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Discussione della proposta di legge Boato; Lumia; Forgione ed altri; Angela Napoli; Lucchese ed altri: Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare (Approvata, in un testo unificato, dalla Camera, modificata dal Senato, nuovamente modificata dalla Camera e nuovamente modificata dalla I Commissione permanente del Senato) (A.C. 40-326-571-688-890-D) (ore 16,53).
(Repliche del relatore e del Governo - A.C. 40 ed abbinate-D)
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il relatore, onorevole D'Alia.
GIANPIERO D'ALIA, Relatore. Signor Presidente, rinunzio alla replica.
PRESIDENTE. Ha facoltà di replicare il rappresentante del Governo.
MARCO MINNITI, Viceministro dell'interno. Signor Presidente, onorevoli colleghi,Pag. 49siamo in fase di quinta lettura; ritengo che prevalga innanzitutto l'esigenza, sottolineata dal relatore in Assemblea, di una rapida approvazione del provvedimento. Il Governo ha seguito questa iniziativa di carattere parlamentare, l'ha sostenuta nei modi e nelle forme che convengono ad una siffatta iniziativa che, per l'appunto, trova origine nell'attività propria del Parlamento. Credo tuttavia che quando si giunge al momento conclusivo sia giusto fare una brevissima conclusione su quanto emerso oggi in Assemblea. Non entro nel merito del percorso parlamentare e degli affinamenti intervenuti progressivamente; anch'io convengo con chi in quest'aula vuol sottolineare che il percorso parlamentare, probabilmente, non è stato inutile ma ci ha consentito di affrontare in passaggi successivi elementi di chiarimento, di ulteriore precisazione e di migliore affinamento.
In questa sede è stato affrontato un tema di grande rilievo, ovvero il rapporto tra le Commissioni di inchiesta e la società, la parte esterna ai lavori di questo Parlamento. Considero tale profilo particolarmente importante, specie con riferimento ad una Commissione di inchiesta su fenomeni così complessi come quelli delle mafie. Vi è bisogno di avere un rapporto più diretto con quelle realtà che, attraverso l'azione criminale della mafia, vedono compromessi due principi fondamentali: il primo, quello della democrazia; il secondo, quello della sovranità.
Vi è un rischio in alcune aree del nostro paese; nel momento in cui variamo in maniera definitiva l'istituzione della Commissione di inchiesta sui fenomeni mafiosi, facciamo bene a ricordare tale aspetto che io considero particolarmente cruciale.
Al collega Tassone - che ha sollevato tale tema insieme ad altri collegati ad eventi specifici -, vorrei riferire, anche a nome del Governo, due considerazioni.
In primo luogo, abbiamo convenuto - e penso si tratti di un sentimento di carattere generale che corrisponde ad una valutazione diffusa - nel definire l'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria, onorevole Fortugno, di cui proprio ieri è stato il primo anniversario, come politico-mafioso. Questo termine è stato adottato dalla stragrande maggioranza delle forze politiche ed è stato poi ripetuto proprio ieri dal procuratore nazionale antimafia Piero Grasso.
Nel momento in cui lo si definisce «politico-mafioso», tuttavia, deve essere chiaro che non s'intende in alcun modo accreditare quell'omicidio ad una parte politica contro un'altra parte politica. Io ritengo che l'omicidio «politico-mafioso» del vicepresidente Fortugno abbia rappresentato la più alta sfida alle istituzioni democratiche della regione Calabria e quindi, come tale, deve essere interpretato: una sfida alla democrazia calabrese. Nel momento in cui è quella la sfida, non c'è dubbio che la vicenda non possa essere limitata soltanto ad una - sia pure importante - questione regionale della Calabria. Vi è un problema che riguarda l'intero paese: la democrazia e la sicurezza di quella regione, così come di altre realtà del nostro paese, non sono questioni particolari, ma assumono rilievo di carattere nazionale. È per tali ragioni che, mentre ribadisco questo tipo di valutazione, vorrei tranquillizzare tutti in Parlamento che noi consideriamo i risultati ottenuti nelle indagini sull'omicidio Fortugno un primo passo: importante, ma solo un primo passo. Così come è stato ieri ripetuto dall'autorità giudiziaria, le indagini vanno avanti: sono impegnate le forze di polizia e la magistratura e siamo impegnati tutti a ricostruire la completa verità su quell'omicidio, così come lo siamo su ogni altro omicidio avvenuto nella Locride. Non ci sono omicidi più o meno importanti e compito della giustizia del nostro paese è di perseguire tutti i responsabili di qualunque atto criminoso, a maggior ragione se si tratta di un omicidio. Spero che, anche in tempi rapidi, possano esserci novità per quanto riguarda le indagini che hanno a che fare con gli altri omicidi avvenuti nella Locride, oltre all'omicidio Fortugno.Pag. 50
Inoltre, una brevissima considerazione: si è qui parlato degli attacchi a sindaci ed amministratori, in questo caso in Calabria. Tuttavia, si tratta di un fenomeno diffuso anche in altre realtà nel nostro paese, in particolare nel Mezzogiorno d'Italia. I segnali che vengono in queste ore dalla Calabria sono preoccupanti. Ho chiesto al prefetto De Sena, a nome del Governo, di portare questi temi all'attenzione della prossima conferenza regionale sull'ordine e la sicurezza pubblica che si terrà lunedì prossimo in Calabria.
Penso che sia importante - se ho ben inteso le parole dei colleghi - esprimere la solidarietà di questo Parlamento al sindaco di Vibo Valentia e al presidente della provincia di Crotone, i quali sono stati colpiti da minacce. Nel momento in cui si registra la solidarietà del Parlamento, penso sia importante sottolineare l'immediata attenzione di questo Governo, che ha portato ad adottare provvedimenti volti a consentire di garantire la tutela degli amministratori esposti ad attentati così particolarmente gravi.
Un'ultima considerazione: è altresì importante che in quest'ultimo passaggio parlamentare, l'istituzione della Commissione parlamentare antimafia avvenga in un clima di assoluto accordo unitario, praticamente unanime. Quest'approdo unitario che ha visto accompagnare tutto il percorso parlamentare costituisce a mio avviso un buon auspicio, affinché i lavori di questa Commissione - che domani sarà formalmente varata da questa Camera -, possano raggiungere gli obiettivi di legalità previsti dalla legge.
Ve n'è bisogno per quanto riguarda quest'aula parlamentare ma altresì, a mio avviso, per una buona Commissione antimafia che lavori e raggiunga gli obiettivi per i quali è stata costituita: è una buona notizia e sarebbe in ogni caso un buon segnale per il paese.
PRESIDENTE. Grazie, viceministro Minniti.
Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.