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Seguito della discussione delle mozioni Marinello ed altri n. 1-00146 e Franci ed altri n. 1-00153 sulla crisi del settore della pesca e dell'acquacoltura (ore 15.38).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della mozione Marinello ed altri n. 1-00146 alla quale, nella seduta antimeridiana, è stata abbinata la mozione Franci ed altri n. 1-00153, sulla crisi del settore della pesca e dell'acquacoltura (Vedi l'allegato A - Mozioni sezione 1).
Avverto che la mozione Franci ed altri n. 1-00153 è stata testé riformulata dai presentatori e che il nuovo testo è in distribuzione.
Ricordo che nella seduta antimeridiana si è conclusa la discussione sulle linee generali.
Il presidente Lion chiede la parola. Ne ha facoltà.
MARCO LION. Signor Presidente vi è stata un'ulteriore evoluzione: siamo riusciti ad accorpare le due mozioni Marinello ed altri n. 1-00146 e Franci ed altri n. 1-00153 in un solo testo che stiamo terminando di trascrivere. Chiedo pertanto Pag. 54di sospendere la seduta per dieci minuti in modo che sia reso disponibile a tutti il nuovo testo su cui verteranno la discussione e il voto finale.
PRESIDENTE. Ritenendo di poter accedere alla richiesta testé formulata, sospendo brevemente la seduta.
La seduta, sospesa alle 15,40, è ripresa alle 16.
PRESIDENTE. Avverto che è stata presentata la mozione Marinello ed altri n. 1-00154, il cui testo è in distribuzione e, contestualmente, sono state ritirate le mozioni Marinello ed altri n. 1-00146 e Franci ed altri n. 1-00153 (Nuova formulazione).
(Parere del Governo)
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo, che esprimerà il parere sulla mozione presentata.
STEFANO BOCO, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, ringrazio i colleghi che sono intervenuti questa mattina e che ho già ringraziato nel corso del dibattito. Lei mi scuserà, ma ho ricevuto da pochi minuti (per non dire secondi) il testo definitivo della mozione Marinello ed altri n. 1-00154 che accorpa le due precedenti. Pertanto, ho potuto leggerla solo adesso e le preannunzio il parere positivo sulla medesima.
Se lei mi permette, vorrei svolgere sei approfondimenti su alcuni passaggi che quest'ultima pone all'attenzione dell'aula.
In primo luogo, in merito al regime speciale IVA, si fa presente che il comma 1 sexies dell'articolo 5 del decreto-legge 10 gennaio 2006, n. 2, convertito con modificazioni nella legge 11 marzo 2006, n. 81, prevede che, in via sperimentale per l'anno 2006, per gli imprenditori ittici esercenti l'attività di pesca marittima, di cui all'articolo 2 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 226, venga applicato il regime di favore di cui all'articolo 34 comma 1 del decreto del Presidente della Repubblica del 26 ottobre 1972, n. 633. Il predetto provvedimento stabilisce, altresì, che il Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero delle politiche agricole e forestali, emani il decreto di cui all'articolo 34 del citato decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, determinando le percentuali di compensazione. Il decreto interministeriale di attuazione delle misure previste dalla legge 11 marzo 2006, n. 81, dopo essere stato firmato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, è stato trasmesso al competente Ministero dell'economia e delle finanze per il perfezionamento. Quest'ultimo ha predisposto il decreto di variazione di bilancio e di istituzione di un nuovo pertinente capitolo che è stato registrato dalla Corte dei conti il 27 dicembre 2006.
Dopo che la Commissione europea avrà dichiarato la compatibilità della misura con il mercato comune, in considerazione della sperimentazione avvenuta, nonché della disponibilità di fondi, si valuterà l'eventuale estensione di questa misura per l'anno 2007, prevista in via sperimentale solo per l'anno 2006.
In secondo luogo, l'altro approfondimento che vorrei fare è relativo al reinserimento della pesca tra i settori che possono beneficiare per il periodo 2007-2013 di un credito di imposta per l'acquisto di beni strumentali nuovi per le imprese ubicate nelle aree svantaggiate. A tale proposito, si evidenzia che le proposte che, come ricorda questa mozione, sono state formulate in tal senso dal Ministero, non hanno trovato accoglimento nei lavori di quest'Assemblea parlamentare.
Vorrei aggiungere, poi, per quanto attiene alla normativa relativa alle blue box, che un eventuale pagamento delle spese relative alla manutenzione ed esercizio delle stesse, potrebbe configurarsi come aiuto al funzionamento, si evidenzia che l'amministrazione è impegnata a sostenere ulteriori esenzioni rispetto a quelle già previste dal regolamento CE n. 2371/2002 relative al le imbarcazioni asservite agli Pag. 55impianti che operano all'interno delle linee di base. Concludo, dicendo, come noto ai colleghi presentatori, ma è bene ricordarlo, che vi è una normativa comunitaria relativa alle blue box, che impone agli armatori delle unità da pesca superiori ai 15 metri di lunghezza, di dotarle di impianti di localizzazione via satellite, disponendo che in mancanza il peschereccio non possa lasciare il porto.
Con il decreto 1o luglio 2006 è stato disposto il trasferimento a carico degli armatori degli oneri relativi al traffico bordo-terra generato dal sistema e dalla relativa manutenzione a far data dal 1o luglio 2006.
Per quanto attiene alla sospensione degli studi di settore, il Ministero delle politiche agricole e forestali, per quanto di competenza, ha espresso parere favorevole all'Agenzia delle entrate, in quanto l'incremento del prezzo del carburante non costituisce indice di un aumento della produttività delle imprese di pesca.
Quanto alle misure previdenziali dirette a sostenere i marittimi imbarcati a bordo di unità di pesca, il Ministero delle politiche agricole e forestali, nell'ambito delle proprie competenze, considerate le particolari caratteristiche determinate dall'ambiente di lavoro, condivide, come tutti gli altri punti che ho appena ricordato, l'opportunità di inserire tali attività tra quelle particolarmente usuranti, ai fini dell'estensione dei benefici ai pescatori, come richiesto dalle associazioni sindacali di settore.
L'ultimo approfondimento che lascio a quest'Assemblea è in merito al fenomeno della mucillagine. Si segnala che sono già state avviate le procedure per l'attivazione del fondo di solidarietà nazionale della pesca e dell'acquacoltura ex articolo 14 del decreto legislativo n. 154 del 2004. A tal fine, è stato inoltre richiesto all'Istituto centrale per la ricerca applicata del mare, l'ICRAM, di effettuare accertamenti in relazione ad indicatori ed obiettivi di ordine biologico, ambientale ed economico che consentano di procedere alla dichiarazione dello stato di calamità. L'istituto ha chiarito che, dagli accertamenti condotti mediante la rilevazione aerea degli spazi di mare interessato, è emerso che sussistono ampie aree ricoperte dal fenomeno della mucillagine. La stessa entità del fenomeno, peraltro, necessita di ulteriori rilievi da condurre in mare, attraverso idonei mezzi di strumentazione subacquea.
Il Ministero, considerata la gravità del fenomeno, ha previsto la costituzione di un'unità di gestione per l'emergenza, al fine di identificare una serie di strumenti a supporto del settore nelle aree colpite, verificando la compatibilità degli stessi con la disciplina comunitaria.
Di seguito - mi avvio a concludere, Presidente - si specificano le linee direttrici degli interventi. Invito alla Commissione europea ad inviare un osservatore che attesti il grado di crisi delle marinerie coinvolte al fine di precostituire una base di riferimento sull'applicazione di misure speciali; a valutare l'applicazione dello strumento di intervento economico de minimis, il cui testo definitivo è in corso di approvazione; a rivisitare il fondo di solidarietà al fine di renderlo uno strumento appropriato a nuovi scenari di crisi ambientale che colpiscono la pesca; a verificare la possibilità di utilizzare gli strumenti previsti dal FEP, accelerando la predisposizione del piano operativo; a valutare l'opportunità di avviare il fermo pesca; a verificare infine con il Ministero dell'ambiente la possibilità di interventi sinergici per individuare strumenti atti ad affrontare strutturalmente fenomeno.
Questi sono solo sei approfondimenti su molti dei punti presentati nel dispositivo, che è molto più ampio, e che, ovviamente, come Ministero, condividiamo completamente.
Ringraziando quindi per i lavori che si sono svolti in quest'Assemblea, diamo un giudizio pienamente positivo su tutto il dispositivo predisposto, ringraziamo i presentatori per il lavoro svolto, per l'unificazione del testo e per aver soprattutto dato la possibilità, con la discussione generale, di aprire questo importante dibattito.
Tale dibattito, infatti, non è solo legato al settore della pesca, ma, come emerso Pag. 56poche settimane fa in quest'Assemblea parlando di siccità, concerne una tematica molto più ampia, che parla della salute del mare. Stiamo parlando di un importante settore economico come quello della pesca e di una grande sfida che il Parlamento deve affrontare non aspettando la crisi (voi presentatori l'avete fatto discutendo in modo ampio) e questa mozione ne lascerà traccia.
(Dichiarazioni di voto)
PRESIDENTE. Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Di Gioia. Ne ha facoltà.
LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, noi riteniamo che - come d'altronde emerge dalla presentazione delle mozioni, che sono poi state ritirate per confluire in un documento unitario - quello della pesca e dell'acquacoltura sia un problema importante ed estremamente serio all'interno dell'economia del nostro Paese, per gli aspetti di carattere produttivo e anche per le incidenze sulla bilancia dei pagamenti.
Noi riteniamo che vi debba essere al riguardo una profonda rivisitazione e quindi anche un intervento significativo da parte del Governo che vada nell'indirizzo di qualificare e anche di migliorare le condizioni della pesca e dell'acquacoltura all'interno del Paese.
Debbo sottolineare che, negli ultimi anni, non vi è stata un'azione specifica volta a realizzare in questo settore interventi significativi e abbiamo verificato sistematicamente, nel corso degli anni, un declino sia delle attività della pesca, sia delle attività ad esse collegate. Basta pensare che le flotte non sono state rinnovate; basta ricordare le incidenze delle importazioni dei prodotti ittici all'interno del nostro Paese; basta pensare ai problemi che si sono verificati soprattutto all'interno delle aree del Mediterraneo e, in modo particolare, nel rapporto tra i paesi del Nord Africa e la Sicilia.
A tutto ciò si vanno ad aggiungere i problemi che riguardano l'Adriatico, che in quest'ultimo periodo, ovviamente, sono estremamente significativi (pensiamo al fenomeno della mucillagine); e nel prosieguo di questi mesi sicuramente la situazione potrà maggiormente aggravarsi per le situazioni climatiche.
Per tutti questi motivi noi abbiamo ritenuto di sostenere con forza le mozioni presentate e, quindi, di sostenere con altrettanta forza la mozione unitaria, perché riteniamo appunto che occorra intervenire con forza sul settore della pesca e dell'acquacoltura.
C'è un ultimo aspetto che vorrei sottolineare: credo che dobbiamo incominciare a guardare con interesse ad una conferenza del Mediterraneo per la pesca e pensare che si possa realizzare nel più breve tempo possibile. L'avevamo già chiesto nella scorsa legislatura ma non mi pare che sia stata realizzata. Vogliamo sottolineare nuovamente tale esigenza e sottoporla all'attenzione del Governo, perché il problema della pesca - come ho già detto - è importante e serio e deve trovare soluzioni adeguate con gli interventi sottolineati nella mozione unitaria. Mi riferisco appunto alle questioni concernenti la ristrutturazione della flotta, gli interventi sui carburanti, che incidono notevolmente sul costo stesso, il credito d'imposta e così via.
Sono convinto che il Governo, sensibile a questi richiami, darà sicuramente una risposta favorevole, e, in questo caso, noi siamo fortemente intenzionati a esprimere un voto favorevole sulla mozione Marinello n. 1-00154
(Applausi dei deputati del gruppo La Rosa nel Pugno).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, anche il nostro gruppo ovviamente plaude al fatto che le due mozioni siano confluite in un'unica mozione unitaria, per cercare di far fronte alla crisi del settore della pesca e dell'acquacoltura.Pag. 57
È una crisi profonda, originata sia dalla competitività dei paesi non appartenenti all'Unione europea, dei paesi del Nord Africa, che non hanno regole da rispettare e quindi riescono a bypassare le normative dell'Unione europea (come quelle concernenti la localizzazione satellitare e il blue-box), sia dall'esistenza, ovviamente, di un'area di pesca diversa dalla nostra, più ricca e quindi più competitiva.
Siamo allarmati però da un dato: il 50 per cento dei prodotti ittici consumati in Italia non è prodotto dalle nostre marinerie né pescato dai pescherecci italiani, ma viene dall'estero. Ciò spinge ancora di più a sollecitare il Governo ad accogliere la mozione unitaria in esame e a provvedere ad una riforma organica e strutturale del settore - come ha evidenziato il sottosegretario attraverso l'elencazione dei sei punti - che renda la pesca e l'acquacoltura italiane più competitive. Tale competitività - che si coniuga in termini tanto quantitativi quanto, soprattutto, qualitativi (in questo senso va la mozione unitaria) - può essere raggiunta in particolare concentrandosi su aspetti quali la pesca biologica e quella di qualità, risolvendo il problema di una idonea etichettatura, garantendo le necessarie agevolazioni fiscali (ne sono state citate alcune, ma il Governo può trovarne altre: pensiamo ai redditi di impresa o alle agevolazioni IVA) e favorendo il rinnovamento e l'ammodernamento delle nostre marinerie. Solo così potremo essere competitivi.
Le mozioni in esame sono dunque giuste ed apprezzabili; pure, esse non servirebbero a nulla se il Governo non raccogliesse il nostro invito a provvedere ad una riforma significativa del settore. In particolare, è ovvio che gli studi di settore di «vischiana» memoria finiscono per danneggiare le nostre marinerie, dal momento che il prezzo del petrolio aumenta di giorno in giorno e dunque gli studi di settore predisposti dagli uffici periferici del Tesoro colpiscono maggiormente questi settori. Né dobbiamo dimenticare il problema della ridotta portata dei nostri fiumi (in particolare quella del Po e dell'Adige è problema che è stato già affrontato in quest'aula): la scarsa piovosità e il fatto che i nostri fiumi non hanno più una portata sufficiente creano infatti disagi non solo all'agricoltura, ma anche all'acquacoltura. Questi sono tutti problemi che rendono ancora più necessario che il Governo elabori un provvedimento strutturale, il cui filo conduttore sia la tracciabilità della filiera ittica (in particolare attraverso l'etichettatura di qualità), che possa renderci esportatori nei mercati stranieri e non più solo importatori di prodotti ittici di bassissima qualità.
L'ultima considerazione che occorre fare riguarda un aspetto critico che viene sottolineato dai consumatori: quando acquistano il pesce, infatti, i consumatori si avvedono di quanto esso sia caro, soprattutto nei ristoranti. Cosa voglio dire? Il produttore iniziale viene ad essere in crisi anche perché, in taluni mercati e in taluni ristoranti, alla fine della filiera, vi è un forte ricarico che in ultima istanza viene pagato dal consumatore, perché è il consumatore che va al ristorante, che va al mercato e che acquista il pesce. C'è un divario troppo ampio, una forbice troppo ampia, che ovviamente ci preoccupa, e invitiamo il Governo a tenerla in debita considerazione. Con queste riflessioni, noi voteremo a favore della mozione Marinello n. 1-00154, fermo restando che invitiamo il Governo a predisporre un piano strutturale, una legge quadro sul settore, perché altrimenti, tra qualche anno, la crisi sarà irreversibile (Applausi dei deputati del gruppo DCA-Democrazia Cristiana per le Autonomie-Partito Socialista-Nuovo PSI).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ceroni. Ne ha facoltà.
REMIGIO CERONI. Signor Presidente, onorevole rappresentante del Governo, desidero esprimere innanzitutto apprezzamento al collega Marinello che, attraverso la sua mozione, ha sollecitato questo importante dibattito da cui scaturisce una mozione comune e condivisa. Desidero ringraziare, altresì, i colleghi di partito per Pag. 58l'impegno nei confronti del settore della pesca e dell'acquacoltura, che, come rilevato, è investito ormai da tempo da un processo di profonda ristrutturazione e di riorganizzazione, sollecitata dalle scelte politiche dell'Unione europea, che hanno suscitato non poche perplessità fra gli operatori del comparto.
La crisi del settore ha connotati ascrivibili a fattori internazionali e comunitari che causano scarsa competitività e a regolamentazioni eccessivamente penalizzanti, volte alla drastica riduzione dell'attività, senza proposizione di soluzioni alternative per i pescatori. È importante evidenziare quanto esposto nella mozione unitaria, e cioè il negativo impatto economico e sociale e l'eccessiva importazione ittica, che condiziona i consumi nazionali.
Il settore della pesca sconta il basso grado di ammodernamento e rinnovamento della flotta, rinnovamento che è impossibile attuare con le risorse dei pescatori. Condivido i rilievi sui finanziamenti e sugli sgravi fiscali e previdenziali, purtroppo disattesi dal Governo rispetto agli impegni che erano stati ventilati nella finanziaria per il 2007.
Il collega Misuraca, unitamente al sottoscritto, ha rappresentato in Commissione agricoltura la gravità del fenomeno della mucillagine che, a causa di un inverno particolarmente caldo e all'assenza di mareggiate, ha assunto connotati di assoluta emergenza e gravità sia sulle coste marchigiane che su quelle di altre regioni italiane. Si tratta di una situazione che le associazioni della pesca, i pescatori e lo stesso assessore della regione Marche hanno rappresentato puntualmente al Governo da mesi.
Quest'ultimo, rispondendo poco fa in Commissione agricoltura all'interrogazione n. 5-00934 (ha richiamato l'intervento anche il sottosegretario), si è impegnato ad attivare lo stato di calamità secondo le modalità previste dal decreto legislativo n. 154 del 2004, stante il fatto che esistono tutti i presupposti e le condizioni per farlo.
Mi auguro che il Governo mantenga gli impegni e faccia fede a quelli assunti oggi pomeriggio, perché per la verità, signor sottosegretario, nella risposta - adesso la stavo rileggendo meglio - sono utilizzati molti termini quali valutare, rivisitare, verificare; nel concreto, se poi questi impegni non li traduciamo in fatti concreti le aspettative dei pescatori rimarranno senza risposta.
Mi auguro, insomma, che questa volta il Governo faccia veramente sul serio (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia)!
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Bellotti. Ne ha facoltà.
LUCA BELLOTTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che oggi sia importante porre al centro dell'interesse del Parlamento italiano la questione della pesca e dell'acquacoltura, settore assolutamente strategico per il nostro paese.
Per comprendere l'importanza che la pesca ha per il nostro paese basta pensare a come esso è conformato ed al rapporto fra le sue coste e la sua superficie, tra i più elevati in Europa.
Se guardiamo al settore della pesca anche sotto il profilo dei consumi, ci accorgeremo di essere deficitari, nonostante la notevole lunghezza delle coste, per oltre il 50 per cento dei nostri consumi. I motivi sono diversi e possono essere così riassunti: la crisi dovuta ai costi dei carburanti, i costi dei sistemi satellitari, relativi alla sicurezza della flotta, e la questione del rinnovamento della stessa.
Inoltre, vi sono problemi ancora più importanti che riguardano le scelte europee. Si tratta di scelte che l'Europa fa spesso solamente nella direzione della salvaguardia dell'ambiente, senza tener conto di un settore specifico assolutamente fondamentale per lo sviluppo del territorio e, anche, dell'occupazione. È un'Europa che guarda più verso le scelte del nord che verso le scelte e le necessità del sud dell'Europa, anche nell'ambito della pesca. Vi è, inoltre, una regolamentazione che tende spesso a ridurre le attività della pesca senza integrare con le necessarie compensazioni.Pag. 59
Con l'attività della pesca, poi, si intrecciano le questioni concernenti la posizione del nostro paese: ad esempio, il fatto di essere al centro del Mediterraneo pone alcune aree della nostra penisola in posizione spesso di conflitto con paesi quali la Libia, l'Algeria e la Tunisia.
Oltre a ciò, dobbiamo affrontare anche problemi che si riferiscono a questioni nazionali di carattere ambientale: è di pochi giorni, ad esempio, l'emergenza in alcune aree per quanto riguarda la mucillagine. Io provengo da una regione, ad esempio, che sta fronteggiando anche un altro aspetto collegato alla pesca, e cioè la siccità: di conseguenza, gli allevamenti nelle zone vallive risentono assai fortemente di questi andamenti climatici sfavorevoli.
Vi sono, poi, anche altre questioni aperte che riguardano sempre la pesca, ossia le questioni relative alle aree demaniali che questo Governo e questo Parlamento dovranno definire.
Pesca significa non solo un settore che dà lavoro ad oltre 100 mila addetti; pesca significa anche la nostra salute, poiché costituisce un elemento assolutamente importante ed integrante della nostra dieta e della nostra alimentazione. Quindi, una pesca di qualità significa più sicurezza e, certamente, anche un miglior rispetto della dieta mediterranea.
In questi ultimi anni, tra l'altro, abbiamo aumentato - anche noi italiani - il consumo di pesce, attestandoci all'incirca tra i 25 e i 30 chili pro capite. Dunque, si tratta di un elemento assolutamente indispensabile per quanto riguarda la nostra dieta alimentare e la salute degli italiani. La mozione che ci apprestiamo oggi a votare è comunque una richiesta, per quanto riguarda Alleanza Nazionale, in ordine agli impegni che dovrà assumersi questo Governo. Innanzitutto, vi è una presa di posizione molto più energica nella difesa degli interessi della pesca e della acquacoltura italiana nei confronti dell'Europa. In secondo luogo, è da sottolineare anche l'impegno che avete preso - così come noi abbiamo seminato nella scorsa legislatura - in relazione all'estensione dell'IVA speciale a questo comparto ed al credito di imposta per l'acquisizione dei beni strumentali necessari ad aumentare la sicurezza degli addetti.
Infine, un consiglio non solo ai naviganti, ma al nostro Governo: l'applicazione degli studi di settore non aiuta, ma semmai penalizza questo comparto assolutamente importante.
Quindi, riassumendo, occorre applicare una politica del «fare» più che la politica del «dire», d evitare che questo Governo - come si suol dire - «faccia il pesce in barile» sulle questioni ed evitare, ancora, che la mozione di oggi diventi una questione collegata più al «pesce d'aprile» che non alle necessità effettive di un settore vitale e straordinario (Applausi dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Lion. Ne ha facoltà.
MARCO LION. Signor Presidente, innanzitutto, come presidente della Commissione agricoltura, mi preme ringraziare gli onorevoli Marinello, Franci e Zucchi per il lavoro svolto, che ha portato ad un'unica mozione all'esame dell'Assemblea. Ritengo che questa sia una circostanza importante, sia per il settore economico della pesca, sia per l'ambiente marino, che vogliamo tutelare e da cui vogliamo buoni frutti anche in futuro.
Tuttavia, il problema è anche un altro, che in parte è stato sollevato. Ritengo importante sottolineare, anche a nome del gruppo dei Verdi, che viviamo sicuramente in una situazione di crisi ambientale dei nostri mari che ha riflessi anche sul mondo della pesca. Porto semplicemente un esempio: secondo un rapporto sullo stato del Mar Mediterraneo, stilato da un programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, le industrie rivierasche nel Mediterraneo riversano attualmente 85 mila tonnellate di metalli pesanti, 200 mila tonnellate di azoto, 900 mila tonnellate di fosforo e 47 mila tonnellate di policiclici aromatici. Inoltre, se ciò non bastasse, in un rapporto della FAO si stima che, a Pag. 60causa dell'apporto inquinante dell'uomo e del forte carico della pesca, per mantenere gli attuali livelli di consumo nel 2030 saranno necessari ulteriori 40 milioni di tonnellate di pesce.
Si comprende, perciò, che stiamo parlando di un settore molto delicato, sensibile sia alle modificazioni climatiche oggi in atto, sia all'inquinamento prodotto dall'uomo, ed importante anche dal punto di vista economico per il nostro paese. Pertanto, chiediamo al Governo, sia come ambientalisti, sia come Verdi, un'azione di ampio respiro in favore della pesca e dell'acquacoltura, in particolare di quella biologica, che prenda in considerazione misure specifiche atte ad assicurare un uso compatibile delle risorse acquatiche vive con la conservazione e la limitazione dell'impatto della pesca sull'ambiente, proteggendo le risorse idriche, regolamentando la quantità di pesce catturato in mare e garantendo la riproduzione del novellame secondo le norme applicabili. Ciò anche al fine di ottenere un migliore equilibrio tra sforzo di pesca e risorse ittiche disponibili, salvaguardando la sicurezza alimentare, ma, al tempo stesso, adottando interventi idonei a garantire condizioni economiche, ambientali e sociali di esercizio della pesca sostenibili, in modo da assicurare un livello di vita dignitoso a tutti coloro che operano nel settore.
Poiché non abbiamo molto tempo a disposizione, per i motivi appena indicati, annuncio il voto favorevole del gruppo dei Verdi alla mozione unificata Marinello, Franci, Lion ed altri e chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Onorevole Lion, la Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Misuraca. Ne ha facoltà.
FILIPPO MISURACA. Signor Presidente, oggi l'Assemblea sta utilizzando il suo tempo per discutere una mozione su cui il gruppo di Forza Italia, in questi mesi, si è molto impegnato al fine di risolvere i problemi della pesca e dell'acquacoltura. Devo ringraziare il collega Marinello per essere stato il primo firmatario della mozione e per averla illustrata egregiamente, brillantemente e lungamente stamattina, consentendo ai deputati che hanno a cuore questo problema di intervenire in dichiarazione di voto.
Signor Presidente, l'onorevole Marinello e il gruppo di Forza Italia hanno presentato la mozione, a cui si sono associati i gruppi del centrosinistra e, quindi, siamo giunti alla formulazione di una mozione unica, rispetto alla quale il Governo - mi permetterà il rappresentante del Governo - in modo legittimo ma inusuale, anziché esprimere un parere, ha elencato una serie di elementi che, a mio avviso, riaprono la discussione.
Signor sottosegretario, annuncio il voto favorevole del gruppo di Forza Italia, tuttavia, i punti che lei ha elencato non sono altro che le risposte date ripetutamente da questo Governo in Commissione agricoltura alle interrogazioni che ha posto non solo il gruppo di Forza Italia, ma anche gli altri gruppi parlamentari. Allora affermare che è d'accordo, ma lasciare agli atti questi elementi, denota certamente una difficoltà ad approvare definitivamente la mozione in esame da parte del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, che per quanto riguarda l'IVA rinvia tutto al Ministero dell'economia e delle finanze e per quanto riguarda la blue box rinvia tutto all'Unione europea. Mi chiedo, allora, in riferimento a cosa l'Assemblea sta oggi approvando la mozione? Il Governo l'approva, ma ho la netta sensazione che andrà ad accumulare un serie di carte dato che il Parlamento, in questo momento, non più efficace, non riesce a dare delle risposte.
Signor sottosegretario Boco, vorrei tanto che il ministro delle politiche alimentari e forestali De Castro, ministro anche della pesca, si attivi energicamente perché la risposta che lei ha dato negli elementi di discussione a proposito dell'IVA Pag. 61è una risposta che abbiamo già avuto sei mesi fa; sulla blue box avete accettato degli ordini del giorno. Ma che senso ha che l'Assemblea produca interrogazioni e ordini del giorno se poi gli elementi che vengono inseriti in una mozione sono di freno e non certamente di approvazione?
Ovviamente il gruppo di Forza Italia approverà la mozione. Ma deve essere anche indubbio che saremo vigili e ritorneremo sulla questione se tra qualche mese, come sono certo, il Governo non affronterà con il Ministero dell'economia e delle finanze questo settore, lasciandolo in crisi.
Sono inoltre preoccupato per la mucillagine - ci sono tanti colleghi distratti - presente in questo momento nelle Marche; mi auguro che per tale fenomeno non si faccia ricorso in Puglia e in Sicilia ad una task force, ma che si forniscano risposte immediate, altrimenti, in questo settore, ci troveremo di fronte al de profundis.
PRESIDENTE. Saluto la delegazione del sindacato pensionati italiani CGIL di Forlì, che sta assistendo ai nostri lavori dalle tribune (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rao. Ne ha facoltà.
PIETRO RAO. Signor Presidente, intervengo brevemente per esprimere il ringraziamento mio e del Movimento per l'autonomia all'onorevole Marinello per la lodevole iniziativa che, peraltro, ha portato all'unificazione dei diversi testi in esame. Annunciamo quindi il nostro voto favorevole alla mozione unica con l'auspicio che gli impegni presi dal sottosegretario Boco, e quindi dal Governo, vengano tradotti in fatti concreti e che la questione relativa alla pesca e all'acquacoltura venga affrontata con una legge quadro e non con interventi straordinari.
Con una legge quadro, infatti, si potrà sicuramente mettere fine agli studi di settore, i quali rappresentano un parametro statico, mentre gli aumenti dei costi del petrolio, e quindi dei carburanti, sono in una dinamica continua. La legge dovrà oltretutto equiparare rispetto a tutti gli sgravi fiscale il settore della pesca a quello dell'agricoltura, predisponendo inoltre delle misure che permettano al settore della marineria italiana di rinnovarsi e di mettersi al passo con quelli degli altri Paesi, in particolare del Mediterraneo.
Ritengo inoltre che debbano essere intraprese delle iniziative anche in sede comunitaria perché i programmi operativi non vengano più ritardati e affinché gli interventi strutturali del fondo europeo per la pesca 2007-2013 diventino operativi nel più breve tempo possibile.
Questo è il nostro impegno, questo è l'impegno che chiediamo al Governo. Riteniamo che nei prossimi mesi se non ci saranno risultati alle dichiarazioni fatte dal sottosegretario Boco, probabilmente ci ritroveremo assieme all'amico onorevole Marinella e ad altri parlamentari ad intraprendere iniziative che siano molto ma molto più severe.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Ciccioli. Ne ha facoltà.
CARLO CICCIOLI. Signor Presidente, questa mattina ho partecipato alla discussione generale e, quindi, non ho molto da aggiungere. Mi preme sottolineare che la politica del futuro è una politica di coltivazione del mare: se non andiamo nella stessa direzione dell'agricoltura, per cui ognuno gestisce e si assume la responsabilità di un tratto di mare (ovviamente con vincoli e regole aperte), con difficoltà riusciremo a riprodurre lo stesso sistema di massimo rendimento e massima conservazione della specie.
In questo senso, forse, la mozione che stiamo per approvare non è sufficientemente forte, tuttavia ritengo che essa oggi costituisca una pagina importante, perché il tema della pesca è diventato centrale rispetto alla politica complessiva dell'alimentazione, nella quale l'agricoltura occupa un posto importantissimo. La pesca, al contrario, è considerata un settore residuale, mentre dal punto di vista dell'occupazione è molto importante anche per le conseguenze di filiera.Pag. 62
Quindi ho apposto la mia firma alla mozione Marinello n. 1-00154 e sottolineo la necessità dell'impegno del Governo nelle misure di sostegno, in particolare in quelle già «conquistate» con la scorsa legge finanziaria in regime speciale dell'IVA e che non sono state confermate. Voglio credere che l'impegno del Governo sia rispettato in un momento in cui le risorse risultano, in parte, superiori al previsto.
Con questo spirito e attraverso una profonda politica di revisione nei confronti delle politiche europee, l'Italia deve assumere un ruolo forte al tavolo dell'Unione europea, dove purtroppo le politiche italiane non passano, risultano residuali all'interno delle sottocommissioni, organismi che formulano i documenti di indirizzo che successivamente sono approvati dalla Commissione europea e dal Parlamento europeo.
Sono pertanto favorevole, in linea di massima, alla mozione presentata.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Sperandio. Ne ha facoltà.
GINO SPERANDIO. Signor Presidente, colleghi, signori del Governo, annuncio il voto favorevole del gruppo di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea sulla mozione Marinello n. 1-00154.
Riteniamo tuttavia che il documento in esame sia del tutto inefficace a rispondere al vero tema dell'attuale politica nel Mediterraneo rispetto alla questione del mare. Ci troviamo di fronte ai prodromi di un possibile disastro ambientale. Ormai nel Mediterraneo esistono specie che non erano più presenti da 200 mila anni. Il processo di eutrofizzazione dell'Adriatico sembra irreversibile.
Ciò che sta accadendo, con la comparsa della mucillagine con ben due o tre mesi di anticipo, non è una questione economica, ma ambientale di enormi dimensioni.
Siamo a favore della mozione perché pone questioni vere, come quella del lavoro e della sicurezza di chi va in mare. Ma la questione della pesca non si limita a ciò; soprattutto nel Mediterraneo, un ambiente piccolo e fragile che invece eravamo abituati a pensare grande, immenso e forte, tali questioni non possono essere risolte solo in termini economicistici.
Pertanto siamo a favore delle misure invocate nella mozione, perché venga riconosciuto ai lavoratori del mare di svolgere un'attività particolarmente usurante, siamo a favore dei benefici fiscali IVA rispetto ai carburanti. Ma è del tutto evidente che così non si risolve la grande questione alimentare e di sovranità alimentare che è quella della pesca.
Oggi in Italia spesso si mangia del cattivo pesce, del pesce inquinato, come nella vicenda delle vongole di Venezia. Si parla di commistione tra affari, inquinamento e mala gestione del territorio. Noi votiamo la mozione n. 1-00154, che abbiamo sottoscritto, così come abbiamo fatto con la mozione che aveva come primo firmatario il collega Maderloni, ma siamo convinti che le politiche della pesca vadano affrontate in termini molto più ampi, nei termini in cui ci invita a pensare il movimento di Genova, che parte dalle questioni locali ma pensa globalmente e si accorge che oggi un battito di farfalle in Italia può provocare davvero un terremoto in Cina (Applausi dei deputati dei gruppi Rifondazione Comunista-Sinistra europea e Comunisti Italiani).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, stamani nella discussione generale auspicavo l'unificazione delle due mozioni. Ciò è avvenuto e volevo sottolinearne gli effetti: abbiamo ottenuto una mozione più completa che, ad esempio, centra più efficacemente l'obiettivo relativo al decreto legislativo 27 maggio 2005 n. 100. Al riguardo la mozione del collega Marinello illustrava in modo più pregnante e chiaro l'obiettivo che intendiamo perseguire.
L'unificazione delle mozioni ha portato, inoltre, a raggiungere, in seno a Pag. 63questa Camera, l'obiettivo, credo unanime e trasversale, di porre il problema dell'economia ittica italiana al centro del nostro lavoro e, quindi, del nostro legiferare.
Concordiamo sul fatto che non occorre solo invitare il Governo a prendere provvedimenti, ma è necessario anche introdurre una modifica legislativa che renda permanenti alcune misure alla quali fa riferimento la mozione.
Da ultimo, preannunciando il voto favorevole del gruppo dell'Italia dei Valori sulla mozione in esame, aggiungo che permane una sfida, che dovremmo avere il coraggio di raccogliere ed alla quale ho fatto riferimento nel dibattito di questa mattina: è la sfida della particolarità dell'economia ittica mediterranea rispetto ad una legislazione comunitaria che si ispira ad un'economia diversa, più tipica dei mari del Nord e dell'Atlantico, dotata di peculiarità che mal si addicono alla nostra economia ittica, fondata principalmente sulla cooperazione. È una sfida da raccogliere e da tradurre in un'azione legislativa che ponga alla Comunità europea il problema specifico dell'economia ittica mediterranea.
La mozione in esame è la dimostrazione che quando la maggioranza lavora insieme alla minoranza sui problemi concreti, per il bene del Paese, dei lavoratori e dei pescatori, e non viene posto alcun pregiudizio da entrambe le parti, si ottiene un risultato positivo a beneficio di chi lavora e produce reddito e, dunque, costruisce sviluppo. Questo deve essere il metodo di lavoro del Parlamento che ci vede accomunati, maggioranza e minoranze, nel dare risposte serie al Paese ed alle esigenze della nostra economia.
PRESIDENTE. Assistono ai nostri lavori gli studenti del Collegio universitario «Lamaro-Pozzani» dei Cavalieri del lavoro, accompagnati dal loro direttore. La Presidenza e l'Assemblea li salutano (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Sandra Cioffi. Ne ha facoltà.
SANDRA CIOFFI. Signor Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, a nome del gruppo dei Popolari-Udeur annuncio fin d'ora il nostro voto favorevole sulla mozione Marinello n. 1-00154, aggiungendo anche qualche ulteriore considerazione.
È con molta soddisfazione, come presidente dell'intergruppo della Camera «Amiche ed amici del mare», che registro che la mozione in esame, così significativa ed importante, riceve il voto trasversale della Camera. La pesca, il mare sono risorse non solo ambientali, ma anche economiche, turistiche e produttive, che è necessario valorizzare il più possibile con provvedimenti appositi, non parcellizzati, per consentire al settore ittico, pur attualmente in crisi, di diventare competitivo anche sul piano europeo.
Sono necessarie, sicuramente, regole certe anche per ciò che concerne la pesca; ringrazio, a tal proposito, i tanti pescatori che ancora pescano con sistemi non aggressivi, che caratterizzano il mondo della pesca italiana. Per quel che ci riguarda, quindi, la mozione rappresenta un primo passo per la valorizzazione della pesca, che costituisce una grande risorsa per il nostro paese.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI (ore 16,55)
SANDRA CIOFFI. Questo, però, non basta. C'è bisogno di un impegno forte, costante e coerente, affinché il mare sia considerato fra le risorse primarie e prioritarie del nostro paese, per quel che rappresenta, per la sua posizione geografica, per la cultura antica che di esso si è sviluppata in Italia. Mi auguro, quindi, che la mozione in esame rappresenti un primo passo verso una strada da percorrere insieme, in maniera unitaria, perché il mare non è né di destra né di sinistra: è necessario, pertanto, un impegno costante e continuo di tutti.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Leone. Ne ha facoltà.
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ANTONIO LEONE. Signor Presidente, è evidente come l'argomento sia di estrema delicatezza ed importanza. Parliamo di un settore colpito da una vera e propria emergenza: bisogna ammetterlo, purtroppo, e, del resto, lo ammette lo stesso sottosegretario, nel momento in cui accoglie quasi «di traverso» alcune richieste avanzate dall'opposizione! Signor sottosegretario, le posso dire tranquillamente che siamo costretti a votare questa mozione unificata - così come lei ha chiesto - perché al paese nostro si dice «dal cattivo pagatore si può prendere quello che ha».
Se questo è vero, le voglio ricordare che tali problemi sono già stati portati alla sua attenzione in Commissione, con una serie di interrogazioni presentate sia dal collega Marinello che dal collega Misuraca, non ultima quella sulla mucillagine. Lei non può, in Commissione, affermare che per la mucillagine, considerata la gravità del fenomeno, l'amministrazione ha previsto la costituzione di un'unità di crisi per la gestione dell'emergenza. Signor sottosegretario, il Governo, per risolvere questo problema, deve mettere le mani in tasca e tirar fuori il denaro: non può creare un'unità di crisi e poi, una volta che il problema si è risolto da sé, non avere niente a disposizione per i pescatori. Il Governo che ha preceduto il suo è intervenuto senza unità di crisi, mettendo a disposizione il denaro per il settore colpito da tale grave necessità.
Inoltre, il testo della mozione Franci n. 1-00153, precedente al testo unitario , contiene un lungo elenco di ringraziamenti al Governo per quello che è accaduto: vi è, addirittura, una premessa ridicola, perché in essa si danno al Governo alcuni meriti che non ha! Anzi, si tratta di demeriti, perché il Fondo europeo per la pesca, di cui tanto ci si vanta, pur essendo stato messo a disposizione dall'Unione europea, non è a disposizione dei pescatori e del settore!
Ci sono documenti delle categorie che invitano il Governo a reperire tali fondi, che non sono del Governo, ma sono fondi europei, che dovrebbero essere integrati con denaro messo a disposizione dal Governo. Stiamo parlando di una emergenza, di una necessità. Ben venga una mozione bipartisan, ma non ci dobbiamo trincerare dietro un dito, non dobbiamo far finta di intervenire e rimandare il tutto a tempi migliori. Come dicevo, saremo costretti ad esprimere un voto favorevole su questa mozione, ma non ometteremo di continuare a dare una «spinta» al Governo affinché la riforma strutturale necessaria al settore venga una volta per tutte attuata.
Con riferimento ai pescatori pugliesi e alle richieste fatte in primis dalla marineria dell'Adriatico - in quanto i fenomeni descritti riguardano maggiormente la marineria dell'Adriatico rispetto a quella del Tirreno - il ministro De Castro si è impegnato in più di un'occasione per trovare una soluzione ai problemi in esame. Tuttavia, il ministro De Castro è oggi latitante in quest'aula - lo ringrazio per il suo intervento - mentre avrebbe dovuto avere il buon senso, il buon gusto e la dignità di venire a parlare di un problema che gli starebbe tanto a cuore, ma che evidentemente non intende risolvere (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Zucchi. Ne ha facoltà.
ANGELO ALBERTO ZUCCHI. Le ragioni della mozione che abbiamo presentato sono tutte riconducibili alla consapevolezza che la pesca può esercitare un ruolo importante non solo nel settore agroalimentare del nostro Paese, riferibile al made in Italy, ma anche nella salvaguardia e nella tutela dell'habitat marino e più in generale dell'ambiente. Questa consapevolezza, tuttavia, non può che partire da un riconoscimento della situazione attuale: una situazione di profondo cambiamento, al quale il settore della pesca è chiamato, stimolato da processi di ristrutturazione e di riorganizzazione di questi ultimi anni, introdotti da diversi fattori, che inevitabilmente finiscono con il condizionarne le prospettive. Si tratta di fattori che vanno dall'ammodernamento del Pag. 65patrimonio peschereccio agli indirizzi delle politiche comunitarie, che in questi anni hanno sollecitato maggiore attenzione ai problemi dello sfruttamento delle risorse dei mari e del ripopolamento ittico, fino al continuo incremento del prezzo del gasolio e alla determinazione di ulteriori costi, generati da oneri di manutenzione e funzionamento dei sistemi di localizzazione satellitare. Si tratta di fattori che incidono pesantemente su tutto il settore e sui quali riteniamo necessario intervenire.
Siamo convinti che la pesca, infatti, non è solo una questione economica, ma rappresenta anche l'identità culturale e sociale di parte consistente del Paese. Essa è tradizione ed elemento costituente dell'agroalimentare e del made in Italy; è questione ambientale di valorizzazione dei nostri mari e delle coste; coinvolge direttamente le relazioni e i rapporti internazionali fra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo; è oggi questione sociale che impone politiche di riconversione, qualificazione professionale, riorganizzazione del complesso della filiera, dalla cattura alla commercializzazione; è questione che ci rimanda direttamente alla definizione di una figura multifunzionale del pescatore e alla creazione di un sistema di tracciabilità e di qualità.
Proprio per tale motivo la parte della mozione che impegna il Governo richiama essenzialmente questo spirito e questa idea di pesca, che proponiamo, sapendo di riprendere le linee principali sulle quali i Governi di centrosinistra già si erano impegnati, avviando un'azione di sostegno che agiva sulle seguenti importanti questioni: un sostegno diretto attraverso l'attivazione di strumenti finanziari e ammortizzatori sociali, previsti dalla legge 27 febbraio 1998, n. 30; la consapevolezza dell'articolazione del sistema imprenditoriale del settore, caratterizzato dalla piccola pesca costiera, dall'impresa artigiana a carattere individuale e dal sistema associativo e cooperativo; l'avvio di un processo che affermasse il carattere multifunzionale della pesca e del pescatore; il sostegno alla creazione della filiera; le politiche di qualità e tracciabilità, obiettivi che hanno trovato riferimento nella legge di orientamento.
Su questa strada siamo convinti si debba continuare e le proposte avanzate nella mozione vanno in tale direzione, vale a dire nella direzione di un necessario confronto con il nuovo e sempre più rafforzato ruolo delle regioni, nonché in quella di promuovere la cooperazione e il dialogo fra i paesi del Mediterraneo.
A partire dal 2010 è prevista la creazione di un'area di libero scambio tra i paesi del Mediterraneo come una opportunità e una occasione per costruire regole condivise, per superare le differenze che oggi spesso generano forti tensioni.
Chiediamo inoltre al Governo, pur riconoscendo il suo impegno di questi mesi a sostegno della pesca italiana, un ulteriore sforzo teso a valorizzare i prodotti della pesca come parte integrante del settore agroalimentare italiano, anche in prospettiva di una migliore presenza sui mercati esteri. Uno sforzo teso a rilanciare il ruolo della multifunzionalità nella pesca così come avviene in agricoltura, riconoscendo una funzione alla pesca e al pescatore nelle politiche di salvaguardia e valorizzazione delle risorse ittiche, ma anche a salvaguardia delle ricchezze ambientali dei nostri mari e delle nostre coste.
A nostro avviso, è possibile coinvolgere i pescatori nei processi di gestione delle aree sottoposte a tutela, al fine di rendere efficace la loro funzione. Riteniamo che in questi casi il pescatore potrebbe assolvere una funzione fondamentale anche in chiave turistica e diffondere il patrimonio culturale di tradizioni di cui la pesca è ricca e, in chiave ambientale, assicurare, attraverso il monitoraggio continuo delle acque, il livello qualitativo, contribuendo in tal modo a contrastare gli abusi e le illegalità.
Certo, è una strada da esplorare, per la quale chiediamo un impegno particolare al Governo così come lo chiediamo nel campo della ricerca, data la forte interazione tra l'attività di pesca e le problematiche ambientali. Non si può prescindere Pag. 66da una ricerca scientifica a supporto sia della fase di predisposizione delle politiche di settore e dei rischi economico-sociali connessi, sia di quella di valutazione dei risultati. Ciò favorirebbe una gestione più razionale delle risorse e una reale tutela degli habitat marini.
Con questa mozione non abbiano inteso indicare solo interventi di prospettiva; al contrario abbiamo anche indicato da subito gli interventi fiscali necessari a ridare all'intero settore certezza e garanzia. Lo abbiamo fatto chiedendo che da subito sia applicato il regime di IVA agevolata e che si possa applicare anche per la pesca il credito di imposta per l'acquisizione di nuovi beni strumentali così come previsto dalla legge finanziaria.
Inoltre, chiediamo al Governo di verificare la possibilità di introdurre, come avviene in molti altri paesi europei, un sistema forfettario di tassazione che superi gli attuali studi di settore, recependo gli umori e le richieste di molti operatori del settore. Nonostante le difficoltà continuiamo a pensare che la pesca possa e debba avere un futuro e che continui ad assolvere una funzione importante nell'economia del Paese.
La pesca a cui pensiamo è una pesca responsabile, di risorse condivise ed il pescatore è un operatore del mare che vede evolvere la propria funzione. Riteniamo si debba lavorare per far crescere il sistema associativo e cooperativo e per rafforzare la capacità di fare sistema dell'intero settore.
Con la mozione in esame abbiamo inteso fornire al Governo queste indicazioni e siamo oltremodo soddisfatti del parere positivo che il Governo ha voluto esprimere sulla stessa, soprattutto perché pensiamo e riteniamo che dietro a quel parere positivo ci sia un impegno concreto.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Giuseppe Fini. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FINI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, signor sottosegretario, molto si è detto nel merito della mozione che ci accingiamo a votare ed io non posso esimermi dal portare anche la voce di un territorio quale il Polesine, da dove provengo, sottoponendo all'attenzione di questa Assemblea - come ho fatto più volte - il problema della siccità delle acque del Po e dell'Adige.
Moltissimo novellame sta morendo o è già morto, perché nelle lagune la concentrazione salina, mancando l'acqua dolce del Po, ovviamente si è innalzata. Vi è un cuneo salino che sta risalendo e vi sono anche altre specie ittiche di acqua dolce che stanno soffrendo moltissimo. Il Governo dovrà assolutamente farsi carico di ciò e risolvere il problema della demanialità di queste lagune, di cui una parte è di proprietà privata, un'altra parte della regione e un'altra ancora della provincia, sulla base di concessioni diverse, perché il mondo che rappresenta la pesca è composito e si ricollega in qualche modo alla tutela dell'ambiente: è in filiera con il turismo, è in filiera con l'ambiente, perché se c'è un ambiente pulito arrivano i turisti e con la pesca si può fare la pesca-turismo.
Vorrei ricordare a tutti i colleghi che ci sono le stagionalità, ci sono le tipicità, Ormai i nostri giovani che vanno a scuola riconoscono soltanto il bastoncino Findus: non comprendono più che tipo di pesce mangiano. La nostra costa, invece, è caratterizzata dallo sbocco dei fiumi e da diverse temperature, per cui ogni pesce ha una sua tipicità; dobbiamo riscoprire questo aspetto e lo dobbiamo porre al centro dell'attenzione....
PRESIDENTE. Onorevole Giuseppe Fini...
GIUSEPPE FINI. Concludo. Comunque la ringrazio per la sua gentilezza, signor Presidente, per avermi concesso di parlare a titolo personale dopo che era esaurito il tempo a disposizione del mio gruppo.
Vorrei pregare il Governo di impegnarsi nel senso indicato dalla mozione, perché c'è molta attenzione e sensibilità da parte del sottosegretario ma purtroppo è già trascorso più di un anno e il ministro De Pag. 67Castro mi pare lasci un po' «sospesi» i suoi sottosegretari e soprattutto lasci la Commissione con il fiato sospeso; caro Presidente Lion, noi lavoriamo con estrema cortesia e sensibilità e, quando riscontriamo unità di intenti, siamo ben lieti di firmare assieme proposte di legge, mozioni e altro (Applausi del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Sono così esaurite le dichiarazioni di voto.
Avverto che è stata chiesta la votazione nominale.
(Votazioni)
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla mozione Marinello ed altri n. 1-00154, accettata dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
Presenti e votanti 444
Maggioranza 223
Hanno votato sì 444.
Prendo atto che i deputati Dussin e Fiano non sono riusciti a votare e che avrebbero voluto esprimere voto favorevole.