni del Governo di predisporre una proposta organica di normativa che affronti il tema della riduzione dei costi della politica, della razionalizzazione della spesa connessa al funzionamento degli organismi elettivi e amministrativi centrali e periferici e della cancellazione degli enti inutili.
Il quesito si collega all'opera meritoria, anche se difficile, che il Governo sta portando avanti per il risanamento della finanza pubblica; un'opera che certamente deve consistere nella revisione di prelievi - aliquote da una parte e battaglia all'evasione fiscale dall'altra -, ma che deve soprattutto combattere i costi della politica, di enti amministrativi locali, periferici e centrali che aggravano notevolmente la finanza pubblica. Grazie.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, è materialmente impossibile per me leggere - e quindi li farò avere al collega Orlando - tutti i documenti che mi sono stati trasmessi dai ministeri per documentare un grande sforzo che si sta facendo da parte del Governo per ridurre i costi delle amministrazioni pubbliche e quelli della politica.
È evidente che questo è un compito anche del Parlamento e delle altre istituzioni di rilievo costituzionale. Credo che delle cose giuste siano state avviate anche nell'ultima legislatura, con alcuni tagli e ridimensionamenti. Penso al taglio del 10 per cento dell'indennità per i parlamentari, cui si è aggiunta, da parte del Governo Prodi, una riduzione del 30 per cento delle indennità dei ministri e dei sottosegretari.
Lo dico difendendo questi provvedimenti in tempi di restrizione della finanza pubblica, ma non per dire che lo Stato debba dichiarare la propria ritirata. Le responsabilità pubbliche sono molto importanti ed io credo che noi dobbiamo essere in grado di fare degli sforzi di ridimensionamento, soprattutto con riferimento agli sprechi e alle inefficienze. Mi permetta l'onorevole Orlando di ricordare che non è una circostanza sana quella perPag. 27cui, in un paese come il nostro, l'amministratore di un grande ente pubblico abbia uno stipendio di venti volte superiore ad un deputato; ovvero che, quando viene mandato via, magari per cattivo rendimento, la sua liquidazione sia tale che, probabilmente, per un ministro di una Repubblica - in astratto - ci vorrebbero trent'anni di lavoro per ricevere quello che ottiene come benservito chi magari non ha ben servito le istituzioni pubbliche.
Voglio dire questo perché dobbiamo avere uno sguardo d'insieme ed in questo vi è sicuramente la necessità di ridimensionare i costi delle situazioni che sono venute proliferando a livello territoriale. Dunque, il Governo ha fatto una parte importante con il taglio dei trasferimenti ai ministeri e con un'imposizione molto precisa dei tagli a ciascun dicastero.
Per quanto riguarda la Presidenza del Consiglio dei ministri, segnalo che soltanto nel periodo maggio-dicembre vi è stato un risparmio di oltre due milioni di euro (e parlo solo della Presidenza del Consiglio).
Il censimento operato ha fatto emergere 738 organismi dell'amministrazione centrale che debbono essere ridimensionati. Il decreto Bersani ha previsto la riduzione del 30 per cento della spesa complessiva sostenuta dalle amministrazioni pubbliche e già nel 2006 si registra, alla fine dell'anno, un taglio del 15 per cento di queste spese.
Come si vede - e riservandomi, signor Presidente, di dare agli interroganti tutti gli atti che documentano un impegno molto forte e determinato del Governo - ribadisco: in tempi difficili, tutti debbono fare la propria parte. La deve fare la politica, come anche le regioni e gli enti locali, riducendo molti organismi che sono venuti crescendo negli ultimi anni; la deve fare il Governo, così come le pubbliche amministrazioni.
È giusto monitorare nel mentre si chiede agli italiani di fare la loro parte per rimettere i conti in ordine.
PRESIDENTE. Il deputato Leoluca Orlando ha facoltà di replicare.
LEOLUCA ORLANDO. Signor Vicepresidente del Consiglio, ho difficoltà ad esprimere gratitudine per la sua risposta poiché lei ha espresso esattamente la nostra posizione, che condividiamo e sosteniamo. Certamente non è la riduzione simbolica, ancorché significativa, delle indennità dei ministri e dei sottosegretari a risolvere il problema che abbiamo sollevato.
Ci paiono scandalosi sprechi e liquidazioni, a livello centrale e periferico, di strutture che vengono ricondotte ai costi della politica in senso stretto, ma che in realtà finiscono per costituire un costo d'immagine.
Apprezzando la sua risposta ed i documenti che intende fornirci, vorrei sottolineare che la nostra iniziativa è stata originata da un evento interno ed esterno ai palazzi della politica. L'evento esterno è dato dalla presentazione di un referendum abrogativo della legge elettorale e l'evento interno dalla legge finanziaria che sta per essere esaminata dalle due Camere.
Noi vogliamo seguire queste vicende per stimolare il Parlamento e, come rappresentanti dell'Italia dei Valori, abbiamo deliberato, laddove ve ne fosse bisogno, di far ricorso ad un'iniziativa legislativa e ad un referendum popolare affinché possano essere eliminate norme inaccettabili che appesantiscono la finanza pubblica. Infatti, personaggi magari sconosciuti ricevono compensi senza alcun controllo circa la loro corrispondenza con l'efficienza dei compiti da essi svolti; sembra quasi che chi si comporta male vada via prima prendendo di più.