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Sull'ordine dei lavori (ore 13,48).
ALBERTO GIORGETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, il mio intervento sull'ordine dei lavori riguarda la conduzione del dibattito legato al decreto-legge recante «Disposizioni urgenti in materia finanziaria», che stiamo esaminando in Commissione bilancio.
Ieri abbiamo provveduto alla presentazione, secondo le tempistiche previste dai lavori, degli emendamenti da parte di tutti i gruppi a tale provvedimento. Questa mattina, nella valutazione sulle dichiarazioni di inammissibilità, abbiamo riscontrato alcune questioni che vorremmo sottoporre alla Presidenza e che riteniamo vadano, in qualche modo, a comprimere in maniera significativa le prerogative dei gruppi parlamentari, in particolar modo dell'opposizione.
Signor Presidente, rifacendomi alla dichiarazione di inammissibilità, letta questaPag. 44mattina in alcune sue parti, che riprendo, si fa riferimento al comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, secondo cui non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente riconducibili a materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera. Si fa riferimento, poi, all'articolo 89 - questa mi pare una questione cardine - il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento, dando quindi un ruolo significativo alla presidenza della Commissione e, come è noto, in seconda battuta e anche alla Presidenza della Camera. Successivamente si fa inoltre riferimento, sempre riguardo ai criteri di ammissibilità, in qualche modo al tema complessivo delle materie oggetto del provvedimento, anche alla luce degli elenchi 1 e 2 inseriti nel decreto-legge.
Signor Presidente, il risultato di questa dichiarazione stabilisce un record - da questo punto di vista per noi negativo - di inammissibilità delle proposte emendative presentate. Su oltre trecento proposte emendative complessivamente presentate - in cui non si intravede alcuna politica ostruzionistica, ma la voglia di discutere del provvedimento anche da parte dell'opposizione - ne sono state dichiarate inammissibili più del 40 per cento. È evidente che, quando ci troviamo davanti a queste percentuali di inammissibilità, poniamo un problema di ordine politico e di interpretazione regolamentare sul fatto che si vadano a creare le condizioni per togliere prerogative del dibattito sul provvedimento in esame. È una questione estremamente rilevante a livello politico, anche perché, signor Presidente, nei passaggi che lo stesso presidente della Commissione ha compiuto nel confronto che abbiamo avuto all'interno della Commissione una volta letta tale dichiarazione, è stata sollevata una questione che mi pare più che mai grave. In qualche modo, infatti, si prospetta una logica di «doppiopesismo» circa l'ammissibilità delle proposte emendative relativamente al fatto che, su alcune di esse, di natura fiscale, si sarebbe sospesa la valutazione sull'ammissibilità, anche in funzione di notizie che potrebbero derivare dal Governo in merito a modifiche concernenti aspetti fiscali, che ben conosciamo e che sono, ovviamente, tutti i giorni nella cronaca del dibattito politico del Paese.
Quindi, signor Presidente, sarebbero state «cassate» una serie di materie che non possono essere affrontate, nonostante il lavoro svolto dai componenti della Commissione bilancio e dai gruppi. È, infatti, necessario tenere conto delle necessità di copertura, su cui ovviamente ci siamo confrontati, presentando emendamenti con profili di copertura significativi per poterne consentire l'ammissibilità e il dibattito. Ci viene risposto che il tema dell'ammissibilità è particolarmente stringente in un decreto-legge omnibus che tratta materie varie: rimborso ad enti di somme accantonate, integrazione delle pensioni minime, integrazione tabelle del Ministero dell'economia e delle finanze, contributi vari, sviluppo della ricerca nel settore marittimo, riscossione diretta delle addizionali dell'energia, sviluppo delle risorse per quanto riguarda le regioni confinanti, Fondo delle imprese pubbliche, copertura del disavanzo ANAS, missioni di pace, supplenze baby, pesca, Fondo del credito per i giovani, oltre un lungo elenco di interventi che vanno a ripristinare risorse accantonate ai sensi del comma 507 della legge finanziaria per l'anno 2007. Tale aspetto era addirittura già considerato dal Ministero dell'economia e delle finanze, di fatto, una sorta di modifica della procedura parlamentare del disegno di legge finanziaria, in qualche modo, quindi, un percorso di riforma. Quindi, oltre a negare una serie di considerazioni svolte e di affermazioni rese, sia in sede di discussione del disegno di legge finanziaria...
PRESIDENTE. Onorevole Alberto Giorgetti, la prego di concludere.
ALBERTO GIORGETTI. ...è veramente difficile pensare che numerose questioni politiche circostanziate, legate agli argomentiPag. 45inseriti all'interno del ricordato elenco, possano essere dichiarate inammissibili nella loro globalità in buona parte. Riscontriamo una logica politica che punta già a creare le condizioni per il Governo per avere comunque emendamenti, che potranno entrare probabilmente già nella posizione della questione di fiducia (più o meno sotterraneamente annunciata) al provvedimento di cui si tratta. Vi è, inoltre, il rischio di non mettere l'opposizione e il Parlamento nelle condizioni di poter veramente approfondire nel merito tali argomenti.
PRESIDENTE. Onorevole Alberto Giorgetti, la prego di concludere.
ALBERTO GIORGETTI. Concludo, Presidente. Crediamo che vi sia un problema di prerogative parlamentari, che solleviamo pressantemente a lei e alla Presidenza della Camera.
MARINO ZORZATO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARINO ZORZATO. Signor Presidente, vorrei sottrarle non più di due minuti perché, sostenendo l'intervento del collega Alberto Giorgetti, ricordo all'Assemblea che il decreto-legge oggi all'esame della Commissione bilancio concerne l'uso del «tesoretto». Ci troviamo, quindi, di fronte ad un decreto-legge che dispone l'utilizzo di circa 15 mila miliardi delle vecchie lire. La discussione che in Commissione ci ha posto in difficoltà prende in parte spunto da alcune dichiarazioni giornalistiche anche del relatore, il collega Di Gioia, che ha preannunciato la posizione della questione di fiducia ed emendamenti del Governo sul tema degli studi di settore.
Questa mattina, in Commissione bilancio, vi sono stati alcuni episodi che ci hanno messo in difficoltà. Inizio dagli studi di settore: c'erano alcuni emendamenti dell'opposizione che il presidente ha ritenuto di non valutare per quanto riguarda l'ammissibilità, dichiarando che si doveva approfondire - si riferiva al Presidente Bertinotti - l'opportunità o no di renderli ammissibili.
L'obiezione dell'opposizione - ma devo dire anche della maggioranza - in Commissione è che un emendamento non è ammissibile o inammissibile in funzione dell'eventualità che il Governo presenti o meno emendamenti di pari natura. Un emendamento è ammissibile o meno sulla base del testo del provvedimento che stiamo esaminando! L'obiezione posta al presidente in Commissione è stata nel senso di ritenere che ci si debba esprimere subito sull'ammissibilità, perché se sono ammissibili gli emendamenti dell'opposizione rivolti agli studi di settore, allora anche gli eventuali emendamenti del Governo su tali materie lo saranno: in caso contrario, non lo saranno né gli uni né gli altri. In ogni caso, non può ammettersi che gli emendamenti dell'opposizione su un tema così delicato di natura fiscale siano subordinati all'eventuale introduzione nel testo di previsioni, recate da emendamenti sui quali il Governo sta ancora discutendo per mettersi d'accordo!
Una seconda valutazione, che affido alla Presidenza affinché si attivi, riguarda il fatto che molti emendamenti sono stati ritenuti non ammissibili, in parte per estraneità di materia, in parte perché non propri del provvedimento. Mi domando come sia possibile che ad un provvedimento che prevede una spesa corrispondente a 15 mila miliardi di vecchie lire (mi esprimo in lire così ci si rende conto meglio dell'entità della somma), che di fatto «disaccantona» ovvero consente ai Ministeri di spendere due miliardi di euro (quattromila miliardi delle vecchie lire) su 40-50 capitoli di spesa, che tocca temi come i rifiuti della Campania, il funzionamento della Presidenza del Consiglio, il Fondo unico per lo spettacolo, fondi per le politiche sociali, e così via, possano essere ritenuti non ammissibili emendamenti rivolti al finanziamento delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco, della sicurezza, aspetti che costituiscono reali emergenze del nostro Stato in questo momento.Pag. 46
Pertanto, o si tratta di ipocrisia o, per così dire, ci prendiamo per il naso (ed uso tale espressione in quanto stamattina sono stato richiamato in Commissione per aver utilizzato un termine più forte). Signor Presidente, mi rivolgo a lei affinché rivolga una raccomandazione alla Commissione e al suo presidente, visto che egli stesso nel suo intervento ha richiamato la Presidenza della Camera. Non è accettabile che un provvedimento omnibus, che prevede una spesa di 15 mila miliardi di vecchie lire in circa ottanta rivoli diversi, per alcune materie stanzi risorse e per le altre citate, solo per motivi politici, non rechi previsioni di spesa.
Nulla vieta, poi, che emendamenti ammissibili vengano respinti dalla maggioranza; che sull'emendamento che prevede un finanziamento per i vigili del fuoco la maggioranza si esprima in maniera contraria; che su emendamenti che riguardano le forze dell'ordine la maggioranza non sia disponibile a finanziamenti. Questa è politica! È comprensibile! Ma, signor Presidente, dalla politica ad un'inammissibilità preventiva per non farci discutere...
Le chiediamo, per cortesia, un intervento al riguardo (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ho ben compreso la questione posta dagli onorevoli Giorgetti e Zorzato, che sicuramente segnalerò al Presidente.
Mi risulta che il presidente della Commissione si sia consultato con il Presidente della Camera e che, sulla base di questa consultazione, si riservi di dare sulla questione sollevata circa l'ammissibilità degli emendamenti una risposta definitiva entro le ore 15. Questo è quanto sono in grado di riferire ora.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, questa mattina la Corte suprema militare libica ha confermato la pena di morte per cinque infermiere bulgare e un medico, condannati con l'accusa di aver contagiato con il virus dell'AIDS 438 bambini libici.
In realtà la comunità scientifica internazionale, a partire dai massimi scienziati ed esperti come Gallo e Montagnier, ha chiaramente escluso che vi possa essere una reale responsabilità nel contagio da parte delle infermiere e del medico, anche sulla base delle caratteristiche del ceppo virale.
Il Presidente del Consiglio Prodi si era più volte esposto sulla vicenda, affermando che era sua intenzione occuparsene in sede bilaterale e in sede europea. Questa mattina sia il Presidente della Commissione europea Barroso sia il Presidente di turno dell'Unione europea Socrates nell'aula del Parlamento europeo hanno manifestato la loro preoccupazione e il loro intento di intervenire al più presto, perché si faccia pressione sulle autorità libiche affinché, come minimo, la pena venga commutata nel carcere a vita, in modo tale che, per gli accordi bilaterali tra Bulgaria e Libia, la pena possa essere scontata in patria dalle infermiere.
Chiedo alla Presidenza di valutare la possibilità e l'opportunità di segnalare al Governo ed alla Presidenza del Consiglio dei ministri la gravità della situazione e la necessità che anche il Governo italiano, in sede bilaterale e presso gli organi dell'Unione europea, faccia sentire la propria voce affinché l'esecuzione di tali persone possa essere scongiurata.
PRESIDENTE. Condivido la valutazione sulla gravità della situazione da lei denunciata: la Presidenza si farà carico di prendere contatti con il Governo per segnalare l'esigenza da lei posta.