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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Dichiarazioni del ministro della solidarietà sociale sulla sperimentazione in Italia delle «stanze del buco» - n. 3-00042)
PRESIDENTE. Il deputato Garavaglia ha facoltà di illustrare l'interrogazione Maroni n. 3-00042 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8), di cui è cofirmatario.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor ministro, in una recente intervista a Radio Radicale, ha annunciato di non essere contrario alla sperimentazione delle cosiddette «stanze del buco», veri e propri locali ove i tossicodipendenti possono drogarsi sotto controllo medico. Tale dichiarazione ha sollevato ampie critiche non solo da parte dell'opposizione, ma anche da parte della stessa maggioranza e degli altri colleghi di Governo. Ricordiamo che il consumo di sostanze stupefacenti è sanzionabile, ai sensi della normativa vigente, come illecito amministrativo o penale.
Pertanto, chiediamo di sapere quale sia l'orientamento unitario che il Governo intende assumere con riferimento al tema in esame e quale giudizio esprima nei confronti delle dichiarazioni rese dal ministro Ferrero sulle vergognose «stanze del buco», nelle quali distribuire droghe di Stato.
PRESIDENTE. Il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Signor Presidente, con riferimento alle ultime questioni, non posso che ribadire quanto già affermato precedentemente, vale a dire che quella che ho espresso è un'opinione personale.
Per quanto riguarda gli intendimenti del Governo, sono quelli che ho letto poc'anzi e che eviterò di ripetere. Sono gli impegni di modifica radicale della normativa sin qui avuta in tema di droghe e di tossicodipendenze, in quanto riteniamo che non abbia avuto alcuna efficacia.
Faccio notare, unicamente a difesa di un'opinione personale, come ho ribadito, che mi pare che il giudizio sulle sperimentazioni effettuate in Europa sulle cosiddette narcosalas sia un po' ingeneroso in quanto, ritenendo che non esista una ricetta unica per risolvere un problema così grosso e così drammatico come quello delle droghe e delle tossicodipendenze, forse sarebbe più opportuno guardare al merito delle sperimentazioni per i risultati che hanno prodotto. Lo dico perché nell'azione di Governo siamo guidati dai quattro principi che a livello internazionale vengono postulati come punti principali: la prevenzione, la cura, la riduzione del danno e la lotta al narcotraffico. Lo dico perché in altre fasi storiche questo tema è stato sollevato e discusso e ha visto sperimentazioni anche in Italia al di là delle divisioni politiche, che sono ovviamente presenti ma che forse non dovrebbero assumere una rilevanza così elevata. Cito, come esempio, una discussione avvenuta nel 2002 a Torino, quando la proposta delle narcosalas venne avanzata da Luciano Barberis, di Forza Italia, presidente della VII circoscrizione, dopo che nel mese di agosto in pochi giorni erano morti dieci giovani di overdose nella zona della sua circoscrizione. A Torino su questa Pag. 25proposta del presidente della VII circoscrizione si svolse un dibattito che vide dividersi le forze politiche perché, ovviamente, vi sono legittime opinioni diverse. Consiglierei - a me parrebbe utile per il paese - di tentare di affrontare più laicamente tale discussione non come tema di scontro tra gli schieramenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Garavaglia ha facoltà di replicare.
MASSIMO GARAVAGLIA. Signor Presidente, ci dichiariamo assolutamente insoddisfatti della risposta che ci ha dato il ministro per diversi motivi. Innanzitutto, per una questione di carattere politico: non è possibile fare dichiarazioni da ministro e, poi, rimangiarsele dicendo che sono opinioni personali. Questo fatto per il ministro Ferrero si è già verificato con la sortita sulla sanatoria per gli immigrati...
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Mai proposta!
MASSIMO GARAVAGLIA. ...e vediamo che succede ancora.
Inoltre, sotto il profilo più spiccatamente etico e sociale, non possiamo che essere in forte dissenso nei confronti della grossa superficialità politica con cui il ministro Ferrero ha affrontato un tema di così forte impatto sociale come quello della droga.
Infine, ci pare paradossale che un membro del Governo proponga di sperimentare le «stanze del buco» in un paese dove il consumo di droga è inquadrato come illecito amministrativo o penale, a seconda della quantità di principio attivo detenuta. Come si può pretendere il rispetto della legislazione vigente se poi politicamente si legittimano comportamenti che ne violano i contenuti? Per questo motivo è necessario non solo che il Governo esprima una posizione chiara ed univoca sul tema in esame, ma anche che lo stesso si impegni a prevenire, per il futuro, possibili esternazioni dei membri dell'esecutivo che, anche solo a titolo personale, possono essere intese come istigazione alla violazione delle norme vigenti.
Concludendo, signor ministro, la gente della Padania e del resto d'Italia vuole negli ospedali servizi efficienti e non le sue vergognose «stanze del buco» in cui distribuire droghe di Stato (Applausi dei deputati del gruppo della Lega Nord Padania).