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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 12,05).
(Problemi occupazionali presso l'azienda Sasib di Castel Maggiore - n. 2-00012)
PRESIDENTE. L'onorevole Mungo ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00012 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 4).
DONATELLA MUNGO. Signor Presidente, intervengo brevemente per illustrare l'oggetto della mia interpellanza urgente che, pur rappresentando un caso particolare, si inquadra nell'ambito di un fenomeno più generale, che vede la presenza di investimenti ed investitori stranieri multinazionali sul nostro territorio (nel caso in questione, si tratta della provincia di Bologna) con riferimento ad alcuni settori di punta, quale quello meccanico, talvolta con l'intento di partecipare a queste imprese, altre volte con l'intento di eliminare concorrenti dal mercato, acquisendo i marchi, facendoli fruttare per un certo periodo, per poi predisporsi alla chiusura dell'attività, nonostante le buone condizioni dell'impresa.
Questo è il caso della Sasib che produce macchine di impacchettamento per sigarette e prodotti simili. È un settore che in Emilia-Romagna, nella provincia di Bologna, ha una filiera produttiva abbastanza consistente e che ha attraversato una fase di crisi, dalla quale però si è ripresa. Pertanto, non si comprendono le ragioni della prospettata chiusura dell'azienda, se non per le considerazioni che ho svolto precedentemente.
Tale azienda occupa circa 150 lavoratori il cui posto di lavoro è messo a rischio. La multinazionale inglese Molins ha ribadito, anche di recente, la volontà di chiudere l'azienda, per i primi giorni di agosto, nonostante vi sarebbero - stando a quanto ci risulta - dei compratori (due italiani e due stranieri) interessati a proseguire questa attività. Naturalmente, la prospettata chiusura dell'azienda rende difficile la vendita; perlomeno, l'idea che dietro tale chiusura potrebbe esservi una Pag. 10situazione traballante dell'impresa stessa scoraggia gli eventuali acquirenti.
A questo proposito, per il 22 giugno prossimo i sindacati hanno chiesto un incontro con la proprietà e speriamo che si riesca a ricondurre la stessa a più miti consigli.
Detto ciò, visto che appare difficile un dialogo, considerato che da circa un mese si cerca un'interlocuzione e che non è stato facile nemmeno ottenere la concessione dell'incontro di giovedì prossimo, chiediamo se il Governo possa intervenire nei confronti della multinazionale non solo nel senso della difesa dei posti di lavoro (che è il tema centrale), ma anche rispetto alla questione dell'impoverimento della capacità produttiva di alcuni territori. Se questo fenomeno continuerà a verificarsi, naturalmente si avranno riflessi non soltanto sui lavoratori di quell'impresa, ma più in generale sull'indotto.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Alfonso Gianni, ha facoltà di rispondere.
ALFONSO GIANNI, Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico. Signora Presidente, purtroppo ereditiamo una situazione pesante sotto il profilo della condizione industriale nel nostro paese. Non mi riferisco, in questa sede, agli andamenti della produzione industriale, che possono seguire dei percorsi congiunturali, quanto alla condizione nella quale si trova, nel suo complesso, la struttura industriale in Italia. Essa appare minata da gravi problemi di crisi, da delocalizzazioni e da dismissioni di impegno da parte di multinazionali già presenti nel nostro paese e che in alcuni casi hanno anche acquistato il controllo di imprese o aziende storiche.
È una situazione, purtroppo, di carattere generale e, per fortuna, non uniforme, che coinvolge anche situazioni nelle quali il tessuto industriale vedeva una condizione diffusa e solida, come certamente accadeva in Emilia-Romagna.
Quello sollevato dagli onorevoli Mungo, Provera e Migliore è un caso di specie. La Sasib è un'azienda bolognese che può definirsi storica; infatti, la sua nascita risale al 1920 ed è diventata nel tempo costruttrice di tutte le macchine per l'industria che hanno connessione con il tabacco, nonché con il trattamento e con la commercializzazione dei prodotti da esso derivanti.
Per converso la Molins è una multinazionale britannica, la quale ha rilevato l'azienda nel 2003 e, attualmente - come è scritto nell'interpellanza urgente a cui sto rispondendo -, ha annunziato la cessazione dell'attività con la conseguente messa in mobilità di 149 dipendenti, ai sensi della legislazione vigente in materia.
Come ci segnala il ministro del lavoro e della previdenza sociale, la Sasib ha attivato, in data 24 maggio 2006, le procedure di mobilità per tutti i dipendenti, annunciando (quindi ribadendo) l'intenzione di cessare l'attività industriale.
In seguito a questa notizia le organizzazioni sindacali si sono mobilitate, hanno convocato ed incontrato le istituzioni locali al fine di portare a conoscenza della situazione di crisi le comunità locali, hanno avviato un confronto con la multinazionale Molins e con la direzione della Sasib, illustrando la propria posizione ed ufficializzando la richiesta di ritiro o, in subordine, di sospensione della procedura di mobilità, allo scopo di procedere ad una disamina della situazione.
Apprendo ora - non posso che esserne contento - che è stata fissata l'importante data del 22 giugno nell'ambito della quale questo incontro tra le organizzazioni sindacali e la proprietà segnerà un momento importante e noi ci augureremmo anche decisivo.
Per ora la multinazionale Molins ha, però, respinto le richieste di parte sindacale e ha segnalato alle stesse organizzazioni sindacali la presenza di possibili compratori. Le procedure di confronto sono tuttora in corso, ma al momento - salvo buone notizie dal 22 giugno - gli incontri tra le parti non hanno sortito effetti apprezzabili, né segnali di soluzione alternativa rispetto al prosieguo delle procedure di mobilità.Pag. 11
Ci viene chiesto dai deputati interpellanti quali iniziative il Ministero per lo sviluppo economico possa assumere di fronte ad una tale situazione, in questo contesto. Rispondo precisamente, anche se in modo per ora limitato, dicendo che il Ministero per lo sviluppo economico, pur nella consapevolezza - ovvia, anche se è opportuno ribadirlo - di non poter incidere (quanto meno di non poterlo fare da solo) su scelte di gestione di natura essenzialmente privata, può altresì avviare - come d'altro canto stiamo facendo in altri casi ancora più gravi per la loro incidenza sul tessuto occupazionale - un confronto con tutti i soggetti coinvolti, al fine di esaminare ogni utile iniziativa per la salvaguardia dei posti di lavoro e per il rilancio operativo dell'azienda all'interno del territorio emiliano. Naturalmente tale incontro, per potersi attivare, è bene che sia sollecitato dalle parti sociali, in modo particolare - immagino - della parte sindacale che ha a cuore la sopravvivenza del posto di lavoro e la sorte dei 149 dipendenti. Se ciò avverrà, il Ministero per lo sviluppo economico si impegnerà ad agire per una soluzione di comune soddisfazione in merito alla condizione di crisi richiamata dagli interpellanti.
PRESIDENTE. L'onorevole Mungo ha facoltà di replicare.
DONATELLA MUNGO. Ringrazio il sottosegretario Gianni per l'accuratezza della risposta e per aver rimarcato, ancor più di quanto avessi fatto io, l'importanza e la storicità di questa azienda, che è effettivamente una colonna portante del tessuto produttivo della provincia di Bologna. Ringrazio anche per la disponibilità, pur nella limitatezza, che sappiamo esservi, delle possibilità di intervento sulle questioni riguardanti la gestione dell'impresa da parte dell'imprenditore, in questo caso la multinazionale.
L'incontro del 22 giugno, che è pure particolarmente a ridosso della data prevista per la messa in mobilità dei dipendenti, richiede un'attenzione particolare ed è stato per questo da me segnalato, essendo anche una novità di oggi. Ci auguriamo che possa portare a buoni risultati, anche se siamo dubbiosi che ciò possa avvenire; ma speriamo che la ragionevolezza rispetto a questo percorso possa far sì che vi sia un procrastinamento dei tempi.
Mi reputo soddisfatta della disponibilità dichiarata dal Governo e dal ministero competente in particolare. Provvederemo naturalmente a monitorare sul territorio la situazione, anche in collegamento con le parti sociali, augurandoci una soluzione positiva della vertenza.
Infine, richiamandomi a quanto detto dal sottosegretario, si tratta proprio di un caso di specie, essendo - ahimè - la punta di ciò che si sta verificando in tutto il territorio dell'Emilia-Romagna, una regione più fortunata di altre per certi aspetti, avendo retto abbastanza bene ad un periodo di recessione e di difficoltà industriale, ma che vede ora «franare» alcune certezze e possibilità di benessere diffuso (che pure vi erano state), ad iniziare dal settore meccanico, maggiormente in difficoltà. Ciò ha ripercussioni in relazione non solo ai posti di lavoro ma, più in generale, all'aspetto sociale, in una regione che fa della connessione tra le questioni industriali, le questioni del lavoro e quelle sociali una punta di eccellenza.
PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimento delle interpellanze urgenti all'ordine del giorno.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 15 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta, sospesa alle 12,55, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI