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Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2007) (1746-bis).
(Ripresa esame dell'articolo 7 - A.C. 1746-bis)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 7 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 1746-bis sezione 2).
Poiché in aula non è presente il relatore, sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 9,45, è ripresa alle 9,55.
PRESIDENTE. Prima di passare alle votazioni sull'articolo 7, ricordo che nella seduta di ieri l'onorevole Nespoli ha avanzato una proposta di stralcio di tale articolo. Sulla proposta ha chiesto la parola il presidente della Commissione bilancio, onorevole Duilio.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 86, comma 7, del regolamento, il relatore illustra all'Assemblea le proposte, deliberate dalla Commissione, di stralciare parti del progetto di legge.
Ha facoltà di parlare, presidente Duilio.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, la proposta di stralcio non può essere accolta per ragioni obiettive.
Da una lettura della relazione tecnica, risulta evidente che l'articolo 7 sconta effetti sui saldi per l'importo di circa 500 milioni di euro; di conseguenza, il suo stralcio andrebbe a discapito dei mezzi di copertura del disegno di legge finanziaria. Per questo motivo, la proposta non è accoglibile.
PRESIDENTE. In base a quanto affermato dall'onorevole Duilio, l'articolo 7 si configura come parte essenziale ai fini della copertura del disegno di legge finanziaria e, pertanto, la sua espunzione dal testo, non adeguatamente compensata, altererebbe l'equilibrio finanziario della manovra.
Alla luce di tale orientamento, la Presidenza non ritiene di poter dare corso alla richiesta dell'onorevole Nespoli di stralcio dell'articolo 7.
VINCENZO NESPOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VINCENZO NESPOLI. Signor Presidente, ascoltando le parole del presidente della V Commissione, abbiamo appreso che una disposizione non obbligatoria per il sistema delle autonomie (trattandosi di dare agli enti locali la possibilità di aumentare l'addizionale IRPEF dallo 0,5 allo 0,8, non di stabilire il relativo obbligo) viene presentata in quest'aula - abbiamo scoperto l'ennesimo bluff di questa maggioranza! - come un articolo indispensabile al fine di garantire i saldi del disegno di legge finanziaria, in quanto si reputa che esso debba determinare per il sistema delle autonomie (così è stato detto) maggiori entrate per 500 milioni di euro.
Ciò significa che si è coscienti che non si tratta di operazione nella disponibilità degli enti locali (quelli che non vogliono tartassare i cittadini sarebbero liberi di non applicarla), ma di previsione che, nella visione complessiva della manovra finanziaria da parte del Governo, determina maggiori entrate per 500 milioni di euro. Di conseguenza, la norma non ha più il carattere della transitorietà e della disponibilità, rimesse alla volontà degli enti locali, ma deve determinare un livello di entrata per far quadrare i saldi del disegno di legge finanziaria. Dunque, quando abbiamo proposto lo stralcio dell'articolo 7, volevamo, appunto, che il Governo dicesse la verità in quest'aula.
Motivando la non accoglibilità della proposta di stralcio ed indicando l'articolo in esame come fondamentale ai fini dei saldi complessivi della manovra finanziaria, il presidente della Commissione ha sottolineato, con tale impostazione, che l'articolo 7 impone, praticamente, una nuova tassazione, che non è locale, ma imposta dal disegno di legge finanziaria. Quindi, quello che date con una mano, attraverso la rivisitazione delle aliquote IRPEF, lo togliete con l'altra, attraverso l'articolo 7, e lo avete anche confessato!
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LINO DUILIO, Presidente della V Commissione. Signor Presidente, ovviamente rimango nei limiti della correttezza che deve caratterizzare gli interventi del presidente della Commissione, anche se devo dire che, quando si fa presente che ci sarebbe qualche trama in nome di presunte falsità, anche l'asetticità del presidente della Commissione viene un po' «sfiorata»!
Desidero far presente all'onorevole Nespoli che, se dà un'occhiata all'articolo 7, in particolare al numero 2) della lettera b) del comma 1, si accorgerà che è previsto il versamento di un acconto «stabilito nella misura del 30 per cento dell'addizionale ottenuta applicando le aliquote di cui ai commi 2 e 3». Quindi, gli effetti sui saldi della manovra fanno riferimento al predetto acconto del 30 per cento.Pag. 3
Di conseguenza, il riferimento non è quello che è stato sottolineato dall'onorevole Nespoli (se il rilievo del collega fosse stato esatto, sarebbe stata certamente configurabile la situazione da lui segnalata). Mi limito a constatare che, probabilmente, si è trattato di un equivoco.
ALBERTO GIORGETTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALBERTO GIORGETTI. Signor Presidente, le considerazioni dell'onorevole Duilio, relative ai 500 milioni di euro ed al contenuto della relazione tecnica, sono legate, appunto, all'aspetto di cassa, profilo sotto il quale si produrrebbero effetti e, quindi, un eventuale problema di copertura.
Sulla base degli interventi contemplati dal disegno di legge finanziaria in esame, sarebbe sicuramente possibile - mi rivolgo al presidente della Commissione ed al relatore - affrontare la questione posta dall'articolo 7, anche per fugare il dubbio di effetti complessivi legati ad ulteriori entrate di finanza pubblica. È sotto gli occhi di tutti che le considerazioni dell'onorevole Nespoli sono assolutamente ovvie: se, da una parte, sono tagliati i trasferimenti agli enti locali, dall'altra, è evidente che la facoltà di aumentare l'addizionale allo 0,8 si trasformerà in una misura che molti comuni dovranno adottare - si tratta di una considerazione di natura politica - a fronte del taglio effettuato ai trasferimenti. Quindi, vi sarà comunque un aggravio di spesa per i cittadini.
Restando al tema posto dal presidente Duilio, credo che la proposta di stralciare l'articolo 7 (o, almeno, di accantonarlo) potrebbe essere valutata con favore a fronte di un eventuale emendamento condiviso nel merito. Considerato che è oggetto di esame, da parte del Parlamento, un progetto di riforma complessiva del testo unico sugli enti locali, potremmo affrontare il problema in tale sede: rispetto al volume complessivo degli interventi di carattere finanziario e delle risorse movimentate attraverso l'attività emendativa del Governo e del relatore, 500 milioni di euro, in termini di cassa, sarebbero facilmente reperibili in tale quadro.
Si tratta quindi di un problema di volontà politica concernente i temi della finanza pubblica, non di un aspetto tecnico invalicabile.
PRESIDENTE. Dobbiamo ora passare alla votazione dell'emendamento Valducci 7.1.