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Si riprende la discussione del Doc. III, n. 3.
EMERENZIO BARBIERI (UDC). Nel riconoscere le difficoltà insite nella delicata e inconsueta decisione che l'Assemblea è chiamata ad assumere, rileva che la discussione svoltasi nella Giunta delle elezioni non ha assunto una connotazione politica, pur registrando alcune posizioni frutto di atteggiamenti pregiudizievoli. Nell'osservare che il suo gruppo lascerà piena libertà di coscienza ai propri deputati nell'espressione del voto, rileva che la carenza legislativa in materia aumenta l'incertezza nell'importante decisione da assumere. Nel ritenere, altresì, che il Parlamento non debba recepire passivamente e automaticamente le decisioni della magistratura, paventa le deleterie conseguenze che potrebbero derivare per il deputato Previti, nel caso di una conclusione in senso a lui favorevole all'esito dell'esecuzione delle pene accessorie.
IGNAZIO LA RUSSA (AN). Ricordato che la Camera dei deputati non è chiamata a mettere in discussione la sentenza definitiva con la quale è stata inflitta al deputato Previti la pena accessoria della interdizione perpetua dai pubblici uffici, a suo avviso ingiusta in quanto fondata su prove testimoniali false, preannunzia che, qualora si proceda a votazione, il suo gruppo si esprimerà contro la proposta della Giunta. Sottolinea altresì che sarebbe stato opportuno procedere, atteso il vuoto normativo che preclude ai deputati di essere eventualmente reintegrati nelle loro funzioni, ad una sospensione del deputato Previti, in attesa della conclusione del periodo di affidamento ai servizi sociali.
DONATA LENZI (Ulivo). Nel sottolineare la correttezza ed il carattere garantista della discussione svoltasi presso la Giunta delle elezioni, evidenzia la necessitàPag. Xdi dare attuazione ad una sentenza pienamente esecutiva. Osservato inoltre che la Giunta ha già escluso la possibilità di ricorrere all'istituto della sospensione, paventa il rischio della reintroduzione dell'immunità parlamentare, ritenendo altresì che il reintegro di un deputato possa derivare unicamente dall'espressione del corpo elettorale. Preannunzia, quindi, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta della Giunta delle elezioni.
ELIO VITO (FI). Nel rilevare che la calendarizzazione della discussione della relazione della Giunta delle elezioni sull'elezione contestata del deputato Previti ha provocato un'inaccettabile compressione dei diritti del deputato medesimo, sottolinea l'inesistenza di una disposizione che consenta, nel caso di specie, di deliberare nel senso dell'ineleggibilità sopravvenuta; ritiene pertanto che la proposta in esame ed il voto favorevole preannunziato al riguardo dai gruppi della maggioranza siano il frutto di una volontà politica pregiudizialmente diretta a colpire il deputato Previti.
Dà quindi lettura di due lettere indirizzate dal deputato Previti rispettivamente alla Presidenza della Camera e al capogruppo di Forza Italia: nella prima egli manifesta la volontà di rassegnare le dimissioni dal mandato parlamentare e nella seconda chiede che la relativa votazione abbia luogo a scrutinio palese invitando il gruppo di appartenenza ad esprimere voto favorevole sull'accettazione delle dimissioni.
PRESIDENTE. Rilevato che per l'autorevolezza del latore della missiva con la quale il deputato Previti comunica di voler rassegnare le proprie dimissioni e per la particolarità delle circostanze le dimissioni stesse si intendono validamente presentate, ritiene che, in conformità al precedente del 18 dicembre 1993 e per un principio di economia procedimentale, si possa sospendere l'esame della proposta della Giunta delle elezioni e procedere immediatamente alla deliberazione relativa all'accettazione delle dimissioni del deputato Previti; ove le dimissioni fossero accolte, si darà luogo alla proclamazione del subentrante, mentre in caso di reiezione si procederà al seguito dell'esame della proposta della Giunta delle elezioni.
Ritiene altresì che, alla luce della richiesta formulata dal deputato Previti e in conformità ad un principio generale dell'ordinamento parlamentare, si possa eccezionalmente consentire che la votazione abbia luogo a scrutinio palese, ove vi sia il consenso unanime dell'Assemblea in ordine alla deroga alla norma di cui all'articolo 49, comma 1, del Regolamento.
MARCO BOATO (Verdi). Parlando per un richiamo al Regolamento, ritiene che non possa essere derogato il principio contenuto nell'articolo 49, comma 1, del Regolamento.
Dichiara pertanto la sua contrarietà alla richiesta di votazione palese sulle dimissioni del deputato Previti.
PRESIDENTE. Nel ricordare che tutte le norme regolamentari sono derogabili in presenza della unanimità dei consensi e purché non si tratti di norme di diretta attuazione di principi costituzionali, prende atto del dissenso manifestato in ordine alla richiesta che abbia luogo a scrutinio palese la votazione sulle dimissioni del deputato Previti, che pertanto avrà luogo a scrutinio segreto.
Dopo interventi dei deputati SERGIO MATTARELLA (Ulivo), GIORGIO LA MALFA (Misto-RLR), GENNARO MIGLIORE (RC-SE), MAURO DEL BUE (DCA-NPSI), ANGELO BONELLI (Verdi), MANLIO CONTENTO (AN), TITTI DI SALVO (SDpSE), NICOLA TRANFAGLIA (Com.It), FEDERICO PALOMBA (IdV), MAURIZIO TURCO (RosanelPugno) ed ELIO VITO (FI), la Camera, con votazione segreta elettronica, approva le dimissioni del deputato Previti.
PRESIDENTE. A seguito dell'accettazione delle dimissioni del deputato Previti, proclama eletto Angelo Santori.Pag. XI
Avverte, quindi, che non si darà luogo all'ulteriore esame del Doc. III, n. 3, che sarà conseguentemente cancellato dall'ordine del giorno.