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Svolgimento di interpellanze urgenti (ore 12,15).
(Misure a favore dei comuni sardi di Padru, Lodè e Budoni colpiti da un'eccezionale ondata di maltempo nei giorni 27 e 28 novembre 2007 - n. 2-00878)
PRESIDENTE. L'onorevole Satta ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-00878, concernente misure a favore dei comuni sardi di Padru, Lodè e Budoni colpiti da un'eccezionale ondata di maltempo nei giorni 27 e 28 novembre 2007 (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti sezione 2).
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, signor sottosegretario, debbo anzitutto lamentare il fatto che alla richiesta di un'informativa del Governo (in Aula o quantomeno in Commissione), presentata all'indomani dell'evento calamitoso che ha colpito i comuni citati in questa interpellanza (comuni che rivestono un'importanza strategica in Sardegna), non è stato dato neppure un cenno di risposta. Da ciò è derivata l'esigenza di presentare un'interpellanza urgente, volta a fare chiarezza sull'atteggiamento nei confronti di un problema che si è verificato in una regione povera come la Sardegna, che oggi si trova, sotto ogni aspetto, in una crisi senza precedenti (industria, lavoro, disoccupazione,Pag. 6servizi: davvero il momento è difficile). Occorre infatti ricordare a chi ci ascolta che la Sardegna non è solo Porto Cervo o Cala di Volpe: è una realtà difficile, sotto ogni aspetto, che richiede attenzione da parte dello Stato, così come da parte della regione.
Nel presentare questa interpellanza urgente, non mi illudo che vi siano risposte di chissà quale portata: voglio soltanto sapere - lo vogliono sapere i sardi e gli abitanti dei centri menzionati, colpiti da un'alluvione di così grave portata che occorre ricordare gli anni Cinquanta per trovarne una analoga - se verso comunità messe così in ginocchio vi sia l'attenzione dello Stato. Desideriamo altresì conoscere la misura di quest'attenzione, ossia - per esser molto chiari - se vi siano risorse per far fronte ai danni enormi ed ingenti che la predetta ondata di maltempo, così imponente, ha provocato. Ciò riguarda particolarmente il comune di Padru, fra l'altro uno dei più «giovani» comuni d'Italia, di cui ho avuto anche l'onore di essere il primo sindaco e poi di essere riconfermato. Si tratta di un comune che vive oggi un momento difficile: vi è infatti addirittura una borgata, denominata Sotza, che è stata isolata in quanto l'enorme ondata d'acqua dei giorni di cui si è detto ha fatto crollare un ponte, per non parlare poi dei danni alle campagne (ciò riguarda dunque anche il sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali): sono state distrutti coltivazioni, piante, muri, in generale tutto quel che si trova nelle campagne (si tratta infatti di realtà rurali). È pertanto questa la risposta che aspettiamo: una risposta che il Governo dovrebbe dare non al sottoscritto ma alle predette comunità, che hanno vissuto un momento davvero drammatico.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali, Guido Tampieri, ha facoltà di rispondere.
GUIDO TAMPIERI, Sottosegretario di Stato per le politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, in effetti nei giorni richiamati dall'interpellante - tra il 27 e il 29 novembre 2007 - il settore orientale della regione Sardegna è stato interessato da precipitazioni meteoriche che, localmente, hanno assunto carattere di notevole intensità. Dai dati pluviometrici raccolti dal Centro funzionale centrale risulta che le precipitazioni hanno avuto inizio nelle prime ore del giorno 27 e si sono intensificate notevolmente alle ore 21 circa per poi assumere, dalle ore 13 del giorno successivo, carattere di precipitazione diffusa, talora intermittente.
In particolare, tra le ore 21 del 27 novembre e le ore 9 del 28 novembre sono stati registrati circa 90 millimetri dalla stazione di Sa Pianedda, distante dagli abitati di Budoni e Padru, rispettivamente diciannove chilometri e quattro chilometri, e 40 millimetri dalla stazione di Siniscola, che dista sedici chilometri da Budoni. I tempi di ritorno delle precipitazioni sono stati stimati inferiori a cinque anni e, quindi, corrispondenti ad una criticità ordinaria (questi sono i report che ci sono pervenuti).
Negli stessi giorni, nell'area di Monte Tului - Genna Silvana, alcune decine di chilometri più a sud, le elaborazioni effettuate dalle stazioni pluviometriche hanno evidenziato cumulate con valori superiori e le precipitazioni sono state maggiormente concentrate nel tempo.
Nel corso dell'evento, la Sala Situazioni Italia ha raccolto molte segnalazioni di effetti al suolo che hanno interessato la Sardegna orientale. Alle ore 9 del 28 novembre il Centro operativo nazionale dei vigili del fuoco ha comunicato il crollo, verificatosi nel territorio del comune di Padru, località Sotza, in provincia di Sassari, di un ponte di collegamento con il centro abitato, portato via completamente dalla forza del corso d'acqua, che ha determinato il blocco dell'adiacente strada provinciale e l'isolamento, per alcune ore, di circa quindici famiglie.
Come evidenziato dai successivi contatti intercorsi nell'arco della stessa giornata tra la Sala Situazioni Italia, la prefettura di Sassari e le locali stazioniPag. 7dei carabinieri, in attesa della ricostruzione del ponte è stato aperto un percorso alternativo.
Da quanto comunicato dalla regione Sardegna, sul territorio di Budoni, nel primo pomeriggio del 29 novembre, sono stati registrati allagamenti di numerose cantine e abitazioni, concentrati all'interno dell'abitato, aggravati dalle difficoltà di deflusso a mare delle acque di scolo, con danni diffusi alle proprietà private, agli impianti elettrici ed alle suppellettili, nonché alcuni episodi di cedimento di piccoli muri di sostegno di infrastrutture pubbliche.
Anche nel territorio del comune di Lodè si è verificato un notevole innalzamento idrometrico del rio Minore, originato dalle elevate portate idriche del reticolo idrografico secondario che lo alimenta, il cui livello ha superato gli argini preesistenti e le infrastrutture di attraversamento di circa due metri rispetto agli impalcati dei ponti, provocando, a causa della propagazione dell'onda di piena che ha divelto e trasportato a valle le rampe di accesso dei predetti attraversamenti, l'isolamento della zona in sinistra idraulica dell'asta fluviale, sede della maggioranza delle attività agricole e zootecniche del paese. Inoltre, la rete stradale extraurbana, in particolare la viabilità sterrata posta a sud-est e circoscritta dalla strada provinciale 50 e dalla vecchia strada per il comune di Lula, ha subito danni in prossimità degli attraversamenti e fenomeni di erosione della carreggiata.
Peraltro, sulla base dell'analisi dei dati pluviometrici - ed è la circostanza che mi premeva rappresentare all'onorevole interpellante - e dei dati informativi pervenuti al Dipartimento della protezione civile, si evince che l'evento meteorologico in sé è stato caratterizzato da un'intensità realmente moderata e localmente elevata delle precipitazioni, tale da generare effetti al suolo di una criticità - questa è la definizione - generalmente ordinaria, tendente a moderata, aggravata, come nel territorio comunale di Budoni, dal precario stato di manutenzione delle opere idrauliche idonee all'allontanamento delle acque piovane.
Inoltre, i danni subiti dalle aziende agricole e dalle infrastrutture e, quindi, dalle produzioni e dalle attività agricole e pastorali, evidenziano la necessità di interventi di mitigazione permanente del rischio e di manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio. Ed è in tal senso - rispondo all'interpellante - che verosimilmente occorrerà intervenire con gli strumenti propri assicurati dalla legislazione vigente. Si fa infine presente che al Dipartimento della protezione civile - così come del resto sollecitato giustamente da parte dell'interpellante - non risulta pervenuta alcuna istanza, da parte della regione autonoma della Sardegna, volta a conseguire la dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi dell'articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, per fronteggiare i danni provocati dall'ondata di maltempo.
PRESIDENTE. L'onorevole Satta ha facoltà di replicare.
ANTONIO SATTA. Signor Presidente, devo dire che non ho compiuto studi idrogeologici ma comunque stamattina ho assistito ad una bella lezione di meteorologia necessaria per comprendere che forse le alluvioni sono avvenute quasi per colpa di tali comuni, che non hanno avuto neanche l'attenzione di puntualmente ripulire tutti i canali o i fiumi che scorrono nei propri territori, dimenticando che tali comuni - tutti i comuni italiani - ogni anno vedono diminuire le risorse a loro disposizione.
Devo ammettere comunque, signor sottosegretario, che la sua conclusione sembra di speranza e devo dirle anche che i tre comuni interessati hanno chiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale, che hanno inviato la documentazione richiesta alla regione autonoma Sardegna e hanno trasmesso le relative delibere anche alla Presidenza del Consiglio dei ministri, dipartimento della protezione civile. Quindi, la documentazione da unPag. 8punto di vista formale è presente. Pertanto, o davvero si mette mano al portafoglio, se realmente vi sono ancora risorse, per sistemare la situazione veramente pericolosa presente nei tre comuni colpiti così fortemente da questa gravissima e pesante ondata di maltempo, oppure accadrà che la prossima calamità, anche di dimensioni più ridotte, produrrà danni ancora più gravi.
Le debbo dire che i sindaci operano nel territorio con grande sacrificio e soprattutto agiscono in realtà rurali. Faccio l'esempio del sindaco di Lodè, un paese forse ancora non abbandonato del tutto da Dio ma sicuramente dagli uomini e il cui sindaco, che è farmacista, in questo momento si è prestato alla politica. Ebbene, quando è in farmacia vende le medicine perché prescritte dalle ricette, ma quando è in comune vorrebbe dare la ricetta, ma mancano le risorse. Questo comune è completamente abbandonato.
Allora, è necessario uno sforzo non soltanto da parte della regione, che deve necessariamente compierlo, ma da parte dello Stato, anche quando si tratta di piccole realtà rurali, come quella di Padru, che mette in gioco il proprio futuro proprio salvaguardando l'ambiente e ricordo che i danni sono anche e soprattutto di natura ambientale, dopo tali alluvioni. Gli amministratori di Padru, di Budoni, che con tanto sacrificio cercano di portare avanti le proprie amministrazioni facendo i conti della serva con soli 4 euro, hanno bisogno di un impegno forte da parte dello Stato per fronteggiare tali emergenze. In assenza di tale impegno nessun parlamentare, neppure il sottoscritto che vive in quel territorio, in Sardegna, e che conosce bene tali luoghi, può ritenersi soddisfatto.
Mi auguro, signor sottosegretario, che la speranza da lei tratteggiata nella parte finale del suo intervento possa veramente trovare una concreta attuazione, in modo da poter veramente conoscere quali e quante risorse la protezione civile voglia mettere a disposizione per tentare di districare almeno i più importanti nodi in ordine a strutture, infrastrutture e a tutti gli altri danni che si sono verificati nelle campagne di tali comuni.