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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Affermazioni del ministro della solidarietà sociale in merito alla sperimentazione delle «stanze del buco» - n. 3-00044)
PRESIDENTE. Il deputato Menia ha facoltà di illustrare l'interrogazione La Russa n. 3-00044 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 10), di cui è cofirmatario. Ricordo al deputato Menia che ha un minuto di tempo a disposizione.
ROBERTO MENIA. Signor Presidente, signor ministro, sarei tentato di dispensarla dal ripetere per la quarta volta la penosa figura di questa retromarcia pubblica di fronte al Parlamento ed a coloro che ci stanno guardando attraverso la televisione, di questo curioso caso di sdoppiamento della personalità, per chiederle se quanto lei ha affermato corrisponda anche alle intenzioni programmatiche del Governo.
Vorrei aggiungere due elementi di contenuto. In primo luogo, vorrei richiamare quanto affermato da autorevoli personaggi che lavorano in questo mondo; mi riferisco, ad esempio, ad Andrea Muccioli, il quale ha dichiarato che «la somministrazione controllata di eroina non fa che cronicizzare la dipendenza».
In secondo luogo, le faccio presente che la sua proposta - che ha ribadito essere solamente una proposta a titolo personale - non solo non contribuisce a ridurre il danno causato dalla tossicodipendenza ma, al contrario, rischia di aggravarlo.
Signor ministro, le chiedo di tranquillizzare non soltanto noi di questa parte politica, ma l'Italia intera. È vero che questo Governo, lei e tanti altri ci avete abituato a rivelazioni scioccanti, ma le chiedo di andare oltre quelle quattro paroline del programma che ha voluto leggere, e di dirci per davvero cosa intendete fare a proposito del programma...
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ROBERTO MENIA. Proseguirò il mio intervento nella replica.
PRESIDENTE. Il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, al quale ricordo che ha tre minuti di tempo a disposizione, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Signor Presidente, ringrazio il deputato Menia per le attenzioni alla mia salute...
Pag. 28ROBERTO MENIA. Ci preoccupiamo tutti!
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Le garantisco che, finora, non ho riscontrato grossi elementi di sdoppiamento di personalità o di schizofrenia. Semplicemente, mi è chiara la differenza tra le convinzioni personali di chi vi parla e ciò che rappresenta un programma di Governo sottoscritto, che deve mantenere e cementare, se possibile, la coalizione.
Per quanto riguarda le questioni sollevate nell'interrogazione a risposta immediata, vorrei precisare alcuni aspetti. Non ho mai affermato che occorre neutralizzare le tabelle: ho sempre detto che occorre neutralizzare gli effetti negativi della legislazione che avete prodotto nella scorsa legislatura e che stiamo studiando le modalità attraverso cui realizzare tale neutralizzazione. Non è assolutamente detto che vi sarà un intervento sulle tabelle: lo dico perché, a volte, circolano notizie di stampa prive di fondamento.
Per quanto riguarda invece le questioni relative al fatto che, necessariamente, le politiche di riduzione del danno o le cosiddette narcosalas hanno effetti di cronicizzazione, faccio solo notare che le sperimentazioni effettuate comprendono elementi che dimostrerebbero il contrario.
Un quotidiano di oggi afferma che a Zurigo - città in cui le narcosalas esistono dal 1991 -, a distanza di dieci anni, i nuovi casi registrati di tossicodipendenti sono in calo dell'82 per cento; inoltre, sempre a Zurigo, la percentuale di persone che si inietta droga è scesa del 72 per cento.
CARLO GIOVANARDI. E la cocaina quanto è aumentata?
ROBERTO MENIA. È quadruplicata!
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Non lo so; ho letto questi dati. Nel rispondere all'interrogazione successiva, citerò i dati dell'Osservatorio di Lisbona, con cui collabora il nostro dipartimento per le politiche antidroga. Tali dati segnalano gli elementi positivi derivanti dalla sperimentazione delle narcosalas; inoltre, vengono citati gli esempi madrileni, di Zurigo, di Berna e di Basilea.
Dico questo perché credo che parte della nostra discussione dovrebbe essere incentrata anche sulla lettura dei dati reali, così come mi pare importante testimoniare...
PRESIDENTE. Signor ministro, la prego di concludere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. «Testimonierò» nell'intervento successivo!
PRESIDENTE. L'onorevole Menia ha facoltà di replicare.
ROBERTO MENIA. Signor ministro, intanto l'ho «stanata», perché lei ha risposto a titolo personale, esprimendo quindi e qualificando in qualche maniera quella che era stata la sua posizione pubblica. In questa sua falsa ricostruzione si è però dimenticato di dire che anche laddove, grazie alle cosiddette narcosalas, è calato l'uso dell'eroina, di contro è salito in maniera esponenziale quello dell'ecstasy o della cocaina. Motivo per cui lei sa meglio di me che ciò che ha affermato non solo è in totale contrasto con il sentire della stragrande maggioranza degli italiani, ma è una cosa di cui non si può tenere conto, e non solo perché non è scritta nel programma del Governo.
La smentita di Prodi è arrivata puntuale, e lei oggi ha parlato a titolo personale dopo l'inutile raccomandazione rivolta a voi ministri dal capo dell'esecutivo, tesa a suggerirvi di non parlare quando non dovete farlo, anche se voi continuate ad esprimervi a titolo personale.
Una persona investita di una funzione pubblica di responsabilità come la sua dovrebbe frenare le parole, il linguaggio, soprattutto dopo lo spettacolo indecoroso al quale ci avete fatto assistere; al contrario, rischiate di farci abituare ai terroristi in Parlamento e ai baci dei transessuali in tv. Inoltre, volete sotterrare le Pag. 29frecce tricolori, vi commuovete di fronte a Fidel Castro, vi è chi vuole liberalizzare la pillola abortiva e chi pensa di ritirare la firma dalla dichiarazione etica: voi siete tutto questo!
Lei poi non dice, anche se continua a parlare a titolo personale, che l'unica cosa sulla quale vi trovate d'accordo è l'abolizione della legge Fini-Giovanardi, che lei ha definito famigerata. Le ricordo che in quest'aula è presente un componente della sua maggioranza che ha appena affermato che ella è, invece, improvvido e dannoso.
Quella legge risponde a criteri di ragionevolezza, i quali debbono sottendere alle disposizioni normative; una legge non può non riferirsi a criteri in qualche maniera etici. Quella di cui sto parlando è una legge che sostiene le comunità di recupero, che aiuta i tossicodipendenti e indica loro i percorsi di recupero.
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Menia.
ROBERTO MENIA. Concludo subito. Vorrei farle notare che quella legge ha aumentato da tre a quattro gli anni in cui si può scontare la pena in comunità. La normativa in oggetto, poi, contrasta la diffusione di qualunque tipo di droga e punisce con durezza gli spacciatori. Si tratta di una legge per la vita e contro la morte. Don Gelmini - noi siamo con lui - leva alta oggi la sua voce contro il tentativo di soffocare la volontà di reagire facendo della droga un qualche cosa che merita di essere conservato, custodito, concesso, alimentato e, in qualche caso, anche proposto come diritto. A ciò lei risponde dicendo ai giovani: uccidetevi pure, e fatelo sotto il controllo dello Stato.
PRESIDENTE. La prego, onorevole Menia.
ROBERTO MENIA. Ecco perché siamo diversi: noi crediamo nella vita; voi siete il simbolo di un'Italia alla rovescia (Applausi dei deputati del gruppo di Alleanza Nazionale)!