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TESTO INTEGRALE DELL'INTERVENTO DEL DEPUTATO ANTONIO RAZZI IN SEDE DI DISCUSSIONE SULLE LINEE GENERALI DELLA PROPOSTA DI LEGGE N. 1318-A
ANTONIO RAZZI. Signor Presidente, care colleghe, cari colleghi, in un sistema economico moderno ed efficace, la certezza delle regole rappresenta uno dei pilastri fondamentali.
Allo stesso tempo è importante che ci sia una distinzione chiara tra la politica e l'economia. L'una deve disegnare il quadro di regole entro il quale l'intero sistema deve muoversi liberamente. L'economia poi, in piena armonia tra libera concorrenza ed efficacia sociale può e deve suggerire come e quando il quadro di regole deve subire modificazioni o aggiornamenti.
Il nostro Paese per lunghi anni ha vissuto anomalie in tutto ciò. Vi è stata una mancanza di netta autonomia tra la politica e l'economia.
Le stesse istituzioni deputate a distinguere i ruoli sono a volte risultate mortificate da una velocità di eventi che hanno spinto l'economia oltre e troppo in avanti rispetto alla politica.
Questo è certamente un bene per lo sviluppo della ricchezza, ma non è detto che sia un bene per lo sviluppo della società, dei suoi rapporti e per il futuro del Paese.
Spesso si può essere ricchi ma sottosviluppati. A volte è meglio essere poveri ma sviluppati.
Con ciò intendo dire che, in questa situazione, la certezza delle regole è stata sacrificata rispetto alla velocità degli eventi economici. La politica, a volte, è risultata «balbettante, insicura, incerta», proprio nel dare risposte a questo.
Regole certe e semplici, ruoli chiari e distinti, di questo ha bisogno un sistema sociale moderno.
Troppe volte, nel nostro Paese, il confine tra finanziatori e beneficiari dei finanziamenti, tra controllori e controllati, tra promotori e destinatari, è diventato come quelle linee sulla spiaggia prodotte dalle onde. Si formano e scompaiono ad ogni ondata.
Troppe volte vi sono stati impegni a risolvere i conflitti d'interesse, ma spesso i cittadini hanno percepito piuttosto degli interessi ai conflitti.
Oggi sembra quasi che l'intera società sia permeata da svariate situazioni di incompatibilità e di difficile comprensione dei ruoli di ognuno.
Tutti sembrano sfidare la promiscuità dei ruoli certi, contando sul fatto che vi è una confusione nelle regole.
Le regole sono un valore fondamentale di una società civile.
La situazione di confusione tra la guida di grandi gruppi economici e grandi posizionamenti nel governo del nostro Paese, ha costituito una vera e propria «unione di fatto tra economia e politica». HaPag. 83costituito una anomalia tutta e solo italiana che per anni si è trascinata nell'immaginario collettivo quale modello.
Oggi bisogna rimettere le cose al proprio posto. Bisogna restituire la normalità al nostro Paese ed un sistema di regole democratiche che ci restituiscano anche quella dignità internazionale che ci meritiamo.
Ma è necessario «dirlo e farlo», in maniera chiara e possibilmente con il più largo consenso possibile. Per le situazioni grandi, ma anche per quelle piccole. Per il generale ma anche per il soldato.
Perché le regole devono essere come la legge, e la legge è uguale per tutti.