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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Ipotesi di chiusura dello stabilimento ENEL-GEM di Porto Empedocle (Agrigento) - n. 3-01169)
PRESIDENTE. L'onorevole Rocchi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01169, concernente l'ipotesi di chiusura dello stabilimento ENEL-GEM di Porto Empedocle (Agrigento) (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 12).
AUGUSTO ROCCHI. Signor Presidente, signor Ministro, con l'interrogazione chiediamo al Governo non solo quali informazioni abbia, ma quale azione concreta voglia mettere in atto per contrastare la scelta dell'ENEL concernente la chiusura della centrale di Porto Empedocle.
Tale chiusura, con la cessione al gruppo Falck da parte di ENEL, crea due problemi abbastanza evidenti: uno sotto il profilo delle politiche energetiche per quanto riguarda l'isola (la situazione della Sicilia, da questo punto di vista, è nota: ha un costo medio dell'energia elettrica superiore alla media nazionale e una qualità più bassa del servizio), l'altro in termini di consistenti problemi occupazionali.
Quindi, da questo punto di vista, chiediamo al Governo di quali informazioni disponga in merito e quali azioni intenda mettere in atto per affrontare questa situazione.
PRESIDENTE. Il Ministro del lavoro e della previdenza sociale, Cesare Damiano, ha facoltà di rispondere.
CESARE DAMIANO, Ministro del lavoro e della previdenza sociale. Signor Presidente, onorevole Rocchi, da informazioni fornite al Ministero dello sviluppo economico è emerso quanto segue. Il sistema elettrico della Sicilia è stato oggetto di una modificazione rispetto alla situazione degli anni novanta, ove si riscontrava la presenza di un operatore dominante ENEL in tutte le attività della filiera elettrica.
Il recepimento della direttiva comunitaria sul mercato interno dell'energia elettrica, con il decreto legislativo n. 79 del 1999, ha dato luogo ad un sistema elettrico suddiviso per singole attività, tra le quali la produzione di energia elettrica che è stata totalmente liberalizzata.
La necessità di creare una concorrenza tra i diversi produttori ha indotto il Governo a varare un piano di cessione di impianti ENEL da aggiudicare a nuovi operatori. Tra gli impianti da cedere sono state comprese anche centrali operanti sul territorio siciliano.
Oggi sul territorio sono presenti, oltre all'ENEL, le aziende industriali autoproduttrici e nuovi soggetti quali l'Edipower e l'Endesa Italia. Si fa presente che l'ENEL Produzione ha destinato investimenti per lo sviluppo delle proprie centrali elettriche in Sicilia, tra cui, in particolare, si segnala il potenziamento e la trasformazione in impianti a ciclo combinato delle centrali di Priolo Gargallo e Termini Imerese. Tali ultimi interventi comporteranno benefici sull'ambiente a seguito della riduzione delle emissioni inquinanti, nonché una riduzione dei costi di esercizio.
A seguito delle innovazioni introdotte nel settore elettrico, anche l'attività di trasmissione di energia elettrica non è più di competenza dell'ENEL, in quanto la stessa è riservata allo Stato e data in concessione alla società Terna Spa, che ha predisposto il piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale relativo al 2007, già approvato dal Ministero dello sviluppo economico.
Per quanto riguarda, in particolare, le centrali di Porto Empedocle e Augusta, si precisa che non vi è alcun vincolo contrattuale con terzi per la cessione delle centrali; pertanto, entrambi gli impianti sono e rimangono di esclusiva proprietà della società ENEL Spa.Pag. 73
Sul piano delle relazioni istituzionali sindacali è stato chiarito che, pur se le prospettive di medio termine comporteranno la progressiva riduzione produttiva della centrale di Porto Empedocle a causa della sua obsolescenza impiantistica, vi sono concrete possibilità che nella medesima area industriale possano trovare realizzazione altre importanti iniziative imprenditoriali da parte del gruppo ENEL.
In data 21 marzo, la società ha incontrato le organizzazioni sindacali di categoria, fornendo ulteriori elementi su programmi e prospettive del sito produttivo di Porto Empedocle e fissando un calendario di incontri tematici sullo stato e le prospettive industriali e organizzative delle realtà produttive di ENEL Produzione in Sicilia nei vari campi di attività, aprendo di fatto un tavolo permanente di confronto.
Gli incontri previsti si sono svolti l'11 aprile e l'8 maggio ultimi scorsi. Successivamente, in data 6 giugno, si è tenuto un ulteriore incontro tra l'ENEL Produzione e le organizzazioni sindacali della Sicilia, in cui sono state fornite rassicurazioni sulla volontà di non procedere alla vendita degli impianti.
PRESIDENTE. L'onorevole Rocchi ha facoltà di replicare.
AUGUSTO ROCCHI. Signor Presidente, ringrazio il Ministro e mi ritengo soddisfatto per la sua risposta: una risposta che rassicura i cittadini e i lavoratori per quanto riguarda la chiusura delle due centrali Enel di Porto Empedocle e di Augusta. La risposta data mi pare confermi che non vi sarà la cessione delle due centrali da parte di Enel a Falck, e che vi sono garanzie di riconversione e garanzie occupazionali.
Resta comunque il fatto che, per quanto riguarda la Sicilia, la politica energetica guarda ad un'accentuata liberalizzazione, laddove vi è invece una necessità diversa: l'azione energetica non può, infatti, essere solo guidata dalla logica finanziaria di mercato, ma deve seguire anche una logica ispirata a fornire gli strumenti indispensabili non solo per garantire i servizi ai cittadini, ma anche per garantire l'attuazione di politiche per lo sviluppo.
Ne deriva, dunque, l'esigenza di mantenere un ruolo pubblico in tale strategico settore, specialmente in quella particolare realtà, oltre che sul piano generale del Paese.
Fermi restando, dunque, questi elementi, su cui vi può essere fra di noi un'opinione diversa da quella espressa dal Ministro, sul fatto specifico segnalato dall'interrogazione accolgo con soddisfazione le risposte positive che il Ministro ci ha voluto fornire.