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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per destinare le maggiori entrate tributarie a politiche di sostegno per la famiglia - n. 3-00884)
PRESIDENTE. L'onorevole Adenti ha facoltà di illustrare l'interrogazione Fabris n. 3-00884 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2), di cui è cofirmatario.
FRANCESCO ADENTI. Signor Presidente, Ministro Bindi, come lei ha giustamente sottolineato lo scorso 31 gennaio, l'Italia non si è ancora dotata di un organico piano per la famiglia. Non si hanno ancora compiute risposte in particolare sui temi del lavoro delle donne e della conciliazione dei tempi di lavoro, su una diversa normativa dei congedi parentali, sulle politiche fiscali che superino le attuali iniquità (che colpiscono soprattutto le famiglie monoreddito e le famiglie numerose), nonché sugli aiuti adeguati per le giovani coppie e, soprattutto, su un piano per la casa di cui c'è urgente bisogno: misure richieste anche da coloro che hanno partecipato alla magnifica ed indimenticabile manifestazione del Family day.
In questa legislatura si sono presentate due grandi opportunità: la prima è stata l'istituzione del Ministero per le politiche per la famiglia, la seconda è rappresentata dalla realizzazione di un significativo extra-gettito derivante dalla crescita delle entrate tributarie della pubblica amministrazione nel 2006. Come ha dichiarato il Ministro Damiano, circa il 25 per cento di tale extra-gettito dovrà essere destinato allo stato sociale...
PRESIDENTE. Deve concludere.
FRANCESCO ADENTI. Pertanto - concludo, signor Presidente - chiediamo al Ministro Bindi se e quanta parte di tale extra-gettito il Governo intenda destinare al perseguimento di politiche a sostegno sociale, economico e finanziario delle famiglie, nel quadro di una diminuzione complessiva della pressione fiscale attraverso la soppressione dell'ICI sulla prima casa e l'introduzione del quoziente familiare.
PRESIDENTE. Il Ministro per le politiche per la famiglia, Rosy Bindi, ha facoltà di rispondere.
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ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Signor Presidente, come gli onorevoli firmatari ben sanno, l'extra-gettito è una grande occasione per il nostro Paese e intendiamo anzitutto destinarlo a politiche di rigore e a politiche che dovranno consolidare la crescita del Paese stesso. Come più volte il Presidente del Consiglio ha affermato e come la sottoscritta ed altri ministri (che sono qui presenti) hanno richiesto, una parte dell'extra-gettito dovrà essere destinata alle famiglie italiane, che forse hanno pagato il prezzo più alto in questi anni difficili, che per fortuna, dopo un anno di Governo di centrosinistra, ci stiamo lasciando alle spalle.
Le richieste avanzate dal mio Ministero sono orientate soprattutto verso tre obiettivi.
Il primo obiettivo è continuare la politica iniziata con la legge finanziaria che ha previsto detrazioni ed assegni familiari in base al reddito delle famiglie ma anche in base al numero dei figli. Riteniamo che questa politica debba essere continuata, debba essere resa universale a partire dagli indigenti, cominciando dal rafforzamento delle possibilità in base ai figli e al reddito delle famiglie.
Altresì va completata, come abbiamo iniziato a fare con la legge finanziaria, la rete dei servizi per l'infanzia. Un piano straordinario per gli asili nido potrà essere sicuramente la prima grande occasione per rispondere anche alla necessità di conciliare la vita della famiglia con la vita del lavoro: si tratta di servizi per l'infanzia, per i bambini, che sono anche una straordinaria occasione per i genitori.
La terza richiesta è nella direzione di una politica per la casa, sapendo quanto la casa sia oggi importante per la vita delle famiglie. Certamente, essa dovrà riguardare chi è proprietario di casa, ma soprattutto chi è in affitto. Anche qui dovremmo tener conto naturalmente delle possibilità e della composizione della famiglia, in base al numero dei componenti, ma anche in base alla condizione. Per questo motivo, giustamente, il Presidente del Consiglio ha seguito il lavoro che proprio oggi abbiamo concluso con il Ministro Di Pietro e altri Ministri nell'individuare le linee generali per un futuro «piano casa» per il nostro Paese che affronti definitivamente questa urgenza.
Riteniamo, altresì, che le altre due priorità indicate - quella di un aiuto agli anziani con reddito basso e quella, finalmente, del finanziamento degli ammortizzatori sociali per i lavoratori precari - siano due misure che vanno a favore della famiglia. Infatti, oggi il motivo per cui i giovani non mettono su famiglia è che hanno un lavoro precario e non sono riconosciuti alcuni diritti fondamentali, primo fra tutti quello della tutela della maternità. A ciò si aggiungono tutti gli interventi che abbiamo inserito nella legge finanziaria.
PRESIDENTE. La prego di concludere.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. Molte famiglie oggi sono nuclei di anziani poveri e non possiamo dimenticare questa emergenza.
Sul quoziente familiare, al quale lei prima accennava - chiedo scusa al Presidente - vorrei ora ricordare che vogliamo tutti un fisco amico, ma ai nomi giusti spesso non corrispondono strumenti altrettanto giusti ed equi. Rischia di essere una misura che costa 15 miliardi di euro, che va a favore del 30 per cento dei contribuenti più ricchi, che scoraggia il lavoro femminile...
PRESIDENTE. La prego di concludere, signor Ministro.
ROSY BINDI, Ministro per le politiche per la famiglia. ...che si inserisce in maniera iniqua nella struttura economica e sociale del nostro Paese. Se ne discuta in Parlamento con i calcoli alla mano e confrontando laicamente gli strumenti.
PRESIDENTE. L'onorevole Adenti ha facoltà di replicare.
FRANCESCO ADENTI. Ministro Bindi, condividiamo nel complesso la sua impoPag. 43stazione, anche se la invitiamo a tenere in considerazione le nostre due proposte, in particolare la soppressione dell'ICI sulla prima casa e l'introduzione, come ho detto, del quoziente familiare, però disciplinato in modo selettivo.
Non si tratta, infatti, di fare demagogia, ma di intraprendere azioni finalmente concrete, destinando adeguate risorse a circa 23 milioni di nuclei familiari per dare piena attuazione agli articoli 29, 30 e 31 della Costituzione. Ecco perché ci auguriamo che lei conduca una battaglia per ottenere questo 25 per cento dell'extra gettito che in primis deve andare a sostegno delle famiglie che si trovano in situazioni di povertà, che faticano ad arrivare alla fine del mese, che decidono di non avere figli perché non ne sopporterebbero il peso economico.
Sono certo che l'importante conferenza di Firenze, iniziativa che lei ha voluto intraprendere e che noi Popolari-Udeur valutiamo positivamente, possa essere l'occasione per discutere di questi problemi concreti e anche per rivalutare il ruolo della famiglia come baluardo che contrasti vecchie e nuove povertà e riduca fenomeni di disgregazione sociale.