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Sull'ordine dei lavori (ore 15,06).
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intendo sollevare solo due questioni che riguardano la buona organizzazione dei nostri lavori, anche al fine di non creare precedenti su quanto è successo stamani sul finire della seduta, alle 12,20.
È accaduto che, pur essendo previsto dall'ordine del giorno, dopo l'informativa del Governo, il punto riguardante il disegno di legge in materia di circolazione e sicurezza stradale, alle 12,20 la Presidenza ha inteso dare il preavviso di venti minuti per le votazioni elettroniche prima di passare all'esame del provvedimento, che era programmato per le 12,30, tra l'altro - lo devo dire - senza che nessuno dei gruppi avesse chiesto la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Pur comprendendo che nel corso della seduta è possibile prevedere che abbia luogo tale tipo di votazione, sta di fatto che, comunque, non eravamo giunti alle 12,30 (orario previsto per poter passare al provvedimento successivo). Chiedo quindi - per evitare precedenti sulla questione - che la Presidenza dia conto all'Assemblea del motivo per cui è stato dato il preavviso di venti minuti, pur non essendo giunti all'orario previsto per l'esame del provvedimento all'ordine del giorno.
Inoltre, non posso fare a meno di richiamare l'attenzione della Presidenza anche sul fatto che i colleghi sono stati convocati stamani - in un primo momento, per la verità, alle 11,30 e, in un secondo momento, alle 12,30 - per votare un provvedimento che, invece, giunge alla nostra attenzione alle 15 del pomeriggio. Lo dico perché, sin dall'inizio della predisposizione del calendario e, quindi, dell'ordine del giorno odierno, il buonsenso avrebbe richiesto di evitare inutili impuntature da parte di chi ritiene di dover cominciare comunque i lavori di mattina,Pag. 21pur sapendo che era in programma una riunione dell'Ufficio di Presidenza che avrebbe discusso una questione molto, molto delicata. Non si sarebbero dovute indicare, quindi, le 12,30 per l'inizio dei lavori, poiché non saremmo mai giunti alle votazioni per tale ora, ma vi saremmo giunti nel pomeriggio, alle 15, così come è accaduto.
Pertanto, se questo episodio può essere utile al fine di evitare che si convochino i deputati in orari in cui, necessariamente, si sa che non si arriverà all'esame del provvedimento previsto, ritengo che il buonsenso possa esserci di guida anche per il futuro nella predisposizione e nell'indicazione degli orari per la predisposizione dell'ordine del giorno.
È accaduto che, pur in presenza e in costanza di una richiesta, da parte di alcuni gruppi dell'opposizione, che le votazioni cominciassero nel pomeriggio, è stato risposto che non si poteva andare oltre le ore 12,30, perché si doveva comunque cominciare la seduta: se dobbiamo cominciare la seduta in mattinata solo ed esclusivamente per farlo rimanere scritto sulla carta e non si provvede a lavorare - così com'è accaduto stamani - ma si rinvia la seduta al pomeriggio, mi sembra quasi che si operi una presa in giro per i colleghi che si affrettano ad arrivare alle 12,30 e poi vedono cominciare i lavori alle 15,30 del pomeriggio.
PRESIDENTE. Onorevole Leone, per quanto riguarda la convocazione della Camera alle ore 12,30 - con il seguito dell'esame di provvedimenti per i quali erano previste votazioni - ricordo che la decisione di procedere a votazioni già nella parte antimeridiana della seduta, adottata in occasione della predisposizione del calendario dei lavori di giugno, è stata confermata anche in occasione della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo del 13 giugno.
La fissazione alle 12,30 dell'orario a partire dal quale avrebbero potuto avere luogo votazioni si è resa necessaria in relazione alla convocazione dell'Ufficio di Presidenza e alla previsione di un'informativa urgente del Governo.
Con riferimento alla questione del preavviso di votazioni elettroniche, desidero precisare che la Presidenza, essendo previsto in base all'ordine del giorno lo svolgimento di votazioni a partire dalle 12,30, si è limitata, dando il prescritto preavviso e rinviando la seduta alle 13, a porre i deputati nella condizione di procedere alle votazioni a partire dalla ripresa della seduta, ovvero dalle ore 13, così come sarebbe accaduto normalmente dando il preavviso alle 12,30.
La Presidenza ha ritenuto di procedere in tal modo anche tenendo conto del fatto che era in corso la riunione dell'Ufficio di Presidenza dedicata al tema degli episodi dello scorso giovedì 14 giugno, alla quale avevano manifestato la volontà di presenziare i membri dell'Ufficio di Presidenza che sarebbero stati impegnati nella seduta dell'Assemblea. Il comportamento della Presidenza è dunque da considerarsi del tutto corretto.