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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte a dare piena e corretta attuazione all'Istituto della cassa delle ammende - n. 3-00315)
PRESIDENTE. Il deputato Mellano, al quale ricordo che ha un minuto a disposizione, ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00315 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).
BRUNO MELLANO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor ministro, la cassa delle ammende è stata rivista con un provvedimento del 2000 e da allora è iniziata una vera e propria battaglia politica dei Radicali, dei Radicali piemontesi in particolare e dell'associazione radicale Adelaide Aglietta, di cui sono segretario, per cercare di tirare fuori tale istituto dalle sabbie mobili del dipartimento di amministrazione penitenziaria del Ministero. Si tratta di un importante istituto del 1936, rivisto e completamente rinnovato nelle attribuzioni nel 2000. Da allora abbiamo dovuto fare una battaglia politica per avere un regolamento attuativo ma non sappiamo quale sia il bilancio, quale sia la gestione, né conosciamo i progetti finanziati. Non sappiamo, in una fase così delicata, dopo l'approvazione dell'indulto, come finalmente il Ministero della giustizia voglia dare piena, corretta ed immediata attuazione ad un istituto importante per il mondo carcerario, per le associazioni di volontariato, per gli istituti, ma anche per il Ministero stesso.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
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CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Innanzitutto, vorrei dirle in premessa che l'intenzione del ministro è analoga alla sua. Noi siamo qui da pochi mesi e speriamo di ottemperare a questa disciplina: si tratta di un obbligo di natura morale ed anche di natura partecipativa rispetto a quanto accade all'interno ed a quanto è possibile fare in proiezione, anche fuori dalle mura carcerarie.
Le risponderò, però, facendo presente che l'ammontare del fondo patrimoniale della cassa ammende, alla data del 31 luglio 2006, era pari a 118 milioni 293 mila euro. Sempre alla data del 31 luglio - si tratta di stime raccolte dai miei uffici - alla cassa delle ammende risultavano presentati 31 progetti da parte di soggetti privati per i quali era stata avviata la relativa attività istruttoria e 91 progetti, invece, da parte di soggetti pubblici. Per quanto riguarda questi ultimi, 30 non risultano più attuali, 16 non sono stati approvati dal consiglio di amministrazione, 30 sono in corso di istruttoria e 16 sono stati approvati e sono tuttora in corso di attuazione.
Con l'approvazione di tali progetti la cassa ammende ha impegnato 9 milioni 995 mila euro. A questo va aggiunto anche che il consiglio di amministrazione della cassa ammende, in data 27 settembre 2006, si è nuovamente riunito per approvare il finanziamento di progetti finalizzati al reinserimento socio-lavorativo a seguito dell'indulto.
In conseguenza di ciò, per poter garantire il reinserimento sociale dei detenuti che hanno beneficiato dell'indulto, la cassa delle ammende ha ritenuto doveroso partecipare all'azione di assistenza e sostegno volta a prevenire il rischio di isolamento e di emarginazione di migliaia di soggetti appena rimessi in libertà.
I progetti presentati sono stati quattordici, tutti realizzati sulla base di un piano regionale. Nove di essi hanno registrato l'approvazione del consiglio di amministrazione, cinque, invece, necessitano di un ulteriore approfondimento. I progetti approvati, che hanno avuto come destinatari 602 detenuti, ammontano a tre milioni di euro e, quindi, l'impegno di spesa oggi è pari a 2 milioni e tremila euro. Sono stati approvati, infine, due progetti che riguardano quanto è stato predisposto dalla direzione generale detenuti e trattamento per la casa circondariale di Lecce, per i quali abbiamo avuto 437 mila euro.
Riepilogando, a tutt'oggi gli impegni finanziari deliberati dalla cassa delle ammende ammontano a 12 milioni 360 mila euro. Tutto quanto ho detto concerne la gestione impegni e spese inerenti ai progetti presentati dalla cassa delle ammende, inclusi, come ho detto, anche quelli specificatamente legati all'approvazione della legge d'indulto.
Metterò mano a questo, è mia intenzione farlo, anche per qualche cambiamento che, forse, interverrà all'interno della direzione generale degli istituti di prevenzione e pena. Come rappresentante del Governo dico fin d'ora all'onorevole interrogante che quando vorrà, attraverso l'utilizzo degli strumenti parlamentari, sono disponibile a rispondere, spero in maniera precisa e dettagliata.
PRESIDENTE. L'onorevole Mellano ha facoltà di replicare.
BRUNO MELLANO. Signor ministro, la ringrazio davvero di cuore. Mi dichiaro completamente soddisfatto della sua risposta sia per la precisione dei numeri - si tratta di una novità, finalmente abbiamo dei numeri su cui ragionare e su cui operare - sia per l'impegno, preso in premessa e in conclusione del suo intervento, e per aver compreso, come credo abbiano compreso anche i suoi sottosegretari, che la cassa delle ammende è uno strumento utile e indispensabile proprio per l'attività del Ministero della giustizia in una fase delicata come questa, dopo l'approvazione della legge sull'indulto. La cassa delle ammende è uno strumento potenzialmente inesauribile in quanto raccoglie le ammende e le sanzioni pecuniarie e, come tale, può mettere a disposizione dei direttori delle case circondariali e delle case di reclusione, ma anche del privato sociale, delle regioni e degli enti pubblici,Pag. 39risorse finanziarie per progetti che prevedano l'inserimento lavorativo e sociale dei detenuti e delle loro famiglie.
La presente interrogazione arriva dopo una serie di atti di sindacato ispettivo, presentati anche nella scorsa legislatura (in cui non c'erano in Parlamento esponenti del partito radicale) con il ricorso ad amici, cioè ad altri onorevoli.
Finalmente, oggi disponiamo dei dati. Occorre però lavorare quotidianamente in questo settore. Recentemente, sono stato in un importante istituto penitenziario ligure dove non sapevano dell'esistenza della cassa delle ammende. È quindi necessario fare informazione e mettere a disposizione degli enti locali strumenti attuativi. Sicuramente l'indulto, ha fatto anche questo, ha dato cioè informazioni agli enti locali in ordine all'esistenza della cassa delle ammende. L'istituto, in tal modo, è partito (eppur si muove, potremmo dire). Finalmente questo pachiderma di origine fascista, rivisitato nel 2000, che ha davvero le potenzialità per realizzare un intervento moderno, puntuale ed efficace per l'inserimento lavorativo dei detenuti, si muove!
Basta con le parole, cominciamo ad attivarci e a rendere efficaci ed effettive le disposizioni costituzionali sul senso della pena e della reclusione. Signor ministro, grazie davvero!