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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 7 - A.C. 2849)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2849 sezione 9).
Invito il relatore per la XI Commissione ad esprimere il parere delle Commissioni.
AUGUSTO ROCCHI, Relatore per la XI Commissione. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Compagnon 7.1 e Fabbri 7.2, nonché sugli identici emendamenti Compagnon 7.5 e Capotosti 7.120. La Commissione invita al ritiro dell'emendamento Fabbri 7.6.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PAOLO PATTA, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere della Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Compagnon 7.1 e Fabris 7.2.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fabbri. Ne ha facoltà.
LUIGI FABBRI. Signor Presidente, si tratta di un emendamento soppressivo dell'articolo 7, che noi presentiamo sostanzialmente per due motivi. Il primo è intrinseco al provvedimento, in quanto si tratta di una disposizione di portata immediatamente precettiva, che non tiene conto del criterio di delega, che, tra l'altro, è presente all'articolo 1 comma 2 lettera h) e che demanda al Governo la rivisitazione ed il potenziamento delle funzioni degli organismi paritetici.
Pertanto, vi è una contraddizione. Il sottosegretario per la salute, Patta, mi guarda perplesso, ma in effetti la contraddizione è presente. Parlo sempre volentieri degli enti bilaterali in quanto sono stato tra coloro che nella legge Biagi ha voluto l'inserimento di tali enti, come elemento di sussidiarietà, in quanto nessuna istituzione più degli enti bilaterali, che sono un'associazione fra sindacato e associazioni datoriali, è in grado di capire il problema, individuarlo e trovare le soluzioni adeguate.
Tuttavia, in questo caso, come al solito si vogliono attribuire a tali enti funzioni sostanzialmente ausiliarie degli organi di vigilanza, i quali sono già abbastanza (magari ne parleremo al momento delle dichiarazioni di voto finale). Gli istituti che possono accedere in un cantiere e in un'attività produttiva sono già troppi (il CNEL ci ha richiamati ad uniformarli e a non disperdere): oggi è l'ASL, domani sono i funzionari dell'INAIL e gli ispettori del lavoro, che vengono assunti - meno male, dico io - perché se ne avverte la necessità. Tuttavia, non vi è coordinamento tra i medesimi. Come ho già detto, ce lo ricorda il CNEL, cosa si vuole fare a questo punto?Pag. 48
Oltre l'ente bilaterale, cui abbiamo attribuito funzioni importanti come la certificazione, per esempio, o la formazione - che non viene mai fatta e su cui si dovrebbe basare, invece, la cultura della sicurezza che noi auspichiamo - si prevede un'ulteriore istituzione, che sussidia e aiuta l'ente ispettivo. Ciò non ha proprio senso, sia perché vi sono già troppi enti ispettivi sia perché altra è la funzione dell'ente bilaterale, cioè quella di collaborare ed individuare il problema, proponendo soluzioni al datore di lavoro, che peraltro è sempre e comunque dal punto di vista penale il responsabile della sicurezza.
In ogni caso, peraltro, è opportuno lasciare l'attribuzione di questa nuova funzione e compiti agli enti bilaterali e alla scelta delle parti, come vuole il diritto, non è necessario imporla per legge.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Compagnon 7.1 e Fabbri 7.2, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 471
Votanti 469
Astenuti 2
Maggioranza 235
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 266).
Prendo atto che il deputato Iacomino ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Compagnon 7.5 e Capotosti 7.120.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Compagnon. Ne ha facoltà.
ANGELO COMPAGNON. Signor Presidente, intervengo molto brevemente per riprendere il discorso del collega Fabbri. Anche noi eravamo favorevoli alla soppressione di questo articolo; indubbiamente, vi è l'andazzo italiano degli eccessi di sopralluoghi, di figure che si sovrappongono, di mancanza di coordinamento e credo che tutto, alla fine, si ripercuota sulla redditività, sul lavoro e metta effettivamente anche un po' in confusione quello che dovrebbe essere il controllo sulla sicurezza.
Con questo emendamento, al comma 2, chiediamo di eliminare la parola «viene» e di sostituirla con le parole «può essere». Il più delle volte ci troviamo ad affrontare, anche con le leggi, documenti farraginosi. Sarebbe interessante compiere uno sforzo per giungere all'elaborazione, per tutte le materie, degli auspicati testi unici, al fine di semplificare la legislazione.
In questo caso, sui sopralluoghi ai fini della sicurezza, sarebbe molto opportuno arrivare ad un coordinamento finalizzato a creare veramente le condizioni di controllo per la sicurezza, non una corsa al controllo che rischia di non dare i frutti che servono per la sicurezza stessa.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, non credo che questo emendamento sia risolutivo della questione, perché è una formula molto debole, ma credo che la sostanza del problema si rinvenga nelle considerazioni del collega Fabbri: da un lato si ha una visione invasiva anche dell'utilizzo degli organi paritetici, dall'altro tali enti bilaterali possono essere considerati come un momento effettivo di incontro tra lavoratori e vertice d'impresa o proprietà dell'impresa, che comunque è la responsabile della sicurezza sul lavoro.
Riteniamo che è vero che si debbano realizzare controlli e che questi debbano essere rigorosi, ma non crediamo, forse, nel fatto che essi debbano essere moltiplicati per essere rigorosi. È forse benePag. 49formulare dei controlli efficaci e seri, ma il rigore dei controlli non è una questione numerica.
Riteniamo, quindi, che si debba trovare, con uno spirito collaborativo, un punto di incontro sul tema di una maggiore sicurezza del lavoro. In questo senso, mi richiamo alle considerazioni svolte dal collega Fabbri sull'emendamento precedente e comunque preannunzio l'espressione del voto favorevole.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Compagnon 7.5 e Capotosti 7.120, non accettati dalle Commissioni né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 467
Votanti 465
Astenuti 2
Maggioranza 233
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 265).
Prendo atto che il deputato D'Agrò ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Diversi colleghi mi hanno chiesto notizie sull'articolazione dei nostri lavori. Dobbiamo ancora procedere allo svolgimento di circa venti votazioni, prima dell'esame di una sessantina di ordini del giorno, delle dichiarazioni di voto e del voto finale.
La Presidenza è orientata, quindi, nella parte antimeridiana della seduta a concludere l'esame degli articoli, per poi riprendere, dopo il question time, con l'esame degli ordini del giorno presentati, lo svolgimento delle dichiarazioni di voto ed il voto finale.
Procediamo, quindi, alla votazione delle proposte emendative, concludendo la parte antimeridiana della seduta.
Prendo atto che i presentatori dell'emendamento Fabbri 7.6 accedono all'invito al ritiro formulato dai relatori e dal Governo.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 7.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 475
Votanti 280
Astenuti 195
Maggioranza 141
Hanno votato sì 276
Hanno votato no 4).