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Sull'ordine dei lavori (ore 19,47).
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Signor Presidente, avevo annunziato questo intervento, all'inizio della seduta pomeridiana, al Presidente Bertinotti. Oggi il Ministro Pecoraro Scanio ha rilasciato alle agenzie di stampa una serie di dichiarazioni.
Ne leggo una testualmente. La materia riguarda il Ministero dell'agricoltura e le sue competenze e un preteso o presunto ritiro dei protocolli di sperimentazione, da parte del Ministro De Castro, riguardanti le colture di OGM. Dice testualmente il Ministro Pecoraro Scanio: ho notizia che li hanno revocati, so che il Ministro De Castro ha deciso di ritirarli, sapendo che il Ministro dell'ambiente, comunque, li avrebbe bocciati. Aggiunge pure che la materia avrebbe creato delle turbative sul futuro Partito Democratico, anche perché l'approvazione di questi protocolli avrebbe provocato subito le dimissioni di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, dal comitato del Partito Democratico; allora, per non provocare una prima crisi, è meglio che li revochino.
Quindi, chiedo al rappresentante del Governo qui presente, ma lo chiedo anche al Presidente della Camera, di spiegarci essenzialmente una cosa: se le politiche agricole di questo Paese sono determinate, nella sua autonomia e autorevolezza, dal Ministro Paolo De Castro, o se il Ministro Paolo De Castro è oggi un ministro dimezzato e commissariato dal Ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio, o, quel che è peggio, se le politiche agricole di questo Paese devono dipendere, visto che si tratta di materia con implicazioni anche nel settore alimentare, dagli umori o dalla curva glicemica di tale Carlin Petrini, fondatore di Slow Food e, quindi, dalle sue presunte, paventate ed eventuali dimissioni dal Partito Democratico.
O ancora peggio, se le politiche agricole di questo Paese devono dipendere dalla costituente del medesimo Partito Democratico. Queste sono dichiarazioni oggi riportate dalle agenzie. La questione non mi sembra assolutamente marginale, bensì meritevole di attenzione.
È giusto che il Governo risponda in Assemblea e risponda soprattutto al Paese di dichiarazioni di questo genere.
PRESIDENTE. La Presidenza prende atto, onorevole Marinello, delle sue dichiarazioni. Suggerisce anche, se lei lo ritiene, di sottoporre la questione al Governo attraverso un atto di sindacato ispettivo.
GIORGIO JANNONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIORGIO JANNONE. Signor Presidente, prendo la parola per un rapidissimo sollecito. Mi permetto di segnalare alla Presidenza che ho presentato circa trentacinque interrogazioni e, tra queste, assai poche hanno ricevuto una risposta.
Senza avere l'imbarazzo di scegliere quale interrogazione sollecitare nello specifico, mi permetto semplicemente di chiedere alla Presidenza di invitare il Governo a rispondere più puntualmente a taluni atti di sindacato ispettivo, che tra l'altro perdono di significato se non ottengono una risposta puntuale in termini temporali.
PRESIDENTE. La Presidenza si farà carico di trasmettere la sua richiesta al Governo. L'argomento che lei ha posto è assolutamente fondato.
GIUSEPPE FALLICA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE FALLICA. Signor Presidente, prendo la parola sempre sullo stesso argomento. Sono intervenuto più volte con i vari Presidenti di turno che si Pag. 108sono succeduti. Adesso, mi rivolgo anche a lei: abbiamo presentato alcune interrogazioni a risposta scritta da più di otto mesi e non abbiamo ricevuto risposte dal Governo. È diventata una situazione intollerabile. La prego di farsi portavoce di ciò con il Presidente Bertinotti.
PRESIDENTE. Lo farò senz'altro, onorevole Fallica.