Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni in materia di circolazione e di sicurezza stradale (A.C. 2480-A/R) (ore 15,15).
(Esame dell'articolo 8 - A.C. 2480-A/R)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2480-A/R sezione 10).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Gibelli 8.2, Beltrandi 8.5, Tassone 8.4, Mario Ricci 8.7 e Zeller 8.9.
PRESIDENTE. Il Governo?
Pag. 66ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Gibelli 8.2, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti e votanti 442
Maggioranza 222
Hanno votato sì 192
Hanno votato no 250).
Passiamo all'emendamento Beltrandi 8.5.
MARCO BELTRANDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, annuncio il ritiro del mio emendamento a mia firma 8.5.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Tassone 8.4.
MARIO TASSONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, con l'emendamento in esame propongo un dispositivo «anti-colpo di sonno», per quanto riguarda gli autoveicoli. Ciò doveva essere già previsto, senza necessità di predisporre una norma, da parte delle case produttrici di automobili, le quali hanno sempre indicato tale strumento come importante e fondamentale, anche se, da parte loro, non vi è stato alcun cenno al riguardo.
Mi rendo conto che non si può normare tutto; anche per quanto riguarda la questione, contenuta nell'emendamento precedente, relativa alla variabilità della velocità sulle strade, non si può normare tutto. Tuttavia, non c'è dubbio che un'indicazione cogente nei confronti delle case produttrici di automobili sarebbe necessaria. Il dato su cui richiamo l'attenzione del Governo e dell'Assemblea è questo: elevare il livello di sicurezza.
Non vorrei appesantire il provvedimento, signor Ministro, ma, se non adottiamo alcuni accorgimenti, esso diventa soltanto una sanzione e basta! Lei, certamente ha compreso ciò, nel momento in cui sta accompagnando alcune nostre proposte.
Tuttavia, signor Ministro, lei stesso mi insegna che gli ordini del giorno e gli atti di indirizzo del Parlamento, se non contenuti in norme lasciano il tempo che trovano. Credo che ciò costituisca un dato importante e fondamentale, come anche altre proposte che non hanno avuto successo. Mi auguro che l'emendamento in discussione, possa ricevere un'attenzione apprezzabile da parte dell'Assemblea.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, fermo restando quanto detto dall'onorevole Tassone, cioè che è necessario avere l'accortezza di non appesantire troppo il provvedimento in discussione, desidero però far notare la differenza sostanziale esistente tra la decisione presa poc'anzi sui limiti di velocità e l'emendamento in discussione. Nel primo caso, si è trattato di mettere insieme una normativa complessa, che definisse tutti i parametri in base ai quali è possibile limitare la velocità. In tal caso, si tratta di un provvedimento singolo, che comunque avremmo recepito all'internoPag. 67del codice della strada. Non ho nulla in contrario, qualora si ritenga di inserirlo già in questa fase, anche se rinvia a molti provvedimenti successivi (un decreto del ministro per le caratteristiche, un altro per l'omologazione).
PRESIDENTE. Onorevole Tassone?
MARIO TASSONE. Signor Presidente, in risposta alla domanda che mi è stata fatta dal relatore, vorrei far presente che esistono degli studi in materia e si prevede venga emesso un suono forte all'interno della macchina e altri accorgimenti simili. Mi rendo conto che si tratta di un dato che riguarda l'alta tecnologia.
Posso anche ritirare l'emendamento e presentare un atto di indirizzo parlamentare in tema di ricerca, ma è necessario l'assunzione di un impegno apprezzabile da parte del Ministero dei trasporti.
Poc'anzi ho sentito parlare della razionalizzazione della segnaletica stradale. Nella scorsa legislatura, è stato compiuto uno studio importante e fondamentale in materia, del quale però si sono perse le tracce e che, quindi, non è stato applicato.
Ritengo si debba compiere una ricomposizione metodologica del nostro modo di essere e di vivere e avere un approccio serio ai problemi, altrimenti si rischia di procedere con annunci, anche da parte nostra, con indicazioni di carattere generico e con le imperfezioni che ho ascoltato, anche per quanto riguarda la composizione della commissione medica per la quale non sono richieste grandi specializzazioni, bensì la laurea in medicina e chirurgia.
Per tali ragioni, occorre fare attenzione alle varie questioni e conoscerle prima di esprimersi in termini generici e approssimativi.
PRESIDENTE. Onorevole Tassone, francamente, non ho compreso quale sia la sua posizione.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, ovviamente per colpa mia, non della sua disattenzione, perché lei è sempre attento e vigile. Intendo comunque ritirare l'emendamento. A questo fine, mi sono rivolto soprattutto al rappresentante del Governo per verificare la sua disponibilità ad accogliere un ordine del giorno in cui si chiede di svolgere ricerche in materia di sicurezza.
PRESIDENTE. Prendo atto, quindi, che l'emendamento Tassone 8.4 è stato ritirato.
Passiamo all'emendamento Mario Ricci 8.7.
SERGIO OLIVIERI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO OLIVIERI. Signor Presidente, anche a nome degli altri presentatori, annuncio il ritiro dell'emendamento Mario Ricci 8.7.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Zeller 8.9.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zeller. Ne ha facoltà.
KARL ZELLER. Signor Presidente, vorremmo richiamare l'attenzione dei colleghi sull'inasprimento della sanzione, che riteniamo eccessivo. Mi riferisco all'uso del telefono cellulare senza auricolare o impianto vivavoce. Attualmente sono già previste sanzioni piuttosto severe: una sanzione amministrativa da 70 a 285 euro, oltre ad una decurtazione di cinque punti dal punteggio della patente possono fungere da deterrente. Riteniamo pertanto esagerato aggiungere anche la sanzione della sospensione della patente da uno a tre mesi.
A chiunque di noi sarà capitato di essere chiamato in macchina e di rispondere una volta: a chi venisse colto in flagrante in tale situazione verrebbe sospesa la patente da uno a tre mesi. Mi sembra piuttosto eccessivo.
Riteniamo profondamente sbagliata la filosofia del provvedimento in esame perché,Pag. 68a nostro parere, se i controlli venissero effettuati anche le sanzioni oggi vigenti sarebbero sufficienti.
Nel nostro territorio i controlli vengono effettuati e le violazioni non si verificano più in modo eccessivo, inoltre gli incidenti sono diminuiti. Non riteniamo, quindi, necessario inasprire troppo le sanzioni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zacchera. Ne ha facoltà.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente sottoscrivo l'emendamento in esame perché mi sembra di buon senso. Cerchiamo di essere pratici: può succedere di dover telefonare, l'importante è non rimanere a lungo al telefono. Anche se gli agenti di polizia ti sorprendono al telefono nell'arco di tempo necessario ad innestare il dispositivo viva voce in auto ti ritirano la patente! A voler essere obiettivi, penso che così facendo, alla fine non ci saranno più automobilisti in Italia!
Quindi, introduciamo una sanzione pesante di carattere pecuniario, perché bisogna dare un esempio, ma il ritiro della patente mi sembra francamente esagerato, almeno alla prima infrazione. Pertanto, sottoscrivo l'emendamento Zeller 8.9.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente sottoscrivo l'emendamento in esame perché credo che tutti gli italiani utilizzino il telefono cellulare in macchina. Non ci dobbiamo nascondere dietro un paravento e quindi cerchiamo di gestire la realtà, cerchiamo di ridurre al massimo l'uso del telefonino con sanzioni amministrative. Considerato, però, che chi è in quest'aula lo utilizza abitualmente anche quando è in macchina - e non tutti abbiamo l'autista - si pensi anche ai cittadini che hanno a che fare con una forma di repressione che non si limita alla sanzione amministrativa, ma giunge sino al ritiro della patente e che potrebbe essere deleteria per chi deve recarsi al lavoro e per tutte le necessità che richiedono l'uso della patente.
Quindi, cerchiamo di essere realisti e di guidare il Paese reale!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente vorrei anch'io sottoscrivere l'emendamento Zeller 8.9, perché credo che un eccesso di sanzioni e addirittura il ritiro della patente, siano fuori luogo e soprattutto perché sono convinto che non servano come deterrente. Esistono le leggi, applichiamole, ci sono i controlli, facciamo in modo che vengano effettuati. Sarebbe provocatorio esporre la copertina de L'Espresso che ironizza sulla patente a punti e sulla mancanza di controlli in alcune località. Ci sono città in cui non vengono mai comminate sanzioni e non vengono mai tolti i punti dalle patenti a nessuno.
Cominciamo ad applicare i controlli: questo è un telefonino, questo è un auricolare, si utilizzi l'auricolare. A quelli che non lo faranno saranno applicate le sanzioni e saranno scalati i punti necessari, ma l'aumento delle sanzioni, addirittura il ritiro della patente, mi sembra francamente eccessivo.
La popolazione è già abbastanza tartassata senza che vengano aumentate ulteriormente le multe. L'errore umano può capitare, ma il ritiro della patente è eccessivo per chi utilizza l'autovettura per spostarsi, per chi con l'autovettura lavora, per chi trasporta i familiari che non hanno la patente o persone anziane. Cerchiamo dunque di regolarci con normative di buonsenso. Sono un liberale e credo che l'eccesso di sanzioni e di minacce non sia un deterrente che porta ad un risultato concreto, altrimenti saremmo tutti a favore della pena di morte!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fabris. Ne ha facoltà.
Pag. 69
MAURO FABRIS. Signor Presidente sono piuttosto stupito degli interventi che anche l'onorevole Baldelli continua a fare sugli argomenti in esame. Inviterei l'onorevole Baldelli a mettersi d'accordo col suo gruppo e anche con le politiche seguite dal suo Governo nella precedente legislatura, al grido di «tolleranza zero!». Vorrei che vi metteste d'accordo, anche con l'onorevole Zacchera che ha sottoscritto l'emendamento in esame. Voi siete quelli che nella precedente legislatura, in nome della (Commenti del deputato Baldelli)... Baldelli, abbi pazienza, c'è una continuità della tua azione politica, spero, rispetto a chi ti ha preceduto su quei banchi!
Avete chiesto più volte una vigilanza estrema, una dura vigilanza, la tolleranza zero in materia di sicurezza stradale. L'onorevole Barani parla di guardare al Paese reale. Barani, il Paese reale è quello dove muoiono circa novemila persone ogni anno a causa di incidenti stradali! È la prima causa di morte per i giovani al di sotto dei vent'anni! Vogliamo rifare l'elenco - come dire - delle tragedie che investono questo Paese, dovute agli incidenti stradali? Mettetevi d'accordo su quale linea volete sostenere!
L'onorevole Uggè, l'onorevole Tassone e l'onorevole Moffa prima hanno parlato di questioni attinenti alla sicurezza. L'onorevole Tassone ha detto: scegliamo tra la sicurezza o l'inseguire alcuni altri obiettivi. Onorevole Barani, non possiamo essere quelli che piangono il lunedì per le stragi sulle strade e poi al martedì dicono che, tutto sommato, girando per le strade italiane si può anche morire. Siamo il Paese fanalino di coda in Europa, patente a punti o meno. Questo è il dato oggettivo!
In alcuni paesi, come la Spagna, è proibito telefonare anche con l'auricolare, perché è un elemento di distrazione assoluta per quanto riguarda la guida degli autoveicoli. L'Assemblea, ovviamente, è sovrana, però mettiamoci d'accordo su che tipo di atteggiamento vogliamo seguire rispetto a questa che è una tragedia nazionale nei confronti della quale c'è un livello di tolleranza e di assuefazione da parte di tutti noi che supera i limiti della decenza.
Ormai tutte le famiglie italiane hanno avuto dei morti dovuti ad incidenti stradali e, come riferiscono gli organi di polizia, queste morti sono dovute soprattutto e quasi esclusivamente ad errori umani. Se adesso vogliamo fare quelli che allentano i freni, le redini e i controlli, continuiamo su questa strada!
La Francia ha ottenuto il dimezzamento dei morti con l'introduzione di norme veramente severe, come il sequestro immediato dell'auto, laddove si commetta un'infrazione. Decidiamo: o il rigore e la tutela della vita oppure il lassismo, per andare dietro al Paese reale, come diceva Barani. In questo Paese, però, si continua a morire in un numero che non ha uguali nel resto del mondo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non penso che l'onorevole Fabris ci possa dare lezioni di continuità politica. Il centrodestra ha voluto sicuramente inasprire le sanzioni per i comportamenti, ma esagerare è un'altra cosa. Condivido l'opinione espressa dal collega Zeller, quando dice che se ci fossero controlli adeguati le cose andrebbero sicuramente meglio.
Non accetto, però, che dica «nel nostro territorio», perché il suo territorio è anche il nostro: è Italia!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Di Gioia. Ne ha facoltà.
LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, già nella scorsa legislatura abbiamo discusso in termini chiari quando si è affrontato il problema del codice della strada. Anche nella scorsa legislatura noi, come gruppo, fummo contrari ad alcuni interventi di inasprimento delle sanzioni che venivano sottoposti alla nostra attenzione.Pag. 70Noi, come gruppo de La Rosa nel Pugno, siamo perfettamente d'accordo con il collega Zeller, perché riteniamo che vi debba essere comunque un controllo e ci debbano essere delle sanzioni. Non pensiamo, però, che l'utilizzo di strumenti - oserei dire - repressivi, come quello del ritiro della patente, possa eliminare i problemi della sicurezza sulla strada.
Controllare il sistema non significa, come dicevo, essere fortemente repressivi. Per questo motivo, noi riteniamo che l'emendamento debba essere approvato, perché comunque mette nelle condizioni di potere determinare degli interventi, che sono quelli amministrativi, senza il ritiro della patente.
Se vogliamo affrontare un problema di sicurezza, credo che sia ben diverso il sistema: bisogna intervenire sui controlli sulle strade, sulle infrastrutture stradali, sulla prevenzione e anche nelle scuole, proprio perché si faccia prevenzione. Crediamo questo e per questo riteniamo di poter appoggiare con determinazione questo emendamento.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Rivolta. Ne ha facoltà.
DARIO RIVOLTA. Signor Presidente, le chiedo la cortesia di voler aggiungere il mio nome tra i firmatari dell'emendamento in esame. Credo, signor Presidente, e invito anche tutti i colleghi ad osservare, che sicuramente, in chi ha proposto il testo di legge, c'è una volontà di maggiore sicurezza che noi condividiamo. Ma riteniamo anche che, perché sia efficace, una legge debba essere realistica e non deve correre il rischio di diventare, ahinoi, una grida manzoniana.
Ricordiamo tutti, le gride, nella memoria di Manzoni, erano quelle in cui le pene erano infinite anche per reati minori, ma erano il simbolo del fallimento dello Stato e della sua autorità, se non addirittura della sua autorevolezza. Siamo realisti, colleghi, guardiamo la realtà mantenendo fermo l'obiettivo della sicurezza. Cerchiamo di perequare in maniera esatta le pene con quelli che possano essere i rischi, e cerchiamo di influire su di essi senza introdurre previsioni normative che, risultando lontane dalla vita reale di tutti i giorni, finiscono col gettare una luce negativa su tutto il provvedimento pure animato da buone intenzioni.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MICHELE POMPEO META, Relatore. Signor Presidente, prendo la parola per proporre l'accantonamento dell'emendamento in esame al fine di consentire al Comitato dei nove di riunirsi al termine della seduta dell'Assemblea e riformulare il testo trovando una sintesi che tenga conto delle osservazioni emerse e di quelle eventualmente ancora non emerse.
PRESIDENTE. Il Governo?
ALESSANDRO BIANCHI, Ministro dei trasporti. Signor Presidente, ovviamente mi rimetto alla proposta del presidente Meta. Vorrei però fornire un elemento di valutazione all'Assemblea su questo punto.
Gli incidenti di cui stiamo parlando, quelli per cui stiamo prendendo dei provvedimenti tentando di lenirli, sono addebitabili per l'80 per cento a comportamenti di guida. Tra di essi, quello più pericoloso in assoluto è la velocità; segue la guida in stato di ebbrezza e poi la guida distratta. In tale fattispecie, il caso più eclatante è esattamente quello dell'uso del telefonino, che comporta tra l'altro una guida con una sola mano. Non stiamo parlando di un fatto di lieve entità: stiamo parlando di una delle cause determinanti di incidenti, soprattutto in area urbana. Mi sembra d'altronde che il rimedio a tale trasgressione, al di là delle sanzioni che possiamo porre, è molto semplice: quello di usare l'auricolare o di usare un viva voce in macchina. Punterei quindi su ciò, piuttosto che sul diminuire o sull'eliminarePag. 71sanzioni che colpiscono una delle trasgressioni che sono causa della maggiore incidentalità in area urbana.
PRESIDENTE. L'esame dell'emendamento Zeller 8.9 deve intendersi pertanto accantonato.
LUCIANO D'ULIZIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, sull'emendamento Tassone 8.4 ha parlato il presentatore dell'emendamento, ha parlato il Ministro ed il presentatore Tassone lo ha quindi ritirato. Lei sa che era nella mia facoltà fare mio l'emendamento. Chiedo: perché non mi ha dato la parola? Perché io avrei fatto mio l'emendamento, perché lo condivido, perché non possiamo fare, signor Presidente, solo una attività passiva; dobbiamo assolutamente compiere una attività che sia propedeutica rispetto al rischio. L'onorevole Tassone, col suo emendamento 8.4, aveva visto giusto. Uno dei disastri...
PRESIDENTE. Onorevole D'Ulizia, spiace dover ricordare che la facoltà di far proprio un emendamento compete al capogruppo - nel qual caso saremmo lieti di felicitarci per la sua promozione - oppure a venti parlamentari.
LUCIANO D'ULIZIA. Ma non è così.
PRESIDENTE. È così.
LUCIANO D'ULIZIA. Credo di poter rappresentare il gruppo dell'Italia dei Valori.
PRESIDENTE. In termini formali, solo il capogruppo e i delegati ai sensi dell'articolo 15, comma 2, del Regolamento della Camera. Temo quindi che quella facoltà non sia...
LUCIANO D'ULIZIA. Quindi, secondo lei, tale facoltà non è nella disponibilità di ogni deputato?
PRESIDENTE. No, non lo è.
LUCIANO D'ULIZIA. A dire il vero, altre volte si è concesso a taluni deputati di fare propri taluni emendamenti: mi trovavo allora in quest'Assemblea. Questa è una lettura particolare. In ogni caso, lei mi avrebbe dovuto dare la parola: su questo non vi sono dubbi.
PRESIDENTE. Questo, francamente, lo escludo.