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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Orientamenti del Governo in merito alle proposte di modifica della normativa previdenziale con particolare riferimento all'età pensionabile - n. 3-00998)
PRESIDENTE. Il deputato La Malfa ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-00998 per un minuto (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2).
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente del Consiglio dei ministri, in tutti i Paesi sviluppati si tende ad alzare l'età in cui le persone vanno in pensione, sia perché le attese di vita stanno crescendo in tutto il mondo (anche in Italia), sia perché, altrimenti, l'onere per il sistema pensionistico sarebbe insostenibile.Pag. 25
Di aumento dell'età pensionabile ha parlato più volte il suo Governo, attraverso il Ministro dell'economia e delle finanze, Tommaso Padoa Schioppa.
Signor Presidente del Consiglio dei ministri, le domando come sia possibile che il suo Governo intenda ora abbassare l'età in cui si va in pensione, che dal primo gennaio dell'anno prossimo sarà di sessant'anni. È possibile - come si legge sui giornali di questi giorni - che lei intenda portare, con tutte le conseguenze che una tale decisione comporterà per l'Italia, tale età a 58 anni? In tutto il mondo, nessuno comprenderebbe una tale decisione...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIORGIO LA MALFA. Concludo, Presidente. Credo, inoltre, che il Ministro Padoa Schioppa, che ha detto che una tale decisione comporterebbe per le casse dello Stato un onere di dieci miliardi di euro, non possa essere d'accordo.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, l'onorevole La Malfa pone una domanda non solo importante, ma che è all'attenzione del Governo in questi giorni ed in queste ore; ossia il tema del cosiddetto «scalone» e del suo eventuale superamento.
Nel rispetto del confronto in atto, mi limito a ricordare che il Governo aveva già prospettato uno schema di intervento ispirato a garantire equità, ma anche, come richiesto dall'onorevole interrogante, una stabilità di lungo periodo nel sistema pensionistico. In quest'ambito il Governo, oltre a prevedere, tra l'altro, misure per agevolare i requisiti per l'accesso alla pensione per i lavoratori occupati in attività particolarmente faticose e pesanti, si è impegnato a conseguire l'obiettivo di sostituire, eventualmente tramite percorsi di gradualità, lo scalone introdotto dal precedente Governo. Questo per evitare il brusco innalzamento dell'età della pensione a sessant'anni dal primo gennaio del 2008; è infatti indubbio il problema dell'iniquità creato dalla precedente riforma Maroni, in quanto tra il 31 dicembre 2007 ed il primo gennaio 2008 - cioè in un solo giorno - i lavoratori vedranno spostarsi in avanti, di ben tre anni, la soglia di accesso al trattamento pensionistico di anzianità.
Onorevole La Malfa, come lei intendeva nella sua domanda, il Governo è consapevole del fatto che qualsiasi intervento comporta effetti finanziari tanto più imponenti quanto più è radicale l'intervento stesso. Attualmente, nell'azione e nel rapporto con i sindacati noi dobbiamo contemperare quattro esigenze: equità; garantire, con l'insieme delle politiche del lavoro, l'incremento del tasso di permanenza al lavoro tenendo conto, come da lei osservato, delle aspettative di vita; assicurare il rispetto delle grandezze di ordine finanziario; infine, mantenere l'equilibrio, nel medio e lungo periodo, dei conti previdenziali a garanzia dei pensionati attuali e anche di quelli futuri.
Queste sono le linee a cui noi ci atteniamo nel confronto con le parti sociali, attualmente in corso. E queste linee noi le terremo nelle proposte che faremo, credo, fra pochi giorni.
PRESIDENTE. Il deputato La Malfa ha facoltà di replicare per due minuti.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, dalla risposta fornita dal Presidente del Consiglio dei ministri si evince con chiarezza che il Governo intende riportare l'età di pensionamento a 58-59 anni, ovvero intende andare nella direzione opposta a quella, come ha detto poc'anzi il Presidente Prodi, verso la quale lo stesso Esecutivo ritiene che il sistema pensionistico debba andare.
Se sosteniamo che i lavoratori debbano andare in pensione più tardi perché la vita si allunga, il primo passo non può essere, in nessun caso, quello di portare l'età pensionabile da 60 anni - prevista dalla legislazione in essere - a 58-59 anni. Se ciò avverrà, la conseguenza sarà, se si vuole mantenere l'equilibrio finanziario,Pag. 26che voi dovrete pagare pensioni più basse o imporre contributi più alti. Quella appena delineata è, quindi, una via contraddittoria.
Presidente Prodi, lei è costretto ad agire in tale modo perché il sindacato e una parte della sua maggioranza le impone di farlo, e lei ciò lo sa benissimo. L'assenza del Ministro Padoa Schioppa alla riunione di ieri - sia che glielo abbiate chiesto voi sia che l'abbia deciso lui - è il segno che il Ministro dell'economia e delle finanze, che è il responsabile della tenuta dei conti, non si sente di avallare una cosa che è in sé contraddittoria e assurda: dobbiamo intraprendere la strada del mantenimento al lavoro degli italiani e delle italiane, e noi che facciamo? Consentiamo loro di andare in pensione due anni prima!
Non so come farete a spiegare tutto ciò all'Europa, ai mercati finanziari e ai cittadini italiani. Questa è la ragione per cui il vostro Governo perde quotidianamente consensi nel Paese.