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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Posizione del Governo in ordine all'impegno assunto con la Convenzione internazionale per la protezione delle Alpi e i nove protocolli attuativi - n. 3-00040)
PRESIDENTE. L'onorevole Brugger ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00040 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6)... Prego i colleghi di consentire lo svolgimento dell'interrogazione da parte del collega Brugger.
SIEGFRIED BRUGGER. La ringrazio, signor Presidente. Signor ministro, la domanda che le pongo riguarda i tempi e i modi di ratifica dei protocolli attuativi della Convenzione internazionale delle Alpi, in modo particolare, del protocollo del trasporto, che è straordinariamente importante per l'intera area alpina, non essendo assolutamente pensabile che le Alpi vengano attraversate da nuove strade di grande comunicazione. In questo senso i partiti del centrosinistra si erano sempre impegnati.
Poiché lei, signor ministro, nella riunione del 9 giugno 2006 del Consiglio dei ministri dei trasporti dell'Unione europea a Lussemburgo, ha chiesto il rinvio della decisione sulla firma del protocollo dei trasporti da parte dei ministri dei trasporti, le chiedo di chiarire la sua posizione in merito.
PRESIDENTE. Il ministro dei trasporti, onorevole Bianchi, ha facoltà di rispondere.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, vorrei partire proprio dalla conclusione dell'interrogazione a firma degli onorevoli Brugger, Zeller, Widmann, Bezzi e Nicco con la quale si chiede «se il Governo (...) non ritenga oramai improcrastinabile promuovere la ratifica di tutti e nove i protocolli attuativi sia da parte dell'Italia che da parte dell'Unione europea». Esattamente tale è, infatti, la linea convenuta con la Presidenza austriaca il 9 giugno scorso in sede di Consiglio dell'Unione.
Richiamo brevemente i termini della questione; si tratta della Convenzione cosiddetta delle Alpi, che prevedeva, già al suo interno, la firma di nove protocolli specifici. L'atto è stato firmato a Salisburgo il 7 novembre 1991 dai ministri dell'ambiente dei paesi dell'arco alpino - Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera -, nonché dalla Comunità europea. Tale convenzione impegnava ad assicurare una politica globale per la conservazione e protezione delle Alpi tenendo equamente conto degli interessi coinvolti; essa comprende nove campi di azione specifici per i quali è prevista la sottoscrizione di altrettanti protocolli.
Il protocollo trasporti è stato sottoscritto a Lucerna il 31 ottobre del 2000 e l'Italia, unitamente alla Svizzera, non ha ancora ratificato tale atto. La questione postasi venerdì scorso in sede di Consiglio dell'Unione era se la Comunità dovesse procedere alla sottoscrizione del protocollo trasporti; mi riferisco, quindi, in particolare a tale protocollo. Ebbene, non si è trattato di una richiesta avanzata dall'Italia nel corso della seduta circa il rinvio dell'esame del punto all'ordine del giorno; piuttosto, avevamo convenuto già in precedenza con il Presidente Gorbach, ministro dei trasporti austriaco e Presidente di turno, e con il ministro dei trasporti francese - i quali, in precedenza, avevano chiesto di discutere la questione - di rinviare la trattazione per concedere al Governo italiano, insediato solamente da pochi giorni, il tempo di esaminare ed approfondire tutti gli aspetti del protocollo. Ciò, nell'intento di portare la questione della sottoscrizione all'esame della seduta del Consiglio che si terrà in ottobre.
Abbiamo anche convenuto con il ministro dei trasporti della Finlandia, nuovo Presidente entrante - la Presidenza austriaca è scaduta la settimana scorsa -, un nuovo incontro a tempi brevi per riesaminare assieme il protocollo in oggetto, nonché i due o tre punti sui quali, ancora, rimangono alcune divergenze di opinione. Divergenze che, in particolare, avevano portato in precedenza alla sottoscrizione di un «cartello» di minoranza da parte di Spagna, Olanda e Regno Unito. La questione si è appunto ricomposta in quella sede, anche grazie all'intervento del Presidente della Commissione europea, il quale ha indirizzato una lettera con cui ha chiesto il consenso generalizzato come condizione per la sottoscrizione. Tale consenso mi pare sia stato raggiunto e quindi si è rinviata la sottoscrizione di questo protocollo al mese di ottobre.
PRESIDENTE. L'onorevole Brugger ha facoltà di replicare. Le ricordo che ha a disposizione due minuti.
SIEGFRIED BRUGGER. Signor Presidente, mi dichiaro soddisfatto, anche se devo osservare che avrei preferito una data più ravvicinata per la firma del protocollo in sede europea, in quanto la ratifica dell'atto in questione è, a ragione, considerata essenziale per le scelte strategiche relative alle politiche di mobilità delle Alpi.
A parte il fatto che mantenere gli impegni intrapresi a livello europeo è questione di coerenza e di affidabilità verso i partner europei, vi è la necessità assoluta di concertare una politica di mobilità sostenibile con gli altri paesi interessati ovvero con l'Austria, la Svizzera, la Francia e la Slovenia. Questo, il ministro, lo ha appena comunicato; non dimentichiamo, infatti, che l'arco alpino costituisce spazio vitale, luogo di lavoro e piattaforma Pag. 22economica per quasi 20 milioni di persone, nonché zona ricreativa per altri 100 milioni di persone.
Proprio ieri il Presidente del Consiglio Prodi, in visita in Austria, ha richiamato la comune responsabilità per la tutela delle Alpi dicendo testualmente «Abbiamo la responsabilità di essere i custodi delle Alpi (...)». La popolazione delle Alpi - in particolare la popolazione dei luoghi dove vivo, lungo l'asse del Brennero - è molto sensibile a tale tematica e chiede da molti anni una chiara inversione di rotta riguardo alla politica del traffico. Chiede che l'ambiente alpino venga preservato da altri interventi troppo invasivi dell'ambiente stesso, che venga privilegiata la struttura ferroviaria nei confronti dell'autostrada e che sia costruita, come ribadito anche ieri, la grande galleria di base del Brennero perché diventa sempre più insopportabile, per la popolazione interessata, subire le conseguenze negative del traffico stradale che sta aumentando di anno in anno.
In questo senso, è importante l'assicurazione che lei ha dato. Però, credo sia anche molto importante - oltre alla firma che, a livello europeo, sarà apposta ad ottobre - che siano ratificati subito tutti i protocolli attuativi, tutti e nove, incluso quello relativo al trasporto.
PRESIDENTE. Avrà ora luogo lo svolgimento di quattro interrogazioni a risposta immediata concernenti lo stesso tema. In conformità alla prassi sino ad ora seguita, tali quesiti saranno trattati distintamente. Ciò in considerazione del fatto che la procedura per il cosiddetto question time è caratterizzata da una rigida scansione dei tempi, anche in relazione alla ripresa televisiva diretta, e dalla finalità di garantire, per ciascuno strumento, l'alternanza tra la domanda, la risposta e la replica.