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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative in materia di disagio abitativo nelle grandi aree metropolitane - n. 3-00606)
PRESIDENTE. L'onorevole Smeriglio ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00606 (vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 13).
MASSIMILIANO SMERIGLIO. Signor Presidente, signor ministro, nel paese e nelle grandi aree metropolitane permane una situazione di drammatico disagio abitativo: circa 45 mila sfratti nel solo 2005. In particolare, nella città di Roma, visti l'alto numero di sfratti esecutivi, la scadenza del blocco degli sfratti determinato dal periodo natalizio, i flussi migratori (pensiamo alla continua crescita della comunità rumena) e l'assenza di politiche abitative efficaci, la situazione diventa ogni giorno più difficile.
In particolare, venerdì 3 febbraio 2007 a Roma circa 200 nuclei abitativi, 500 persone, donne, uomini e tanti bambini, di cui circa il 50 per cento rappresentato da migranti, in assenza di prospettive abitative Pag. 46per attirare l'attenzione sulla loro drammatica situazione, organizzate dal movimento di lotta per la casa Action hanno occupato uno stabile di proprietà della BNL inutilizzato da più di due anni, denominando lo stabile medesimo «Ministero dell'abitare».
Posto che non si tratta di un problema di ordine pubblico, ma di vera emergenza sociale, che non può essere risolta con l'utilizzo della forza pubblica, tenuto conto che la responsabilità e le deleghe su questo tema vengono esercitate anche dal comune di Roma e dalla regione Lazio, considerata infine l'esiguità delle risorse economiche previste dalla legge finanziaria 2007, vorrei chiedere al Governo quali iniziative urgenti intenda porre in essere per dare risposte concrete in grado di concorrere alla soluzione di un problema di tale gravità e rilevanza, anche alla luce dell'approvazione della nuova legge sul disagio abitativo, avvenuta oggi al Senato.
PRESIDENTE. Il ministro della solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ha facoltà di rispondere.
PAOLO FERRERO, Ministro della solidarietà sociale. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Smeriglio per questa interrogazione.
Quello della casa è forse uno dei più gravi problemi sociali, di cui non si ha assolutamente consapevolezza. È quasi impossibile riuscire a produrre una discussione politica seria sul tema della casa, nonostante vi siano milioni di famiglie che vivono la condizione dell'abitare con aspetti assolutamente negativi.
Questo è il frutto di un'assenza di politiche sulla casa che dura da anni. Per dare un solo dato, nel 1984 furono costruiti in Italia 37 mila alloggi di edilizia pubblica, nel 2004 ne sono stati costruiti 1.900. Nel frattempo, sono stati svenduti o venduti decine di migliaia di alloggi, tanto che oggi l'Italia è il fanalino di coda dal punto di vista del patrimonio di edilizia pubblica, collocandosi al 4 per cento del totale di fronte alla media europea del 16 per cento. Questo ha determinato che da un lato si è verificato un aumento esorbitante degli affitti, per cui oggi la maggioranza degli sfratti avviene per morosità e non più per finita locazione, mentre dall'altro sulle fasce deboli le amministrazioni comunali non hanno nessuna possibilità di manovra per risolvere, in qualche modo, in via breve i problemi che normalmente negli anni passati erano in grado di risolvere.
Quindi, si tratta di una condizione molto pesante, che si ha difficoltà a far diventare oggetto di discussione politica - parlo per la politica nel suo complesso - perché sovente si tende a sostenere che, visto che in Italia la maggior parte delle persone ha l'alloggio di proprietà, la questione della casa non sarebbe un problema: sappiamo che non è così. Che cosa fare?
Questa mattina in Senato è stato approvato il disegno di legge sul blocco degli sfratti per le categorie svantaggiate. Quel disegno di legge che ho presentato prevede da un lato il blocco degli sfratti per gli ultrasessantacinquenni, per le famiglie con portatori di handicap e quant'altro, dall'altro - è il punto che ci interessa maggiormente - l'attivazione di un tavolo, che deve essere convocato dal Ministero delle infrastrutture e a cui devono partecipare le regioni, le parti sociali, i più grandi comuni, per effettuare l'inventario delle necessità abitative e produrre un piano di intervento sulla casa. È necessario che tale piano venga finanziato perché il problema è che nella legge finanziaria, come sappiamo tutti, nemmeno un euro è destinato all'edilizia popolare o pubblica.
Per questo motivo, ho chiesto che nel tavolo sul welfare che si aprirà con le parti sociali non ci sia solo il tema delle pensioni e degli ammortizzatori sociali, ma anche quello della casa, in modo che sia possibile in quella sede definire quali risorse il Governo debba stanziare per far sì che il piano che dobbiamo avviare con le regioni e con i comuni possa determinare la ripartenza di un intervento pubblico sulla casa, in termini sia di nuove costruzioni, sia soprattutto di ristrutturazioni del patrimonio abitativo esistente.
PRESIDENTE. L'onorevole Smeriglio ha facoltà di replicare.
MASSIMILIANO SMERIGLIO. Signor Presidente, ringrazio il ministro per la risposta esaustiva, che, comunque, ci fa ben sperare per l'attivazione del tavolo. In ogni caso, ritengo utile sottolineare alcuni dati ufficiali del Ministero degli interni aggiornati al 2005 sull'emergenza sfratti. Il totale degli sfratti a livello nazionale è quasi 45 mila, il totale degli sfratti a Roma quasi 6 mila; per i provvedimenti di sfratto a livello nazionale, quelli per necessità sono 835, per finita locazione oltre 10 mila, per morosità oltre 33 mila; i provvedimenti di sfratto a Roma per finita locazione sono oltre 2 mila e per morosità oltre 3 mila. È inutile ricordare che la morosità è collegata alla questione salariale e al potere d'acquisto dei cittadini. Inoltre, in questi mesi le agenzie dei diritti del comune di Roma hanno effettuato un censimento: in cinque municipi campione siamo già oltre i 700 sfratti tra il 2006 ed inizio 2007.
Signor ministro, questi sono i dati drammatici dell'emergenza abitativa nella città di Roma. Ritengo interessante l'approccio del network Diritti-Action di non ragionare esclusivamente sul bisogno primario, ma di rilanciare una politica basata sulla centralità dei diritti della persona e sulla qualità dell'abitare. Per questo sarebbe importante organizzare in tempi ravvicinati il tavolo da lei citato, comprendente il Governo nazionale, la regione Lazio e il comune di Roma, così come sollecitato anche dal sindaco Veltroni e da lei immediatamente accolto con dichiarazioni incoraggianti rilasciate alle agenzie di stampa.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 16,30 con il seguito dell'esame del provvedimento recante l'istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
La seduta, sospesa alle 16,25, è ripresa alle 16,40.