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Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Mazzoni; Mascia ed altri; Boato e Mellano; De Zulueta: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale (A.C. 626-1090-1441-2018-A/R) (ore 19).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge di iniziativa dei deputati Mazzoni; Mascia ed altri; Boato e Mellano; De Zulueta: Istituzione della Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani e del Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
Ricordo che nella seduta del 15 febbraio 2007 è mancato il numero legale nella votazione dell'emendamento Cota 3.1.
(Ripresa esame dell'articolo 3 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 1).
Dobbiamo dunque procedere nuovamente alla votazione dell'emendamento Cota 3.1.
Ricordo che in questa fase non sono consentiti interventi per dichiarazione di voto, dovendosi procedere nuovamente alla predetta votazione.
Passiamo, dunque, ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 3.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 361
Astenuti 89
Maggioranza 181
Hanno votato sì 42
Hanno votato no 319).
Prendo atto che la deputata Mura ha espresso voto favorevole mentre avrebbe voluto esprimere voto contrario.
ROBERTO COTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, le chiedo un minuto di tempo per poter cambiare posto...
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del subemendamento Contento 0.3.500.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, approfitto di questo momento di relativa confusione per illustrare il subemendamento che abbiamo inteso presentare in riferimento all'emendamento 3.500 della Commissione e conseguentemente all'articolo 3, in particolare per quanto concerne i poteri di accertamento, di controllo Pag. 106e di denuncia attribuiti alla istituenda Commissione nazionale. Sappiamo che tale Commissione dovrebbe sostanzialmente ricalcare i profili del difensore che è stato istituito molto tempo fa e che aveva lo scopo di tutelare i privati cittadini nei confronti della pubblica amministrazione. La singolarità dell'articolo 3 in discussione è che esso è rivolto sostanzialmente a fare in modo che la Commissione intervenga non soltanto, come sarebbe giusto, opportuno e auspicabile, nei rapporti tra il cittadino e l'amministrazione pubblica, a tutela di quei diritti che giustamente sono riportati nel provvedimento in esame, ma anche nei rapporti tra privati cittadini. Si tratta di un argomento abbastanza importante per quanto ci riguarda, sia perché scardina la filosofia tipica delle commissioni di garanzia per i diritti umani, come in questo caso, sia perché rischia di mettere in discussione un altro caposaldo del nostro ordinamento giuridico. Generalmente, infatti, nei rapporti tra privati l'accertamento della violazione dei diritti, fossero anche fondamentali, è demandata all'intervento della magistratura. Invece, con la norma che, purtroppo, stiamo per approvare faremo in modo che la Commissione abbia poteri diretti di intervento nei confronti di privati cittadini, imprese e imprenditori.
Il gruppo di Alleanza Nazionale ritiene doveroso segnalare che la disponibilità, già mostrata in più occasioni, a discutere e ad affrontare il tema dell'istituzione della Commissione dei garanti che è oggetto del nostro esame era riferita all'intervento della Commissione a tutela del cittadino nei confronti dei poteri pubblici.
Invece, crediamo che sia un errore trasformare questa Commissione, come vedremo più avanti, in un'istituzione sostanzialmente confusa a cui chiunque può rivolgersi, spesso scavalcando la magistratura, attribuendole addirittura compiti di regolamentazione e di intervento, ma non di mediazione, che francamente non sembrano consoni a quanto accade nelle altre esperienze europee fatte in questo campo.
Noi avevamo cercato di circoscrivere l'intervento della Commissione alle amministrazioni pubbliche o ai soggetti di diritto pubblico, mentre la Commissione parlamentare di merito, con la presentazione del suo emendamento 3.500, la cui votazione seguirà quella del mio subemendamento, ha ritenuto opportuno mantenerle il potere di richiedere alle parti interessate, anche private, la fornitura di informazioni o l'esibizione di documenti.
Ciò che è peggio è che la norma sanziona in via amministrativa questo tipo di atteggiamenti, qualora le parti forniscano informazioni o esibiscano documenti non veritieri. Non vorremmo che sotto l'egida della giusta garanzia di questi diritti trasformassimo l'istituenda Commissione in un organismo che interviene nei confronti di privati e che sanziona - badate bene - non l'omissione di risposte, ma la non veridicità, in una sorta di giudizio a lei attribuito che vogliamo segnalare come errore all'attenzione dell'Assemblea (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale).
PRESIDENTE. Ai fini dello sviluppo della discussione avverto che i gruppi Alleanza Nazionale, Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro, Lega Nord Padania, nonostante sia stato concesso l'aumento di un terzo, hanno esaurito i tempi a loro disposizione. Secondo la prassi saranno consentiti soltanto alcuni brevi interventi che saranno computati a titolo personale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, ascolto sempre con grande attenzione il collega Contento e a volte mi succede di dargli pubblicamente ragione. Purtroppo non è questo il caso, perché l'emendamento 3.500 della Commissione, che lui vorrebbe cambiare radicalmente, rappresenta il frutto di un precedente dibattito avvenuto in quest'aula e in sede di Comitato dei nove, che ha portato a cambiare completamente il testo del primo comma dell'articolo 9 e ad inserire il riferimento alle parti in modo che non vi sia un intervento puramente autoritativo da parte della istituenda Commissione.Pag. 107
Forse il collega, in genere sempre attento e puntuale, ha letto male l'emendamento presentato dalla Commissione. Egli infatti ha affermato che la Commissione può sanzionare la veridicità o meno di un documento. Ciò non è vero. Infatti, il testo dell'emendamento, dopo la parola «conseguentemente», contiene le seguenti parole: «se le parti rifiutano od omettono, senza giustificato motivo, di fornire le informazioni». La previsione contenuta nel testo dell'emendamento è pertanto molto diversa.
Ripeto inoltre che tale testo è stato costruito in sede di Comitato dei nove insieme ai colleghi dell'opposizione, proprio per garantire non solo la possibilità di un contraddittorio politico in questa sede, ma anche di un contraddittorio tra le parti, in riferimento alla istituenda Commissione.
Pertanto, annuncio il voto contrario sul subemendamento Contento 0.3.500.1 ed invito a votare a favore dell'emendamento 3.500 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, vorrei intervenire anche per rispondere all'onorevole Boato. Il punto non è semplicemente formale o burocratico. L'onorevole Contento ha sollecitato l'Assemblea a rendersi conto che stiamo istituendo nuovi carrozzoni politici, che spendono soldi e delegittimano la magistratura. Mi meraviglio che una parte politica, la quale in passato ha utilizzato ampiamente la lotta politica portata avanti da alcuni settori della magistratura, introduca oggi una struttura burocratica che pesa sulle tasche dei cittadini e sui conti pubblici per fare un favore ad un gruppo politico piuttosto che ad un altro. Inoltre, si dà vita ad una nuova struttura pubblica che agisce come una sorta di «grande fratello» che interviene perfino nel controllo di strutture ed aziende private.
Peraltro, anche l'istituzione complessiva di un organismo così fatto avrebbe lo scopo di controllare il potere pubblico e non il contrario. Quindi, ritengo che la norma vada cambiata anche per attenuare il danno e, di conseguenza, dichiaro che esprimerò un voto favorevole sul subemendamento Contento 0.3.500.1.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento Contento 0.3.500.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 440
Votanti 437
Astenuti 3
Maggioranza 219
Hanno votato sì 179
Hanno votato no 258).
Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.500 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, colleghi, l'emendamento 3.500 della Commissione, da una parte, è apprezzabile perché stabilisce che ci sia la verifica delle condizioni di procedibilità prima di informare le parti interessate riguardo al tipo di intervento della Commissione medesima; dall'altra, invece, fa sì che permanga un aspetto negativo che ci condurrà ad esprimere un voto contrario sull'emendamento in esame, cioè quello contenuto nel comma 1-bis. Infatti, non solo sussistono tutte le condizioni di dubbio delle quali parlava il collega Contento, ma è rimasta la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 4 mila a 24 mila euro, stabilendosi che tale sanzione può essere incrementata fino al doppio del massimo - quindi, 48 mila euro - se le parti forniscono documenti non veritieri.Pag. 108
Di conseguenza, se le parti interpellate non fornissero informazioni o non esibissero documenti, avrebbero il pregiudizio di subire una sanzione amministrativa che parte da 4 mila euro. Siccome le parti potranno essere e saranno anche costituite da tanti privati, ci domandiamo per quale ragione non si stabilisca un minimo molto più basso, come avevamo proposto in un nostro emendamento, ma si parta da una somma più alta. Abbiamo tentato di farci spiegare la ratio che ha condotto non solo ad inserire, ma anche a mantenere queste cifre così alte, ma tale spiegazione non ci è stata data. Possiamo capire che ci possa essere una sanzione rilevante nel caso si vada ad interpellare un ente pubblico o una società per questioni di particolare importanza, ma, nel momento in cui si chiede ad una parte privata di esibire un documento e, se ciò non avviene, si stabilisce una sanzione amministrativa così alta, si fa torto a ragioni di congruità o di logica.
Chiedo nuovamente all'abilissima relatrice - che ha modificato il discorso in relazione alla necessità di condizioni di procedibilità - queste spiegazioni ed anche di provvedere a diminuire tali cifre quanto meno nei minimi, perché in questo caso non c'è alcuna differenza fra un foglio che non arriva e un intero carteggio, fra una parte privata che abbia un reddito minimo ed una società che abbia un reddito altissimo. Mi chiedo cosa porti a questa valutazione, che, a nostro avviso, è sbagliata e ci costringe ad esprimere un voto contrario sull'emendamento 3.500 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, noi siamo contrari all'emendamento 3.500 della Commissione perché non soltanto si istituisce una commissione inutile, ma addirittura si prevede - come ha già ricordato il collega Boscetto - una sanzione francamente fuori dal mondo. Infatti, punire con il pagamento di una somma da 4 mila a 24 mila euro soltanto per un'omissione legata alla mancata trasmissione di informazioni e di documenti è veramente qualcosa che dire eccessivo è poco.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA. Relatore. Presidente, intervengo per rispondere alle obiezioni dei colleghi e per ricordare - come è già stato sottolineato dal collega Boato - che questo emendamento è il frutto di un lavoro in Commissione e, in particolare, nel Comitato dei nove. Il dovere ed il potere sanzionatorio della Commissione è doveroso per qualsiasi autorità garante, altrimenti è chiaro che le sue richieste non avrebbero una grande efficacia. Il potere sanzionatorio e le cifre indicate rappresentano il risultato di una verifica che abbiamo fatto, anche rispetto alle altre autorità. Quindi, si tratta di cifre che corrispondono ad esperienze già in corso e sperimentate.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Intervengo soltanto per ribadire che noi non voteremo a favore dell'emendamento proposto per la ragione che ho già anticipato. Infatti, questa Commissione allarga il suo spazio di intervento ai rapporti tra privati, perché le sanzioni che sono state testé richiamate sono estremamente alte e, anziché risolvere questioni di diritto fondamentali, finiranno per alimentare ulteriore contenzioso, anche sulla base di una mancata risposta ad un'informativa e su un giudizio di non veridicità dei documenti dimessi.
Io credo che questa strada possa essere evitata, perché non renderà un servigio agli importanti diritti garantiti, ma - purtroppo - aumenterà la burocrazia, nonché il contenzioso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Intervengo brevissimamente, Presidente, solo per dire che questo emendamento della Commissione e della maggioranza è la conferma della malafede di chi propone questo provvedimento.
MARCO BOATO. In malafede lo puoi dire a te stesso! Te la tieni, la malafede!
EDMONDO CIRIELLI. Questo emendamento non è altro che una tassa per finanziare la costituzione di questa Commissione. Infatti, una multa così spaventosamente alta non può essere altro che una tassa di autofinanziamento di tale assurda Commissione.
MARCO BOATO. Se ne intende di malafede...
EDMONDO CIRIELLI. Alla fine, essa comporterà semplicemente un appesantimento burocratico del nostro Stato, che è già un Molock burocratico, e una nuova tassazione per i soggetti privati. Infatti, sappiamo, per esempio, che molte amministrazioni pubbliche non pagano neanche la spazzatura ai comuni.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Voglio economizzare al massimo il mio tempo a disposizione. I colleghi hanno già detto quanto io volevo dire, eccetto un'ulteriore osservazione: nel momento in cui si prevede una sanzione di questo genere, facendo confusione tra pubblico e privato - e in misura anche così «terroristica» - non si prevede a chi si possa ricorrere per impugnare una sanzione di questo genere.
Ogni sanzione irrogabile nel nostro ordinamento presuppone ed impone che si possa impugnare il provvedimento dinnanzi ad una qualche autorità. Questo è un vuoto legislativo che creerà enormi problemi, ammesso che vi interessi qualcosa nel momento in cui si vara una normativa.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.500 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 432
Astenuti 5
Maggioranza 217
Hanno votato sì 283
Hanno votato no 149).
Prendo atto che i deputati Ciro Alfano, Pelino, Lovelli e Lomaglio non sono riusciti a votare.
Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 3.500 della Commissione, sono preclusi gli emendamenti Contento 3.67 e 3.68, Costa 3.60, gli identici emendamenti Cota 3.3, Benedetti Valentini 3.12 e Boscetto 3.17, nonché l'emendamento Boscetto 3.61. Inoltre, risultano così assorbiti gli identici emendamenti Cota 3.4 e Costa 3.63.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Costa 3.62.
Ha chiesto di parlare sull'ordine dei lavori l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori per sollecitare cortesemente una riflessione: vorrei che domandasse agli uffici se il tempo fissato per il nostro dibattito è lo stesso che venne offerto in occasione dell'esame del precedente provvedimento relativo all'istituzione del Garante per i diritti delle persone detenute. Infatti, come ricorderà sicuramente Pag. 110il presidente della I Commissione, quel provvedimento venne rimesso all'esame delle Commissioni e quella stessa proposta venne unificata, compendiandola all'interno di un'altra; naturalmente, in tal modo si è ampliato il testo dell'articolato che stiamo esaminando.
Siccome non siamo certamente mossi da intenti ostruzionistici - e lo stiamo dimostrando in questo rapporto di confronto e di collaborazione - vorrei chiederle se lei, come in altre occasioni è stato fatto, possa rivedere la sua decisione, assegnandoci un tempo congruo in aggiunta a quello «striminzito» che ci è stato attribuito, in modo da poter illustrare i pochi emendamenti che abbiamo segnalato e continuare così questo confronto, anche con l'amico Boato.
PRESIDENTE. Onorevole Contento, sicuramente procederemo alla verifica dei tempi relativi al precedente provvedimento. Informerò il Presidente della Camera della sua richiesta, invitando a proseguire la discussione con un criterio di proporzionalità e di ragionevolezza.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costa 3.62, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 442
Astenuti 1
Maggioranza 222
Hanno votato sì 197
Hanno votato no 245).
Prendo atto che il deputato Galletti non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costa 3.64, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 437
Votanti 431
Astenuti 6
Maggioranza 216
Hanno votato sì 169
Hanno votato no 262).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costa 3.65, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 444
Astenuti 6
Maggioranza 223
Hanno votato sì 181
Hanno votato no 263).
Prendo atto che il deputato Borghesi non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 3.66, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 448
Votanti 446
Astenuti 2
Maggioranza 224
Hanno votato sì 184
Hanno votato no 262).Pag. 111
Prendo atto che il deputato Borghesi non è riuscito a votare e che avrebbe voluto esprimere voto contrario e che il deputato D'Agrò non è riuscito a votare mentre avrebbe voluto astenersi.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Contento 3.70.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Contento. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, intervengo sperando che i nostri interventi siano apprezzati anche dalla maggioranza.
Vorrei richiamare l'attenzione su una questione che riteniamo, anche in questo caso, abbastanza importante e che allontana il modello italiano da quelli europei, soprattutto rispetto ai paesi del nord Europa, dove questa istituzione è stata già abbondantemente sperimentata.
Il comma 5 dell'attuale articolo 3 recita: «La Commissione, quando verifica l'esistenza di comportamenti non conformi alle norme interne e internazionali in materia di diritti umani, richiede al soggetto interessato di agire in conformità, anche formulando specifiche raccomandazioni». In sostanza, a seguito dell'istruttoria, la Commissione adotta il suo provvedimento.
La nostra opinione è che, sulla scorta dei modelli che ho richiamato, sia fondamentale il tentativo di conciliazione. Infatti, se così non fosse, invece di utilizzare questa istituzione a favore di un componimento degli interessi che sono in gioco, nell'ottica della tutela degli importanti diritti che vengono garantiti, rischieremmo, come vedremo più avanti, di aumentare il contenzioso.
Ecco perché, a nome del gruppo di Alleanza nazionale, chiedo di votare a favore di questo emendamento.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, il Comitato dei nove si è consultato e ha deciso di rivedere il proprio parere, esprimendo un parere favorevole sull'emendamento Contento 3.70. Infatti, lo spirito di questa Commissione è di lavorare per raccogliere i consensi, prevenire i problemi, risolvere i conflitti e, in ultima analisi, assumere le iniziative opportune per risolvere le questioni che riguardano la tutela dei diritti umani.
PRESIDENTE. Il Governo?
LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Anche il parere del Governo è favorevole.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, desidero ringraziare la relatrice, onorevole Mascia, per avere espresso, modificando l'iniziale orientamento, parere favorevole sull'emendamento Contento 3.70. La ringrazio anche per le spiegazioni che ha fornito in materia di sanzioni amministrative, sebbene non siano risultate soddisfacenti. Invero, ci sembra che il richiamo ai poteri dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni o a quelli dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato non calzi: l'istituendo Garante dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale dovrà tutelare interessi in relazione ai quali non vi è la possibilità di applicare sanzioni così pesanti in tutti i casi, soprattutto con riferimento ai soggetti privati.
Mi pare, tuttavia, che l'opera della relatrice e lo spirito con il quale essa interviene siano del tutto commendevoli. Pertanto, voteremo a favore dell'emendamento Contento 3.70, prendendo atto con piacere del parere favorevole espresso dalla relatrice.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 3.70, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 454
Votanti 438
Astenuti 16
Maggioranza 220
Hanno votato sì 424
Hanno votato no 14).
Prendo atto che il deputato Forlani non è riuscito a votare ed avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 3.501 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 458
Votanti 455
Astenuti 3
Maggioranza 228
Hanno votato sì 440
Hanno votato no 15).
Avverto che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento 3.501 della Commissione, risulta precluso l'emendamento Contento 3.71.
MANLIO CONTENTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MANLIO CONTENTO. Signor Presidente, mi rivolgo a lei per invitarla a rivedere la decisione assunta in relazione al mio emendamento 3.71.
L'emendamento della Commissione 3.501 sostituisce alle parole: «può rivolgersi» le seguenti: «si rivolge, ove ne ricorrano i presupposti»; tuttavia, o il mio emendamento 3.71 andava posto in votazione prima di quello della Commissione o il suo testo mantiene comunque valore, nel senso che è possibile coordinarlo con quello dell'emendamento testé approvato.
Per la verità, e concludo, la questione di fondo era - per noi - cercare di evitare di finire sempre davanti ai giudici (effetto prodotto, invece, dalla proposta che la maggioranza sostiene). Cosa accade se il provvedimento della Commissione non è accolto o se il comportamento del destinatario non è coerente? Quello che, purtroppo, stiamo consentendo con legge dello Stato: la Commissione si rivolgerà all'autorità giudiziaria competente! In altre parole, si andrà sempre davanti alla magistratura...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MANLIO CONTENTO. ... e ciò farà aumentare il contenzioso giurisdizionale!
Mi sembrava più corretto, signor Presidente, valutare meglio questo aspetto sottoponendolo all'Assemblea.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Benedetti Valentini 3.13 e Boscetto 3.14.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà (Commenti).
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, per quanto riguarda l'emendamento soppressivo del comma 8, noi riteniamo che la disposizione a tenore della quale «Se gli uffici sovraordinati decidono di provvedere in conformità alla richiesta della Commissione» - perché c'è stata un'inerzia - «l'attivazione del procedimento disciplinare a carico del dipendente al quale risulta attribuibile l'inerzia è obbligatoria», stabilisca una condizione che vincola fortissimamente l'amministrazione pubblica.
Sarebbe meglio prevedere, come mi pare sia accaduto in qualche altra parte del testo in esame, che il procedimento disciplinare possa essere attivato sussistendone i presupposti; cioè rendere obbligatorio Pag. 113un procedimento disciplinare e, quindi, obbligare un'amministrazione a metterlo in essere è qualcosa che non ci pare congruo e ci pare invece che sia la prima volta che una norma del genere venga ad essere inserita in un provvedimento come quello all'esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il comma 8 dell'articolo 3 della proposta di legge all'esame è davvero sorprendente e sorprende che provenga da chi vanta di avere una cultura partecipativa delle problematiche e delle vicende individuali dei lavoratori.
Ci sembra davvero discriminatoria per i lavoratori la previsione di un automatismo nell'attivazione del procedimento disciplinare, per un dipendente pubblico, magari anche per un'erronea comprensione del problema, e anche rispetto ad una norma e ad una Commissione che andiamo ad istituire, che è davvero bizzarra.
Sono davvero sconcertato che i colleghi della sinistra non comprendano come questa norma, per come è stata predisposta, sia davvero antimoderna, non a passo con i tempi e sicuramente non concepibile dal punto di vista dell'organizzazione amministrativa del nostro Stato.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Onorevole Presidente, vorrei fare una breve aggiunta a quanto hanno detto i colleghi, con cui concordo, per segnalare alla relatrice e all'intera Assemblea che si va ad introdurre una norma che mette nuovamente a soqquadro il nostro sistema giuridico; il fatto che si preveda in questa fattispecie l'attivazione obbligatoria di un procedimento disciplinare è qualcosa che rompe il sistema, che introduce una incertezza del diritto e non una certezza. In apparenza, infatti, mettere in moto per forza, obbligatoriamente, un procedimento disciplinare dovrebbe essere una forma di certezza; al contrario, la norma all'esame prevede una situazione in cui è il sistema ad essere messo a soqquadro, dove in situazioni simili avremo trattamenti diversi nelle varie fasi e nei vari uffici della pubblica amministrazione. È qualcosa su cui io, fossi in voi, colleghi della maggioranza, porrei la massima attenzione per le gravi conseguenze che ne potrebbero derivare.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Presidente, dopo avere segnalato - visto che vi è stato un cortese scambio - al collega Contento che, come ha visto, il confronto parlamentare può ottenere risultati positivi, tutte le volte che è successo, vorrei dire qualcosa, recependo un altro stile, al collega Cirielli, che è un grande garantista e che poco fa ha accusato non di avere una opinione diversa - che sarebbe normale in Parlamento - ma di malafede i parlamentari che hanno redatto questo testo (che fra l'altro appartengono non solo alla maggioranza ma anche all'opposizione).
Io sento che, in altre sedi, si chiede l'azione disciplinare obbligatoria nei confronti dei magistrati, e invece, in questo caso, quando non c'è un automatismo, ma quando la pubblica amministrazione ometta di conformarsi alle decisioni, non presentando un dissenso motivato, (perché se presentasse un dissenso motivato non vi sarebbe alcuna azione disciplinare spiegando perché non è d'accordo con le posizioni della Commissione per i diritti umani), cioè, quando una burocrazia - per i magistrati sì, collega Cirielli, l'azione disciplinare obbligatoria -, di fronte ad una Commissione sui diritti umani che pone un problema, se ne disinteressa totalmente, non facendo Pag. 114nulla, non presentando neppure un dissenso motivato, a quel punto la Commissione non aziona il procedimento disciplinare, di cui non avrebbe il compito, ma si rivolge agli uffici sovraordinati a quelli originariamente interessati e quegli uffici riconoscono che aveva ragione la Commissione, che aveva sbagliato il sottoordinato a non fare nulla, a non presentare un dissenso motivato, dire che in questo caso l'azione disciplinare sia un atto non garantista, collega Cirielli, io non so, allora, che cosa intenda lei per «garantismo».
Io credo che siano assolutamente inconsistenti le obiezioni che sono state fatte, mentre in altri casi, al contrario, avevamo riconosciuto il fondamento dell'emendamento del collega Contento che abbiamo approvato tutti insieme, e per questo invito a votare contro gli emendamenti Benedetti Valentini 3.13 e Boscetto 3.14.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 3.13 e Boscetto 3.14, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 441
Votanti 439
Astenuti 2
Maggioranza 220
Hanno votato sì 194
Hanno votato no 245).
Prendo atto che il deputato Volontè avrebbe voluto astenersi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 3.15, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 449
Votanti 446
Astenuti 3
Maggioranza 224
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 246).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Contento 3.72, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 464
Votanti 441
Astenuti 23
Maggioranza 221
Hanno votato sì 191
Hanno votato no 250).
Passiamo alla votazione dell'articolo 3. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, purtroppo gli interventi del mio gruppo hanno incontrato un atteggiamento di chiusura da parte della maggioranza, tranne in un caso per il quale ha prevalso il buon senso.
Si intende approvare un testo anche nel caso in cui non abbia le basi per reggersi, per funzionare; quindi, il mio gruppo, con dispiacere, è costretto a votare contro l'importante articolo 3. Infatti, come recita la sua rubrica, esso stabilisce i poteri di accertamento, di controllo e di denuncia della Commissione, cioè il suo mansionario. Purtroppo, Pag. 115tale articolo è concepito in modo tale che non potrà funzionare, oppure produrrà guasti superiori ai vantaggi.
Per questi motivi, il voto che esprimerà complessivamente il gruppo di Alleanza Nazionale sarà contrario all'articolo 3.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, dichiaro il voto contrario del mio gruppo nei confronti dell'articolo in oggetto. Ciò, anche perché sia la Commissione sia la maggioranza non hanno voluto affrontare in maniera positiva le proposte presentate dall'opposizione.
Voglio dire al collega Boato che la malafede politica la dimostra anche quando vuole dettare all'opposizione il comportamento da tenere. Purtroppo, siamo ancora in un regime democratico, quindi noi facciamo quello che riteniamo giusto; soprattutto, anche se le dispiace, le diciamo in Parlamento che lei sbaglia come ha sempre sbagliato.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 431
Astenuti 25
Maggioranza 216
Hanno votato sì 280
Hanno votato no 151).
Secondo quanto preannunciato per le vie brevi ai gruppi parlamentari, il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta.