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Si riprende la discussione.
GABRIELE BOSCETTO (FI). Nel ritenere che la proposta di legge in discussione rappresenti uno stravolgimento delle condivisibili ed efficaci logiche sottese alla cosiddetta legge Frattini, sottolinea il carattere indeterminato delle disposizioni da essa recate, nonché la loro inidoneità a garantire una disciplina equilibrata della materia del conflitto di interessi.
FEDERICO PALOMBA (IdV). Ribadisce l'insoddisfazione del suo gruppo nei confronti del testo in esame, che si discosta dagli impegni contenuti nel programma dell'Unione ed appare blando e poco efficace, in quanto frutto di un tentativo di mediazione e di un sottile gioco politico cui l'Italia dei Valori intende sottrarsi. Nel ritenere quindi pretestuose le ragioni di contrarietà espresse dall'opposizione, auspica che i gruppi della maggioranza concordino sull'introduzione di modifiche tali da rendere la disciplina prospettata più rigorosa, precisando che solo in tal caso il suo gruppo potrebbe essere indotto ad esprimere un orientamento favorevole.
SANDRO BONDI (FI). Osservato che la materia oggetto della proposta di legge in discussione potrebbe rappresentare l'occasione per individuare soluzioni idonee a favorire il bene comune e la modernizzazione del Paese, attraverso un confronto aperto e costruttivo tra le forze politiche, invita la maggioranza a valutare l'opportunità di non insistere per l'approvazione di un provvedimento che ritiene ingiusto e connotato da un pregiudizio ideologico e da un intento persecutorio nei confronti del leader dell'opposizione.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Giudicata compiuta e significativa la relazione svolta dal presidente Violante, rileva che la particolare complessità della disciplina in discussione è dovuta anche al doveroso rispetto degli interessi costituzionalmente garantiti. In particolare, evidenzia come la proposta di legge in discussione sia volta a tenere nettamente separati gli interessi pubblici da quelli privati, garantendo, mediante l'istituto dell'incompatibilità, un intervento di tipo preventivo.
ITALO BOCCHINO (AN). Osservato che la proposta di legge in discussione non è improntata ad una visione di stampo liberale, lamenta l'intendimento punitivo della maggioranza nei confronti del deputato Berlusconi; sottolineato, altresì, che l'istituto del blind trust non è coerente con la cultura imprenditoriale italiana, riterrebbe opportuno novellare la cosiddetta legge Frattini senza peraltro stravolgerne l'impianto. Rileva, infine, che società municipalizzate e sistema delle cooperative, tradizionalmente contigue alle forze politiche di centrosinistra, rappresentano elementi di turbativa per il corretto funzionamento del libero mercato.
ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com.It). Sottolinea la necessità di varare una più rigorosa disciplina in materia di conflitti di interesse, in considerazione dell'inadeguatezza della cosiddetta legge Frattini.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
ORAZIO ANTONIO LICANDRO (Com.It). Riterrebbe peraltro opportuno apportare significative modifiche al testo della proposta di legge in discussione, introducendo, in particolare, i principi di ineleggibilità e di decadenza.
ANTONIO BORGHESI (IdV). Manifesta preliminarmente insoddisfazione per l'attuale formulazione del testo in discussione, che reca disposizioni inidonee a disciplinare la materia dei conflitti di interesse dei titolari delle cariche di Governo analogamente a quanto già previsto per altri settori dell'ordinamento, segnatamente nel diritto degli enti locali, nel quale sono contemplate le cause di ineleggibilità, e nel diritto privato. AuspicaPag. VIIquindi il recepimento delle proposte emendative presentate dal suo gruppo al fine di migliorare il testo in esame.