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Si riprende la discussione.
(Esame dell'articolo 8 - A.C. 626-A/R ed abbinate)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 626-A/R ed abbinate sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 8.500 ed invita i presentatori a ritirare tutte le altre proposte emendative riferite all'articolo 8, esprimendo altrimenti parere contrario.
PRESIDENTE. Il Governo?
LUIGI MANCONI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Signor Presidente, il Governo accetta l'emendamento 8.500 della Commissione ed esprime, quanto alle restanti proposte emendative, parere conforme a quello dal relatore.
PRESIDENTE. Ove dunque i presentatori non comunichino il ritiro delle rispettive proposte emendative per le quali vi è un invito in tal senso, la Presidenza le porrà in votazione.
Passiamo quindi alla votazione degli identici emendamenti Cota 8.1, Benedetti Valentini 8.6 e Boscetto 8.9.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, desidero ricordare che gli identici emendamenti in esame propongono di sopprimere l'articolo 8 del provvedimento, in quanto, in detto articolo, si prevede che la Commissione nazionale per la promozione e la tutela dei diritti umani, nei casi in cui la natura tecnica o la delicatezza delle questioni sottoposte alla sua valutazione lo richiedano, può avvalersi, nel limite massimo di spesa di 250 mila euro annui, dell'opera di esperti, remunerati in base alle vigenti tariffe professionali. Il comma 2 del medesimo articolo recita, altresì, che la stessa Commissione può avvalersi del contributo di università e di centri di studio e di ricerca, nonché di organizzazioni non governative e via dicendo.
È il primo comma a lasciarci del tutto perplessi, signor Presidente. Infatti, questa struttura dispone già di un organico di cento dipendenti; inoltre, come ci è stato spiegato, le competenze tecniche dei membri della authority in questione dovrebbero essere molto elevate: quindi, non dovrebbe sussistere la necessità di ricorrere ...
PRESIDENTE. La prego di concludere, onorevole Boscetto...!
GABRIELE BOSCETTO. ...ad un ausilio; si decide, invece, che è possibile remunerare dei professionisti per sottoporre loro quesiti di natura tecnica.
In questo caso, dunque, da una parte si tende a sottrarre competenze e, dall'altra, ad attribuire...
PRESIDENTE. Grazie...!
GABRIELE BOSCETTO. ...incarichi remunerati.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, desidero intervenire sul punto per richiamare l'attenzione degli onorevoli colleghi, nonché di coloro che, attraverso i mezzi informatici, televisivi o radiofonici, stanno seguendo i nostri lavori. In questo caso, infatti, vi sono due impostazioni assolutamente diverse.
La prima è quella della maggioranza, che vuole probabilmente «riciclare» i politici ed altri soggetti - se non peggio! - nell'esercizio di queste funzioni delicatissime, ma, poi preso atto della loro incompetenza, prevede la possibilità di avvalersi di consulenze, sulla scia di un fenomeno, già largamente condannato, manifestatosi a livello di regioni, comuni ed enti locali. Si tratta di uno scandalo che, al contrario, dovrebbe essere stroncato!
Noi vogliamo adottare, invece, una linea più rigorosa, prevedendo che la Commissione in oggetto sia dotata di un personale ristretto, qualificato ed in possesso di numerosi requisiti professionali, il quale non abbia successivamente bisogno di mutuare competenze o di ricorrere a consulenze esterne alla propria compagine! In altri termini, desideriamo una dotazione di personale più ridotta, mentre voi intendete costituire una authority dotata di cento unità di personale, prevedendo non solo una spesa considerevole, ma anche il ricorso remunerato a consulenze esterne.
Ritengo, dunque, che tutto ciò non sia corretto e che non garantisca né la funzionalità degli organismi, né quella politica di risparmio che, a parole, andate declamando...
PRESIDENTE. Grazie...!
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. ...ma che i cittadini pretendono!
PRESIDENTE. Grazie...! Grazie!
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. È questo il motivo per il quale insistiamo, con forza, per la votazione degli specifici identici emendamenti in esame...
PRESIDENTE. La ringrazio...!
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. ...che non consentono detto ricorso a consulenze esterne!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, intervengo semplicemente per sottolineare che l'articolo che intendiamo sopprimere rappresenta lo spreco degli sprechi: infatti, già riteniamo inutile costituire la Commissione in oggetto e, come giustamente ricordato dal collega Brigandì, le retribuzioni per i vari commissari sono soldi «buttati via»! In più, lo spreco degli sprechi viene integrato dal comma 1 dell'articolo in esame, il quale - non bastando commissari che percepiscono un'indennità di oltre 21 mila euro al mese, né un organico di cento dipendenti - prevede che occorra spendere anche 250 mila euro annui in consulenze. Quindi, tale disposizione si commenta da sola!
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRAZIELLA MASCIA, Relatore. Signor Presidente, intervengo per sottolineare che anche questo punto è stato oggetto, in sede di Commissione, di una discussione molto ampia. Ricordo, in particolare, che il comma 2 dell'articolo 8 del provvedimento in esame, accolto nel testo unificato della I Commissione, faceva parte di una proposta di legge presentata dai colleghi del gruppo dell'UDC.
Segnalo, altresì, che il comma 1 dell'articolo in oggetto è stato il frutto di una Pag. 24lunga discussione, soprattutto in ordine ad alcune proposte emendative, presentate da diversi deputati - in particolare, dai colleghi appartenenti al gruppo Popolari-Udeur -, che avevano affrontato tale tematica. Ricordo che, nel corso di un dibattito svolto in Commissione relativamente ad altre istituzioni (in particolare, con riferimento anche alla Commissione parlamentare antimafia), si era evidenziata l'esigenza di fissare un limite al ricorso alle consulenze. Credo, infatti, che tutti noi condividiamo l'esigenza di adottare un rigore ed una determinazione maggiori per quanto concerne tali spese. Per questa ragione non solo abbiamo proposto una cifra inferiore rispetto a quella prevista in altre esperienze, ad esempio, per quanto riguarda le Autorità indipendenti e, in questo caso, anche la Commissione antimafia, ma abbiamo sottolineato che l'utilizzo di questi fondi, per i quali è previsto un tetto massimo, deve avvenire esclusivamente in casi di carattere eccezionale, qualora la natura tecnica o la delicatezza delle questioni non possano trovare una risposta adeguata da parte dei funzionari o del personale a disposizione della commissione. L'utilizzo delle consulenze sarà rimesso alla discrezionalità e alla valutazione della commissione stessa. Condividiamo il principio richiamato. Tuttavia, non si può escludere che possa determinarsi questo caso eccezionale.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Costa. Ne ha facoltà.
ENRICO COSTA. Signor Presidente, apprendiamo dalla relatrice che questa previsione sarebbe una norma di rigore, consistendo nella fissazione di un tetto. Ebbene, le norme generali sulle consulenze prevedono, quantomeno, che si possano attribuire consulenze esterne laddove negli organici non siano presenti adeguate professionalità. Istituzionalizzare - come si fa oggi - la previsione di consulenze porta ad eludere questa norma generale e a prevedere che la commissione potrà attribuire consulenze esterne anche laddove vi siano adeguate professionalità all'interno della stessa.
MARCO BOATO. Non è così!
ENRICO COSTA. Facciamo attenzione a questo aspetto: quantomeno, in assenza della norma, vi è un principio generale che consente un adeguato controllo anche da parte della Corte dei conti. Attraverso la previsione legislativa tale controllo non potrà più esservi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Garagnani. Ne ha facoltà.
FABIO GARAGNANI. Signor Presidente, anche la mia è una voce di protesta per questo modo di procedere già illustrato adeguatamente dal collega Boscetto alle cui considerazioni mi unisco volentieri.
Ripeto quanto detto prima, ma con maggiore enfasi. In un momento in cui si tratta di comprimere la spesa pubblica noi, rispetto ad un argomento delicato come questo, parliamo di consulenze. Viene il dubbio che, in realtà, si sia voluto affrontare questa situazione per soddisfare altri obiettivi.
In ogni caso, come si fa a parlare di consulenze senza porsi il problema non solo del risparmio che dovremmo porre in essere, ma anche del conflitto di competenze, del conflitto di attribuzioni, del caos vero e proprio...
PRESIDENTE. La prego, deve concludere.
FABIO GARAGNANI. ...che si ingenererebbe all'interno delle carceri?
Dopodiché, emerge un problema di moralità politica: quando si istituisce un organo come questo bisognerebbe pensare alla snellezza del medesimo.
PRESIDENTE. Ricordo ai gruppi che i tempi a disposizione sono esauriti. La Presidenza eccezionalmente autorizza gli interventi per un tempo breve, ma vorrei Pag. 25che intervenisse un deputato per gruppo. Non è possibile autorizzare più interventi di deputati dello stesso gruppo.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Mazzoni. Ne ha facoltà.
ERMINIA MAZZONI. Signor Presidente, comprendo le esigenze della Presidenza, ma credo sia doveroso consentire a tutti di illustrare le posizioni rispetto agli emendamenti all'esame dell'Assemblea.
La relatrice, onorevole Mascia, ha già detto che una parte delle disposizioni di questo articolo era già contenuta nella iniziale proposta di legge a mia firma: mi riferisco alla parte concernente l'istituzione del Garante delle persone private della libertà personale.
Rispetto a questo riferimento richiamato dalla collega Mascia, ritengo di precisare che l'indicazione da me proposta aveva riguardo solo alla possibilità di avvalersi di un contributo scientifico da parte di università, centri di ricerca e associazioni. Assolutamente, non prevedeva l'ipotesi di conferire incarichi di consulenza a soggetti esterni.
Rispetto alla organizzazione della struttura ho già sviluppato in precedenza considerazioni sulla necessità di un contenimento. Ho rivolto un appello a chi governerà questi processi organizzativi affinché vi sia uno sforzo nella direzione di una limitazione della spesa e, quindi, delle risorse da utilizzare. È consequenziale la contrarietà del gruppo alla previsione e alla istituzionalizzazione di consulenze esterne con un fondo che comunque non mi sembra richiami una logica di rigore.
Quindi, anticipo - così non intervengo dopo, sempre per rispettare le esigenze di ristrettezza dei tempi - che il gruppo dell'UDC si asterrà sulla votazione dell'emendamento interamente soppressivo dell'articolo 8, mentre voterà a favore sull'emendamento soppressivo del comma 1 e sui successivi emendamenti Benedetti Valentini 8.7 e 8.500 della Commissione; esprimerà invece voto contrario sui restanti emendamenti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, ha già risposto la collega Mazzoni. L'onorevole Mascia aveva espresso delle parole che per me avevano una forte gravità politica, cioè se fosse stato vero che era una richiesta dell'UDC, ma mi fa piacere che l'onorevole Mazzoni abbia smentito.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Cota 8.1, Benedetti Valentini 8.6 e Boscetto 8.9, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 433
Votanti 401
Astenuti 32
Maggioranza 201
Hanno votato sì 178
Hanno votato no 223).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 8.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Prego i colleghi di votare solo per sé.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 426
Votanti 423
Astenuti 3
Maggioranza 212
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 220).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Pag. 26Benedetti Valentini 8.7, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Prego i colleghi di votare solo per sé.
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 411
Votanti 409
Astenuti 2
Maggioranza 205
Hanno votato sì 199
Hanno votato no 210).
Ricordo che il parere della Commissione bilancio sul testo del provvedimento elaborato dalla Commissione è favorevole ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del regolamento, a condizione che, al fine di garantire il rispetto dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, sia approvato l'emendamento 8.500 della Commissione. Dalla sua approvazione discenderà la preclusione dell'emendamento Cota 8.3.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 8.500 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 435
Votanti 426
Astenuti 9
Maggioranza 214
Hanno votato sì 259
Hanno votato no 167).
Prendo atto che il deputato Tabacci non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Risulta quindi precluso l'emendamento Cota 8.3.
Passiamo alla votazione degli identici emendamenti Benedetti Valentini 8.8 e Boscetto 8.11.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, la norma del comma 2 dell'articolo 8, secondo cui la Commissione può avvalersi del contributo di università, centri di studio, organizzazioni non governative e quant'altro, o è inutile - nel senso che, se la Commissione può operare in tal senso, non occorre dirglielo - oppure, se portasse ad istituzionalizzare il ricorso a questi organismi, si ricadrebbe in un pericolo e in una contraddizione. Pericolo perché le prestazioni devono essere retribuite (anche se non si prescrive con legge, se qualcuno compie delle prestazioni, poi chiede di essere retribuito): quindi, il primo equivoco è un po' insidioso.
Il secondo argomento è quello di prima: se abbiamo previsto delle competenze e le riteniamo valide, tutto l'apparato di sostanziale consulenza non è giustificato. Quindi, mi sembra questione di correttezza evitare pericoli anche per le finanze pubbliche, e rendere trasparente la questione del ricorso non opportuno, in linea generale, a contributi esterni, sopprimendo semplicemente questo comma, senza pregiudizio per il resto del testo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sugli identici emendamenti Benedetti Valentini 8.8 e Boscetto 8.11, non accettati dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Pag. 27
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 442
Votanti 434
Astenuti 8
Maggioranza 218
Hanno votato sì 176
Hanno votato no 258).
Prendo atto che il deputato Tabacci non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Cota 8.5, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 436
Votanti 432
Astenuti 4
Maggioranza 217
Hanno votato sì 177
Hanno votato no 255).
Prendo atto che il deputato Tabacci non è riuscito a votare e che avrebbe voluto astenersi.
Passiamo alla votazione dell'articolo 8.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cirielli. Ne ha facoltà.
EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, solo come considerazione politica, sono soprattutto sorpreso che sulla soppressione del comma 2 non ci sia stata una sensibilità. Più analizziamo questa norma e più il Parlamento deve sapere quanto si nasconda dietro. Ebbene, sulle consulenze - oltre a centri di studio, di ricerca ed alte professionalità anche encomiabili - le finalità, guarda caso, finiscono per interessare organizzazioni non governative, organizzazioni sociali e professionali, associazioni che operano nel campo della promozione e della tutela dei diritti umani.
Se fosse ancora dubbio a cosa serva la normativa in esame alla maggioranza, l'articolo 8 li chiarisce!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 8, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 404
Astenuti 40
Maggioranza 203
Hanno votato sì 240
Hanno votato no 164).
Prendo atto che i deputati Tenaglia e Tabacci non sono riusciti a votare e che quest'ultimo avrebbe voluto astenersi.