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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.
(Misure per garantire la sicurezza nei centri urbani e iniziative per la modifica della normativa sul possesso delle armi - n. 3-01403)
PRESIDENTE. Il deputato Naccarato ha facoltà di illustrare l'interrogazione Zaccaria n. 3-01403, concernente misure per garantire la sicurezza nei centri urbani e iniziative per la modifica della normativa sul possesso delle armi (Vedi l'allegato A - Interrogazioni a risposta immediata sezione 9), di cui è cofirmatario, per un minuto.
ALESSANDRO NACCARATO. Signor Ministro, nei giorni scorsi si sono verificati due diversi episodi, che hanno fortemente turbato l'opinione pubblica. A Guidonia sono state uccise due persone da un ex ufficiale dell'esercito, che ha sparato dalla sua abitazione. A Roma è stata barbaramente uccisa Giovanna Reggiani dal cittadino romeno Nicolae Mailat.
Il primo episodio evidenzia i limiti della normativa sui controlli delle condizioni fisiche e psichiche necessarie per possedere armi da fuoco. Il secondo fatto si aggiunge al clima di violenza diffusa che provoca un senso di insicurezza e Pag. 47paura tra i cittadini, in particolare nelle aree urbane. Prima di tali episodi, il Governo ha varato alcuni disegni di legge per garantire maggiore sicurezza ai cittadini e per dotare magistratura e forze dell'ordine di strumenti efficaci per contrastare e reprimere la criminalità e la violenza. La parte di tali norme concernente le espulsioni è stata trasferita in un decreto-legge che il Parlamento dovrà rapidamente convertire in legge. Si tratta di provvedimenti utili, attesi da tempo, che consentono, al di là della propaganda - che abbiamo appena ascoltato anche in quest'aula e che troppo spesso si fa su tale materia, anche alla luce dell'assoluta inefficacia dimostrata dalla normativa in vigore sulle espulsioni, la cosiddetta legge Bossi-Fini - di affrontare in modo serio l'effettiva esecuzione dell'espulsione.
PRESIDENTE. Deputato Naccarato, la prego di concludere.
ALESSANDRO NACCARATO. Si chiede di sapere quali ulteriori misure il Governo intende adottare per assicurare la sicurezza dei cittadini romani e quali provvedimenti intende assumere per modificare la norma sul possesso delle armi da fuoco.
PRESIDENTE. Un minuto è un minuto, scusi la banalità!
Il Ministro dell'interno, Giuliano Amato, ha facoltà di rispondere per tre minuti.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. Signor Presidente, il Ministro è terrorizzato dal fatto di superare il tempo che ha a disposizione! Chiedo scusa, Presidente, ma fa bene a richiamarci ai tempi perché è una regola oggettiva e noi dobbiamo rispettarla.
Ringrazio gli onorevoli interroganti per questo atto di sindacato ispettivo che entra in un terreno con riferimento a regolazioni che sono state da tutti condivise quando hanno fatto ingresso nel nostro ordinamento, e di cui ora dobbiamo constatare la parziale inadeguatezza. Vorrei che i colleghi della Lega, che ora sono scomparsi dopo aver fatto la loro parte, andassero a rileggere gli atti parlamentari del momento in cui, nella precedente legislatura, venne deliberato e votato l'ingresso finale della Romania e della Bulgaria nell'Unione europea. Non una parola! Nessuno che evocasse le misure di contenimento di possibili ingressi, nessuno che segnalasse il rischio di possibili invasioni! E ora mi devo sentir dire: «Noi ve l'abbiamo detto per tempo». No! Voi non l'avete detto per tempo, lo state dicendo ora! Allora, furono dette cose totalmente diverse e le regolazioni, tra le quali, in particolare, la direttiva del 2004 che regola l'ingresso in ciascun Paese di altri cittadini comunitari, è stata deliberata dal Consiglio dei ministri europei nel 2004, quando non vi era ancora questo Governo!
Non voglio fare lo scaricabarile, ma dal momento che ci troviamo di fronte ad un problema comune, affrontiamolo in modo comune e smettiamola con questa ridicola scena che dei movimenti che riguardano il mondo intero, la colpa o è mia o è di Fini!
Vi è qualcosa di più grosso, ed è in relazione a questo che oggi, giustamente, il Presidente del Consiglio italiano ha convinto il suo collega rumeno a scrivere una lettera comune al Presidente della Commissione, ponendo il problema in sede europea, compreso il rafforzamento di norme varate nel 2004, nell'aspettativa che si spostasse da un Paese all'altro solo qualche professionista, attore o lavoratore, e non centinaia di migliaia di esseri umani!
Quanto all'altro episodio, ho avviato in sede di Governo, avendolo diramato...
PRESIDENTE. La invito a concludere.
GIULIANO AMATO, Ministro dell'interno. ... un disegno di legge che modifica le norme sul porto d'armi e prevede controlli severi e ripetuti sull'idoneità fisica e psichica di chi possiede le armi, proprio per evitare che si ripetano fatti come quello di Guidonia.
Pag. 48PRESIDENTE. Il deputato Zaccaria ha facoltà di replicare per due minuti.
ROBERTO ZACCARIA. Signor Ministro, lo ringraziamo e ci è utile chiarire anche questo supplemento di intervento da lei svolto con riferimento alla questione della sicurezza e al rapporto tra il nostro ordinamento e le norme comunitarie, in particolare quelle approvate nel 2004, che sono state attuate dal Governo di centrosinistra nel 2007, e che comportano delicati problemi di ordine anche costituzionale. A noi questo punto è chiaro, come è chiaro che l'intervento di urgenza (e non di emergenza), che il Governo ha predisposto, anticipando alcune disposizioni, tende a rispondere a problemi che acquistano una carica particolare - vorrei dire simbolica - come è stato fatto con riferimento alle vicende del calcio, quando un caso emblematico, quale quello di Catania, ha consentito poi al Governo di intervenire e di ottenere dei risultati in questa materia.
Riguardo al problema cui si riferisce in particolare la vicenda di Guidonia, mi fa piacere apprendere che vi è un'iniziativa del Governo al riguardo. Casi analoghi si verificano anche all'estero, e non solo negli Stati Uniti, dove è molto facile disporre delle armi, ma anche nella più rigorosa Inghilterra. Ricordo, ad esempio, l'episodio avvenuto in Scozia, quando mi pare che furono uccisi sedici bambini e Tony Blair colse l'occasione per varare una normativa più rigorosa, soprattutto sulla detenzione delle armi e le visite mediche.
Ricordo, tra l'altro, che vi è stato un caso recente in cui le visite mediche effettuate con leggerezza sono state sanzionate dalla magistratura. È importante anche distinguere tra la detenzione di un'arma (quindi la licenza di porto d'armi) e la detenzione di arsenali che, effettivamente, nei casi visti sono al di fuori, a volte, delle disposizioni normative. Credo, quindi, che sia giusto intervenire su questa materia, e ciò che lei ha affermato ci rassicura ulteriormente.