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Seguito della discussione del disegno di legge: Modernizzazione, efficienza delle Amministrazioni pubbliche e riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le imprese (A.C. 2161-A); e delle abbinate proposte di legge Pedica ed altri; Nicola Rossi ed altri; La Loggia e Ferrigno (A.C. 1505-1588-1688) (ore 10,48).
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge: Modernizzazione, efficienza delle Amministrazioni pubbliche e riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le imprese; e delle abbinate proposte di legge di iniziativa dei deputati Pedica ed altri; Nicola Rossi ed altri; La Loggia e Ferrigno.
Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo votato l'articolo aggiuntivo Pedica 10.035. Sono rimasti accantonati: gli articoli 11 e 12 e tutte le proposte emendative ad essi riferite; gli emendamenti Attili 17.75, Costantini 17.71, Giudice 17.74, Costantini 17.72, nonché l'emendamento della Commissione 17.100 e la votazione dell'articolo 17.
Avverto che l'emendamento 17.101 della Commissione è stato ritirato.
Avverto che è in distribuzione l'ulteriore parere della V Commissione (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 1). Al riguardo, faccio presente che la Commissione bilancio ha revocato il parere contrario sull'emendamento Attili 12.73, a condizione che siano approvati i subemendamenti 0.12.73.100 e 0.12.73.102 della Commissione e che il testo dell'emendamento in questione sia ulteriormente modificato come indicato nel parere. Segnalo che, a tal fine, la Commissione ha presentatoPag. 2un apposito subemendamento 0.12.73.103.
Ricordo, nuovamente, che sull'articolo aggiuntivo Turci 18.070, il parere della Commissione bilancio è favorevole a condizione che il testo dello stesso sia modificato come indicato nel parere. Segnalo che, a tal fine, la Commissione ha presentato un apposito subemendamento 0.18.070.100.
Avverto altresì che è in distribuzione il fascicolo contenente l'ulteriore subemendamento della Commissione 0.12.73.103.
Chiedo pertanto al relatore quale indicazione voglia fornire per la ripresa dei lavori dell'Assemblea.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, propongo di passare all'esame dell'articolo 11.
(Esame dell'articolo 11 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 11 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 2).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione raccomanda l'approvazione dei suoi subemendamenti 0.11.101.100 e 0.11.101.101 e dei suoi emendamenti 11.101 e 11.100.
La Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento D'Alia 11.31.
PRESIDENTE. L'emendamento D'Alia 11.31 dovrebbe considerarsi precluso nell'eventualità dell'approvazione dell'emendamento della Commissione 11.101.
MARCO BOATO. Se l'onorevole D'Alia lo ritira prima, si evita che venga precluso.
PRESIDENTE. Certo. Intendo solo indicare una semplificazione nella procedura, ma l'onorevole D'Alia è assolutamente libero di decidere cosa fare del suo emendamento.
Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Avverto che è stata chiesta la votazione nominale mediante procedimento elettronico.
Per consentire l'ulteriore decorso del termine regolamentare di preavviso, sospendo la seduta, che riprenderà alle 11,10 con immediate votazioni.
La seduta, sospesa alle 10,50, è ripresa alle 11,10.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.11.101.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 323
Votanti 189
Astenuti 134
Maggioranza 95
Hanno votato sì 186
Hanno votato no 3).
Prendo atto che i deputati Razzi, Balducci, Pedulli hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che i deputati Viola e Incostante hanno segnalato che avrebbero voluto esprimere voto favorevole.Pag. 3
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.11.101.101 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 351
Votanti 201
Astenuti 150
Maggioranza 101
Hanno votato sì 200
Hanno votato no 1).
Prendo atto che i deputati Pedulli, Balducci e D'Elia hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che la deputata Incostante ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 11.101 della Commissione.
GIANPIERO D'ALIA. Chiedo di parlare per un chiarimento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, vorrei chiedere al relatore un chiarimento sulla formulazione dell'emendamento 11.101 della Commissione, ai fini del ritiro del successivo emendamento 11.31 da me presentato.
PRESIDENTE. Onorevole Giovanelli, intende intervenire al riguardo?
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, l'emendamento 11.101 della Commissione mira a semplificare i controlli amministrativi per le aziende che siano certificate da enti certificatori sotto il profilo ambientale. Ovviamente la Commissione ambiente aveva posto delle condizioni relative al fatto che dal suo punto di vista - ed io credo giustamente - non si poteva passare d'emblée da una situazione nella quale ai controlli amministrativi si aggiungevano i controlli finalizzati alla certificazione senza alcuna cautela o precauzione, relativamente ad un periodo di sperimentazione e inerenti anche a strumenti che consentano di controllare gli enti certificatori in modo sistematico o a campione.
Recepiamo pertanto le preoccupazioni espresse dalla Commissione ambiente e riteniamo che sia un passo avanti significativo rispetto alla semplificazione per le aziende.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, intervengo per ritirare il mio successivo emendamento 11.31.
PRESIDENTE. Prendo dunque atto che l'onorevole D'Alia ritira il suo emendamento 11.31 che sarebbe stato eventualmente precluso dall'approvazione dell'emendamento 11.101 della Commissione.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.101 della Commissione, nel testo subemendato, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 392
Votanti 383
Astenuti 9
Maggioranza 192
Hanno votato sì 383).
Prendo atto che la deputata Balducci ha segnalato che non è riuscita a votare e che la deputata Incostante ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto favorevole.Pag. 4
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 11.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 405
Votanti 235
Astenuti 170
Maggioranza 118
Hanno votato sì 234
Hanno votato no 1).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 403
Votanti 233
Astenuti 170
Maggioranza 117
Hanno votato sì 231
Hanno votato no 2).
Ricordo che l'articolo aggiuntivo Zeller 11.01 è precluso dall'approvazione dell'emendamento 11.100 della Commissione.
(Esame dell'articolo 12 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 12 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 3).
Nessuno chiedendo di parlare, invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Boscetto 12.1, mentre raccomanda l'approvazione dei subemendamenti 0.12.73.100, 0.12.73.101 e 0.12.73.102 della Commissione.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Attili 12.73, come subemendato.
La Commissione invita al ritiro degli emendamenti Pizzolante 12.76, Meta 12.72, Attili 12.71 e 12.70, Pizzolante 12.74 e 12.75, mentre raccomanda l'approvazione del suo emendamento 12.100. La Commissione, inoltre, raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.12.73.103 che recepisce il parere della V Commissione (Bilancio).
PRESIDENTE. A tal proposito ricordo che sull'emendamento Attili 12.73 il parere della V Commissione (Bilancio) è favorevole a condizione che siano approvati i subemendamenti 0.12.73.100 e 0.12.73.102 della Commissione e che il testo dell'emendamento in questione sia ulteriormente modificato nel senso indicato dal subemendamento 0.12.73.103 della Commissione.
Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento Boscetto 12.1.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, desidero spiegare le ragioni del mio emendamento soppressivo. Come ben sappiamo, stiamo esaminando un disegno di legge sulla modernizzazione, efficienza delle amministrazioni pubbliche e riduzione degli oneri burocratici per i cittadini e per le imprese. Si tratta, in sostanza, di un provvedimento di carattere amministrativo e non siamo favorevoli all'ingresso, nel provvedimento in esame, di altre materie (ieri si è già discusso di tale problema).Pag. 5
L'articolo 12, addirittura, verte su disposizioni in materia di accertamenti medici per il conseguimento della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori. Riteniamo, dunque, che l'articolo 12 andrebbe meglio collocato nella riforma del codice della strada, di cui si discute, in questo momento, nelle competenti Commissioni.
Su tale logica, nell'ambito del provvedimento in esame, erano convenuti il relatore e la Commissione quando è stato soppresso l'articolo 17, che prevedeva la delega per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285. Poiché la Commissione ha deciso di sopprimere l'articolo 17, non si capisce la ragione per cui debba essere approvato soltanto questo lacerto, riguardante le disposizioni in materia di accertamenti medici per il conseguimento della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida di ciclomotori, che - come ho ricordato - avrebbe miglior sede in altro provvedimento da esaminare nelle competenti Commissioni e non nella I Commissione (Affari costituzionali), come è stato fatto.
Mi permetto, pertanto, di chiedere ai colleghi di accogliere il mio emendamento e di sopprimere l'articolo 12.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, intervengo per sottoscrivere l'emendamento soppressivo Boscetto 12.1 e, inoltre, per ribadire che siamo in presenza di un provvedimento diventato uno zibaldone, in cui si discute tutto e il contrario di tutto, mentre non si esaminano gli aspetti seri, relativi alla semplificazione amministrativa. Lo si è visto ieri, quando si è discusso della cosiddetta commissione per la valutazione della pubblica amministrazione.
Non ci occupiamo delle questioni sulle quali dovremmo concentrare la nostra attenzione, mentre ci occupiamo superficialmente di quelle che dovrebbero essere trattate in maniera specifica dalle competenti Commissioni di merito: mi riferisco alla Commissione trasporti, ad esempio riguardo alle modifiche al testo unico del codice della strada. Il problema, infatti, non riguarda l'opportunità o meno di modificare le commissione mediche, ma il fatto che noi, che apparteniamo alla I Commissione (Affari costituzionali), non abbiamo la competenza per valutare appieno, in via preliminare, le modifiche che ci viene richiesto di apportare. Non si tratta di una mera semplificazione e, quindi dell'abbreviazione di termini, di una valutazione diversa su un determinato procedimento amministrativo o dell'introduzione di una disciplina speciale per alcuni procedimenti, anziché per altri. Stiamo discutendo, infatti, del merito di un testo - il codice della strada - e di alcune questioni specifiche e tecniche che dovrebbero coinvolgere preliminarmente la Commissione trasporti: altrimenti, ci troveremmo di fronte a un provvedimento omnibus, nel quale è inserita una serie di questioni delle quali non siamo in condizione di occuparci.
Per tali ragioni, ritengo opportuna la proposta del collega Boscetto di sopprimere l'articolo 12: pur votando a favore di alcune proposte emendative che modificano nel merito tale aspetto, voteremo a favore dell'emendamento soppressivo del citato articolo 12 e contro l'introduzione, nel testo del provvedimento, di una norma che, al pari di tante altre, è oggettivamente estranea rispetto alla materia in discussione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, chiedo di sottoscrivere l'emendamento Boscetto 12.1, di grande responsabilità: inserire previsioni riguardanti gli accertamenti medici effettuati dalle commissioni mediche locali, nonché un non ben precisato elenco di medici che svolgono gli accertamenti sui requisiti fisici e psichici (nel quale i cittadini dovrebbero sapere quali medici siamo iscritti), non permette di conferire logicità all'articolo in esame.Pag. 6
Ricordate che la visita di idoneità, di norma, ha una validità di dieci anni: forse non riuscite a immaginare che, nell'arco di dieci anni, possono accadere circostanze particolari, riguardanti la salute dei guidatori, in contrasto con l'idoneità psicofisica alla patente di guida: gli automobilisti medesimi possono continuare a guidare, mentre la legge non consente di operare una revisione della loro idoneità.
Ritengo necessaria la soppressione di tale articolo, affinché si discuta degli aspetti in esso contenuti e siano concretamente valutati i requisiti necessari a conferire l'idoneità psicofisica alla patente di guida. Non si può prevedere, in un provvedimento omnibus, che un accertamento sanitario sia demandato alle commissioni mediche locali o a medici iscritti in un elenco, istituito presso gli uffici del Dipartimento per i trasporti terrestri e per i sistemi informativi e statistici del Ministero dei trasporti.
Il nostro gruppo, pertanto, voterà a favore dell'emendamento soppressivo Boscetto 12.1. Invito i colleghi a riflettere sul fatto che stiamo inserendo previsioni relative ai requisiti psicofisici e agli accertamenti medici per ottenere la patente di guida in una norma che non ha alcun senso, perché va contro la scienza medica.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole Fabbri. Ne ha facoltà.
LUIGI FABBRI. Signor Presidente, condivido l'opinione collega Boscetto: nell'emendamento in esame si parla di un argomento, per così dire, astruso rispetto al contesto del provvedimento.
Io sono medico e in Commissione lavoro è capitato anche di affrontare questo argomento. Invece di semplificare l'azione amministrativa, qui si va a confondere, istituendo commissioni non necessarie. Ricordo che presso le ASL vi sono medici incaricati di pubblico servizio, addetti a rilasciare il certificato di idoneità alla patente, dopo che il medico curante ha presentato il certificato anamnestico, che garantisce che il paziente non è tossicodipendente, che non assume alcolici e quant'altro.
Ancora una volta si confonde la situazione. Si prendono nuovamente in considerazione i medici delle ferrovie, che fanno parte di una struttura separata, che giudicano l'idoneità ed eseguono alcune visite ambulatoriali per i dipendenti delle ferrovie. Quindi, come al solito, si crea un coacervo di funzioni, che non sono necessarie.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Boscetto 12.1, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 430
Votanti 429
Astenuti 1
Maggioranza 215
Hanno votato sì 195
Hanno votato no 234).
Prendo atto che il deputato D'Ulizia ha segnalato che avrebbe voluto esprimere voto contrario.
Passiamo alla votazione del subemendamento della Commissione 0.12.73.100.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boato. Ne ha facoltà.
MARCO BOATO. Signor Presidente, colgo l'occasione del subemendamento in esame - riservandomi eventualmente di intervenire nel prosieguo sull'emendamento Attili 12.73, al quale, nel suo insieme, ho dato il mio assenso nel Comitato dei nove - per porre alla Commissione, all'Assemblea e al presentatore un quesito riferito - considerato che non vi è un ulteriore subemendamento - all'ultimo periodo dell'emendamento Attili 12.73, cui i subemendamenti si riferiscono.Pag. 7
L'emendamento Attili 12.73, prima della parte consequenziale, dopo aver previsto l'iscrizione a un elenco, la specializzazione oppure il superamento di un corso di formazione specifico, afferma, nell'ultimo periodo, che «L'iscrizione è ammessa ad un solo elenco ed abilita all'effettuazione degli accertamenti sopra indicati esclusivamente nella provincia in cui è istituito l'elenco».
Mentre tutta la parte restante dell'emendamento cui ci riferiamo - elaborato dai colleghi appartenenti alla Commissione di merito competente su queste materie - mi sembra condivisibile, quest'ultimo periodo, a mio avviso, presenta un vizio di mancanza di ragionevolezza. In termini più espliciti, lo trovo di dubbia costituzionalità, perché, se un medico ha conseguito la specializzazione, ha superato un corso di formazione ed è stato iscritto a un elenco, non credo che si possa prevedere con legge che non possa effettuare gli accertamenti in provincia diversa da quella in cui è stato iscritto.
Ad esempio, se un medico è stato iscritto nell'elenco di Trento - io sono trentino - credo sia difficile poter dire che non possa esercitare anche nella provincia di Verona o di Bolzano.
Per questi motivi, intervengo sul subemendamento in esame, che non riguarda questo argomento specifico, per chiedere un chiarimento al collega relatore e al collega presentatore dell'emendamento 12.73, il collega Attili. Nell'ipotesi in cui il chiarimento non fosse convincente - e l'ultimo periodo dell'emendamento in questione non mi convince - potrei chiedere, signor Presidente la votazione per parti separate dell'emendamento Attili 12.73, ossia chiederò la votazione di tutto l'emendamento con esclusione dell'ultimo periodo, che precede la parte consequenziale.
Peraltro, prima di formalizzare la richiesta, gradirei che vi fosse un chiarimento all'Assemblea.
PRESIDENTE. Comunico che segue i nostri lavori dalle tribune una delegazione della sezione bilaterale di amicizia Regno Unito-Italia, guidata dalla presidente Mrs. Rosemary McKenna. La Presidenza e l'Assemblea vi salutano (Applausi).
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, il mio gruppo non è favorevole al subemendamento della Commissione 0.12.73.100, il quale prevede il corso di formazione specifico per i sanitari e precisa che le spese dovranno essere a carico dei partecipanti.
Non va bene. Capisco che far passare un provvedimento senza averne le coperture in più parti è un po' difficile e problematico, ma non si può risolvere la questione facendo pagare gli oneri direttamente alle persone.
Se questi sanitari sono chiamati a svolgere funzioni di rilievo pubblico o pubblicistico, è evidente che non debbono sopportare a proprio carico l'onere di un corso, il cui obbligo stiamo loro imponendo.
Quindi, il gruppo di Alleanza Nazionale voterà contro il subemendamento in esame che, insieme ad altri, denuncia la sostanziale mancanza di coperture che affligge il provvedimento nel suo complesso.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Boscetto. Ne ha facoltà.
GABRIELE BOSCETTO. Signor Presidente, intervengo sul subemendamento della Commissione 0.12.73.100 perché è necessario farlo, in ragione del successivo e più corposo emendamento Attili 12.73, con le limitazioni che la Commissione intende apportarvi.
Sono perfettamente d'accordo con l'impostazione dell'onorevole Boato: fermo restando il fatto che ritenevamo opportuno sopprimere l'articolo 12, è necessario comunque renderlo il più possibile migliore e razionale. Così com'è formulato, se può essere condivisibile - pur nei limiti di fondo - nella parte iniziale (esclusa ogniPag. 8parte consequenziale), non è assolutamente possibile condividerne la parte finale del comma 1, lettera a), come emendato, dove si prevede che «l'iscrizione è ammessa ad un solo elenco ed abilita all'effettuazione degli accertamenti sopra indicati esclusivamente nella provincia in cui è istituito l'elenco». Non si capisce il motivo della limitazione ad una provincia: sono elenchi nei quali devono essere contenuti tutti i medici abilitati a seguito di corso formativo anche per queste funzioni e la limitazione ad una provincia è assolutamente incongrua e incomprensibile.
Chiedo pertanto che, ove la Commissione non riesca ad intervenire con una modifica, si ponga in votazione il testo in esame per parti separate, per poter sopprimere l'ultimo periodo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Attili. Ne ha facoltà.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, ho ascoltato le osservazioni dell'onorevole Boato: onestamente non sono in grado di valutare la costituzionalità, però cercherò di chiarire all'Assemblea la ratio dell'emendamento a mia firma 12.73. Premesso che con esso, qualora l'Assemblea lo approvi, allarghiamo la platea dei soggetti che possono rilasciare certificazioni (e quindi si iscrive perfettamente nella filosofia del provvedimento nel suo complesso, che va in direzione del miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza della pubblica amministrazione e della stessa qualità dei servizi), bisogna tuttavia prestare molta attenzione a non allargare eccessivamente e a non generare situazioni in cui viene meno il rigore nel rilascio della certificazione, che alla fine costituisce un elemento fondamentale della sicurezza.
Pertanto l'obbligo di un elenco, nel quale devono dichiarare di iscriversi i soggetti che vengono abilitati al rilascio della certificazione dopo il corso, a me sembra un punto importante, al quale non rinuncerei «a cuor leggero». Infatti, ciò non significa - lo dico anche all'onorevole Boato - che un professionista non possa svolgere la sua funzione in un'altra provincia, ma soltanto che deve scegliere, per evitare quella situazione - che oggi esiste - di medici che si spostano da una provincia all'altra per rilasciare certificati.
Badate che lo stesso obbligo è previsto anche per gli utenti, proprio per evitare che avvengano situazioni in cui si lascia una provincia, dove l'accertamento è considerato estremamente rigoroso, e ci si sposta, per ottenere il certificato, in un'altra provincia, dove tale l'accertamento rigoroso non è.
Quindi, ho cercato di salvaguardare, da un lato, l'allargamento della platea dei soggetti che possono rilasciare certificazioni ma, contemporaneamente, anche quel necessario rigore che, a mio parere, l'obbligo di iscrizione in un elenco favorisce, per maggior garanzia degli utenti e della serietà della certificazione stessa.
LUCIANO VIOLANTE. Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE. Presidente della I Commissione. Signor Presidente, abbiamo ascoltato le precisazioni del collega Attili però esiste anche un problema di carattere europeo poiché questa proposta emendativa risulterebbe essere un vincolo all'esercizio della professione sul territorio nazionale. È un problema molto delicato.
Conseguentemente le scelte sono due: o si elimina del tutto questa seconda parte e lei, onorevole Attili, accetta una riformulazione che la escluda oppure dovremmo fare riferimento alla possibilità di essere iscritti in più elenchi. Occorre decidere, perché quando l'esercizio di questa professione può essere svolto in tutta l'Unione europea, non possiamo noi in Italia cercare di limitarla ad una sola provincia.
Capisco il senso delle preoccupazioni che lei ha espresso, e che sono fondate, però l'unica possibilità che abbiamo per risolvere il problema è stabilire la possibilità di essere iscritto in più elenchi; se ciò risolve il problema che lei pone siamoPag. 9d'accordo, altrimenti chiederei al relatore di riformulare il testo eliminando quest'ultima parte.
ANTONIO ATTILI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, vorrei dire al presidente Violante che se l'alternativa è tra l'eliminazione dello strumento dell'elenco e quello dell'apertura di più elenchi preferisco la seconda soluzione ovvero prevedere la possibilità di iscrizione in più elenchi anche se mi auguro che non siano cento. Cerchiamo di trovare un punto di mediazione che coinvolga più elenchi ma che non si arrivi ad un numero, ad esempio, di venticinque. Cerchiamo di restare fermi sul rigore. Ripeto, tra le due possibilità accetto l'apertura dell'iscrizione a più elenchi purché non sia un numero pletorico.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole Pizzolante. Ne ha facoltà.
SERGIO PIZZOLANTE. Signor Presidente, intervengo a sostegno di quanto sostenuto dall'onorevole Boato, dall'onorevole Boscetto e dal presidente Violante, anche perché risolvendo la questione in tale modo risolviamo una contraddizione palese: da una parte, si vuole liberalizzare, ampliare la platea delle competenze e dei medici e, dall'altra, si restringe la competenza territoriale. È una palese contraddizione, oltre al fatto che è in contrasto - come ha detto il presidente Violante - con le norme europee. Per tale ragione bisogna votare a favore della proposta emendativa, qualora venga espunta la seconda parte e il gruppo di Forza Italia è pronto a farlo.
PRESIDENTE. Presidente Violante, direi dunque che potremmo predisporre una brevissima sospensione.
LUCIANO VIOLANTE. Presidente della I Commissione. Signor Presidente non è necessario: proponiamo una riformulazione di questo tenore: «l'iscrizione abilita all'effettuazione degli accertamenti sopraindicati esclusivamente nella provincia in cui è istituito l'elenco».
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Attili se accetti la riformulazione proposta dal presidente della I Commissione.
ANTONIO ATTILI. Signor presidente, accetto la riformulazione proposta.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Il Governo concorda con la riformulazione proposta dal presidente della I Commissione.
SERGIO PIZZOLANTE. Chiedo di parlare per una precisazione.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO PIZZOLANTE. Signor Presidente, vorrei capire meglio quale sia la riformulazione.
PRESIDENTE. Presidente Violante, può rileggere la riformulazione?
LUCIANO VIOLANTE. Presidente della I Commissione. Onorevole Pizzolante, il testo all'ultimo periodo dell'emendamento Attili 12.73 diventerebbe il seguente: «L'iscrizione abilita all'effettuazione degli accertamenti sopra indicati esclusivamente nella provincia in cui è istituito l'elenco». Sostanzialmente si può essere iscritti in più elenchi perché è cancellata l'espressione «è ammessa ad un solo elenco».
SERGIO PIZZOLANTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà
SERGIO PIZZOLANTE. Signor presidente, comunque rimane il fatto che uno può esercitare solo in una provincia.
Pag. 10LUCIANO VIOLANTE. Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE. Presidente della I Commissione. Onorevole Pizzolante, non è così. Bisogna essere iscritti in un elenco, ma gli elenchi possono essere di più province e si può lavorare in più province poiché viene cancellato il limite di una sola provincia.
SERGIO PIZZOLANTE. Così va bene.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Ma di quale proposta emendativa stiamo discutendo?
PRESIDENTE. Dobbiamo votare il subemendamento 0.12.73.100 della Commissione, ma la modifica di cui stiamo discutendo è relativa all'emendamento Attili 12.73.
GIANPIERO D'ALIA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, credo che sia opportuna una brevissima sospensione della seduta, perché vi sono alcune obiezioni sollevate dal collega Boato e vi è un testo, all'esame dell'Assemblea, la cui riformulazione non può essere - pur apprezzando lo sforzo del presidente Violante - realizzata nei termini prospettati, senza un approfondimento da parte del Comitato dei nove. Quindi, ripeto, propongo una breve sospensione della seduta per consentire un approfondimento della questione, altrimenti propongo di accantonare l'articolo in esame e di procedere nella discussione del provvedimento.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, associandomi alla richiesta del collega D'Alia, intervengo per chiedere la sospensione della seduta in modo da dare anche agli altri colleghi la possibilità di capire quale testo stanno votando, considerato che è opportuno che il presidente Violante fornisca la riformulazione a chi ne faccia richiesta, ma è giusto che ciascuno sappia cosa si voterà.
PRESIDENTE. Presidente Violante, ritengo opportuno, a questo punto, sospendere brevemente la seduta, per circa cinque minuti, in modo da consentire un chiarimento all'interno del Comitato dei nove.
Sospendo la seduta, che riprenderà alle 11,50.
La seduta, sospesa alle 11,45, è ripresa alle 11,55.
PRESIDENTE. Chiedo al relatore, ovvero al presidente della I Commissione, di illustrare gli esiti della breve riunione del Comitato dei nove.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, propongo una riformulazione dell'emendamento Attili 12.73, nel senso di sostituire le parole: «L'iscrizione è ammessa ad un solo elenco ed abilita all'effettuazione degli accertamenti sopra indicati esclusivamente nella provincia in cui è istituito l'elenco» con le seguenti: «L'iscrizione abilita all'effettuazione degli accertamenti sopra indicati esclusivamente nelle province nei cui elenchi è stata effettuata l'iscrizione stessa».
PRESIDENTE. Chiedo all'onorevole Attili se acceda alla proposta di riformulazione formulata dal presidente della I Commissione.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, accedo alla proposta di riformulazione del mio emendamento 12.73.Pag. 11
Annuncio, inoltre, il ritiro di tutti gli emendamenti da me presentati e dell'emendamento Meta 12.72, di cui sono cofirmatario.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla Commissione.
SERGIO PIZZOLANTE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SERGIO PIZZOLANTE. Intervengo per annunciare che siamo favorevoli alla riformulazione dell'emendamento 12.73 formulato dal presidente della Commissione. Dunque, annuncio, il ritiro degli emendamenti riferiti all'articolo 12 da me presentati.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, volevo precisare all'Assemblea che ci accingiamo a votare il subemendamento 0.12.73.100 della Commissione, secondo il quale i sanitari dovrebbero pagare a loro carico il corso di formazione.
Il dibattito che abbiamo fatto è interessantissimo ma attiene ad un emendamento successivo, non a questa votazione che ci accingiamo ad espletare.
PRESIDENTE. La ringrazio per la precisazione, stavo per dirlo.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.12.73.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 397
Votanti 395
Astenuti 2
Maggioranza 198
Hanno votato sì 229
Hanno votato no 166).
Prendo atto che il deputato Latteri ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.12.73.101 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 415
Votanti 256
Astenuti 159
Maggioranza 129
Hanno votato sì 227
Hanno votato no 29).
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.12.73.102 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 377
Votanti 219
Astenuti 158
Maggioranza 110
Hanno votato sì 213
Hanno votato no 6).
Prendo atto che i deputati Incostante e Pisacane hanno segnalato che non sono riusciti a votare e che la deputata Incostante avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione del subemendamento 0.12.73.103 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, le stesse considerazioni che ho avuto modo di svolgere riguardo al subemendamento 0.12.73.100 della Commissione, in cui abbiamo stabilito che i sanitari devono pagare il corso di studi di tasca propria, dato che non è prevista la copertura finanziaria, si riproducono in forma ancora più ampia rispetto al subemendamento 0.12.73.103 della Commissione.
Precisamente, la Commissione ci propone di adottare la solita formula di stile: «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica». Possiamo anche stabilire che una camicia si deve fare con un palmo e mezzo di stoffa, ma così non potrà essere.
Quando applicheremo questo complesso provvedimento, che attiene ad una quantità di passaggi suscettibili di applicazione pratica, se è stabilito che non ci devono essere nuovi e maggiori oneri per la finanza pubblica, diverse parti del provvedimento saranno condannate a non funzionare oppure salta la norma stessa.
Ho serie perplessità sull'adozione di questa formula, che non data da oggi - intendiamo bene: ormai l'esperienza parlamentare ce l'ha indicata come una valvola di sfogo, o presunta tale, adottata in molte circostanze - ma non per questo è una buona pratica.
Quindi, per quello che ci riguarda, questa formula non può essere approvata, non perché siamo contrari al rigore economico-finanziario, anzi, siamo favorevoli a tale rigore, purché sia chiaro ed effettivo. Invece, in questo caso si tratta di una vera formula di stile destinata sicuramente a saltare oppure a rendere inapplicate parti sostanziali del provvedimento.
Quindi, voteremo contro il subemendamento 0.12.73.103 della Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, mi rendo conto della circostanza che il subemendamento all'emendamento del collega Attili nasce dalle indicazioni della Commissione bilancio; vorrei capire, però, come sia possibile introdurre una serie di sostanziali modifiche al codice della strada in una materia così delicata e, in particolar modo, come sia possibile prevedere l'integrazione delle commissioni mediche locali di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495, con psicologi abilitati all'esercizio della professione, iscritti all'albo professionale, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, senza che tutto ciò possa comportare nuovi e maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Chi pagherà gli psicologi che andranno giustamente ad integrare le commissioni mediche locali? Lavoreranno gratis? Si tratterà di strutture interne alle amministrazioni sanitarie o saranno soggetti esterni?
Credo che stiamo facendo un lavoro sbagliato e con la fretta di dover operare tali modifiche senza le necessarie coperture finanziarie, all'interno di un provvedimento che non ha nulla a che vedere con la patente di guida.
Credo, quindi, che sarebbe veramente opportuno procedere allo stralcio di tali norme. In ogni caso, il gruppo dell'UDC voterà contro questo subemendamento, perché ci sembra illogico prevedere un ampliamento della commissione medica locale con alcune professionalità, senza apprestare alcuna copertura a finanziamento di tali professionalità.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamentoPag. 130.12.73.103 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 437
Astenuti 6
Maggioranza 219
Hanno votato sì 238
Hanno votato no 199).
Passiamo alla votazione dell'emendamento Attili 12.73, nel testo riformulato e come risultante dall'approvazione dei subemendamenti della Commissione.
Prendo atto che l'onorevole Boato non intende più intervenire.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Attili 12.73, nel testo riformulato e subemendato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 438
Votanti 250
Astenuti 188
Maggioranza 126
Hanno votato sì 244
Hanno votato no 6).
Ricordo che gli emendamenti Pizzolante 12.76, Meta 12.72, Attili 12.71 e 12.70, Pizzolante 12.74 e 12.75 sono stati ritirati.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 12.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 12, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 439
Votanti 354
Astenuti 85
Maggioranza 178
Hanno votato sì 241
Hanno votato no 113).
(Ripresa esame dell'articolo 17 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Riprendiamo l'esame dell'articolo 17 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 4), precedentemente accantonati.
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione formula un invito al ritiro sull'emendamento Attili 17.75, in quanto lo si ritiene superato dall'emendamento 17.100 della Commissione, di cui si raccomanda l'approvazione.
La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Costantini 17.71, mentre formula un invito al ritiro dell'emendamento Giudice 17.74, altrimenti il parere è contrario. La Commissione, infine, ritira il proprio emendamento 17.101 e formula un invito al ritiro sull'emendamento Costantini 17.72.
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
GIANPIERO D'ALIA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. A che titolo?
GIANPIERO D'ALIA. Vorrei intervenire sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 17.
PRESIDENTE. Onorevole D'Alia, la fase relativa agli interventi sul complesso degli emendamenti è da considerarsi esaurita. Il relatore ha nuovamente espresso i pareri.
Chiedo al presentatore se acceda all'invito al ritiro dell'emendamento Attili 17.75 formulato dal relatore.
ANTONIO ATTILI. Signor Presidente, ringrazio la Commissione e accedo all'invito al ritiro, perché la formulazione della Commissione risolve il 90 per cento dei problemi che avevo sollevato.
Per il restante 10 per cento faremo qualcosa in un altro provvedimento.
ANTONIO LEONE. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ANTONIO LEONE. Signor Presidente, intervengo solo per capire come proseguire i nostri lavori oggi. Ormai sono le 12. Mancano ancora alcune votazioni sugli emendamenti, le dichiarazioni di voto e il voto finale. Alle 13,15 dovremo sospendere la seduta, perché è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di un giudice costituzionale, che ha preso ieri, tra l'altro, tre ore e mezza, quasi quattro ore. La seduta della Camera, quindi, riprenderebbe nel pomeriggio. C'è l'aspettativa, naturalmente, da parte di chi ormai è attento ai lavori, dopo le votazioni per il giudice costituzionale di non riprendere i nostri lavori.
È il caso di comprendere, anche da parte dei colleghi di maggioranza, se, una volta terminati gli emendamenti, possiamo rimandare le dichiarazioni di voto e il voto finale alla prossima settimana, anche perché - non lo dico in maniera polemica - è sotto gli occhi di tutti che sin da stamani, dal primo voto sino all'ultimo, la maggioranza non ha il numero legale, per cui non è nostra intenzione adottare forme ostruzionistiche.
Non c'è il numero legale, nonostante qualche sforzo da parte dei colleghi. Nonostante quegli sforzi, il numero legale manca ancora.
Vorrei comprendere dalla Presidenza, ma anche dalla maggioranza, se è possibile accedere a una organizzazione dei nostri lavori così come ho testé proposto.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ERMINIO ANGELO QUARTIANI. Signor Presidente, anche la settimana scorsa abbiamo avuto una discussione sulle nuove modalità di lavoro della Camera, che sono state introdotte dal 1o ottobre. Vorrei ricordare che ci siamo tutti impegnati a fare in modo che le attività proseguano il giovedì pomeriggio fino alle 17,30.
Casualmente, le scorse settimane si è avuta un'accelerazione ai lavori, per cui si è concluso il lavoro nella mattinata.
A me sembra che, viste l'attività che sta svolgendo il Comitato dei nove della Commissione di merito e anche la collaborazione con la quale maggioranza e opposizione hanno sino a questo momento determinato i lavori, in modo tale che è del tutto evidente che si possa proseguire sino alle 13,15 (presumibilmente anche concludendo gli emendamenti), se c'è una buona, reciproca e comune volontà di lavorare per portare a compimento questo provvedimento, nel pomeriggio, nel giro di due ore, è possibile procedere alle dichiarazioni di voto e al voto finale.
A me sembra che questa sia una modalità più appropriata di lavorare e anche più razionale.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Signor Presidente, mi permetto di suggerire questa procedura: andiamo avanti e nel frattempo lei, signor Presidente, valuterà lo stato delle cose. Quando arriveremo alle 13,15 valuteremo cosa fare. Intanto andiamo avanti, altrimenti apriamo una discussione francamente defatigante, senza utilizzare razionalmente il tempo che abbiamo a disposizione.
LUCA VOLONTÈ. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LUCA VOLONTÈ. Signor Presidente, la proposta del presidente Violante mi sembra ragionevole. Andiamo avanti fino alle 13,30 - non è questo il problema - e poi valutiamo il da farsi, perché io, francamente, ritengo che l'ipotesi del collega Leone non vada a nocumento di niente, né dei nostri lavori di oggi, né di quelli della prossima settimana. Lo dico con sincerità, per evitare di trovarci a contare le schede.
SIMONE BALDELLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, chiedo il controllo delle schede.
PRESIDENTE. Onorevole Baldelli, prima di procedere al controllo delle tessere di votazione, debbo informarla che abbiamo provveduto a confrontarci anche con il Presidente Bertinotti, il quale riteneva opportuno - poiché i lavori del Parlamento in seduta comune, che consistono in una votazione e richiederanno comunque tempi abbastanza lunghi, sembrano aver preso il posto dei lavori pomeridiani della nostra Assemblea - rimandare a martedì le dichiarazione di voto finale e il voto finale, purché in mattinata terminiamo la votazione degli emendamenti e degli ordini del giorno (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia e Lega Nord Padania). Accoglieremmo così la proposta che veniva anche dal presidente Violante e dal presidente Volontè di rimandare questa discussione al momento in cui ci avvieremo a sospendere la seduta, intorno alle 13,15.
Passiamo alla votazione dell'emendamento 17.100 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, prendo atto del parere favorevole del Governo, ma bisogna che i colleghi abbiano la pazienza di leggere il testo quale risulterebbe dalla proposta della Commissione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI (ore 12,10)
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Ricordo ai colleghi che la lettera b) del comma 3 riguarda la definizione delle sanzioni amministrative e pecuniarie da comminare agli operatori aerei e ai manutentori aeronautici a seguito di violazioni, nonché degli esercenti per violazione delle disposizioni vigenti in materia di assegnazione delle bande orarie.
Ieri si discusse, a proposito di alcuni emendamenti, se bisognava estendere anche al personale di volo questa previsione normativa. Si tratta, con tutta evidenza, di due situazioni alquanto diverse, perché un conto è sanzionare gli assuntori, le ditte e i soggetti, spesso societari, che espletano il servizio, un altro conto è sanzionare il personale di volo, cioè il dipendente di quei soggetti assuntori.
Mi sembra di poter indovinare che per una specie di «appiccico» o di sutura politica delle rispettive esigenze, verrebbe fuori...
LUCIANO VIOLANTE, Presidente della I Commissione. Abbiamo già votato.
Pag. 16
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Perché già votato? L'emendamento 17.100 della Commissione è quello che stiamo trattando adesso e sto intervenendo su di esso.
Dopo le parole: «degli operatori aerei», si aggiungerebbero le seguenti: «anche in relazione alle responsabilità delle personale di volo». Scusate, ma non occorre essere grandi civilisti per capire che stiamo introducendo una norma - ammesso che lo facciamo - che creerà una confusione e un'incertezza del diritto non indifferente.
Anche coloro che dovranno applicare queste sanzioni, a chi le applicano e in relazione a che cosa? Stiamo sanzionando gli operatori aerei e le ditte che assumono questo tipo di lavoro come tali, oppure ci stiamo anche occupando del singolo, delle persone, dei dipendenti, del personale di volo? Aggiungere le parole: «anche in relazione» servirà anche ad operare una piccola sutura politica delle divergenze che ho ascoltato ieri, ma non risolve il problema sostanziale: o si prevede anche la sanzionabilità dei comportamenti del personale di volo, oppure la si esclude e ci si riferisce alle ditte e alle imprese. Non capisco che cosa significhi «anche in relazione», se non che l'impresa sia oggettivamente responsabile dei comportamenti errati o illeciti o inadempienti del personale che fa parte del suo organico. Alla formulazione in esame sarei quindi contrario se essa mantenesse questo tenore, così come viene proposto dalla Commissione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Tassone. Ne ha facoltà.
MARIO TASSONE. Signor Presidente, mi vorrei rivolgere al presidente della Commissione e alla Commissione intera, ma in generale a tutti i colleghi: stiamo legiferando su una materia, quella del trasporto aereo e delle sanzioni ai servizi aeroportuali, perdendo un po' di vista una problematica complessa relativa al trasporto aereo.
La riforma che si intende apportare al codice della navigazione (anche per quanto riguarda le sanzioni a carico dei gestori di servizi aeroportuali) con l'emendamento al nostro esame, e più in generale con l'articolo 17, non tiene infatti presente che tale codice è stato riformato da questo Parlamento solo due anni fa e che, per molti versi, le sue disposizioni non sono state ancora neppure applicate. Manca, dunque, una visione d'insieme: il Governo avrebbe dovuto fornire una spiegazione della ragione per cui taluni provvedimenti non sono stati portati avanti.
La modifica si inserisce pertanto nel contesto normativo in modo anomalo, configurando quella che mi pare davvero una brutta tecnica legislativa, e mi spiace che la I Commissione non lo abbia rilevato.
Peraltro, oltre al fatto che mancano i responsabili del Ministero dei trasporti e che manca una visione di insieme del problema, va rilevato anche che - a mio giudizio - su questo tema la I Commissione avrebbe dovuto lavorare assieme alla Commissione trasporti. Questo non è un modo normale e razionale di legiferare: è un modo complicato.
Preannuncio, dunque, il voto contrario su questo emendamento, mancando, forse anche per una mia distrazione, un emendamento soppressivo dell'intero articolo. Mi appello, dunque, in modo reale, forte e pregnante alla I Commissione, ripetendo quel che ho già detto all'inizio, e cioè che non siamo a conoscenza di quali parti del codice della navigazione sono state fino ad oggi applicate. Di conseguenza - considerato peraltro il dato fondamentale, signor Presidente, che questa Assemblea ha approvato la riforma del codice della navigazione dopo un'attesa di 66 anni - credo che sarebbe stato dignitoso da parte del Governo chiarire questo aspetto: è vero che il Governo è attento e segue questo dibattito, ma l'articolo al nostro esame avrebbe richiesto la presenza del Ministro dei trasporti per chiarire determinati passaggi e fornire taluni elementi fondamentali.Pag. 17
Non è, dunque, giusto procedere in questa maniera, signor Presidente: si procede per alzata di mano con voti che non servono francamente a nulla, ma cercano di complicare una materia che è pure disciplinata da un testo in vigore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, noi non contestiamo il fatto che si disciplini con decreto legislativo la materia della regolamentazione dei servizi aeroportuali: è logico che si conceda una delega al Governo.
Il problema è relativo, invece, ai contenuti della delega. Quello al nostro esame è, infatti, un provvedimento omnibus, che contiene disposizioni riguardanti i settori più disparati: disposizioni che incidono potenzialmente, attraverso successivi decreti legislativi, anche in maniera assai incisiva. Quel che non è accettabile nell'articolo al nostro esame è, dunque, l'estensione della delega: dal momento, infatti, che nel testo si dice tutto e il contrario di tutto, il Parlamento di fatto non sta ponendo paletti significativi, cioè non determina come il Governo debba esercitare la delega. Il che, peraltro, a mio e a nostro avviso, configura anche una forma di violazione della norma costituzionale che prevede la necessità che la legge delega determini i principi per il decreto legislativo.
La via da seguire avrebbe, dunque, dovuto essere quella di un provvedimento ad hoc su questa materia, che desse bensì una delega al Governo, ma al contempo fissasse con la dovuta precisione i principi cardine ai quali esso avrebbe dovuto attenersi.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Ulizia. Ne ha facoltà.
LUCIANO D'ULIZIA. Signor Presidente, colleghi, a me pare del tutto ovvio - mi rivolgo anche all'onorevole Benedetti Valentini - quanto viene proposto dalla Commissione. Se ponete attenzione al testo (l'ex articolo 16 diventato ora articolo 17 del provvedimento al nostro esame), in pratica noi prevediamo che vi siano operatori aerei i quali designano il personale e risponderanno anche di quanto realizza il personale.
Questa è la traduzione ovvia. Il problema politico risiede nel fatto che, come diceva il collega Benedetti Valentini, l'impostazione politica e culturale degli emendamenti che sono stati presentati ieri dal centrodestra mirava proprio a riportare la responsabilità sui soggetti che effettuano l'inadempienza.
La maggioranza, la Commissione ed il Governo hanno accettato tale filosofia, traducendola nell'emendamento 17.100 della Commissione.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 17.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 429
Votanti 427
Astenuti 2
Maggioranza 214
Hanno votato sì 244
Hanno votato no 183).
Prendo atto che l'onorevole D'Elia ha segnalato che non è riuscito ad esprimere il proprio voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'emendamento Costantini 17.71.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, il testo dell'emendamento Costantini 17.71 riflette l'equivocoPag. 18che mi sono permesso di sottolineare intervenendo in merito all'articolo precedente.
Infatti, la proposta emendativa dei colleghi Costantini ed altri prevede il passaggio, per il minimo ed il massimo della sanzione irrogabile, rispettivamente da 2.500 euro e 500.000 euro a 25.000 euro e un milione di euro, elevando così molto notevolmente, enormemente, le cifre in questione.
È di tutta evidenza che tali sanzioni si riferiscono non al comportamento di un singolo operatore o di un singolo dipendente (tecnicamente addetto ad una specifica mansione), ma ad un'inadempienza cospicua e rilevante di un operatore, di un assuntore del servizio.
Mi sembrerebbe francamente grottesco che il minimo di 25.000 euro ed il massimo di un milione di euro si riferiscano al comportamento di una persona o di un dipendente.
Quindi, l'equivoco, come vedete, a non risolverlo prima ce lo si ritrova tra le mani successivamente.
Sinceramente, se non interviene un chiarimento, non saprei come votare sull'emendamento in esame, perché siamo favorevoli ad un rigore maggiore anche di quello contenuto nel testo base, purché sia chiaro nei confronti e riguardo ai comportamenti di chi la sanzione debba essere indirizzata.
Mi auguro che vi sia un chiarimento, altrimenti come minimo ci asterremo, perché non intendiamo portare la corresponsabilità di un equivoco.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, vorrei far notare che l'emendamento Costantini 17.71 è stato sottoscritto da esponenti della maggioranza. Dopo che la maggioranza - ed il Parlamento - hanno avallato il piano industriale di Alitalia (fallimentare nella sua struttura e politicamente devastante perché in sostanza andava a penalizzare l'aeroporto che più funzionava tra i due hub presenti sul territorio del Paese), presentare un emendamento di questo tipo che chiede rigore agli operatori e, quindi, alle compagnie aeree fa veramente ridere. Ci vuole un bel coraggio!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Costantini 17.71, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 253
Astenuti 192
Maggioranza 127
Hanno votato sì 250
Hanno votato no 3).
Prendo atto che il presentatore dell'emendamento Giudice 17.74 accede all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Prendo atto, altresì, che i presentatori dell'emendamento Costantini 17.72 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 17, nel testo emendato.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 281
Astenuti 163
Maggioranza 141
Hanno votato sì 246
Hanno votato no 35).
(Esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 18 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli articoli aggiuntivi riferiti all'articolo 18 e delle proposte emendative ad esso presentate (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 - sezione 5).
Invito il relatore ad esprimere il parere della Commissione.
ORIANO GIOVANELLI, Relatore. Signor Presidente, la Commissione esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Costantini 18.023, a condizione che sia apportata una correzione formale al secondo capoverso 4-bis dell'articolo aggiuntivo, sostituendo le parole «i soggetti di cui al comma 4, lettera a)» con le parole: «i soggetti di cui al comma 5, lettera c)».
La Commissione esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Costantini 18.031, anche alla luce del parere contrario della V Commissione bilancio, anche se il tema merita un approfondimento.
Il parere è, altresì, contrario sugli articoli aggiuntivi Boscetto 18.03, Giudice 18.072, nonché sugli articoli aggiuntivi Boscetto 18.010, 18.08, 18.012, 18.013 e 18.011.
La Commissione formula un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Borghesi 18.033.
La Commissione raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.18.070.100, che recepisce una condizione della V Commissione bilancio. Ci sembra pleonastico, anche in considerazione dell'articolo 19, ma ottemperiamo a quanto richiesto dalla V Commissione bilancio.
La Commissione esprime, altresì, parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Turci 18.070, a condizione che, al comma 2, capoverso articolo 18-bis, la poco elegante parola «perennemente» sia sostituita dalla parola «permanentemente».
PRESIDENTE. Il Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.
PRESIDENTE. Prendo atto che i presentatori accettano la modifica dell'articolo aggiuntivo Costantini 18.023.
Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Costantini 18.023, nel testo modificato accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 440
Astenuti 3
Maggioranza 221
Hanno votato sì 437
Hanno votato no 3).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo 18.031.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, intervengo per apporre la mia firma all'articolo aggiuntivo dei colleghi del gruppo Italia dei Valori e per rappresentare la bontà della proposta in esame, che consente - sostanzialmente obbligandolo - alle amministrazioni che intendano esternalizzare dei servizi a valutare l'utilizzo delle professionalità interne ai fini del trasferimento medesimo. Tutto ciò al fine di evitare la duplicazione dei costi di assunzione di personale, che oramai purtroppo è diventata la regola in tutte le amministrazioni, soprattutto in quelle locali.
Pertanto, l'articolo aggiuntivo al nostro esame introduce un sistema, al di là del parere della V Commissione bilancio, per fare in modo che si ricavino una serie di economie nelle esternalizzazioni, anzichéPag. 20raddoppiare i costi, che sono a carico dei contribuenti ogni qual volta un comune, una provincia o un'amministrazione pubblica intende costituire una società partecipata.
Queste sono le ragioni per le quali, non solo sottoscriviamo l'articolo aggiuntivo Costantini 18.031, ma ne chiediamo l'accoglimento malgrado il parere contrario della Commissione bilancio.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Costantini 18.031, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 453
Votanti 450
Astenuti 3
Maggioranza 226
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 233).
Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Passiamo all'articolo aggiuntivo Boscetto 18.03.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo riguarda il rapporto, in qualche modo curioso, che lega le normative che si riferiscono alla pubblica amministrazione con i contratti collettivi, i quali hanno facoltà - purtroppo, aggiungo, spesso in materie anche delicate - di derogare alle citate normative. Noi riteniamo che la legge debba essere una fonte superiore rispetto al contratto collettivo, specie per materie, come quelle previste da questo articolo aggiuntivo, che riguardano l'organizzazione, l'accesso (anche con riferimento ai titoli di studio) e gli istituti pubblicistici di incompatibilità.
Crediamo che si debba rispettare la legge, nel senso che se, in qualità di legislatori, approviamo un provvedimento che stabilisce che, per accedere a certe cariche, magari dirigenziali, serva un titolo di studio, poi non si può permettere ai contratti collettivi di derogare a tale normativa con la conseguenza di avere poi, come spesso succede, dei dirigenti con la terza media grazie a curiosi meccanismi di perequazione, oppure di far saltare i meccanismi di incompatibilità perché all'interno del contratto collettivo, che viene alla luce in un momento molto successivo a quello della decisione legislativa, si deroga a tali norme.
Sostengo ciò per il rispetto delle norme, per la serietà delle istituzioni e anche ai fini dell'efficienza della macchina amministrativa, perché chiaramente i titoli studio (il cui valore, da liberale, valuto in maniera relativa) almeno forniscono la garanzia di una certa formazione del personale per determinati ruoli. Quando i ruoli funzionariali cominciano ad essere ricoperti da persone che non hanno titoli di studio, e quindi competenze adeguate, è evidente che poi l'efficienza della macchina amministrativa viene meno.
Faccio appello anche alla sensibilità dei sottosegretari a valutare diversamente rispetto al relatore questo articolo aggiuntivo che va nella direzione di una serietà che la pubblica amministrazione e il legislatore devono avere prima nei confronti di se stessi e poi pretendere dagli altri.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, l'articolo aggiuntivo a prima firma Boscetto pone una questione molto seria che è collegata al voto di ieri sulla famosa commissione istituita presso il CNEL, la commissione «aria fritta» che si dovrebbe occupare di verificare l'efficienza della pubblica amministrazione. Si pone il tema della decontrattualizzazione di alcuni istitutiPag. 21del pubblico impiego, perché questa è la condizione per recuperare un minimo di efficienza nell'amministrazione pubblica.
È evidente che la normativa che disciplina l'accesso al pubblico impiego, il regime delle incompatibilità, l'organizzazione degli apparati pubblici costituisce immediata attuazione dell'articolo 97 della Costituzione. Quando questa disciplina viene affidata, insieme ai cardini del trattamento giuridico - non di quello economico, come era un tempo - al contratto pubblico si vulnera il principio di attuazione dell'articolo 97 della Costituzione e non si rende un buon servizio ai cittadini.
Pertanto il tema che viene posto è serio. Non può esservi, infatti, alcuna valutazione, né alcun criterio oggettivo di misurazione dell'efficienza della pubblica amministrazione, quando tali criteri sono soggetti all'autonomia contrattuale collettiva e comunque sono ancorati a parametri incerti, come è avvenuto fino ad oggi.
Queste sono le ragioni per le quali credo si debba accogliere la proposta del collega Boscetto, se si vuole ridare un minimo di dignità a questo provvedimento che è partito come un provvedimento coraggioso, annunciato in pompa magna dal Governo e dal ministro Nicolais. Si è parlato di «pugno duro», mentre ci ritroviamo con un guanto di velluto senza alcuno pugno duro dentro.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Onorevole Presidente, di fronte all'articolo aggiuntivo Boscetto 18.03 che pone il formidabile problema del rapporto tra la contrattualistica e le norme di legge (sempre delicato ma tanto più in questa materia), o il Governo, il relatore o la maggioranza dimostrano in maniera convincente che il suo contenuto è superfluo, nel senso che è pacifico, indiscusso ed indiscutibile che la norma di legge prevalga su ogni possibile norma di contratto contrastante e che quest'ultima non sia nella condizione di violare o derogare in alcun modo la norma di legge; oppure l'articolo aggiuntivo in esame è sicuramente da sostenere.
Ciò naturalmente rimanda al generale problema della contrattualistica, ma non possiamo ignorare - e voi me lo insegnate - che nei contratti collettivi la parte economica, a differenza di quanto è avvenuto in anni remoti in cui era prevalente, ormai finisce per essere a volte la parte minoritaria, perché spesso è la parte normativa che prevale con una serie di discipline, remore, riserve ed «impacci» relativi alla capacità organizzativa, o autorganizzativa, della pubblica amministrazione che rende talvolta impossibile l'attuazione di qualsiasi seria riforma.
Il problema posto dall'articolo aggiuntivo Boscetto 18.03 è dunque di straordinaria attualità. Fermo restando tutto il rispetto della funzione e della vocazione tradizionale delle organizzazioni sindacali e del diritto (ci mancherebbe altro!) dei pubblici dipendenti a godere di una tutela di questo genere dei propri legittimi e soggettivi interessi, occorre comunque che sia stabilito uno sbarramento, e che una norma di principio affermi che quando il legislatore, nella sua responsabilità complessiva, assegna certi limiti e stabilisce determinati principi e norme quadro, questi sono invalicabili. Semmai, la legge ha la sovrana possibilità di rimettersi alla fonte contrattuale o di lasciare una parte delle proprie previsioni in bianco per essere successivamente integrata dalla contrattualistica, senza pregiudizio del sistema e del suo funzionamento.
Poiché ciò non viene previsto e, comunque, non veniamo minimamente tranquillizzati sotto il profilo che ho illustrato - si tratta anche di un argomento di straordinaria e formidabile attualità - sosteniamo con convinzione l'articolo aggiuntivo Boscetto 18.03.
PRESIDENTE. Avverto che il gruppo dell'UDC ha esaurito anche i tempi aggiuntivi concessi nella seduta di ieri dalla Presidenza.
Passiamo ai voti.Pag. 22
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Boscetto 18.03, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 208
Hanno votato no 247).
Prendo atto che il deputato Ponzo ha segnalato che non è riuscito a votare.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Giudice 18.072, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 450
Votanti 449
Astenuti 1
Maggioranza 225
Hanno votato sì 203
Hanno votato no 246).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.010.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, mi dispiace, forse il collega Giudice aveva chiesto la parola per illustrare il suo articolo aggiuntivo 18.072, ma approfitto dell'esame dell'articolo aggiuntivo sul quale stiamo ora discutendo per intervenire.
L'articolo aggiuntivo Boscetto 18.010 del gruppo di Forza Italia riguarda la costituzione di nuove strutture da parte delle amministrazioni, quali consorzi, associazioni di enti, anche territoriali, ed organizzazioni comunque denominate, alle quali si affidano servizi esterni e prevede il trasferimento di risorse e di personale, oltre che di strumenti effettivi necessari a tale scopo. Crediamo, infatti, che quando le amministrazioni costituiscono nuovi enti debbano trasferire agli stessi anche il personale; si tratta di una questione di risparmio, che evita l'assunzione di nuovo personale - tra l'altro all'esterno delle normative che regolano la pubblica amministrazione - e che, quindi, consente un risparmio dei costi e un utilizzo delle professionalità interne alle amministrazioni stesse.
Al comma 3, articolo 6-bis, come previsto dall'articolo aggiuntivo Boscetto 18.010, infatti, si prevede esplicitamente che alle amministrazioni coinvolte ed ai soggetti di nuova costituzione, di cui al comma 1, non è consentita alcuna assunzione, a qualunque titolo, fino all'avvenuto trasferimento del personale.
Credo, quindi, che si tratti di una norma che rientra non solo nell'ambito del buonsenso, ma anche nell'economia gestionale della pubblica amministrazione.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, colleghi, come giustamente afferma l'onorevole Baldelli, si tratterebbe di una norma di buon senso. In un ordinamento ben funzionante, in un costume politico corretto ed in un regime di buone pratiche politiche ed amministrative, una norma del genere equivarrebbe a dire che, quando piove forte, bisogna aprire l'ombrello. Purtroppo, non è così.
È triste dirlo, ma è necessario prevedere una norma volta a stabilire (anche in via generale, in materia di organizzazione e razionalizzazione delle dotazioni umane,Pag. 23delle risorse e del personale delle pubbliche amministrazioni) che, quando si realizzano nuove strutture, o, comunque, vengono trasformate, creandone di nuove, a livello territoriale, funzionale e per competenza, non ci devono essere né nuove assunzioni, né un appesantimento delle dotazioni organiche, in quanto si deve disporre di quelle già in carico alla pubblica amministrazione.
Quindi, siamo senz'altro favorevoli all'articolo aggiuntivo Boscetto 18.010, considerando che è una delle proposte emendative che si muovono su tale linea. Penso, inoltre, che anche le altre proposte emendative dovranno essere ugualmente approvate. Dunque, esprimerò senz'altro un voto favorevole su questo articolo aggiuntivo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, l'onorevole D'Alia, per concessione della Presidenza e per un minuto. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, impiegherò solo venti secondi per ricordare ai colleghi del gruppo dell'Italia dei Valori che dovrebbero votare a favore dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.010, in quanto simile a quello proposto dal collega Costantini, ma più razionale, perché non riguarda le società partecipate.
Dunque, credo opportuno che tale proposta emendativa debba essere sostenuta anche dai colleghi del gruppo dell'Italia dei Valori per ragioni di coerenza.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Boscetto 18.010, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 450
Astenuti 6
Maggioranza 226
Hanno votato sì 211
Hanno votato no 239).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.08, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, su questa proposta emendativa, in particolare, mi rivolgo ai colleghi dei gruppi di Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Sinistra democratica.
LUCIANO VIOLANTE. E a noi no?
SIMONE BALDELLI. Anche al presidente Violante, non vorrei che ne avesse a male, considerando la stima e il ruolo che ricopre in tale sede.
Le amministrazioni pubbliche, al fine di ridurre il ricorso di consulenze, collaborazioni e contratti di lavoro temporaneo, assicurando al contempo lo svolgimento delle funzioni pubbliche di competenza, pongono su richiesta temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di altre amministrazioni, anche di diverso comparto, per l'esecuzione di una determinata attività lavorativa, previo consenso del lavoratore.
Credo sia una battaglia piuttosto condivisa a sinistra e, in particolare, nel sindacato. Si tratta di una norma esplicita di previsione del consenso del lavoratore stesso che evita il ricorso a collaborazioni esterne temporanee e, a mio avviso, è di buon senso (non potrei definirla altrimenti). Dispiace, dunque, il parere contrario del relatore, perché, evidentemente, immagino che sia un parere contrario pregiudiziale. Non si capisce, infatti, perché, quando presentiamo norme di rigore e di stampo un po' più liberale, il parere è contrario - evidentemente, la sinistra e il sindacato impongonoPag. 24una propria visione - mentre, quando mettiamo sul tavolo norme di diversa natura (che, invece, potrebbero esser condivise dalla sinistra e dal sindacato), è sempre esattamente contrario.
Vogliamo capire, quindi, dal relatore, dalla maggioranza e dal Governo se in tutto il provvedimento in esame vi sia una norma, relativa al personale e all'efficienza delle pubbliche amministrazioni - non alle adozioni internazionali, agli aeroporti e a quant'altro - che, forse, il centrodestra ha scritto in modo che meriti di essere accolta all'interno del provvedimento.
Vorrei che sulla proposta emendativa in esame i colleghi Rocchi, Pagliarini e altri ci fornissero un parere autorevole, considerato che si tratta di una loro battaglia, ma può essere anche la nostra battaglia che può essere approvata in questa sede. Vorrei che qualcuno ci rispondesse: mi piacerebbe, se possibile, comprendere la motivazione del parere contrario del Governo fornito dal Sottosegretario Scanu.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Cota. Ne ha facoltà.
ROBERTO COTA. Signor Presidente, intervengo brevemente per affermare che l'articolo aggiuntivo Boscetto 18.08 mi sembra intelligente: esso può permettere di raggiungere l'obiettivo di contenere i costi e di migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione, perché consente collaborazioni tra diverse amministrazioni. Se approvato, esso può introdurre un principio positivo dal punto di vista culturale, affinché non vi siano più uffici pieni di persone che stanno a guardare il muro o a girarsi i pollici, mentre possono essere impiegate laddove ve ne sia bisogno.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Boscetto 18.08, non accettato dalla Commissione né dal Governo e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 457
Votanti 453
Astenuti 4
Maggioranza 227
Hanno votato sì 218
Hanno votato no 235).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.012.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, fa piacere ed è gratificante partecipare ad un dibattito in cui, dopo la sollecitazione ad ottenere una risposta da parte di alcuni colleghi, del Governo e del relatore, ci si abbandona ad un rumoroso silenzio. È evidente che vi sono difficoltà al riguardo, perché, altrimenti, basterebbe intervenire brevemente per motivare il parere contrario. Non mi si dica che basta il parere negativo della V Commissione, perché si è trovato il modo di concludere altre vicende in maniera diversa, nonostante il parere negativo della V Commissione. Non si venga a dire che il motivo è il parere negativo della V Commissione: per cortesia, non ci si nasconda dietro ad esso, per una questione politica di serietà. Relatore, abbia pazienza!
L'articolo aggiuntivo Boscetto 18.012, per continuare a discutere di questioni sulle quali non volete discutere - delle quali, comunque, chiederemo conto quando il provvedimento entrerà in vigore (se mai entrerà in vigore) - riguarda le agenzie di somministrazione: altro tema sul quale ritengo che i colleghi - specialmente della sinistra, ma anche tutti gli altri - potrebbero avere una sensibilitàPag. 25maggiore. Si sente tanto parlare, infatti, di precariato e di agenzie interinali, ma curiosamente non se ne discute mai!
Con l'articolo aggiuntivo Boscetto 18.012 si chiede che le pubbliche amministrazioni che utilizzano agenzie di lavoro interinale diano la priorità nella scelta a quelle che hanno già formato i propri dipendenti (non credo che sulla proposta emendativa in esame vi sia il parere negativo della Commissione bilancio); mi sembra una norma di buon senso, perché spesso le agenzie di lavoro interinale forniscono lavoratori che non sono formati. Pertanto, se si dà priorità alle agenzie interinali che hanno già formato il personale, molto probabilmente la macchina funzionerà meglio. Mi sembra, pertanto, una proposta emendativa di buonsenso, ma anche in questo caso ci aspettiamo che non vi sia, dopo l'espressione del parere contrario, un silenzio angosciante del Governo e del relatore.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto a titolo personale l'onorevole D'Alia. Ne ha facoltà.
GIANPIERO D'ALIA. Signor Presidente, vorrei sottolineare ai colleghi della maggioranza un aspetto fondamentale. Voi polemizzate tanto sul lavoro interinale: stiamo parlando del lavoro interinale, prestato e somministrato in favore di pubbliche amministrazioni, che dovrebbe essere circoscritto e costituire l'eccezione rispetto ai contratti a tempo indeterminato e a quelli a termine.
Il punto è proprio questo: per evitare l'abuso del lavoro interinale nella pubblica amministrazione, di cui vi sono anche recenti e non proprio opportune testimonianze, si chiede di fare in modo che i soggetti che possono lavorare per conto della pubblica amministrazione siano formati e che, ai fini dell'individuazione delle agenzie che possono somministrare il lavoro interinale alla pubblica amministrazione, non si scelgano quelle inventate per l'occasione, ma agenzie con progetti formativi specifici. Credo che sarebbe opportuno che si prestasse attenzione all'articolo aggiuntivo in esame.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Boscetto 18.012, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 456
Votanti 455
Astenuti 1
Maggioranza 228
Hanno votato sì 217
Hanno votato no 238).
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.013.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, anche in questo caso, daremo un'altra occasione da perdere alla maggioranza e al Governo, che si riempiono tanto la bocca del tema della mobilità. Mi riferisco, in particolare, al Ministro Nicolais, che ci ha dilettato con diverse conferenze stampa nel corso della trattativa per il rinnovo dell'ultimo contratto del pubblico impiego, nonché con conferenze stampa che ci regala di tanto in tanto, quasi per forza di inerzia, in cui sostiene che bisogna promuovere meritocrazia e mobilità.
L'articolo aggiuntivo in esame promuove la mobilità, con un aumento da ventiquattro a trentasei mesi del relativo periodo. La mobilità prevista dagli articoli 33 e 34 del decreto legislativo n. 165 del 2001, come tutti sanno, costituisce un risparmio e una contrazione della spesa per i dipendenti considerati in eccedenza.
Ricordiamo, tra l'altro, che il Ministro Nicolais, all'inizio della legislatura, aveva dichiarato 400 mila eccedenze nella pubblica amministrazione - quindi, evidentemente, vi sono eccedenze - e che la metà dei proventi derivanti dalla mobilità dovesseroPag. 26essere destinati a un fondo di incentivazione per il trattamento accessorio del personale dirigenziale.
Da questo punto di vista, credo che sulla materia del pubblico impiego, inserita negli articoli aggiuntivi all'articolo 18, vi sia stato un parere pregiudiziale, ossia ritengo che tali proposte emendative non siano neanche state lette. Mi auguro - prima o poi concluderemo l'esame del provvedimento, anche per ragioni di accordi intercorsi e di decisioni adottate dal Presidente Bertinotti in sede di Conferenza dei presidenti di gruppo sui tempi e sui lavori dell'Assemblea di oggi - di ascoltare un intervento del Governo o del relatore sul merito di questi articoli aggiuntivi; ci dovrebbe spiegare per quale curiosa ragione su aspetti che pubblicamente non vengono dichiarati condivisibili, ma privatamente, anche all'interno del Comitato dei nove, sono ammessi come tali, non vi è un parere favorevole del Governo.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, non so... (Commenti dei deputati del gruppo Alleanza Nazionale). Anche quella dei gruppi misti o intergruppo è una mobilità, come quella del pubblico impiego. In questo, però, sono poco mobile e disponibile.
PRESIDENTE. Non raccolga le provocazioni dei suoi colleghi di gruppo. Prego, onorevole Benedetti Valentini, vada avanti; sta consumando il tempo a sua disposizione.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Le provocazioni amiche sono le peggiori. Il Partito Democratico ne sa qualcosa. Sinceramente, non so se il meccanismo ideato dall'articolo aggiuntivo Boscetto 18.013 sia ideale e recepibile in tutte le sue parti, ma ci pone di fronte ad un'esigenza che non vedo come possa essere ignorata sia dalla maggioranza, sia dall'opposizione in termini di cultura di Governo.
Non di rado vi sarete imbattuti in dipendenti di un ufficio di un'amministrazione che recriminavano l'uno verso l'altro, perché uno aveva accumulato molto lavoro straordinario, mentre l'altro doveva ancora farne una data quantità.
Ciò vi dice tutto. «Italianamente» parlando, non si tratta dello straordinario inteso come effettiva esigenza di lavoro suppletivo che, giustamente, viene retribuito anche in maniera maggiorata, ma di una sorta di aspettativa scontata ad una maggiorazione della retribuzione, spesso a buon diritto, ritenuta troppo esigua, in vista di un risultato economico complessivo.
Ripeto: non so se tecnicamente la formulazione dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.013 sia la migliore possibile, ma certamente sollecita la pubblica amministrazione ad effettuare periodicamente una ricognizione dei reali fabbisogni, per capire se necessiti di dotazioni aggiuntive, se vi sia bisogno di mantenere quelle in dotazione o se sia più economico fare ricorso al lavoro straordinario. Questo prevede la norma in esame. I cittadini pretendono che si faccia ciò.
Pertanto, o voi ci fornite un meccanismo che soddisfi tale tipo di esigenze o, altrimenti, le presunte velleitarie riforme non valgono niente.
Concludo dicendo che siamo nettamente favorevoli all'articolo aggiuntivo in esame.
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Barani. Ne ha facoltà.
LUCIO BARANI. Signor Presidente, intervengo per apporre anche la mia firma all'articolo aggiuntivo in esame, responsabile e di buonsenso.
Ricordo ai colleghi che nel 1988 il Parlamento, per la prima volta, ha varato la mobilità volontaria, regolamentata da varie disposizioni riguardanti i trasferimenti a domanda dei pubblici dipendenti, che siano stati dichiarati dalla propria amministrazione appartenenti ad un profilo professionale di esubero. I processi diPag. 27mobilità volontaria sono stati proprio avviati in via sperimentale e provvisoria e avevano comportato grande risparmio ed efficienza per la pubblica amministrazione.
L'articolo aggiuntivo in esame, ovviamente, vuole fare ciò: impedire - come hanno già sottolineato alcuni colleghi, i cui interventi condivido - che in taluni uffici vi sia un sovraffollamento di dipendenti pubblici che non fanno nulla e, magari, in altri enti locali e in altri profili vi sia assenza di personale e quindi, per non avviare le procedure di nuove assunzioni prescrive di utilizzare prima il personale che si ha a disposizione in quei profili.
Pertanto, si tratta di una disposizione di grande responsabilità: è ciò che ci chiede la gente, è ciò che ci chiedono fuori dal «palazzo». Noi stiamo qui a «masturbarci» mentalmente (Commenti). ..per non accogliere un emendamento di grande responsabilità (Commenti). Ho parlato di una cosa fisiologica, non patologica!
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Boscetto 18.013, non accettato dalla Commissione né dal Governo, e sul quale la V Commissione (Bilancio) ha espresso parere contrario.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 452
Votanti 451
Astenuti 1
Maggioranza 226
Hanno votato sì 216
Hanno votato no 235).
Prendo atto che i deputati Pedica e Borghesi hanno segnalato che avrebbero voluto esprimere voto contrario.
Mi preme precisare che la Presidente Meloni ha già anticipato un orientamento del Presidente della Camera, che è condizionato alla conclusione, questa mattina, dell'approvazione delle proposte emendative e degli ordini del giorno relativi al provvedimento in esame, e prevede comunque l'incardinamento delle votazioni sulla riforma costituzionale martedì mattina, al primo punto dell'ordine del giorno. Queste sono le condizioni: se non riusciamo a terminare l'esame degli ordini del giorno entro le 13,15, è del tutto evidente che salta questa sorta di intesa, di «lodo Bertinotti-Meloni».
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Boscetto 18.011.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Baldelli. Ne ha facoltà.
SIMONE BALDELLI. Signor Presidente, credo francamente che i tempi dovrebbero essere sufficienti, considerato che restano da esaminare al massimo quattro o cinque proposte emendative.
Continuiamo ad osservare i nostri sottosegretari che, come «sfingi», respingono ogni richiesta di chiarimento e di approfondimento sulle proposte emendative. Non so se sia il caso - e mi rivolgo ora al relatore - di invitare la prossima volta qualche responsabile del sindacato della funzione pubblica e collocarlo nei banchi del Governo, così potrebbe fornire risposte un po' più concrete (vedo che dai banchi della maggioranza fanno cenni di assenso).
Intervengo brevemente sull'articolo aggiuntivo in esame per illustrare il fatto che si prevede una riserva del 30 per cento della retribuzione accessoria, legata alla valutazione del dirigente.
Se riteniamo che si debba migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione bisogna fornire più poteri datoriali ai dirigenti. In questo senso fornire al dirigente la possibilità di incidere con la propria valutazione sul trattamento accessorio dei dipendenti può essere uno degli elementi che potrà risultare risolutivo.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivoPag. 28Boscetto 18.011, non accettato dalla Commissione né dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera respinge (Vedi votazioni).
(Presenti 440
Votanti 438
Astenuti 2
Maggioranza 220
Hanno votato sì 207
Hanno votato no 231).
Passiamo all'articolo aggiuntivo Borghesi 18.033.
Chiedo ai presentatori se accedano all'invito al ritiro formulato dal relatore.
ANTONIO BORGHESI. Signor Presidente accedo all'invito al ritiro del mio articolo aggiuntivo però il problema che poneva, e che ho segnalato anche ieri in aula al Ministro Nicolais, resta aperto. È un problema ineludibile perché ritengo che non sia immaginabile risolvere i problemi del nostro Paese se non siamo capaci di stabilire dei criteri di mobilità che prescindano da un problema di natura sindacale. Tutto ciò non perché il sindacato non debba entrare in tali vicende, ma perché il legislatore non può farsi carico di un problema che riguarda il rapporto tra le parti sociali e che, eventualmente, dovrà nascere dopo che il legislatore ha preso posizione sul punto.
Come ricordavo ieri, ci troviamo in una situazione di sovraccarico di personale a carico dello Stato poiché, con il trasferimento di competenze agli enti locali e in particolare alle regioni, non si è mai dato luogo ad un trasferimento del personale che nello Stato seguiva quel tipo di competenze.
L'articolo aggiuntivo in esame tendeva ad evidenziare questo problema e per tali motivi lo trasfonderò in un ordine del giorno che mi auguro il Governo accetti.
PRESIDENTE. Ricordo che la Commissione bilancio ha espresso parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Turci 18.070 a condizione che sia approvato il subemendamento 0.18.070.100 della Commissione.
Passiamo alla votazione del subemendamento 0.18.070.100 della Commissione.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Benedetti Valentini. Ne ha facoltà.
DOMENICO BENEDETTI VALENTINI. Signor Presidente, desideriamo che rimanga agli atti il nostro voto contrario al subemendamento 0.18.070.100 della Commissione, motivato dalle ragioni da me precedentemente espresse. La formula di stile in esso contenuta, che prevede che dall'attuazione di norme non debbano derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, è una sonora presa in giro verso i cittadini, la pubblica amministrazione e la nostra funzione legislativa!
È necessario abbandonare questo tipo di formula, altrimenti finiremo per fare come gli «avvocatucci» di provincia che concludono gli atti giudiziari con una formula di stile che non conta niente, destinata ad essere completamente disattesa. Il fatto che dal provvedimento e da questa particolare proposta emendativa non possano derivare oneri nuovi per la finanza pubblica è assolutamente irrealistico; per tali ragioni noi voteremo contro.
PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento 0.18.070.100 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 444
Votanti 439
Astenuti 5
Maggioranza 220
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 203).
Prendo atto che il deputato Testoni ha segnalato che non è riuscito a votare e chePag. 29il deputato Pedulli ha segnalato che ha erroneamente espresso voto contrario mentre avrebbe voluto esprimere voto favorevole.
Passiamo alla votazione dell'articolo aggiuntivo Turci 18.070, che è stato corretto sostituendo la parola «perennemente» con «permanentemente».
Passiamo ai voti
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Turci 18.070, nel testo subemendato, accettato dalla Commissione e dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 445
Votanti 248
Astenuti 197
Maggioranza 125
Hanno votato sì 244
Hanno votato no 4).
(Esame dell'articolo 19 - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 19
(Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 6), al quale non sono state presentate proposte emendative.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 19.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 443
Votanti 439
Astenuti 4
Maggioranza 220
Hanno votato sì 236
Hanno votato no 203).
(Esame di un emendamento al titolo - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'unico emendamento presentato al titolo (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 7).
Prendo atto che il Governo accetta l'emendamento Tit. 1 della Commissione.
Passiamo dunque ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Tit. 1 della Commissione, accettato dal Governo.
(Segue la votazione).
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione: la Camera approva (Vedi votazioni).
(Presenti 434
Votanti 398
Astenuti 36
Maggioranza 200
Hanno votato sì 247
Hanno votato no 151).
Avverto che la votazione n. 12 relativa all'emendamento 12.100 della Commissione, che prevedeva un'integrazione al comma 2 dell'articolo 12, deve ritenersi annullata in quanto a seguito dell'approvazione di un precedente emendamento (Attili 12.73) il comma 2 del citato articolo è stato integralmente sostituito e, pertanto, l'emendamento in questione risultava precluso.
(Esame degli ordini del giorno - A.C. 2161-A)
PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A - A.C. 2161 sezione 8).
Qual è il parere del Governo?
GIAN PIERO SCANU, Sottosegretario di Stato per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione. Pag. 30Signor Presidente, il Governo accetta l'ordine del giorno Rocchi n. 9/2161/1.
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Marinello n. 9/2161/2, ma è disposto ad accettarlo se il dispositivo è riformulato nel modo seguente: sostituire le parole «a dare seguito» con le seguenti: «a valutare l'opportunità di dare seguito».
Il Governo, inoltre, accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Zacchera n. 9/2161/3, ma è disposto ad accettarlo se riformulato nel modo seguente: nella premessa dopo le parole «pubbliche amministrazioni» aggiungere le seguenti: «in particolare per quanto concerne gli investimenti per l'innovazione tecnologica».
Il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Rusconi n. 9/2161/4, ma è disposto ad accettarlo se riformulato nel modo seguente: sostituire nel penultimo capoverso della premessa la parola «intraprese» con le seguenti: «poste allo studio» e sopprimere l'ultimo capoverso della premessa.
Il Governo infine accetta gli ordini del giorno Baldelli n. 9/2161/5 e Gioacchino Alfano n. 9/2161/6.
PRESIDENTE. Secondo la prassi, ove i presentatori non insistano, gli ordini del giorno accettati dal Governo non saranno posti in votazione.
Onorevole Marinello, accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/2161/2?
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Zacchera, accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/2161/3?
MARCO ZACCHERA. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. Onorevole Rusconi, accetta la riformulazione proposta dal Governo del suo ordine del giorno n. 9/2161/4?
ANTONIO RUSCONI. Sì, signor Presidente.
PRESIDENTE. È così esaurito l'esame degli ordini del giorno presentati.
Come preannunciato l'esame del disegno di legge n. 2161-A è rinviato ad altra seduta. Sospendo la seduta che riprenderà al termine della riunione del Parlamento in seduta comune con lo svolgimento delle interpellanze urgenti.
La seduta, sospesa alle 13,10, è ripresa alle 15,45.