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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative in materia di recupero delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia - n. 3-00604)
PRESIDENTE. L'onorevole Balducci ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00604 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
PAOLA BALDUCCI. Signor Presidente, mi scuso, ma dovrò illustrare la mia interrogazione restando seduta perché ho subito un infortunio.
PRESIDENTE. In questo caso, ovviamente, derogheremo al regolamento.
Prego, onorevole Balducci.
PAOLA BALDUCCI. Grazie. L'interrogazione da me presentata è collegata a recenti inchieste giornalistiche (tra le quali una puntata di Report, trasmissione di RAI 3, condotta da Milena Gabanelli), che hanno affrontato il tema delle entrate della giustizia e delle somme provenienti da reato che lo Stato potrebbe recuperare.
Ogni anno l'amministrazione giudiziaria non riesce a recuperare una parte molto consistente delle spese di giustizia e delle sanzioni pecuniarie derivanti dai processi penali, che, secondo recenti stime, ammonterebbero a centinaia di milioni di euro. A questa cifra vanno aggiunte anche tutte quelle pene pecuniarie che, non venendo riscosse dai competenti uffici, giungono inevitabilmente alla prescrizione, senza considerare che vi sono somme cospicue, ma anche molteplici beni che, pur essendo assoggettati a confisca penale, costituendo essi il prezzo, il profitto o il prodotto del reato, non vengono mai realmente incamerati da parte dello Stato. Un esempio eclatante...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
PAOLA BALDUCCI. ...è quello, riferito dagli organi di stampa - sto concludendo, signor Presidente - relativo alla scoperta, da parte della procura di Milano, di conti correnti, sui quali erano state depositate somme cospicue sequestrate durante il periodo di «Tangentopoli».
Si chiede all'eccellentissimo ministro della giustizia se ritenga di dover intervenire sulla materia del recupero delle pene pecuniarie e delle spese di giustizia, in modo da rendere l'esecuzione realmente efficace.
PRESIDENTE. Il ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, innanzitutto, auguro buona e pronta guarigione all'onorevole Balducci.
Debbo premettere che il meccanismo di recupero delle spese di giustizia e delle pene pecuniarie coinvolge responsabilità e competenze degli uffici giudiziari e dei concessionari. I punti di criticità del sistema della riscossione dipendono da vari fattori, tra cui la diversa natura dei crediti, la conseguente diversa tutela giurisdizionale, Pag. 43la presenza di una pluralità di condebitori solidali (i quali, ahimè, devono essere tutti individuati e rintracciati).
Sull'efficienza dei servizi di recupero incidono poi in particolare la difficile reperibilità dei debitori, soprattutto in sede di processo penale, la loro frequente insolvibilità, trattandosi in molti casi di soggetti nullatenenti, nonché la difficoltà di individuazione dei beni di appartenenza.
Concordo con l'onorevole Balducci nel ritenere indispensabile un deciso intervento, che consenta di recuperare efficienza e di determinare conseguentemente aumenti di gettito.
Posso dire, tuttavia, che stiamo adottando numerose iniziative anche in campo normativo. Innanzitutto, con riguardo ai beni provenienti da delitto, devo sottolineare che il Parlamento con la legge finanziaria per l'anno 2007 ha esteso le ipotesi di confisca di patrimonio illecito ed ha stabilito la devoluzione delle risorse al bilancio dello Stato per essere destinate al finanziamento in egual misura per gli interventi per l'edilizia scolastica e per la informatizzazione del processo (quindi in parte qualcosa verrebbe anche al Ministero della giustizia).
Inoltre, mediante la presentazione di un apposito disegno di legge il mio Ministero procederà a breve alla razionalizzazione dei modelli di acquisizione al bilancio dello Stato delle somme depositate presso gli istituti bancari e postali, di cui sia stata disposta la confisca con provvedimento definitivo o di archiviazione.
Allo stesso modo si procederà per le somme depositate presso istituti bancari o postali, di cui sia stata disposta la restituzione con provvedimento definitivo di archiviazione non riscosso o non reclamato dagli aventi diritto entro cinque anni.
Al fine di rendere effettiva la riscossione, abbiamo previsto che ogni singolo ufficio giudiziario dovrà verificare l'esistenza delle somme e che siano nelle condizioni sopra indicate, richiedendone il versamento agli istituti di credito e agli uffici postali presso i quali è stato aperto il deposito. In ogni caso e sempre allo scopo di finanziare interventi e di potenziare l'azione di contrasto contro la criminalità, le somme ricavate saranno assegnate sui capitoli dello stato previsione di spesa del Ministero della giustizia.
Infine, anche per la riscossione delle spese processuali e delle pene pecuniarie abbiamo previsto un maggiore e più qualificante intervento del personale giudiziario, con misure concrete per la realizzazione di un consistente processo di informatizzazione delle procedure, in modo da rendere più efficace l'attività di controllo e anche quella di esazione.
Credo che il disegno di legge in questione, come pure quello di accelerazione del processo penale, il quale introdurrà ulteriori strumenti volti al rafforzamento dell'azione repressiva dello Stato e al recupero degli introiti, sarà presentato la prossima settimana al Consiglio dei ministri.
PRESIDENTE. L'onorevole Balducci ha facoltà di replicare.
Le ricordo che ha due minuti di tempo a disposizione.
PAOLA BALDUCCI. Ringrazio il ministro e mi ritengo soddisfatta, perché so quanto interesse vi è in questo Ministero della giustizia per risolvere gli annosi problemi legati all'efficienza del pianeta giustizia.
Tutti noi auspichiamo da tempo che nel cosiddetto bilancio consolidato della giustizia operi un efficace controllo sulle spese; nello spesso tempo ritengo sia necessario valorizzare anche le poste attive, le somme dovute allo Stato, perché esse possano rappresentare una risorsa preziosa - lo ripeto, «preziosa» - per il funzionamento della macchina giudiziaria.
Tutti noi conosciamo i paradossi della giustizia, per cui a volte ci si trova di fronte ad un'irrazionale utilizzazione di risorse economiche a disposizione (vedi le spese per le intercettazioni o per le consulenze e perizie), mentre in molti uffici giudiziari si deve fare i conti con una capacità di spesa che è ridotta ormai fino Pag. 44all'osso, tanto che a volte sono gli stessi avvocati a dover fornire la carta alle cancellerie.
A questa mancanza di risorse sarebbe possibile porre rimedio, anzitutto, come anche il ministro ci ha anticipato, applicando criteri di maggiore rigore economico nella gestione delle spese, ma al tempo stesso si potrebbe controbilanciare almeno in parte la passività valorizzando le risorse inutilizzate, incentivando ad esempio il recupero delle somme confiscate e di quelle giacenti sui conti infruttiferi.
A tale proposito vorrei dare un consiglio che alcune volte penso possa essere utile a noi stessi: quello di pensare al pianeta giustizia anche sotto l'aspetto manageriale. Quindi, formulo l'auspicio che in questo settore venga privilegiato un approccio di tipo imprenditoriale, magari responsabilizzando in un ufficio giudiziario un funzionario manager, addetto al recupero delle somme provenienti da reato.
A tale proposito apro una parentesi che chiudo subito: effettività della pena, specialmente quando si tratta di sanzioni pecuniarie, vuol dire anche effettività del recupero della pena, cioè la pena è effettiva solo quando il recupero sia effettivo. Soltanto se ci si muoverà in tale direzione sarà possibile superare le attuali inefficienze che caratterizzano l'attuale sistema dell'esecuzione penale (Applausi dei deputati del gruppo Verdi).