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Sull'ordine dei lavori (ore 11,52).
GIUSEPPE COSSIGA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIUSEPPE COSSIGA. Signor Presidente, voglio richiamare l'attenzione dell'Assemblea su un problema di una certa gravità e richiedere anche, con urgenza, un intervento da parte del Governo.
Oggi è il 6 luglio. Come è noto, dal 30 giugno migliaia di militari e centinaia di civili impegnati in missioni all'estero sono senza copertura politica, giuridica ed amministrativa. Con un atto di gravissima irresponsabilità, il Governo, anziché presentare, al di là degli annunzi e delle parole, un decreto-legge per la prosecuzione delle missioni e la copertura finanziaria delle stesse, ha presentato alla Camera dei deputati solo un disegno di legge ordinaria.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, è di estrema gravità che il Governo, per problemi evidentemente interni alla sua maggioranza, o, peggio ancora, per bieche strumentalità di tattica parlamentare sulla limitazione dei tempi od altro, si prenda la responsabilità di lasciare i nostri soldati all'estero, sino all'avvenuta approvazione di tale provvedimento, senza alcun tipo di copertura, lo ripeto, politica, giuridica e amministrativa. È una cosa di estrema gravità!
Voglio sottolineare che è importante che il Governo venga rapidamente a riferire su tale tema, perché l'appoggio ai nostri soldati all'estero si dà con i fatti, non con le parole alla stampa o in incontri privati di maggioranza (Applausi dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale)!
FRANCO RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FRANCO RUSSO. Signor Presidente, trovo veramente strano e un po' schizofrenico che da parte delle forze dell'opposizione, quando si tratta di discutere di decreti-legge, si accusi sempre il Governo, come avvenuto, ad esempio, sul cosiddetto «mille proroghe», di utilizzare con troppa facilità e frequenza tale strumento, espropriando il Parlamento del proprio potere di decisione (Commenti di deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale).
ANTONIO LEONE. È il primo decreto...
FRANCO RUSSO. Fatemi parlare! Penso che sia un atto di assoluto rispetto del Parlamento e da apprezzare la circostanza che il Governo si stia muovendo, per il momento, perché ancora vi sono i termini giuridici per farlo, con un disegno di legge ordinaria, per consentire al Parlamento, per la prima volta, di discutere effettivamente sulle missioni militari.
Quindi noi, come gruppo di Rifondazione Comunista - per il momento, perché anche noi vogliamo ovviamente offrire sicurezza e copertura ai soldati in missione all'estero, quella copertura che i medesimi richiedono e meritano - apprezziamo la scelta compiuta dal Governo di proporre un disegno di legge che ci consentirà in questi giorni di discutere approfonditamente come Parlamento e di intervenire per modificarle, senza appunto la «tagliola» del decreto-legge, sulle scelte che il Governo compie.
Per questo credo convintamente che il Governo Prodi ed il ministro D'Alema si siano comportati non irresponsabilmente, ma con molto rispetto della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica (Applausi dei deputati dei gruppi di Rifondazione Comunista - Sinistra Europea e de L'Ulivo).
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare a favore l'onorevole Zacchera...
Pag. 30MARCO BOATO. A favore di che cosa...? A favore di che cosa? Non vi è stata alcuna richiesta!
PRESIDENTE. Onorevole Boato, diciamo che si è stabilita una relativa dialettica e pertanto ci sembrava che fosse...
Prego, onorevole Zacchera. Ha facoltà di parlare.
MARCO ZACCHERA. Signor Presidente, l'onorevole Boato è diventato il «Pierino» dell'aula: tutti i giorni, con tutti i sottosegretari ha soltanto da parlare (Applausi di deputati del gruppo di Forza Italia)...
Detto questo, non credo che il collega di Rifondazione Comunista sia sorpreso, ma che sia ipocrita. Infatti, la realtà vera è che la maggioranza, in questo momento, su tali questioni non sa cosa fare ed è gravissimo quanto affermato - e ne condivido i contenuti - dal collega Cossiga. In questo momento siamo in termini di mancata copertura, ma soprattutto non sappiamo fino a quando ciò accadrà. Oggi, infatti, nelle Commissioni riunite esteri e difesa è iniziato l'esame delle relazioni, subito interrotte, perché dopo breve tempo si è riunita quest'Assemblea. Riprenderemo l'esame delle suddette relazioni nel pomeriggio e continueremo per l'intera settimana.
Quindi, per altri giorni le nostre truppe saranno in missione di pace all'estero senza alcuna copertura. Si dice che vi è sorpresa per l'approfondimento. Io sostengo che su ciò il Governo non ha le idee chiare.
Signor Presidente, rilevo un altro aspetto: nelle relazioni che oggi abbiamo esaminato nelle Commissione riunite esteri e difesa non vi erano le tabelle comparative delle spese relative alle missioni del passato e a quelle in essere. Vorremmo sapere effettivamente quanto si spende e quanto si è investito per la missione Antica Babilonia e per quella in Afghanistan. Ci farebbe piacere constatare un aumento delle disponibilità, che, lo ripeto, non sono assolutamente chiare.
Penso, dunque, che il collega Cossiga abbia assolutamente ragione e su tale problema richiamo l'attenzione della Presidenza (Applausi dei deputati dei gruppi di Alleanza Nazionale e di Forza Italia).
PRESIDENTE. Credo sia opportuno interrompere la discussione su questo aspetto, però con un chiarimento dovuto all'onorevole Cossiga. Come lei sa, onorevole Cossiga, la questione è già stata affrontata nel corso della riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo svoltasi questa mattina. Ovviamente rientra nella responsabilità del Governo la determinazione dei tempi relativi alla presentazione delle proprie iniziative legislative.
Per quanto riguarda la Presidenza, essendo già previsto in calendario l'esame di un provvedimento in materia di missioni internazionali, a fronte della presentazione da parte del Governo di un disegno di legge, la calendarizzazione ed il conseguente contingentamento non possono che riguardare, allo stato, il provvedimento effettivamente presentato.
CARLO GIOVANARDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
CARLO GIOVANARDI. Sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, prendo atto delle considerazioni da lei svolte; tuttavia, abbiamo letto sui giornali, e se non sbaglio anche nel comunicato stampa successivo al Consiglio dei ministri (Commenti dei deputati del gruppo de L'Ulivo)...
MARCO BOATO. Ma c'è la replica al Presidente?
CARLO GIOVANARDI. Sto parlando sull'ordine dei lavori!
Abbiamo letto che, unitamente al disegno legge, è già stato approvato dal Consiglio dei ministri un decreto-legge. Dunque, dato che il Consiglio dei ministri nonPag. 31è che «dovrà approvare» un decreto-legge, avendolo già approvato, vorrei chiedere alla Presidenza che si faccia carico di chiedere al Governo quando questo decreto-legge, già approvato, verrà presentato in Parlamento, insieme al disegno di legge. Ciò affinché si possano organizzare i lavori dell'Assemblea, tenendo conto di quello che il Consiglio dei ministri ha già approvato, ma non ha reso noto.
PRESIDENTE. La Presidenza prende atto di quanto da lei richiesto.