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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Motivazioni alla base della recente sostituzione di tre vicepresidenti del Comitato nazionale di bioetica - n. 3-01369)
PRESIDENTE. La deputata Poretti ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-01369, concernente motivazioni alla base della recente sostituzione di tre vicepresidenti del Comitato nazionale di bioetica (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 6).
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, il Comitato nazionale di bioetica è in una situazione imbarazzante. Per avere maggiore funzionalità, infatti, il presidente Francesco Paolo Casavola ha richiesto e ottenuto che il Governo rimuovesse i tre vicepresidenti Cinzia Caporale, Elena Cattaneo e Luca Marini: ignoto è il motivo del loro ostacolo alla funzionalità di tale Comitato. Altrettanto ignota, inoltre, è la risposta alle contestazioni di tre membri del Comitato su alcune nomine di Casavola, in spregio alla prassi e al regolamento. Gilberto Corbellini, Demetrio Neri e Carlo Flamigni hanno contestato, ad esempio, l'incarico al presidente del Comitato «Scienza & vita», professore Bruno Dallapiccola, nella commissione per rivedere le linee guida della legge sulla fecondazione assistita. Il Governo non ha ancora notificato la rimozione, ma venerdì si terrà la plenaria del Comitato nell'assolutaPag. 18illegalità: tre vicepresidenti dimissionati a mezzo stampa e tre nuovi nominati con decreto mai notificato.
Credo che occorra una spiegazione.
PRESIDENTE. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali, Vannino Chiti, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
VANNINO CHITI, Ministro per i rapporti con il Parlamento e le riforme istituzionali. Signor Presidente, il sottosegretario D'Andrea, rispondendo ad una interrogazione in Commissione sullo stesso argomento, ha già illustrato le ragioni che hanno portato alla sostituzione dei tre vicepresidenti. In questa sede devo rilevare che non vi è dubbio che ogni collegio amministrativo rechi in sé un elemento di confronto e di dialettica interna, a volte anche particolarmente pronunciata. Ciò è tanto più vero nel caso del Comitato nazionale di bioetica che, per definizione, deve affrontare temi particolarmente delicati attraverso, dunque, un confronto tra diverse posizioni culturali. La dialettica non può che essere considerata in modo estremamente positivo. Tuttavia, la valutazione è stata che, allorché il confronto - anche aspro e vivo - di idee e di convincimenti determini una impasse dell'organo, è specifico compito dell'autorità di governo intervenire per assicurare la sua funzionalità.
In ordine alle specifiche questioni poste dall'interrogante voglio precisare quanto segue. Per quanto concerne la lettera firmata dai professori Flamigni, Neri e Corbellini, si ritiene che le nomine effettuate dal presidente del Comitato siano state fatte nel rispetto del regolamento interno. Per quanto riguarda il riferimento ad uno stesso orientamento ed una stessa parte utilizzati nei confronti di alcuni membri del Comitato, voglio sottolineare che, in relazione alla natura scientifica del Comitato, ogni membro è chiamato a farne parte per le sue specifiche e rilevanti competenze e non per propensioni ideologiche. Quindi, ogni componente ha e deve avere una sua autonoma legittimazione a rappresentare in ogni sede la pluralità degli orientamenti dello stesso. Per quanto concerne la nomina del professore Dallapiccola in qualità di esperto nella commissione incaricata di rivedere le linee guida della legge n. 40 del 2004, la scelta fu ritenuta dalla presidenza e dalla vicepresidenza come tecnicamente la più idonea, considerato che il professore Dallapiccola è anche tra i più illustri ordinari di genetica nel nostro Paese e lavora presso l'istituto Mendel di Roma.
Per quanto concerne la partecipazione dei professori Bompiani, Dallapiccola e Marini nella commissione congiunta Comitato nazionale per la bioetica-Comitato nazionale per la biosicurezza, voglio chiarire che a tale nomina si pervenne manifestandosi la disponibilità dei tre membri, senza alcuna obiezione anche da parte dei firmatari della lettera citata. Dal verbale della seduta non risulta che la professoressa Toraldo di Francia abbia dato la sua disponibilità che, in tal caso, la presidenza e la vicepresidenza avrebbero preso in prevalente considerazione anche e proprio in nome di quel pluralismo di idee e di posizioni culturali che è non solo presente, ma necessario al Comitato. Infine, la nomina del professore Marini come delegato italiano presso il forum dei comitati etici dei Paesi dell'Unione europea non può che ritenersi temporanea. La scelta è ricaduta su di un illustre studioso che all'epoca ricopriva il ruolo di vicepresidente e per tale nomina non vi erano proposte alternative all'interno della vicepresidenza. Tuttavia, come afferma l'interrogazione, non può essere che un ruolo temporaneo.
PRESIDENTE. La deputata Poretti ha facoltà di replicare per due minuti.
DONATELLA PORETTI. Signor Presidente, tengo a ricordare che il Comitato nazionale di bioetica è un organo di consulenza su materie sensibili ed importanti, dove le posizioni diverse sono la necessaria dialettica e ricchezza per i pareri che vi vengono formulati. Il presidente Casavola, prima della rimozione dei tre vicepresidenti, li salutò con lettera e testualmentePag. 19scrisse la vera motivazione alla base di tutti gli eventi, ossia la temuta dialettica interna che egli considera, quindi, non una ricchezza ma un problema e un pericolo non in sé, ma in quanto avrebbe impedito di difenderlo dai suoi accusatori.
E ancora: «Mi rendo conto che la vicinanza di due di voi», ossia Caporale e Cattaneo «con lo schieramento cui appartengono i miei tre accusatori non poteva non causarvi obiettivo imbarazzo». Vicinanza con lo schieramento laico sui temi della bioetica: ecco la colpa.
Di fatto, la Presidenza del Consiglio ha deciso di avvalorare questa impostazione e di passare da una vicepresidenza con due donne e un uomo (due laici e un cattolico), ad una con due uomini e una donna, di cui un religioso (il rabbino capo), un cattolico membro del direttivo «Scienza e vita» e un cattolico laico moderato, con posizioni ben diverse da quelle referendarie di Caporale e Cattaneo e da quelle di un cattolico indipendente come Marini.
Considerata l'inadeguatezza della gestione del Comitato, la scelta più funzionale sarebbe stata proprio la rimozione del presidente.