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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Sussistenza di indagini in relazione alla manifestazione svoltasi davanti al carcere de L'Aquila il 3 giugno 2007 - n. 3-00942)
PRESIDENTE. L'onorevole Angelo Piazza ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00942 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 7).
ANGELO PIAZZA. Signor Presidente, domenica scorsa tutto il Paese ha assistito sgomento a fatti gravissimi. Davanti al carcere de L'Aquila si è svolta una manifestazione a sostegno espresso di terroristi e brigatisti ivi rinchiusi, condannati in sede penale per omicidio e atti di terrorismo e in quell'occasione sono state pronunciate frasi gravemente offensive nei confronti di Marco Biagi, di Massimo D'Antona, dell'ispettore Raciti e delle vittime di Nassiriya. Si è trattato di un fatto molto grave, che è stato preparato nei giorni precedenti, secondo quanto riferiscono tutte le fonti giornalistiche, attraverso scambi di e-mail e attraverso Internet.
Il Paese chiede a lei, signor Ministro, ed al Governo cosa le Forze dell'ordine e la magistratura abbiano fatto per prevenire questo gravissimo episodio, per individuare i responsabili e stanno operando, soprattutto la magistratura, per punirli? È un fatto ignobile dal punto di vista morale, ma anche una circostanza in cui sono stati commessi reati, dall'apologia al vilipendio.
PRESIDENTE. Il Ministro della giustizia, Clemente Mastella, ha facoltà di rispondere.
CLEMENTE MASTELLA, Ministro della giustizia. Signor Presidente, prima di formulare ogni altra considerazione, devo dire che provo forte impressione, sdegno e disgusto anche morale, per quanto mi riguarda, e non posso che manifestare una condanna incondizionata quando leggo di fatti come quelli avvenuti a L'Aquila. Ho Pag. 52visto orribili scritte, slogan inneggianti alle morti di carabinieri di Nassiriya, dei professori Biagi e D'Antona e dell'ispettore Raciti.
Mi chiedo, a volte, come mai in questa circostanza alcuni uomini possano arrivare ad odiare la vita di altri uomini al punto di desiderare la loro morte e il dolore che per tutta la vita accompagnerà i loro familiari. Devo anche, da questo punto di vista, utilizzare quest'occasione (perché ho ascoltato e letto slogan relativi ad agenti di polizia penitenziaria e al personale della mia amministrazione affermavano: «Ci saranno vedove e orfani»), per esprimere la mia solidarietà al personale de L'Aquila e a tutti coloro che in Italia, nell'ambito dell'organizzazione dell'amministrazione penitenziaria, sono impegnati. Spero anche che essi abbiano la solidarietà e la fiducia dell'intero Parlamento.
Dobbiamo purtroppo rilevare che esiste qualcosa di malato e perverso: la psiche di queste persone. Non c'è solo l'elemento di natura ideologica. Mi pare, infatti, un'ideologia molto distante da aspetti di natura morale, dalla politica di convivenza civile in una democrazia come la nostra. Per fortuna certi comportamenti, che pure hanno una forte risonanza mediatica che li fa apparire, a volte, più grandi di quello che in realtà sono, riguardano sparuti gruppuscoli di individui, che la storia di questi ultimi decenni e la coscienza civile italiana hanno già abbondantemente isolato e condannato.
Ho voluto premettere queste brevi considerazioni che esprimono il mio sentire, onorevole Piazza, che mi pare essere uguale al suo, ma passo subito anche ai profili penali. Al riguardo, posso comunicarle quello che il procuratore della Repubblica de L'Aquila ha riferito, vale a dire di avere prontamente avviato le indagini preliminari dopo aver ricevuto l'informativa preliminare dalla DIGOS della questura de L'Aquila, iscrivendo il procedimento penale n. 2268/07. Tale procedimento è stato assegnato al magistrato di turno che ha ricevuto l'informativa dalla polizia giudiziaria. Allo stato la DIGOS sta acquisendo tutto il materiale fotografico, cinematografico e sonoro utilizzabile per la ricostruzione dei fatti e per l'individuazione di eventuali responsabilità penali.
Ritengo, quindi, che valutazioni processuali più complete - che fornirò, quando sarà possibile, al Parlamento e a lei - potranno essere compiute soltanto in seguito, esauriti debitamente gli accertamenti in corso.
PRESIDENTE. L'onorevole Angelo Piazza ha facoltà di replicare.
ANGELO PIAZZA. Ringrazio il Ministro e desidero soprattutto sottolineare l'aspetto della prevenzione di questi e di fatti analoghi, che sono gravissimi anche se commessi, come lei diceva, signor Ministro, da sparuti gruppi di persone, perché hanno risonanza e perché, comunque, si tratta dell'eco di periodi in cui il nostro Paese ha vissuto momenti drammatici, in preda al terrorismo; periodi che sono superati ma, evidentemente, non del tutto.
Prendo atto che la magistratura, la DIGOS e le Forze di polizia hanno avviato le indagini. Ciò che mi preme evidenziare è che, nella specie, mi pare essere mancata completamente l'opera di prevenzione, perché la manifestazione era preparata da tempo, vi erano da tempo - secondo quanto riferiscono le fonti giornalistiche - segnali che sarebbe accaduto qualcosa di molto spiacevole e di molto grave.
Rimaniamo, io e tutto il Parlamento, in attesa di conoscere lo sviluppo delle indagini. Credo che proseguire le indagini in modo molto serio e corretto, individuare i responsabili e punirli costituisca un segnale importante da parte dello Stato, in un momento in cui il terrorismo dimostra di non avere abbassato completamente la testa.