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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure relative al fenomeno della precarietà del lavoro, con particolare riferimento alla possibilità di inserire il cosiddetto protocollo sul welfare nel disegno di legge finanziaria - n. 3-01276)
PRESIDENTE. Il deputato Beltrandi ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01276, concernente misure relative al fenomeno della precarietà del lavoro, con particolare riferimento alla possibilità di inserire il cosiddetto protocollo sul welfare nel disegno di legge finanziaria (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 2). Ricordo al deputato Beltrandi che ha a disposizione un minuto.
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MARCO BELTRANDI. Onorevole Rutelli, il fenomeno del lavoro flessibile allarma molte famiglie e molti giovani italiani, e a ragione, perché vi è un mercato del lavoro rigido, che non consente a chi ha perso un'occupazione di trovarla subito e perché vi è uno Stato sociale, che non tutela coloro che hanno perso temporaneamente il lavoro. Tutto ciò ha trasformato la flessibilità, che è un connotato del lavoro moderno, in precarietà, molto spesso senza prospettive di cambiamento.
Il 23 luglio 2007 il Governo ha sottoscritto un protocollo con le tre confederazioni sindacali, ma da più parti se ne chiede una modifica. Pertanto, chiedo al Governo come e se intenda trasferire il protocollo nel disegno di legge finanziaria e quali misure intenda adottare per affrontare la precarietà del lavoro.
PRESIDENTE. Il Vicepresidente del Consiglio dei ministri, Francesco Rutelli, ha facoltà di rispondere.
FRANCESCO RUTELLI, Vicepresidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, alla risposta che mi accingo a fornire riguardo al mercato del lavoro e al protocollo sul welfare, vorrei premettere una citazione di ciò che ha affermato poco fa il Presidente del Consiglio, Prodi, ricordando che tutto ciò che sta accadendo in materia economica è profondamente legato all'andamento generale dell'economia stessa; vale a dire, se l'Italia cresce le cose si mettono meglio, se l'Italia sta ferma - come è avvenuto nei cinque anni trascorsi - le cose si mettono peggio. Il fatto che, come ha ricordato Prodi, la distanza nel tasso di crescita tra l'Italia e la media europea, che era di 1,3 punti in meno, ora si sia ridotta allo 0,6 è positivo, anche se non sufficiente.
Riguardo alla questione sollevata dall'onorevole Beltrandi voglio sottolineare, signor Presidente, che il Governo ha agito con continuità per cercare di migliorare le condizioni dei lavoratori sotto il profilo della sicurezza, della stabilità del posto di lavoro, della garanzia di un trattamento pensionistico giusto, cercando di agevolare l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, senza irrigidire i meccanismi di reclutamento e cercando di evitare che tali strumenti di lavoro flessibile li intrappolino in un lungo periodo di precariato.
Voglio ricordare che nella scelta recente del Governo, legata al menzionato protocollo, vi sono misure importanti per il reddito e l'occupazione: il fondo per il credito per il sostegno all'attività intermittente dei parasubordinati; il fondo per il microcredito per sostenere i giovani e, in particolare, le donne; il fondo per il credito ai giovani lavoratori autonomi (pari a 150 milioni di euro); le misure previdenziali per permettere il cumulo di tutti i periodi contributivi (la totalizzazione); gli interventi per il riscatto della laurea. Vi è poi tutta una serie di altre misure, che configurano un vero e proprio «pacchetto giovani».
Il protocollo è stato firmato il 23 luglio scorso da decine di organizzazioni sindacali e datoriali; è un punto di riferimento importante, che si colloca in questo quadro organico e condiviso e toglie dall'incertezza molti giovani penalizzati da leggi approvate nella scorsa legislatura. Il Governo, ovviamente, attende con fiducia e rispetto la consultazione dei lavoratori, perché è un momento democratico della vita del mondo del lavoro.
Il Governo ritiene che il testo dell'accordo, complesso e unitario, non potrà che essere trasfuso in un unico disegno di legge collegato alla manovra di bilancio, che sarà presentato al Consiglio dei ministri il prossimo 12 ottobre. Il Ministro Damiano, il senatore Treu ed altri colleghi hanno messo in rilievo come alcune parti dell'accordo possano essere meglio interpretate nella redazione del testo che il Governo provvederà a presentare. Tuttavia, la sostanza è che quel testo è un insieme coerente, sottoscritto da parti sociali, e che il pieno rispetto che si deve al Parlamento non può spingerci in nessun modo a ritenere che esso possa conoscere degli stravolgimenti.
PRESIDENTE. Il deputato Beltrandi ha facoltà di replicare, per due minuti.
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MARCO BELTRANDI. Signor Presidente, ringrazio l'onorevole Rutelli e mi dichiaro piuttosto soddisfatto della risposta. Infatti, il gruppo della Rosa nel Pugno ha chiesto che, sentiti i lavoratori, il protocollo sul welfare sia trasferito così com'è nella legge finanziaria con un unico provvedimento. Ci rendiamo conto che nell'attuale contesto politico, e anche nell'ambito di questa maggioranza, ciò rappresenta il massimo che probabilmente il Governo può realizzare per i giovani e al fine di affrontare i problemi del welfare State da riformare e del sistema pensionistico.
Avvertiamo, comunque, il Governo che i radicali della Rosa nel Pugno, qualora mai il protocollo venisse stravolto, sono pronti a sostenere in Parlamento alcune decine di iniziative, in corso di presentazione, che tendono a superare la situazione del mercato del lavoro, che è intollerabile. Infatti, da una parte vi è una minoranza sempre più ampia di lavoratori che godono di garanzie forti - ma solo sulla carta e sempre più solo sulla carta - mentre dall'altra vi è un numero sempre maggiore di giovani, che non hanno alcuna garanzia e con uno Stato sociale non pensato per loro.
È necessario, dunque, intervenire e credo che il Governo stia lavorando su questo. Auspichiamo che ciò avvenga con ancora maggiore forza, comunque per il momento siamo lieti di apprendere che il protocollo verrà trasferito in un unico provvedimento nella legge finanziaria, senza stravolgimenti.