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Svolgimento di interpellanze urgenti.
(Ipotesi di soppressione dell'autorità portuale di Trapani - n. 2-00748)
PRESIDENTE. Il deputato Lucchese ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00748, concernente l'ipotesi di soppressione dell'autorità portuale di Trapani (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 3).
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, illustro brevemente la mia interpellanza. Signor sottosegretario, come lei ben sa, l'autorità portuale di Trapani è stata istituita con un decreto del Presidente della Repubblica del 2 aprile 2003, ai sensi dell'articolo 6, comma 8, della legge 28 gennaio 1994, n. 84. L'istituzione dell'autorità portuale rappresenta, sia per Trapani, sia per tutta la provincia e per la Sicilia, una grande opportunità di sviluppo e di crescita, non solo economica, ma anche culturale. La presenza dell'autorità portuale ha determinato un grande sviluppo del territorio, sia attraverso l'attività propria del porto, sia come ritorno di immagine, di prestigio e di decoro, che ha visto il suo apice con l'America's cup del 2005, tenutasi a Trapani.
La gestione dell'autorità portuale si è dimostrata, pertanto, un valore aggiunto alla potenzialità del territorio, come supporto tecnico-logistico, sia in termini di attività commerciale, sia per la realizzazione di importanti opere strutturali per la sicurezza, il potenziamento e l'operatività del porto di Trapani.
Lo sviluppo del porto di Trapani (non solo commerciale, ma anche turistico) garantisce notevoli prospettive occupazionali e importanti elementi per la crescita economica e culturale della provincia di Trapani e della Sicilia. L'autorità portuale di Trapani, insieme ad altre quattro autorità portuali della Sicilia (Palermo, Messina, Catania e Augusta), farà parte, in futuro, di un'autorità portuale di sistema, il cosiddetto «sistema Sud» o «sistema Sicilia»: al Senato della Repubblica è già in discussione una proposta di legge in materia.Pag. 17
Bisogna anche tenere presente che, con la realizzazione del corridoio ferroviario Berlino-Palermo, i porti di Trapani e provincia saranno la porta d'ingresso del Mediterraneo, in relazione anche all'avvio, nel 2010, dell'area di libero scambio del Mediterraneo. Attorno al porto di Trapani sono anche riuniti i porti di Marsala, Mazara del Vallo, Egadi e Castellammare del Golfo, per una reciproca sinergia e surrogazione.
Con una nota del Ministero dei trasporti (Direzione generale per le infrastrutture della navigazione marittima e interna), però, il 6 agosto scorso è stato comunicato l'avvio di un procedimento per la soppressione dell'autorità portuale di Trapani, riferito al triennio 2003-2004-2005, a norma dell'articolo 6, comma 10, della legge 28 gennaio 1994, n. 84. L'autorità portuale di Trapani, con una nota, ha chiesto l'annullamento in autotutela del procedimento avviato.
L'autorità portuale di Trapani - bisogna anche ricordare - ha a suo tempo trasmesso una dettagliata relazione che riporta i dati dell'anno 2005 completi e attendibili, in cui risulta che il volume di traffico di merci, per l'anno 2005, nel porto di Trapani supera i 3 milioni di tonnellate annue al netto del 90 per cento delle rinfuse liquide o a 200 mila Twenty-feet equivalent units (Teu), dimostrando la insussistenza dei presupposti per un'ipotesi di procedimento di soppressione, tanto più che, essendo il dato fornito relativo all'ultima annualità del triennio, si registrerebbe, anche in caso di ipotetici valori inferiori anomali per i primi due anni, una progressione favorevole, indice dell'inequivocabile ritorno alla normalità e conseguentemente del valore più consono attribuibile al reale movimento delle merci.
Tra l'altro, bisogna anche ricordare che l'articolo 1, comma 989, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria per il 2007), autorizza il Governo ad adottare per le autorità portuali, entro 90 giorni dall'entrata in vigore della legge, un regolamento volto a rivedere i criteri per l'istituzione delle autorità portuali e la verifica del possesso dei requisiti previsti per la conferma o la loro eventuale soppressione.
Poiché il Governo non ha ancora emanato il previsto regolamento, la stessa materia è stata nuovamente disciplinata dall'articolo 16 della legge 3 agosto 2007, n. 127, che ha riproposto il comma 989, aggiungendo il comma 989-bis, che autorizza il Ministero dei trasporti ad adottare, entro il 30 ottobre 2007, un regolamento volto a rivedere i criteri per l'istituzione delle autorità portuali e la verifica del possesso dei requisiti previsti per la conferma o la loro eventuale soppressione, tenendo conto della rilevanza dei porti, del collegamento con le reti strategiche, del volume dei traffici e della capacità di autofinanziamento.
Pertanto, si chiede al Governo se non ritenga opportuno porre fine alla vertenza instaurata, che non sembra suffragata da elementi certi. Occorre, piuttosto, tener conto del volume di traffico di merci, così com'è stato comunicato, del fatto che il Governo non ha ancora emanato il regolamento e che in regime di vacatio legis sarebbe opportuno quantomeno soprassedere - ma il procedimento dovrebbe in realtà essere revocato - in attesa che il regolamento verifichi le condizioni per poter continuare l'attività portuale, che per noi è l'elemento essenziale per continuare a esistere.
A noi ciò appare come una sorta di ostilità nei confronti di Trapani, di cui non si capisce il motivo, considerato che, a nostro avviso, i presupposti non sussistono. Se, infatti, si sopprimesse l'autorità portuale, ne soffrirebbe tutta l'economia del territorio, non solo della provincia di Trapani, ma di tutta la Sicilia. Quindi chiedo al Governo come intenda intervenire a fronte di questa situazione.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture, Tommaso Casillo, ha facoltà di rispondere.
TOMMASO CASILLO, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture. Signor Presidente, nell'attuale assetto ordinamentalePag. 18originatosi dalla ripartizione di competenze introdotta dal decreto-legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito in legge con modificazioni dall'articolo 1 della legge 17 luglio 2006, n. 233, che ha portato alla trasformazione dell'originario Ministero delle infrastrutture e dei trasporti in due dicasteri distinti e al conseguente riordino delle relative attribuzioni, è sempre stata unanimemente riconosciuta e condivisa l'esigenza di affrontare le problematiche relative alle attribuzioni ostensibilmente più contigue sulla base di analisi e decisioni congiunte.
Il terreno prioritario su cui si estrinseca in concreto tale esigenza di concertazione è certamente quello dei porti, tenuto conto di come le strette implicazioni esistenti tra la realizzazione delle infrastrutture portuali e lo sviluppo dei traffici marittimi dipenda in maniera essenziale da una preventiva attività di pianificazione, fondata su una visione comune degli intenti da perseguire, così come dei mezzi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La questione sollevata nell'interpellanza urgente presentata dall'onorevole Lucchese evidenzia una problematica che si incardina in maniera puntuale nel quadro che è stato qui avanti delineato.
Si riterrebbe, infatti, necessario riflettere con più attenzione sulla legittimità di alcuni procedimenti di verifica della sussistenza dei requisiti di cui al citato articolo 6, comma 8, della legge n. 84 del 1994, che risulterebbero aperti presso il Ministero dei trasporti nei confronti delle autorità portuali (come nel caso specifico dell'autorità portuale di Trapani e di altre), tenuto conto che gli stessi sono stati avviati in assenza del concerto di uno dei Ministri competenti per materia - il Ministro delle infrastrutture - nonché in virtù di una normativa destinata ad essere modificata nei suoi elementi essenziali.
Inoltre, è bene ricordare che non è ancora stato emanato il regolamento previsto dal comma 989, articolo 1, della legge n. 296 del 2006, come modificato dall'articolo 16 del decreto-legge 2 luglio del 2007 n. 81, convertito con modificazioni dalla legge 3 agosto 2007, n. 127, che dovrà regolare i criteri per l'istituzione delle autorità portuali e la verifica del possesso dei requisiti previsti per la conferma o la loro eventuale soppressione.
Infatti, prescindendo dalle analisi sui flussi di traffico effettuate cui viene fatto riferimento, l'atto amministrativo emanato dal Ministero dei trasporti, Direzione generale per le infrastrutture della navigazione marittima ed interna, del 6 agosto 2006, con cui si comunica l'avvio del procedimento per la soppressione dell'autorità portuale di Trapani, appare dissonante dal contesto normativo generale e si espone, pertanto, ad essere impugnato per illegittimità.
Nelle more dell'emanazione del regolamento succitato appare, pertanto, dubbia la legittimità dell'atto amministrativo che prevede la soppressione di un'autorità portuale.
PRESIDENTE. Il deputato Lucchese ha facoltà di replicare.
FRANCESCO PAOLO LUCCHESE. Signor Presidente, signor sottosegretario, si può dire che non ho parole! Sono meravigliato di come il Ministero delle infrastrutture si dissoci dall'azione del Ministero dei trasporti. Non so come interpretare tale dissociazione, che condivide le mie ragioni se non nel merito e nella sostanza, quantomeno nella forma (anche se ritengo che sia nel merito sia nella sostanza non vi siano i presupposti per la soppressione dell'autorità portuale). Ritengo, comunque, di doverla interpretare, come una presa di posizione del Governo nel suo complesso, con cui viene smentita l'iniziativa, ancora in fase iniziale, della procedura per la soppressione che, quindi, a questo punto, dovrebbe essere ritirata. Se le parole hanno un senso e, poiché questa è un'Aula parlamentare e gli impegni qui si dovrebbero mantenere, questo è ciò che dovrebbe avvenire.
In questa sede è presente il Governo: non faccio distinzione tra il Ministero dei trasporti e il Ministero delle infrastrutture, ciò che conta è l'unitarietà del Governo e,Pag. 19pertanto, se esso, a nome del sottosegretario Casillo, ha assunto una posizione, ritengo che sia quella legittima, altrimenti, come ha affermato il sottosegretario, diventa illegittima! E chi la dovrebbe impugnare? I cittadini o l'autorità portuale di Trapani, quando sarà soppressa? Non mi sembra un percorso da seguire, perché non si deve giungere a compiere il danno per poi ripararlo.
Chiedo, pertanto, al Governo di riparare il danno fatto, di intervenire presso il Ministero dei trasporti, di predisporre con esso una Conferenza di servizi, di consultarsi reciprocamente e di decidere, in attesa dell'emanazione del regolamento, di revocare questo provvedimento, che non può restare una «spada di Damocle» sopra la popolazione della città di Trapani e della sua provincia, in attesa che sia emanato il regolamento.
Sarebbe più opportuno - e io mi aspettavo che vi fosse una risposta in tal senso - revocare il provvedimento, vista la sua illegittimità. Non c'è stato questo impegno, ma io lo chiedo comunque - e così deve essere - perché, altrimenti, non si ravvisa una serietà di intenti né tantomeno una corrispondenza di «amorosi sensi», che in questo Governo non sembra affatto esservi tra i propri Ministri. Ritengo, comunque, che, in quest'occasione, si possa richiedere unità e serietà di intenti.
Anche se sono soddisfatto di quanto affermato nella risposta dal sottosegretario Casillo in merito alla posizione che ha assunto il Ministero delle infrastrutture, rimango nel complesso molto insoddisfatto: forse non era necessario che pronunciassi questo parole, ma bastava che mi fermassi alla mia prima affermazione: non ho parole!