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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata
(Attuazione del programma di Governo in relazione alle misure in favore del Mezzogiorno - n. 3-01507)
PRESIDENTE. Il deputato Rao ha facoltà di illustrare l'interrogazione Oliva n. 3-01507, concernente l'attuazione del programma di Governo in relazione alle misure in favore del Mezzogiorno (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 8), di cui è cofirmatario.
PIETRO RAO. Signor Presidente, onorevole Ministro, l'attuale maggioranza ha vinto le elezioni con un programma in cui si dedicava al Mezzogiorno un intero capitolo, che era intitolato enfaticamente: «Il Mezzogiorno: una grande opportunità tra l'Europa e il Mediterraneo». Lì si diceva di volere intervenire sulle infrastrutture, sull'inclusione sociale, sulla fiscalità di vantaggio, ma in questi due anni di Governo Prodi tutte le statistiche (ISTAT, Svimez e, in ultimo, la classifica stilata annualmente da Il Sole 24 Ore) segnalano un peggioramento della situazione generale del Mezzogiorno, un aumento della disoccupazione e dell'emigrazione, la diminuzione della natalità e del reddito pro capite. Desideriamo sapere dal Governo e segnatamente da lei, quale Ministro per l'attuazione del programma di Governo, quando l'Esecutivo ha intenzione di dare attuazione almeno ad alcune delle misure che aveva previsto in favore delle aree deboli del Paese.
PRESIDENTE. Il Ministro per l'attuazione del programma di Governo, Giulio Santagata, ha facoltà di rispondere.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. Signor Presidente, la necessità di ridurre il divario in termini di sviluppo tra le regioni meridionali e il resto del Paese è stata e rimane una delle principali priorità del Governo. Le dimensioni delle differenze di reddito, occupazione, produttività e sicurezza sono del resto ben note, così com'è noto a tutti quanto antiche e profonde siano le radici del nostro dualismo territoriale e, quindi, quanto siano impegnative le sfide della politica nel promuovere una crescita più forte nel nostro Mezzogiorno.
In questo contesto, peraltro, va ricordato - non condivido pienamente i dati illustrati precedentemente - che negli ultimi anni l'occupazione meridionale è comunque aumentata: 100 mila persone occupate in più negli ultimi tre anni. Le persone in cerca di lavoro sono diminuite da oltre 1 milione e 100 mila unità a meno di 800 mila e il PIL pro capite del sud nel 2006 è aumentato dell'1,5 per cento, il valore più alto dal 2001. Le esportazioni in Pag. 53quest'ultimo periodo sono aumentate di circa l'11 per cento.
Cito questi dati non con lo spirito di offrire un quadro meno problematico di quanto esso indubbiamente sia, ma semplicemente per ricordare a tutti noi la presenza e il graduale affermarsi nelle regioni del sud di un'attiva e nuova classe di imprenditori e lavoratori che produce, crea ricchezza ed esporta.
L'azione del Governo anzitutto è volta al sostegno di queste tendenze, che emergono in modo sempre più visibile nel sistema economico meridionale.
Ricordo, ad esempio, che con la legge finanziaria dello scorso anno la riduzione del cuneo fiscale consente per le imprese del sud una riduzione della base imponibile IRAP pari a 10 mila euro per ogni addetto a tempo indeterminato e che l'attivazione del credito di imposta per i nuovi investimenti, dopo la procedura attivata nel corso del 2007 con l'Unione europea, consentirà comunque nel prossimo anno alle imprese meridionali di fruire di ampie agevolazioni per l'acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, programmi informatici, brevetti su nuove tecnologie e processi produttivi. Inoltre, il periodo in cui il credito di imposta potrà essere utilizzato si estende ora sino al termine del 2013.
Interventi ugualmente incisivi sono previsti nel disegno di legge finanziaria per il 2008 in corso di approvazione al Senato. Il Governo ritiene di particolare importanza l'attivazione di un credito di imposta di oltre 300 euro mensili per ogni lavoratore assunto nelle imprese meridionali; tale ammontare supera i 400 euro nel caso di impiego di donne.
Analogamente a quanto accaduto in passato, il credito di imposta sui nuovi assunti determinerà...
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Santagata.
GIULIO SANTAGATA, Ministro per l'attuazione del programma di Governo. ...aumento dell'occupazione, minore precariato, emersione dal lavoro sommerso.
Voglio inoltre, concludendo, ribadire che il Governo si sente fortemente impegnato a sostenere i segnali di contrasto alla criminalità che vengono dagli imprenditori e dalla società meridionale. I recenti successi nella lotta alla mafia sono anche frutto di questo nuovo clima sociale.
PRESIDENTE. Il deputato Rao ha facoltà di replicare.
PIETRO RAO. Onorevole Ministro, certamente non possiamo dirci soddisfatti della sua risposta, in quanto ancora una volta il Governo si limita in quest'Assemblea ad annunciare e promettere: proclami, impegni e promesse che abbiamo già ascoltato decine di volte ma che non trovano alcun riscontro nella realtà.
La realtà, infatti, è che le zone franche urbane, annunciate con enfasi lo scorso anno, non sono mai decollate.
La realtà è che, dei promessi fondi per la viabilità secondaria in Sicilia e in Calabria, nonostante una grande mobilitazione dei cittadini, non si è ancora visto un centesimo. Stiamo parlando di norme che il Governo ha dovuto interamente riscrivere in quest'ultima finanziaria e che non si sa se e quando avranno attuazione.
Inoltre, cosa dire alle imprese del sud, cui avete prima promesso e poi abilmente «sfilato» il credito di imposta? Abbiamo chiesto più volte - anche con un'apposita proposta di legge - una fiscalità di vantaggio in grado di compensare il grave deficit infrastrutturale del sud. Come si può chiedere ad un'impresa che si confronta con infrastrutture come la Salerno-Reggio Calabria di pagare le stesse tasse di un'impresa del nord, che usufruisce di autostrade a quattro corsie?
Pertanto, signor Ministro, certo non chiedevamo a questo Governo di risolvere magicamente i gravi problemi che affliggono il sud, ma non è accettabile che il Governo Prodi, in due anni, non sia riuscito a dare avvio neanche ad una sola significativa misura per il Mezzogiorno e che, in questo lasso di tempo, il divario esistente tra il sud e il resto d'Italia si sia addirittura aggravato.Pag. 54
Visto e considerato che i tanti incontri ufficiali con il Presidente del Consiglio dei ministri e con esponenti di questo Governo non hanno sortito alcun effetto, chiederemo al Presidente della Repubblica Napolitano, quale garante dell'unità nazionale, di farsi carico della drammatica condizione in cui versano le nostre regioni meridionali.