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Seguito della discussione del disegno di legge S. 1819, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 159 del 2007: Interventi urgenti in materia economico-finanziaria, per lo sviluppo e l'equità sociale (approvato dal Senato) (A.C. 3194-A).
Nella seduta del 14 novembre 2007 è iniziata la discussione sulle linee generali.
MAURIZIO LEO (AN). Nel giudicare fallimentare la politica economica del Governo, evidenzia che il cosiddetto tesoretto è frutto di un incremento delle entrate erariali dovuto non alla lotta all'evasione, bensì alla crescita economica. Lamenta, infatti, che la politica fiscale attuata dal Governo appare gravemente penalizzante per i contribuenti, segnatamente per le imprese, alle quali non è più consentita la deducibilità di alcuni costi, e non è finalizzata alla riduzione del debito bensì all'aumento delle spese. Esprime, infine, un giudizio fortemente critico sul provvedimento in esame, che non affronta i problemi reali del Paese e non risponde alla necessità di garantire una più equa distribuzione delle risorse.
BENEDETTO DELLA VEDOVA (FI). Nel giudicare impropria la scelta del Governo di prevedere nel provvedimento in esame quote di extragettito riferite all'esercizio finanziario in corso senza peraltro verificarne la copertura, critica fortemente la politica fiscale dell'Esecutivo, che anziché utilizzare le nuove entrate per risanare il deficit, le destina al finanziamento di nuove spese, determinando così l'aumento della spesa corrente e la diminuzione della spesa in conto capitale.
Preannunzia, infine, la presentazione di ordini del giorno riguardanti la natura non solo delle entrate straordinarie, chiedendone al Governo un'urgente relazione dettagliata, ma anche dei costi della fase di attuazione del Protocollo di Kyoto, che giudica gravosissimi per il sistema delle imprese.
ANGELO ALESSANDRI (LNP). Osservato che il disegno di legge di conversione in discussione non presenta i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, esprime un giudizio fortemente critico sulla politica economica del Governo, basata su un continuo inasprimento fiscale che penalizza eccessivamente le piccole e medie imprese, a favore delle quali si dovrebbero invece prevedere maggiori agevolazioni. Ritiene, inoltre, che per combattere efficacemente l'evasione fiscale, collegata anche a fenomeni criminosi, segnatamente nel sud del Paese, il Governo dovrebbe aumentare gli investimenti nel comparto sicurezza.
ANDREA GIBELLI (LNP). Parlando sull'ordine dei lavori, denunzia il metodo seguito dal Governo nella presentazione di proposte emendative, che giudica lesivo di un corretto rapporto tra maggioranza ed opposizione; preannunzia che tale situazione inciderà sull'atteggiamento che saràPag. VItenuto dalla sua parte politica nel prosieguo del dibattito.
ROBERTO SALERNO (Misto-Destra). Nell'osservare preliminarmente che il fenomeno dell'evasione fiscale interessa l'intero territorio nazionale, rileva che il provvedimento d'urgenza in discussione appare privo di un progetto complessivo di politica economica, recando misure inconsistenti ed improduttive, segnatamente per la tutela dei lavoratori e il sostegno dello sviluppo delle imprese private. Manifesta altresì stupore per la mancata destinazione dell'extragettito ad impieghi produttivi, come la riduzione della pressione fiscale, in particolare dell'IRES. Sottolineata, infine, l'incapacità dell'Esecutivo di definire una politica efficace per la tutela del territorio, ne auspica, al più presto, le dimissioni.
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Manifestata assoluta contrarietà al metodo che ha connotato l'iter del disegno di legge di conversione in discussione, che ha sostanzialmente espropriato la Camera delle sue prerogative costituzionali, esprime apprezzamento per la relazione svolta dal deputato Di Gioia, segnatamente per la lucida analisi della situazione dei conti pubblici con la quale il relatore ha posto in risalto i rischi connessi al carattere non strutturale dell'extragettito.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
MARIA TERESA ARMOSINO (FI). Nel ritenere, in particolare, che le maggiori entrate tributarie siano dovute non tanto al più efficace contrasto all'evasione fiscale, quanto alla ripresa economica registratasi a partire dal 2006 e all'inasprimento della pressione fiscale, paventa i rischi connessi all'assenza di un'avveduta politica fiscale, all'incapacità di contenere la spesa pubblica, nonché all'inizio di una fase recessiva che provocherà una riduzione della base imponibile.
Manifesta, quindi, il suo orientamento contrario al provvedimento d'urgenza in discussione, auspicando un serio e costruttivo confronto in occasione dell'imminente esame del disegno di legge finanziaria.
LUCIO BARANI (DCA-NPSI). Osservato preliminarmente che l'esame del decreto-legge in discussione non può essere disgiunto da una lettura contestuale del disegno di legge finanziaria per il 2008, lamenta l'eccessiva proliferazione degli interventi normativi emanati dal Governo. Richiamati quindi gli aspetti di maggiore criticità del provvedimento in esame, che giudica di stampo elettoralistico e clientelare, ritiene che la politica economica attuata dall'Esecutivo, basata sull'incremento della spesa pubblica, sia inidonea a sostenere lo sviluppo e la competitività del Paese. Rilevato, infine, che le maggiori entrate tributarie sono solo in minima parte correlate alla lotta nei confronti dell'evasione fiscale, sottolinea la necessità di ridurre la pressione tributaria e di rilanciare gli investimenti, segnatamente nel settore delle infrastrutture.
DOMENICO DI VIRGILIO (FI). Nell'osservare che il decreto-legge in discussione, che giudica dannoso ed irresponsabile, non presenta i prescritti requisiti di straordinaria necessità ed urgenza, evidenzia che nel corso dell'iter al Senato sono state introdotte nel testo norme disorganiche, settoriali e prive di copertura dei conseguenti oneri finanziari. Rilevato altresì che l'extragettito avrebbe dovuto essere destinato al risanamento economico, anche alla luce degli impegni assunti in sede europea, stigmatizza le continue penalizzazioni a carico dell'industria farmaceutica, della ricerca e delle organizzazioni di volontariato. Manifesta, infine, perplessità in merito alle disposizioni recanti interventi a favore dei cosiddetti incapienti, della prima infanzia e dei soggetti danneggiati da trasfusioni infette, in relazione ai quali preannunzia la presentazione di proposte emendative.
LUISA CAPITANIO SANTOLINI (UDC). Sottolinea che il provvedimento in esamePag. VIIrappresenta una drammatica delusione per la famiglia, fulcro fondamentale della società, non contenendo alcuna misura distintiva e promozionale a suo favore, considerato, peraltro, che le disposizioni relative agli incapienti sono prive di carattere strutturale. Denunzia, quindi, l'incapacità dell'attuale Governo di attuare politiche idonee ad affrontare le problematiche familiari, anche per quanto attiene alla parametrazione dell'ICI alle diverse situazioni familiari.
LORENZO BODEGA (LNP). Espressa forte preoccupazione per la irresponsabile politica economica attuata dal Governo, che anziché utilizzare le nuove entrate per risanare i conti pubblici, le destina al finanziamento di nuove spese, sottolinea il carattere iniquo delle disposizioni recate dal decreto-legge in discussione. Richiama, quindi, gli aspetti di maggiore criticità presenti nel testo proposto, segnatamente la mancanza di misure concrete a favore della famiglia.
La seduta, sospesa alle 13,40, è ripresa alle 15.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GIORGIA MELONI
I deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono settantacinque.
GUIDO CROSETTO (FI). Nel lamentare la totale blindatura del provvedimento in esame da parte del Governo non solo per l'opposizione ma, fatto ancor più grave, per la maggioranza, ledendo, così, le prerogative proprie del Parlamento, ritiene che la portata complessiva della manovra finanziaria per il 2008 sia priva di qualsiasi logica e risponda unicamente ad una filosofia di carattere etologico. Stigmatizza, altresì, l'assoluta mancanza di misure risolutive proposte dall'Esecutivo al fine di garantire la competitività dell'Italia rispetto agli altri Paesi, ovviare agli esuberi soprattutto nel settore del pubblico impiego e ridurre l'elevata pressione fiscale cui sono sottoposte le piccole e medie imprese, prevedendo inoltre interventi a favore dei lavoratori a tempo determinato. Invita, pertanto, il Governo a consentire lo svolgimento di una seria discussione almeno sulla prossima legge finanziaria in modo da rispettare il ruolo e la dignità del Parlamento.
GASPARE GIUDICE (FI). Nel formulare rilievi critici in ordine al ricorso alla decretazione d'urgenza per una materia che avrebbe dovuto essere affrontata con un diverso strumento giuridico, rileva l'incoerenza esistente tra gli impegni assunti di fronte al Parlamento dal Ministro dell'economia e delle finanze e le misure fino ad ora adottate. Manifesta perplessità per il comportamento del Governo, il quale non ha accolto nel testo in discussione i suggerimenti espressi nei rispettivi pareri dagli organismi competenti, come il Comitato per la legislazione, che avrebbero migliorato il provvedimento non soltanto nel contenuto ma anche nella forma. Nel ribadire la necessità del rispetto delle regole che il Parlamento deve in primis applicare correttamente nella procedura parlamentare, manifesta apprezzamento per lo sforzo compiuto dal relatore Di Gioia in sede di Commissione. Dichiara, infine, la disponibilità di tutta l'opposizione a ridurre al minimo le proposte emendative presentate qualora il Governo garantisca la possibilità di un dibattito sereno e costruttivo al fine di incidere positivamente sulle norme contenute nel testo in discussione.
ELISABETTA GARDINI (FI). Nel manifestare preoccupazione per le scelte operate con il provvedimento d'urgenza in discussione, emblematiche dell'incapacità del Governo Prodi di elaborare progetti di ampio respiro volti a perseguire l'obiettivo del risanamento dei conti pubblici, nonché a dare risposte concrete alle esigenze delle fasce più deboli della popolazione, delle famiglie e dei giovani, ricorda i giudizi non favorevoli espressi dalle autorità monetarie nazionali ed internazionali e da autorevoli esponenti dei competenti organismiPag. VIIIcomunitari in relazione alla manovra di finanza pubblica per il 2008.
Richiamati altresì gli aspetti di maggiore criticità presenti nel testo in discussione, complessivamente ispirato ad una filosofia del «tassa e spendi», che spreca l'occasione della crescita economica e aggrava la già precaria condizione del Paese, esprime su di esso un orientamento contrario, anche in considerazione della lesione delle prerogative della Camera, dovuta alle anomalie che hanno caratterizzato l'iter del provvedimento.
SIMONE BALDELLI (FI). Nel lamentare l'impossibilità di migliorare il provvedimento d'urgenza in discussione attraverso l'approvazione di proposte emendative, considerato il presumibile intendimento del Governo di porre la questione di fiducia, esprime forti perplessità sulla sussistenza dei requisiti di straordinaria necessità ed urgenza costituzionalmente prescritti. Richiamati, quindi, gli aspetti di maggiore criticità presenti nel testo, stigmatizza, in particolare, l'atipicità della procedura adottata per lo stanziamento delle risorse, peraltro insufficienti, destinate al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego e paventa i rischi che potrebbero derivare dall'eventuale approvazione di una sanatoria relativa all'assunzione indiscriminata del personale precario. Manifesta, pertanto, un orientamento contrario al disegno di legge di conversione in esame.
SILVANO MOFFA (AN). Richiamate le considerazioni svolte dai deputati del suo gruppo e dell'opposizione con riferimento alla scarsa qualità del provvedimento d'urgenza in discussione ed ai suoi persistenti aspetti di incostituzionalità, giudica pienamente condivisibile, tra l'altro, l'osservazione secondo la quale il Governo si è dimostrato incapace di sfruttare la crescita economica per correggere il grave squilibrio dei conti pubblici.
Formulati, quindi, rilievi critici concernenti, in particolare, le incongrue disposizioni riferite alle infrastrutture ferroviarie, al trasporto metropolitano delle grandi città, agli interventi per il trasferimento modale da e per la Sicilia, nonché al settore dell'editoria ed al sistema digitale terrestre, ritiene che il profluvio di interventi settoriali recati dal testo in discussione, peraltro ispirati alla tecnica degli interventi a pioggia, nulla abbiano a che fare con lo sviluppo del Paese e con l'equità sociale.
ANTONIO LEONE (FI). Nel ribadire la mancanza dei requisiti che giustificano il ricorso alla decretazione d'urgenza, sottolinea l'inidoneità delle misure recate dal decreto-legge in discussione a soddisfare le esigenze dell'economia italiana. Sottolineata, quindi, la contraddittorietà delle scelte dell'Esecutivo, segnatamente del Ministro dell'economia e delle finanze, rispetto alle critiche formulate nella scorsa legislatura sul ricorso ai cosiddetti collegati alla legge finanziaria, lamenta la sostanziale blindatura del testo, che non ha finora consentito l'esame delle proposte emendative presentate. Espresso altresì rammarico per la riduzione delle risorse finanziarie destinate al Mezzogiorno, ribadisce la disponibilità del suo gruppo a ritirare la maggior parte delle proposte emendative presentate qualora il Governo garantisca lo svolgimento di un confronto costruttivo sul decreto-legge in discussione, evitando il ricorso alla fiducia e consentendo di migliorare il testo.
PRESIDENTE. Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali.
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno), Relatore. Ricorda il proficuo lavoro svolto dal Governo per superare le problematiche relative alla finanza pubblica ereditate dal precedente Esecutivo, segnatamente con riferimento agli interventi di carattere infrastrutturale e a favore delle fasce più deboli della popolazione.
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CASTAGNETTI
LELLO DI GIOIA (RosanelPugno), Relatore. Lamentata, inoltre, l'esistenza neiPag. IXdue rami del Parlamento di un diverso sistema di valutazione dell'ammissibilità degli emendamenti, in ordine al quale auspica una modifica regolamentare, sottolinea la piena idoneità del testo in discussione ad incidere compiutamente sulle situazioni di disagio esistenti nel Paese.
Ringrazia, infine, il Governo, il presidente e i componenti della V Commissione per l'impegno profuso nel corso dell'iter del provvedimento d'urgenza.
MARIO LETTIERI, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Nel richiamare l'iter del decreto-legge in discussione ed il proficuo lavoro svolto dal relatore, dalla V Commissione e dal Governo, che con grande senso di responsabilità si sono confrontati su alcune disposizioni del testo licenziato dal Senato prive di coperture finanziaria, approvando a tal fine alcuni emendamenti tecnici, ribadisce che gli obiettivi del provvedimento d'urgenza in esame e della complessiva manovra finanziaria per l'anno 2008 sono quelli dello sviluppo, dell'equità sociale e della crescita. Sottolinea inoltre l'efficacia della politica economica finora attuata dall'Esecutivo, che si è tradotta, tra l'altro, in una riduzione della spesa corrente e della pressione fiscale a carico delle famiglie e delle imprese.
PRESIDENTE. Rinvia il seguito del dibattito ad altra seduta.