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Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Di Virgilio ed altri; Castellani ed altri: Nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero (A.C. 780-1891-A) (ore 9,17).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge d'iniziativa dei deputati Di Virgilio ed altri; Castellani ed altri: Nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero.
Ricordo che nella seduta del 12 marzo si è conclusa la discussione generale.
(Esame degli articoli - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli del testo unificato della Commissione.
Avverto che le Commissioni I (Affari costituzionali) e V (Bilancio) hanno espresso i prescritti pareri (vedi l'allegato A - A.C. 780 sezioni 1 e 2).
Avverto che è in distribuzione la nuova stampa del fascicolo degli emendamenti n. 4.
(Esame dell'articolo 1 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 e dell'unico emendamento ad esso riferito presentato dalla Commissione (vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, chiedo al Governo di esprimere il parere sull'emendamento 1.100 della Commissione.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Presidente, chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.100.
PRESIDENTE. Relatore Di Virgilio, mi scuso ma avevo dato per scontato che il parere della Commissione fosse favorevole.
Prego, sottosegretario Gaglione.
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il Governo accetta l'emendamento 1.100 della Commissione.
PRESIDENTE. Poiché non sono pervenute richieste di votazione nominale mediante procedimento elettronico, procederemo al voto per alzata di mano.
Passiamo ai voti.
Pongo in votazione l'emendamento 1.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(È approvato).
Pongo in votazione l'articolo 1, nel testo emendato.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 2 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 2 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 4).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione del suo emendamento 2.100, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, dell'emendamento Montani 2.10.
PRESIDENTE. Il Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il Governo accetta l'emendamento 2.100 della Commissione, mentre, per il restante emendamento, concorda con il parere espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.100 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, immagino che il clima di questa mattina inviti tutti noi alla distrazione... Avevo chiesto la parola sull'emendamento Montani 2.10, anche per dire che non riteniamo di ritirare l'emendamento, nonostante l'invito formulato dalla Commissione.
Crediamo, infatti, che sia importante garantire sostanzialmente il rispetto di una norma dello Stato, relativa alle linee guida stabilite con un accordo Stato-regioni il 27 febbraio 2003, che disciplini i criteri fondamentali per l'utilizzo dei defibrillatori, per l'accesso ai corsi di formazione e per il rilascio dell'autorizzazione all'utilizzo dei defibrillatori stessi.
Noi riteniamo che un richiamo generico all'articolo 1 sia rischioso e ci preoccupa, perché continuiamo a pensare che vada rispettato il principio della facoltà delle regioni di provvedere alla disciplinaPag. 4dei corsi di formazione conformemente ai criteri sanciti dalla norma cui ho fatto riferimento.
Pensiamo, infatti, che un richiamo generico alla formazione degli stessi non vada nella direzione di una qualificazione degli operatori, anche se siamo consapevoli del fatto che stiamo parlando di strumenti semiautomatici per i quali, c'è stato più volte assicurato, non esistono dei veri e propri problemi di applicazione per quanto riguarda specifiche doti del soggetto che effettua l'intervento, tanto è vero che stiamo discutendo del fatto che questo intervento possa essere svolto anche da personale non propriamente appartenente alla struttura medico-sanitaria in senso stretto, ma ne venga esteso il principio.
Ciò nonostante, per quanto riguarda gli interventi nei confronti di patologie gravi di un certo tipo, pensiamo che vada quanto meno tutelata la professionalità minima dei soggetti che si accingono ad effettuare l'intervento. Quindi, riteniamo che un riferimento di questo tipo vada nella direzione di rendere più vincolante e restrittivo il meccanismo che assegna la possibilità di effettuare l'intervento d'urgenza: di conseguenza, manteniamo l'emendamento e chiediamo che venga votato.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Vorrei fare una precisazione. Il riferimento alle linee guida sembra superfluo perché è contenuto nel testo addirittura due volte: in primo luogo, all'articolo 1, comma 2, quando si parla dell'accordo sancito in sede di Conferenza Stato-regioni, in cui si fa espresso riferimento alle linee guida; in secondo luogo, abbiamo inserito il riferimento alle linee guide internazionali, non solo nazionali, in coda al comma 2 dell'articolo 1.
Per tali motivi, il riferimento alle linee guida ci sembra superfluo, perché - ripeto - è già espresso chiaramente nel provvedimento. Quindi, non c'è alcun pericolo che le regioni possano legiferare differentemente l'una dall'altra e ci sono le garanzie per i cittadini. Per questo, invito il collega a ritirare l'emendamento.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione l'emendamento 2.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(È approvato).
Pongo in votazione l'emendamento Montani 2.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(È respinto).
Pongo in votazione l'articolo 2, nel testo emendato.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 3 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 3 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 5).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Montani 3.10, così come richiesto anche dalla V Commissione (Bilancio).
La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sugli emendamenti Ulivi 3.1 e Montani 3.11.
PRESIDENTE. Il Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il Governo esprime parere contrario su tutti gli emendamenti presentati.
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PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Montani 3.10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, intervengo per illustrare l'emendamento Montani 3.10. Noi chiediamo semplicemente il formale rilascio di una certificazione che attesti il superamento di una prova quanto meno pratica e teorica, al fine di valutare se i candidati che si sono proposti per svolgere questo tipo di funzioni siano preparati in merito, ad esempio, al riconoscimento di un arresto cardiocircolatorio piuttosto che alla messa in atto di metodi di rianimazione.
Noi continuiamo a pensare che vada assolutamente privilegiato un minimo di formazione, pur nella consapevolezza che stiamo parlando di strumenti semiautomatici, che in sé hanno la capacità di svolgere dal punto vista tecnico una ricognizione abbastanza precisa dell'intervento. Noi continuiamo a pensare che, quando si interviene su un essere umano in un momento delicato, come può essere quello di un arresto cardiocircolatorio, il soggetto che si appresta ad effettuare qualsiasi tipo di intervento sia quanto meno in grado di individuare a grandi linee la patologia di cui stiamo discutendo.
Quindi, insistiamo per la votazione di questo emendamento, perché riteniamo che vada nella direzione di un miglioramento del servizio e della qualificazione del personale che può effettuare tale servizio.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione l'emendamento Montani 3.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(È respinto).
Passiamo all'emendamento Ulivi 3.1.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
CARLA CASTELLANI. Signor Presidente, ritiriamo questo emendamento con l'auspicio che, durante l'esame di questo provvedimento al Senato, si rifletta sulla sua finalità che riprende la filosofia dell'emendamento precedente.
La finalità di questo testo unificato è quella di formare dei volontari - e sottolineo ancora: volontari - affinché siano in grado di affrontare una situazione di emergenza nella maniera più efficace ed efficiente possibile. L'ipotesi che la formazione di questi soggetti abbia una scadenza temporale molto diluita nel tempo potrebbe far sì che la stessa non sia efficace e completa. Quindi, ritiriamo l'emendamento Ulivi 3.1 con l'auspicio che al Senato si possa riflettere maggiormente sulla filosofia di questo emendamento.
PRESIDENTE. Sta bene.
Passiamo all'emendamento Montani 3.11.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
GIOVANNI FAVA. No, signor Presidente, insisto per la votazione e chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, riteniamo che in questo provvedimento non sia disciplinato in modo adeguato il meccanismo di responsabilità degli operatori, in modo particolare quelli che non sono medici, in ambiente extraospedaliero.
Conformemente all'accordo del 27 marzo 2003 che ho citato in precedenza si ritiene necessario escludere che l'operatore possa essere ritenuto responsabile della corretta indicazione di somministrazione dello shock elettrico. Stiamo parlando di soggetti che non fanno parte del personale medico e che potrebbero essere ritenuti responsabili (stiamo entrando nel campo di applicazione del meccanismo del danno e del sistema risarcitorio anche in materia assicurativa) dell'utilizzo del defibrillatore. Infatti, il meccanismo è automatico,Pag. 6funziona da sé ed è in grado di effettuare automaticamente la ricognizione.
Chiediamo che la responsabilità dell'operatore si limiti al semplice utilizzo in sicurezza dello strumento. In altri termini, deve essere garantito che lo strumento sia perfettamente funzionante ed efficiente ed abbia la giusta carica e le giuste tarature: dal nostro punto di vista questi sono gli unici aspetti che assumono rilievo ai fini della responsabilità ascrivibile ad un soggetto che non fa parte del corpo sanitario e che opera in questo campo. È una questione, a nostro avviso, importante.
Pertanto, non accedo all'invito al ritiro dell'emendamento Montani 3.11 e chiedo che lo stesso venga posto in votazione perché attiene alla sfera della responsabilità oggettiva e soggettiva di colui che si accinge a svolgere una prestazione. Riteniamo che, nell'ambito di questo provvedimento, tale responsabilità non sia specificata in modo esauriente e inequivocabile.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Signor Presidente, vorrei esplicitare la filosofia di questo provvedimento che si interessa delle migliaia di morti, soprattutto di giovani, che avvengono ogni anno al di fuori degli ospedali.
Per quanto riguarda il problema della responsabilità, assumiamo un provvedimento di tale rilevanza sociale perché la tecnologia moderna ha messo a disposizione apparecchi che praticamente funzionano autonomamente, senza richiedere al soccorritore non medico né infermiere la capacità di effettuare la diagnosi, che è svolta dall'apparecchio. Quindi, l'apparecchio dà indicazioni sonore e uditive sulle modalità e sui tempi di utilizzazione.
Inoltre, l'articolo 1 del provvedimento stabilisce che la formazione deve avvenire secondo le linee guida degli accordi Stato-regione.
L'accordo vigente concluso in sede di Conferenza Stato-regioni nel 2003, come i successivi che saranno eventualmente stipulati, disciplina chiaramente questo aspetto alla lettera b)1. Quindi, a nostro avviso, il problema, pure correttamente posto dal collega, non sussiste.
Ribadiamo, pertanto, l'invito a ritirare l'emendamento Montani 3.11.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione l'emendamento Montani 3.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(È respinto).
Pongo in votazione l'articolo 3.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 4 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 4
(vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 6), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione l'articolo 4.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 5 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 5 e delle proposte emendative ad esso presentate (vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 7).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Rusconi 5.12, Montani 5.10 e Margiotta 5.11.
PRESIDENTE. Il Governo?
Pag. 7ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Prendo atto che l'emendamento Rusconi 5.12 è stato ritirato dai presentatori.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Montani 5.10.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor Presidente, sinteticamente ed in conformità allo spirito del dibattito e degli impegni presi, riteniamo che le limitate risorse disponibili di fatto per i presidi in parola debbano essere impiegate focalizzando gli sforzi sugli ambienti extraospedalieri caratterizzati da un livello di rischio decisamente più significativo.
Poiché le strutture meno strategiche dal punto di vista dei flussi della popolazione sono, ad esempio, quelle scolastiche, considerati l'età media degli studenti e l'indice di rischio significativamente più basso, riteniamo che debba essere operata una differenziazione e che l'attenzione debba essere concentrata, in questa fase, sul finanziamento dell'acquisto di tali strumenti, privilegiando le sedi in cui la presenza o la probabilità che tali patologie possano essere riscontrate è più elevata.
Manteniamo quindi l'emendamento Montani 5.10 e chiediamo all'Assemblea di esprimere su di esso un voto favorevole.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Rapidamente, desidero informare i colleghi dell'Assemblea che, avendo analizzato a fondo in Commissione, anche procedendo ad audizioni, il fenomeno delle morti improvvise, abbiamo accertato che esse colpiscono soggetti anche molto giovani, ad esempio - come è dato spesso leggere sui giornali - durante una partita di calcio o una maratona. Si tratta, dunque, di soggetti prevalentemente giovani i quali sono esposti a rischio senza saperlo.
Pertanto, ci sembra onestamente che, escludendo i campi di calcio a livello dilettantistico o le grandi strutture sociosanitarie, universitarie e scolastiche, non si verrebbe incontro alle esigenze della popolazione. Muoiono circa sessantamila persone l'anno, ma, intervenendo in maniera capillare, ne potremmo salvare almeno la metà, pur comprendendo le difficoltà determinate dal fatto che le risorse economiche non sono adeguate.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Pongo in votazione l'emendamento Montani 5.10, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(È respinto).
Pongo in votazione l'emendamento Margiotta 5.11, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(È respinto).
Pongo in votazione l'articolo 5.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 6 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 6
(vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 8), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione l'articolo 6.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 7 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 7
(vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 9), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione l'articolo 7.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 8 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 8
(vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 10), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione l'articolo 8.
(È approvato).
(Esame dell'articolo 9 - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 9
(vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 11), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Pongo in votazione l'articolo 9.
(È approvato).
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (vedi l'allegato A - A.C. 780 sezione 12).
Qual è il parere del Governo?
ANTONIO GAGLIONE, Sottosegretario di Stato per la salute. Il Governo accetta l'ordine del giorno Baiamonte n. 9/780/1 e accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Mario Pepe n. 9/780/2, a condizione che sia accolta la seguente riformulazione: sostituire, al terz'ultimo rigo, le parole da «diritto ad usufruire» fino alla fine della parte dispositiva con le seguenti: «diritto ad usufruire di congedo retribuito durante la durata dei corsi di aggiornamento».
PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Baiamonte n. 9/780/1.
Prendo altresì atto che il presentatore dell'ordine del giorno Mario Pepe n. 9/780/2 accetta la riformulazione proposta dal Governo e non insiste per la votazione.
È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
(Dichiarazioni di voto finale - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto finale.
Costato l'assenza del deputato Rocco Pignataro, che aveva chiesto di parlare per dichiarazione di voto; si intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Baiamonte. Ne ha facoltà.
GIACOMO BAIAMONTE. Signor Presidente, il gruppo di Forza Italia voterà a favore di questo provvedimento.
Si tratta, infatti, di un intervento legislativo fondamentale per salvare la vita di tante persone; è, altresì, misura legislativa atta a coprire un vuoto normativo per quanto riguarda l'assistenza ai cittadini italiani. Come ha già precisato il relatore, infatti, ogni anno si registrano, nel nostro paese, circa 60 mila morti - quindi, circa un abitante su mille - proprio per decessi improvvisi e per la mancanza di tempestivo soccorso. Quest'ultima notazione si basa sulla circostanza che, per evitare danni cerebrali o per scongiurare addirittura il rischio di morte è necessario intervenire entro cinque o sei minuti dall'evento ovvero dal coma sopraggiunto.
Proprio questi apparecchi, come precisava anche il relatore, oggi hanno raggiunto una perfezione tale da dare una certa notevole tranquillità; infatti, dati clinici hanno dimostrato un'alta specificità di questi apparecchi nel 93 per cento dei casi ed un'alta sensibilità diagnostica nel 98 per cento dei casi.
Qual'è la peculiare caratteristica dei defibrillatori? Ebbene, il defibrillatore automatico esterno si adopera collegando gli elettrodi al paziente e accendendo l'apparecchio; dopo pochi secondi, addirittura l'apparecchio automaticamente tracciaPag. 9l'analisi del ritmo cardiaco ed eroga in automatico lo shock elettrico ovvero la stimolazione.
Questi defibrillatori, infatti, bloccano la fibrillazione ventricolare e il cuore praticamente non funziona e non manda in circolo il sangue. La conseguenza è il coma. Con i defibrillatori semiautomatici, invece, l'erogazione dello shock elettrico avviene dopo la conferma dell'operatore, informato dalla macchina della presenza di un'aritmia defibrillabile.
Praticamente, non è necessario eseguire un elettrocardiogramma, perché decide tutto la macchina con la sua organizzazione, ossia con il cervello elettronico e, quindi, l'operatore, guidato proprio dell'apparecchio, non deve fare altro che toccare i pulsanti per azionarlo.
Nella legge prevediamo anche lo svolgimento di corsi di addestramento da parte di strutture sociosanitarie e che le università, senz'altro senza fini di lucro, devono addestrare questo personale, che oltretutto viene inserito in un elenco per ottenere la certificazione - c'è un articolo proprio predisposto per questo - che autorizza gli operatori, che seguono un breve corso di poche lezioni, ad utilizzare questi apparecchi.
Quali sono i dati fondamentali? Questi mezzi, come diceva anche il relatore, devono essere collocati in tutte quelle strutture, pubbliche e private, che, ovviamente in momenti particolarmente affollati o particolarmente gravi, necessitano del ricorso a tali macchinari per soccorrere chi, purtroppo, entra in coma.
Tale aspetto è fondamentale, Presidente, ed il motivo per cui ho presentato l'ordine del giorno Baiamonte n. 9/780/1, accettato dal Governo, sta nel fatto che nel disegno di legge mancava una precisazione. Infatti, nelle dotazioni di questi macchinari erano incluse le ambulanze del 118, ma - era una piccola pecca, se così possiamo definirla - escluse le ambulanze private. Addirittura, il testo unificato della proposta di legge prevede che sia in dotazione di tutti gli studi medici, sia del Servizio sanitario nazionale sia di quelli privati, in maniera da soccorrere gli ammalati che, in determinate circostanze, ovviamente, potrebbero subire delle conseguenze gravi, come abbiamo precedentemente detto.
Ribadisco, quindi, il voto favorevole del gruppo di Forza Italia su questo provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Poretti. Ne ha facoltà.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, ci tengo a dire che se questa legge ci fa compiere un passo in avanti dal punto di vista della cultura del pronto soccorso in situazioni di emergenza, questa può essere una delle motivazioni per votare a favore.
Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputata Poretti, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Astore. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE ASTORE. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Astore, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lucchese. Ne ha facoltà.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, nell'annunciare il voto favorevole dell'UDC, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
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PRESIDENTE. Deputato Lucchese, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Campa. Ne ha facoltà.
CESARE CAMPA. Signor Presidente, intervengo a titolo personale per esprimere soddisfazione per questa legge, ma soprattutto per sottolineare che in Assemblea stamattina il numero legale è stato garantito solo grazie alla presenza delle opposizioni, attese le assenze nei banchi della maggioranza. E non solo: si è anche proceduto con il voto per alzata di mano. Vorrei che tali osservazioni restassero agli atti, per ricordare a coloro che ci accusano sempre di ostruzionismo che siamo presenti quando le leggi sono positive, per dare sempre il nostro contributo.
PRESIDENTE. Lei sa che, poiché le votazioni si sono svolte per alzata di mano, non si è potuta constatare la sussistenza del numero legale.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ulivi. Ne ha facoltà.
ROBERTO ULIVI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non intendo ripetere quanto già detto in sede di discussione sulle linee generali. Intervengo però molto volentieri per la dichiarazione di voto finale sul testo unificato in esame in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici, trattandosi di una problematica, vale a dire quella delle morti per arresto cardiaco e della rianimazione cardiopolmonare, da sempre all'attenzione del mio partito.
Ricordo che la prima proposta di legge in materia, divenuta poi la legge n. 120 del 2001, fu presentata dall'allora senatore Antonino Monteleone, che effettuò vari studi sulla possibilità di delegificare in tema di defibrillazione, essendo all'epoca un terreno del tutto vergine, benché da anni gli addetti ai lavori chiedessero una regolamentazione che permettesse l'uso di questi dispositivi medici anche da parte di personale non medico. Tali richieste si basavano su osservazioni e studi, già ampiamente documentati alla fine degli anni Novanta, sulla semplicità di intervento tramite defibrillatore semiautomatico.
Ricordo inoltre che l'Italia, grazie a quella legge, è stata la prima nazione europea ad avere una normativa in merito, cosa non facile perché, come è noto, il cosiddetto atto medico - in cui rientra ovviamente anche la rianimazione cardiopolmonare e la defibrillazione - è sempre stato considerato un muro oltre il quale chi non aveva una laurea in medicina non poteva avventurarsi. L'Italia invece, da questo punto di vista, è sempre stata all'avanguardia. Infatti, le ricerche e le sperimentazioni di maggior interesse sull'utilizzazione ed il posizionamento dei defibrillatori, dopo le esperienze ormai decennali di Rochester negli Stati Uniti, sono state quelle poste in atto a Piacenza, città nella quale la cardiologia locale si è unita alle forze dell'ordine e ad altre organizzazioni che operavano sul territorio per realizzare una rete volta a salvare vite umane.
La sperimentazione ebbe grande successo, nel senso che si potevano salvare numerose vite umane con il solo intervento di personale non medico adeguatamente addestrato. A questo proposito vorrei ribadire il concetto della frequenza del cosiddetto refreshing, vale a dire della frequenza dei corsi di aggiornamento sull'utilizzo delle tecniche di rianimazione cardiopolmonare e di defibrillazione.
La mia insistenza nel presentare emendamenti volti a portare a dodici mesi l'intervallo di tempo tra un corso e l'altro nasceva unicamente dalle discussioni con gli addetti ai lavori, i quali, grazie ad una ormai notevole esperienza, sono in grado di affermare che, soprattutto per personale per così dire profano - carabinieri, poliziotti, vigili urbani e quant'altro -, è necessario che non passi più di un anno tra un corso all'altro, soprattutto considerando che tali attrezzature non si usano tutti i giorni e che la frequenza degli interventi veri e propri non è assolutamente prevedibile, nel senso che può anche passare un anno senza che la persona in oggetto utilizzi il defibrillatore.Pag. 11
Ringrazio infine l'onorevole Carla Castellani, che con la sua proposta di legge integrativa di quella presentata dall'onorevole Di Virgilio ha permesso una regolamentazione più puntuale, grazie anche alla sua esperienza di anestesista rianimatore. Ovviamente, il mio ringraziamento va anche all'onorevole Di Virgilio, che è stato promotore della prima proposta di legge in materia.
Preannuncio quindi il voto favorevole di Alleanza Nazionale sul provvedimento in esame, che integra la disciplina contenuta nella preesistente legge n. 120 del 2001.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, il nostro gruppo è convintamente favorevole al testo unificato in esame. I colleghi che mi hanno preceduto hanno parlato di 60 mila morti l'anno per arresto cardiaco. Con questo provvedimento riusciremo a salvare qualche centinaio di vite umane, distribuendo queste apparecchiature in luoghi e strutture come scuole, campi sportivi, farmacie, mezzi pubblici, laddove più frequentemente avvengono casi di arresti cardiaci.
È chiaro che è necessario che il personale sia addestrato e costantemente aggiornato perché - non voglio essere il corvo o il falso profeta - dal cattivo utilizzo di tali strumentazioni possono derivare incidenti, anche mortali, pertanto bisogna stare molto attenti. Ecco perché la certificazione e l'aggiornamento, ancorché di dodici o diciotto mesi - come noi abbiamo proposto -, appaiono indispensabili.
Si tratta di una legge necessaria, anche se, a nostro avviso, tardivamente adottata. Infatti, il solo sapere che qualche centinaio di persone possono continuare a vivere grazie a questa legge ci fa capire che stiamo svolgendo il nostro dovere.
Permettetemi soltanto una battuta finale: questo provvedimento non rianimerà i congressi che si apriranno oggi e domani. Il defibrillatore non farà proprio nulla per i congressi dei DS e della Margherita: è proprio un presidio sanitario inutilizzabile (Commenti del gruppo L'Ulivo)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Girolamo. Ne ha facoltà.
LEOPOLDO DI GIROLAMO. Signor Presidente, vorrei solo annunciare il voto favorevole del gruppo L'Ulivo sul testo in esame.
Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Deputato Di Girolamo, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pellegrino. Ne ha facoltà.
TOMMASO PELLEGRINO. Signor Presidente, intervengo soltanto per esprimere il voto favorevole del gruppo dei Verdi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Fava. Ne ha facoltà.
GIOVANNI FAVA. Signor presidente, intervengo solo per preannunciare che il gruppo Lega Nord esprimerà un voto favorevole sul provvedimento in esame, pur mantenendo le riserve che abbiamo esplicitato nelle nostre proposte emendative.
Per venire incontro alle esigenze congressuali che interessano buona parte dell'Assemblea, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Onorevole Fava, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Pag. 12(Correzioni di forma - A.C. 780-1892-A)
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Chiedo di parlare ai sensi dell'articolo 90, comma 1, del regolamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO DI VIRGILIO, Relatore. Signor Presidente, ai fini del coordinamento formale delle disposizioni contenute nel testo unificato delle proposte di legge A.C 780-1892-A, propongo le seguenti correzioni di forma:
all'articolo 4, comma 1, le parole: «allo svolgimento dei corsi» devono intendersi sostituite dalle seguenti parole: «all'insegnamento dei corsi».
Approfitto per ringraziare tutta la Commissione, che ha lavorato in una maniera encomiabile insieme al presidente Lucà e ai colleghi, i quali forse non si sono resi conto, ma credo di sì, che stiamo parlando di un provvedimento dall'alto significato morale e sociale perché mirante a prevenire la morte di decine di migliaia di persone, prevalentemente giovani, nel nostro Paese.
PRESIDENTE. Se non vi sono obiezioni, le correzioni di forma proposte dal relatore si intendono approvate.
(Così rimane stabilito).
(Coordinamento formale - A.C. 780-1891-A)
PRESIDENTE. Prima di passare alla votazione finale, chiedo che la Presidenza sia autorizzata al coordinamento formale del testo approvato.
Se non vi sono obiezioni, rimane così stabilito.
(Così rimane stabilito).
(Votazione finale ed approvazione - A.C. 780-1892-A)
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale finale, mediante procedimento elettronico, sul testo unificato delle proposte di legge n. 780-1892-A, di cui si è testé concluso l'esame.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero) (780-1891-A):
(Presenti 385
Votanti 382
Astenuti 3
Maggioranza 192
Hanno votato sì 381
Hanno votato no 1).
Prendo atto che i deputati Delfino e Volontè non sono riusciti a votare, che i deputati Costantini, Cesini, Lovelli, Lumia e Belisario non sono riusciti a votare ed avrebbero voluto esprimere voto favorevole e che la deputata Poretti si è erroneamente astenuta mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.