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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative volte all'immediata redazione di una «Carta dei valori» - n. 3-00320)
PRESIDENTE. Il deputato Volontè ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00320 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 11).
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, onorevole ministro dell'interno, come ricorderete, il 19 agosto 2006 l'Unione delle comunità islamiche in Italia (UCOII) ha fatto pubblicare sul Quotidiano nazionale un'intera pagina sormontata dal titolo inequivocabile: «Ieri stragi naziste, oggi stragi israeliane». Il Ministero dell'interno ha più volte sostenuto l'opportunità della sottoscrizione, da parte dei membri della consulta islamica, di una carta dei valori. Lei stesso, signor ministro, pochi giorni fa, lo scorso 8 ottobre, ha riconosciuto che l'UCOII non tende all'integrazione ma alla preservazione di un'identità separata, che è quella su cui fa leva il fondamentalismo. Nei giorni scorsi, la stragrande maggioranza dei componenti della consulta islamica le ha chiesto di arrivare velocemente, non solo alla redazione, ma anche alla firma di questa benedetta carta dei valori islamici in Italia. Il contesto si è aggravato ulteriormente, visto che c'è una scuola islamica ancora aperta, a Milano. Vorrei sapere che cosa il ministro dell'interno ne pensi e che cosa immagini di fare.
PRESIDENTE. Il ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, rispondo volentieriPag. 46all'onorevole Volontè, ricordando che l'idea di preparare una carta dei valori fu mia e la formulai intorno alla fine del mese di agosto.
Fu sollecitata da quell'inammissibile presa di posizione dell'UCOII che - come dire - negava l'irripetibilità dell'olocausto, ma anche da altre ragioni. Nello stesso periodo fu uccisa dal padre una ragazza perché voleva vivere come le altre e si verificarono anche altri episodi non riguardanti solamente gli islamici. In questa direzione pensiamo alla pratica dell'infibulazione che, in qualche modo, è entrata nel nostro paese e che non riguarda gli islamici. Di qui l'idea di una carta dei valori, della quale, inizialmente, io fornii solamente le teste di capitolo da elaborare ed approfondire, entrando nello specifico su temi fondamentali quali il ripudio della guerra, l'inesistenza della guerra santa, il rispetto della libertà di coscienza, della libertà dei figli di scegliere la religione, l'eguaglianza di genere, la conduzione paritaria della famiglia. Il tema della donna è quello che emerge di più, quando si tratta dell'ingresso nel nostro paese di comunità provenienti da paesi arretrati.
Questa carta, naturalmente, è destinata a chiunque voglia diventare cittadino, non solo agli islamici. In primo luogo, perché non è giusto identificare una sola comunità esterna come l'unica alla quale chiedere l'adesione a valori, secondariamente perché il problema esiste anche per altri, nonostante vi siano problemi specifici per gli islamici. Io parlai fin dall'inizio di una carta sulla quale avremmo lavorato e che non sarebbe stata sottoposta alla firma di nessuno nelle settimane scorse. Tanto è vero che preannunciai la creazione di un comitato di esperti con il compito di elaborare questa carta sentendo anche le rappresentanze delle comunità diverse da quella islamica che desiderano entrare nel nostro paese attraverso il riconoscimento della cittadinanza.
A questa mia impostazione non ha obbiettato nessuno nell'ambito della consulta; inoltre, il fatto che la carta dovesse essere destinata anche ad altri, oltre che agli islamici, è stato sottolineato non solo dai rappresentanti dell'UCOII, ma anche da molti altri che con essa non hanno niente a che fare.
Ho costituito la commissione, di cui per ora ne fanno parte il professor Cardia, la professoressa Roberta Aluffi Beck-Peccoz, il professor Mokrani, il professor Zannini, il professor onorevole Fouad Allam. Alti faranno parte di questa commissione, ci lavoreranno e, quando i lavori termineranno, questi saranno sottoposti alla firma di una platea anche più ampia. Le posso assicurare che questo allargamento non significa annacquamento e che i principi saranno fermi, trasparenti e chiari: quelli che abbiamo il diritto e il dovere di chiedere a chiunque diventerà cittadino italiano. Nel frattempo, l'attenzione al fondamentalismo, con occhi, orecchi ed altro, è massima.
PRESIDENTE. L'onorevole Volontè ha facoltà di replicare.
LUCA VOLONTÈ. Onorevole ministro, nessuno di noi dubita del suo impegno; evidentemente, però, a questa constatazione debbono seguire rapidi fatti.
Alla sua proposta di carta dei valori vi è stata una prima reazione dell'UCOII - risalente a qualche settimana fa - non certamente entusiasta.
Avendo ascoltato i componenti della consulta islamica e avendo letto ciò che gran parte di essi hanno chiesto al Ministero dell'interno riguardo alla carta - circa la durata della sua stesura - non ritengo, sinceramente, che una dilazione dei tempi possa risolvere il nodo sorto palesemente attraverso il manifesto pubblicato il 19 agosto. Esso, come lei ha ricordato, è diventato di dominio pubblico per i tanti e continui articoli di Magdi Allam - un esperto che non ritrovo nella sua commissione - e per gli incresciosi e tragici avvenimenti, resi pubblici nel mese di agosto.
Il giusto riconoscimento della carta include il tema relativo alla risoluzione di un nodo, da lei ricordato nelle dichiarazioni rilasciate il 30 agosto.
Noi non le chiediamo di tagliare quel nodo; tuttavia, non le chiediamo neanchePag. 47di sciogliere quel nodo dentro un acido, in modo da far scomparire sia il nodo, sia il legame e l'unità di un rapporto che deve essere, innanzitutto, rispettoso di certi diritti.
Mi riferisco a diritti che si rinvengono soprattutto all'interno della Carta costituzionale, che sono i diritti fondamentali di ogni uomo e di ogni donna e che devono essere rispettati. Questo è il nostro invito, perché nella scuola di Milano la legge italiana non è rispettata e gli avvenimenti sotto i nostri occhi...
PRESIDENTE. La prego di concludere!
LUCA VOLONTÈ. ... evidenziano il mancato rispetto dei diritti civili degli uomini e delle donne, anche islamici, nel nostro paese.