Menu di navigazione principale
Vai al menu di sezioneInizio contenuto
Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Iniziative per un più equo carico fiscale nei confronti delle imprese del nord Italia - n. 3-01006)
PRESIDENTE. Il deputato Donadi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01006 (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9).
MASSIMO DONADI. Signor Presidente del Consiglio, nell'avvicinarsi del termine di presentazione del Documento di programmazione economica e finanziaria, credo sia opportuno, da parte del Governo, prestare debita attenzione a quei segnali di disagio che sono arrivati, in questi ultimi mesi, da molte parti del mondo produttivo, in particolare dalle regioni del nord.Pag. 37
Nel portare avanti quella che noi crediamo sia una delle iniziative più qualificanti di questo Governo, ossia il contrasto forte e tenace all'evasione fiscale quale unico strumento possibile per arrivare a una duratura e diffusa riduzione del carico fiscale, ci poniamo però anche la domanda, che giriamo a questo Governo, se non sia il caso di utilizzare con quella parte importante del mondo produttivo, soprattutto del nord del Paese, un approccio che, per quanto riguarda gli aspetti più controversi degli studi di settore che talora vengono anche avvertiti quasi come punitivi, piuttosto che per quanto riguarda più in generale la pressione fiscale, sia di maggiore distensione e di ricerca di strumenti che vadano al di là del mero meccanismo coercitivo in tema di contrasto all'evasione.
PRESIDENTE. Il Presidente del Consiglio dei ministri, Romano Prodi, ha facoltà di rispondere.
ROMANO PRODI, Presidente del Consiglio dei ministri. Onorevole Donadi, lei tocca uno dei temi più caldi e più importanti dell'agenda di Governo e nella risposta mi voglio concentrare, soprattutto, sul discorso degli studi di settore, che non sono uno strumento di accertamento automatico e i contribuenti non hanno nessun obbligo di adeguarsi agli stessi, se ritengono che non rispecchino la loro realtà.
Si sottolinea - è stabilito dalla normativa - che gli studi di settore sono uno strumento utilizzabile come punto di riferimento dal contribuente, che adeguandosi può stare tranquillo rispetto ad eventuali successivi controlli. Ma essi sono anche un punto di riferimento per l'amministrazione stessa ai fini della selezione delle posizioni da sottoporre a verifica e controllo. Gli studi di settore sono, cioè, uno strumento - ed è stato riconosciuto da tutte le parti in causa - utile per l'amministrazione e per il contribuente.
Pertanto, tutti i contribuenti che per qualsiasi ragione ritengano di non rientrare nei parametri di congruità fissati dagli studi sono liberi di non adeguarsi. Bisogna anche sottolineare che il livello di congruità degli studi di settore non è il frutto di improvvisazioni arbitrarie, ma è calcolato sulla base dei dati delle dichiarazioni dei contribuenti in situazioni di normalità.
Su questo tema, infine, si ribadisce che per il Governo è fondamentale sostenere uno spirito collaborativo con la rappresentanza degli artigiani e dei commercianti, in modo da creare un sistema fiscale più equo, semplice e snello, in grado di colpire solo chi evade.
Mi piace evidenziare inoltre che, a sostegno dell'universo delle piccole e medie imprese, il programma di Governo ha attribuito la massima importanza alla riduzione e semplificazione degli adempimenti amministrativi. In particolare, si segnalano gli impegni volti ad attuare misure per la ulteriore semplificazione degli adempimenti burocratici a carico degli imprenditori, ad utilizzare incentivi alle imprese secondo criteri di priorità che promuovano l'innovazione del prodotto-processo, a favorire l'aggregazione tra imprese e reti e il sostegno della crescita dimensionale.
Voglio, infine, ricordare che il 1o luglio entrerà in vigore il cosiddetto cuneo fiscale, con un calo di tre punti di pressione fiscale sull'IRAP - lo ripeto: tre punti di pressione fiscale sull'IRAP - che sono decisivi per rafforzare la capacità concorrenziale delle imprese.
PRESIDENTE. Il deputato Donadi ha facoltà di replicare.
MASSIMO DONADI. La ringrazio, signor Presidente del Consiglio, per le delucidazioni che ha fornito in quest'aula, e soprattutto per la volontà, che lei ha dichiarato in modo esplicito, di avviare una fase sempre più collaborativa tra lo Stato, e quindi il fisco, e i contribuenti.
Riteniamo, come gruppo dell'Italia dei Valori, che questo sia uno strumento importantissimo, e soprattutto sia un messaggio che forse, da solo e principalmente, può consentire di invertire la tendenza perPag. 38la quale una parte importante della struttura produttiva del Paese vive il proprio rapporto con il fisco come un rapporto ancora frutto di un vecchio modello suddito-Stato, piuttosto che come un rapporto dialettico.
Crediamo che si debba avviare - e che possa essere vissuta come un'attività parallela a quella del contrasto dell'evasione fiscale - una grande iniziativa di solidarietà, un grande patto nazionale sul fisco tra lo Stato e tutto il mondo del lavoro autonomo.
Riteniamo, inoltre, che soltanto attraverso un meccanismo nel quale, a fronte di un impegno da parte dello Stato a una progressiva, ma durevole, continuativa e significativa riduzione del carico fiscale, vi sia da parte del mondo delle imprese, del mondo del lavoro autonomo, un contestuale impegno a garantire nel tempo non solo l'invarianza del gettito, ma anche il progressivo e significativo recupero dell'evasione fiscale, si possa pensare di sostituire quello che è stato fino ad oggi un approccio, lo ribadisco, esclusivamente repressivo nei confronti dell'evasione fiscale, con un approccio che sia più negoziale, per instaurare un rapporto che potrebbe in quel caso diventare più virtuoso e più proficuo.
Crediamo che dare risposte di questo genere a una parte del Paese che sta sostenendo in modo importante non solo una durissima competizione sui mercati internazionali, ma sta contribuendo anche in modo ugualmente significativo...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
MASSIMO DONADI. ...allo sviluppo del Paese sia un segnale estremamente importante (Applausi dei deputati del gruppo Italia dei Valori).