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Svolgimento di interpellanze e di interrogazioni (ore 16).
(Iniziative per un'adeguata ricezione dei canali RAI nella Comunità montana della Valle Maira - n. 3-00007)
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le comunicazioni, dottor Vimercati, ha facoltà di rispondere all'interrogazione Delfino n. 3-00007 (Vedi l'allegato A - Interpellanze e interrogazioni sezione 2).
LUIGI VIMERCATI, Sottosegretario di Stato per le comunicazioni. Signor Presidente, in relazione all'atto parlamentare in esame si ritiene opportuno premettere che in base al vigente contratto di servizio stipulato tra il Ministero delle comunicazioni e la RAI - approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 febbraio 2003 - la concessionaria è impegnata ad estendere la copertura del proprio servizio di diffusione televisiva analogica fino ad una percentuale non inferiore al 99 per cento della popolazione per ciascuna delle tre reti televisive nazionali.
Per quanto concerne in particolare la terza rete, il grado di copertura regionale non deve essere inferiore al 97 per cento della popolazione (articolo 16).
Lo stesso contratto di servizio stabilisce, altresì, che, allo scopo di assicurare il massimo sviluppo delle tre reti analogiche, la RAI, laddove si riscontri un interesse all'ampliamento del servizio analogico, si adoperi ad estendere localmente la copertura ai centri abitati con popolazione non inferiore a 300 abitanti stipulando, a tal fine, convenzioni con le regioni, le province, i comuni, le comunità montane o altri enti locali o consorzi di enti locali secondo i criteri di economicità degli investimenti e previo apporto, da parte di enti locali interessati, delle infrastrutture necessarie all'installazione degli impianti di diffusione, tenuto conto della salvaguardia della salute umana e della tutela del paesaggio.
Ciò premesso in linea generale, per quanto concerne la zona di cui è cenno nell'atto parlamentare in esame, si significa che nel corso degli ultimi anni la comunità montana della Valle Maira ha realizzato alcuni ripetitori per la diffusione capillare dei programmi RAI sul proprio territorio, ricevendo «a rimbalzo» i canali di tv1, tv2 e tv3 dai ripetitori RAI Way di Dronero.Pag. 20
La zona - che peraltro presenta una conformazione orografica che rende difficoltosa la ricezione dei segnali - non ha una consistenza demografica tale da rientrare negli obblighi previsti dal contratto di servizio per l'estensione del servizio con oneri a totale carico aziendale.
Nella zona è stata, inoltre, accertata una situazione interferenziale piuttosto penalizzante per i segnali RAI che alimentano redioelettricamente i suddetti impianti; ciò in quanto causa dell'addensamento dello spettro radioelettrico VHF e UHF, risulta difficoltosa la tutela delle alimentazioni radiofoniche sia presso il sito RAI Way di Dronero, sia in quello di San Martino di Stroppo (primo impianto a rimbalzo della comunità montana Valle Maira).
Per la prima e la seconda rete tv il problema è stato risolto con una limitazione degli impianti da satellite: si è provveduto, infatti, ad installare in alcuni siti della comunità montana adeguati apparati per le ricezioni satellitari per le quali la RAI ha collaborato con la fornitura delle smart card necessarie per il decriptaggio dei segnali.
Allo stato attuale la qualità del servizio appare soddisfacente, condizionata solamente dall'affidabilità delle apparecchiature installate e dalla manutenzione effettuata.
Per quanto riguarda la terza rete tv, la ricezione dei segnali RAI è fortemente degradata da parte di altre emittenti; è allo studio una soluzione che prevede l'installazione di almeno due ponti radio tra i siti di Cima Varengo-Dronero e Dronero-San Martino di Stroppo per l'eliminazione dei rimbalzi.
La situazione appare più difficoltosa per le tre reti radiofoniche per le quali la presenza di interferenze peggiora una già precaria copertura dove, peraltro, il gazzettino regionale ricevuto è quello della Liguria.
Allo scopo di venire incontro alle giuste aspettative della locale popolazione sono, quindi, allo studio soluzioni per risolvere i problemi di ricezione sia della terza rete tv sia delle reti radiofoniche. In entrambi i casi, comunque, si tratta di procedere a nuove installazioni che dovranno necessariamente essere realizzate secondo l'iter disposto dal contratto di servizio vigente.
Relativamente, infine, alla questione del pagamento del canone da parte degli utenti che non riescono ad avere una buona ricezione dei segnali RAI, si ritiene di dover rammentare che, come più volte sostenuto dalla Corte costituzionale, tale canone è una imposta dovuta per la semplice detenzione di uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive - come stabilito dall'articolo 1 del regio decreto 21 febbraio 1938, n. 246, convertito dalla legge 4 giugno 1938, n. 880 - indipendentemente dalla qualità e dalla quantità dei segnali captati.
PRESIDENTE. L'onorevole Volonté, cofirmatario dell'interrogazione, ha facoltà di replicare per cinque minuti.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, intervengo per esprimere la mia parziale soddisfazione, in quanto mi sembra che il signor sottosegretario, oltre a ricordare alcune norme che erano già note sia all'onorevole interrogante, il mio collega Delfino, sia al sottoscritto, abbia segnalato alcuni elementi relativi al servizio di interventi gratuiti da parte delle amministrazioni e delle società radiofoniche e televisive. Stiamo a vedere. Presteremo grande attenzione, al fine di prendere atto del momento in cui questo studio dei due ponti radio porterà alla effettiva possibilità di ricevere, non soltanto le reti televisive RAI2 e RAI1, ma anche RAI3 ed a superare le difficoltà relative ai canali radiofonici. Era questo l'oggetto della interrogazione: sapere quando, sapere se questo studio sia ad uno stadio iniziale o se si possa prevedere che tutto ciò sarà messo in atto entro qualche mese o qualche anno. Questa è la funzione delle interrogazioni e delle interpellanze.
Tuttavia, vorrei fare un ultimo accenno. Onorevole sottosegretario, noi conosciamo le sentenze della Corte costituzionale: il canone è in funzione della Pag. 21proprietà degli apparecchi. Evidentemente, ripeterlo in una vicenda come questa fa immaginare che il canone, in ottemperanza a quella sentenza, non debba essere versato, né direttamente né indirettamente, nelle casse del sistema radiotelevisivo pubblico. Infatti, questo è un caso in cui si paga un canone per essere proprietari di un apparecchio e non si usufruisce di un servizio al quale, però, il pagamento del canone contribuisce direttamente. Allora, delle due l'una, senza evidentemente alcun vezzo polemico. Se vogliamo ottemperare alla sentenza della Corte, in una valle come questa, il canone deve essere rimesso nelle tasche dei cittadini o, comunque, non deve andare, né direttamente né indirettamente, nelle casse del servizio radiotelevisivo pubblico. Se, invece, vogliamo ricordare, come lei ha fatto, questa sentenza - sulla quale avremmo molto da dire, ma così è - lei ci deve fornire una data, anche massima, un'ipotesi relativa a quando questo studio porterà a compimento la ricezione del terzo canale televisivo e dei due canali radiofonici. Non possiamo rimanere in questa situazione. Lei per primo se ne renderà conto e da lei ci aspettiamo che, su almeno una delle due questioni, faccia pervenire al più presto, tramite la Presidenza della Camera, il parere del Ministero competente.
In altri termini, vorremmo sapere se prendiamo atto delle sentenze della Corte, e quindi quel canone non va, né direttamente né indirettamente, nelle casse del sistema radiotelevisivo pubblico, oppure se, andando da anni in queste casse, si intenda, nello studio che si sta facendo, abbreviare i termini per fornire tale servizio.