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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative in materia di modalità di svolgimento degli esami di Stato - n. 3-01165)
PRESIDENTE. L'onorevole Misiti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01165, concernente iniziative in materia di modalità di svolgimento degliPag. 66esami di Stato (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8).
AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, signor Ministro, pur condividendo la normativa che ha modificato gli esami di Stato, riportata nella legge 11 gennaio 2007, n. 1, sono preoccupato perché ancora una volta si è modificata la normativa con l'avvento della nuova coalizione di Governo. Spero che un nuovo cambiamento del Governo non comporti un ulteriore cambiamento della normativa, perché ne va della credibilità della scuola italiana e della sua classe dirigente tra i giovani. È vero che i risultati sono quelli già illustrati nell'interrogazione precedente. Secondo la normativa in vigore lo scorso anno, la quota di diplomati nelle scuole statali e paritarie era quasi identica in tutti i tipi di scuola, mentre quest'anno è diminuita.
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Misiti.
AURELIO SALVATORE MISITI. Vorrei sapere quali siano i provvedimenti, che il Ministro intende adottare per contribuire a superare l'anomalia delle modifiche periodiche circa le modalità di svolgimento degli esami di Stato...
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Misiti.
AURELIO SALVATORE MISITI. ...e per assicurare agli studenti un esame omogeneo sul territorio nazionale, anche perché l'accordo con il Ministro Mussi è importante: il 25 per cento deve essere omogeneo in tutto il territorio nazionale.
PRESIDENTE. Il Ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha facoltà di rispondere.
GIUSEPPE FIORONI, Ministro della pubblica istruzione. Signor Presidente, l'onorevole interrogante pone una domanda di non semplice risposta, soprattutto impegnativa per chi verrà dopo di noi. Credo che l'unico modo per avere la garanzia che non si cambi con frequenza l'esame di maturità, è trovare una versione di questo che non sia né severa né buona, ma seria. Credo che la nostra riforma non consente altro che avere una certezza di maggiore serietà.
Lo dimostra non soltanto il numero di coloro, che per la prima volta non hanno superato l'esame di maturità, ma anche la riduzione dei voti superiori a 90 - ma direi anche ad 80 - omogeneamente rappresentata su tutto il territorio nazionale; lo dimostra, soprattutto, anche una riduzione del divario di valutazioni tra nord, sud e centro del Paese, che su tutti gli elementi identificativi dell'andamento dell'esame di maturità - dal numero dei bocciati, al numero dei voti, al numero dell'eccellenza (e quindi della lode), al numero di voti pari a 100 - oscilla tra 1 e 1,2 per cento. In modo particolare, faccio presente all'onorevole interrogante che la ripartizione dei voti pari a 100 e della lode tra nord, sud e centro oscilla, ad esempio sulla lode, con una differenza dello 0,2 per cento. Ciò significa che vi è stato un tentativo vero di non regalare nulla a nessuno e di mantenere un'omogeneità sul piano nazionale.
Ritengo che un contributo alla valutazione omogenea delle prove possa essere dato da lavoro dell'ente di valutazione, l'Invalsi: quest'anno, per la prima volta, abbiamo prelevato due prove per ogni commissione di esame, proprio per cercare di ottenere un andamento di come le valutazioni sono state effettuate nel territorio nazionale e disporre di parametri oggettivi che possano fornire, se possibile, indirizzi alle commissioni, affinché il criterio di valutazione su tutto il territorio nazionale sia il più possibile omogeneo, ricordando sempre e comunque che, anche nell'acquisizione delle competenze e dei saperi, vi è una diversità che è fondata sulla località, sul luogo e sull'ambiente, in cui i nostri ragazzi sono inseriti. Ritengo che lo sforzo di alcuni ragazzi nelle periferie di Palermo, per la volontà di apprendere e di capire, sia sicuramente da sottolineare come quello di chi vive inPag. 67condizioni socio-economiche, familiari e ambientali più semplici e meno difficoltose.
Non abbiamo risolto tutti i problemi, ma ci siamo avviati su un percorso di serietà, che molto probabilmente potrà lasciare anche a chi in futuro si occuperà, da questi banchi, di pubblica istruzione, l'opportunità di avere una traccia di serietà, senza necessità di distruggere quello che si è costruito.
PRESIDENTE. L'onorevole Misiti ha facoltà di replicare.
AURELIO SALVATORE MISITI. Signor Presidente, signor Ministro, sono soddisfatto della risposta che lei ha dato alla mia interrogazione, comunque restano delle perplessità, anche perché sono sicuramente condizioni necessarie, ma non sufficienti, quelle che sono emerse dalle indagini del Ministero della pubblica istruzione.
L'aumento delle bocciature non rappresenta di per sé un metro di giudizio; anche se la severità è giusta, l'obiettivo principale della scuola è l'elevamento del livello scolastico. Ad esempio, le notizie sulla scarsa preparazione degli studenti dei nostri istituti superiori nella materia della matematica sono un po' agghiaccianti: se uno studente su due è scarsamente preparato in matematica, significa che il nostro Paese ha una scuola che non si trova agli stessi livelli europei. Sono preoccupato, pertanto, dalla carenza in tali studi ed è necessario prendere gli opportuni provvedimenti. Il problema della docenza diventa, quindi, fondamentale.
Ritengo che gli sforzi che sta compiendo il Governo in questa direzione siano adeguati; si tratta di proseguire e di puntare molto di più alle questioni qualitative, che a quelle quantitative.