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TESTO INTEGRALE DELLA RELAZIONE DEL DEPUTATO MICHELE VENTURA IN SEDE DI DISCUSSIONE CONGIUNTA SULLE LINEE GENERALI DEI DISEGNI DI LEGGE N. 3256-A E N. 3257-A.
MICHELE VENTURA, Relatore sul disegno di legge n. 3256. La manovra di bilancio per il 2008 si inserisce in un contesto macroeconomico che presenta significativi miglioramenti dello stato della finanza pubblica rispetto allo scorso anno, ma anche segnali di rallentamento della crescita della nostra economia, puntualmente registrati nella Nota di aggiornamento al DPEF 2008: la previsione della crescita per l'anno in corso è stata rivista all'1,9 per cento, mentre quella per il 2008 è stimata all'1,5 per cento, in diminuzione rispetto all'1,9 contenuto nel DPEF.
In questa fase della congiuntura economica la scelta del Governo si è orientata verso misure di natura anticiclica. Infatti, per la prima volta da anni la manovra è espansiva e non correttiva. La correzione interviene sull'indebitamento tendenziale per il 2008 portandolo dall'1,8 tendenziale al 2,2 per cento programmatico. Si mantiene così l'obiettivo del DPEF e si mettono a disposizione risorse per i cittadini, per le imprese, per le infrastrutture, per l'ambiente.
Tutto ciò è reso possibile da un quadro di finanza pubblica caratterizzato da dati positivi: l'indebitamento netto si è ridotto dal 4,4 per cento del PIL nel 2006 al 2,4 per cento nel 2007 e si ridurrà ulteriormente al 2,2 per cento del PIL 2008, all'1,5 per cento nel 2009, allo 0,7 per cento nel 2010.
Il debito pubblico ha finalmente ripreso a diminuire, dopo la crescita registrata a partire dal 2002, e nel 2008 si attesterà al 103,5 per cento, con un ulteriore miglioramento nel 2009 (101,5 per cento) fino a scendere al di sotto del 100 per cento del PIL nel 2010 (98,5 per cento). L'avanzo primario è stimato al 2,6 per cento nel 2008 ed è anch'esso previsto migliorare negli anni successivi, dopo essere stato sostanzialmente azzerato negli anni passati.
Molto si è detto e scritto sulla presunta lentezza del risanamento e sul peggioramento dei tendenziali determinato dai provvedimenti adottati in corso d'anno, segnatamente con i decreti-legge n. 81 e n. 159 del 2007, che hanno disposto interventi espansivi - per importi rispettivamente pari allo 0,4 per cento e allo 0,5 per cento del PIL - utilizzando risorse provenienti prevalentemente dall'extragettito. Sono critiche legittime ma ingiuste, perché non tengono in debito conto dei dati di partenza del percorso di risanamento e, soprattutto, della realtà del paese.
Come sottolineato dal Ministro dell'economia, infatti, la manovra di finanza pubblica per il 2008 è «di restituzione fiscale, di semplificazione, di investimenti, di riqualificazione della spesa pubblica, di rafforzamento del sistema di protezione sociale (...) per il ritorno a una crescita economica prolungata e sostenibile. (...) Il Governo ha perciò posto la ripresa della crescita economica al centro della sua strategia; ha mirato, sì, al risanamento dei conti, ma contemporaneamente anche al recupero di efficienza e di produttività e al sostegno delle categorie più povere dellaPag. 49popolazione e delle situazioni più disagiate all'interno del Paese, a cominciare dal Mezzogiorno. Risanamento, sviluppo, equità: tre obiettivi, tre valori che si condizionano reciprocamente».
Pertanto, se è vero che le condizioni della finanza pubblica consentivano di migliorare ulteriormente i saldi già da quest'anno, non si può negare che, alle condizioni sociali ed economiche date, fosse impossibile inasprire la pressione fiscale, non ridistribuire risorse ai cittadini e alle imprese e negare fondi per la sicurezza, per la scuola, l'università, la ricerca, eccetera.
Si è, quindi, individuato un sentiero equilibrato, in grado di contemperare la prosecuzione del processo di risanamento, con l'attivazione di misure di impulso allo sviluppo, con la stabilizzazione e, se possibile, la riduzione della pressione fiscale, con interventi di contrasto alle diseguaglianze sociali, il tutto tenendo conto dei vincoli del patto di stabilità, del peso del debito che grava sulla nostra economia a livelli superiori a tutte le principali economie europee, della rigidità della spesa pubblica.
La manovra di bilancio per il 2008 realizza questo equilibrio: si prosegue con il risanamento senza comprimere e anzi dando slancio agli interventi per lo sviluppo e l'equità; si arresta la crescita della pressione fiscale orientandola verso la via della discesa e si producono importanti misure di semplificazione fiscale; si rafforzano sia gli interventi a sostegno della competitività delle imprese sia le politiche redistributive con azioni sul lato della spesa e su quello dell'entrata; si avvia una revisione della spesa storica individuando gradualmente la spesa improduttiva e non più corrispondente alle effettive esigenze del Paese.
Prima di passare al merito, vanno segnalate e sottolineate importanti questioni di metodo. Con questa sessione di bilancio si è provveduto, in via sperimentale e a legislazione invariata, ad introdurre importanti innovazioni relativamente alla trasparenza e alla leggibilità sia del bilancio che della finanziaria, entrambi strutturati in missioni.
Va ricordato, infatti, l'approfondito lavoro svolto dal Parlamento e dal Governo, il primo mediante l'indagine conoscitiva delle Commissioni bilancio di Camera e Senato sul tema della riforma degli strumenti di bilancio, il secondo tramite l'avvio di un percorso pluriennale di riforma basato, per un verso, sulla ristrutturazione del bilancio dello Stato e, per altro verso, su un programma di revisione della spesa pubblica (la cosiddetta spending review) finalizzato a garantire una maggiore efficienza nell'allocazione delle risorse. Questo per evitare ciò che troppo spesso è accaduto negli anni passati, ossia il ricorso al metodo dei tagli orizzontali che, oltre ad essere molto gravoso, si è frequentemente rivelato inefficace in assenza di meditati interventi sulla legislazione vigente e sui meccanismi generatori della spesa.
Sul merito, mi limiterò ad evidenziare le misure più significative raggruppate per aree tematiche.
Veniamo agli interventi. Per quanto riguarda il fisco, la legge finanziaria 2008 ha innovato in modo sostanziale la disciplina fiscale in materia di tassazione del reddito di impresa. Le novità più rilevanti riguardano la riduzione dell'aliquota Ires dal 33 per cento al 27,5 per cento e la riduzione dell'aliquota IRAP dal 4,25 per cento al 3,9 per cento per le società di capitali; contestualmente si interviene per rideterminare la base imponibile ai fini fiscali. È importante sottolineare che anche le società di persone e le ditte individuali potranno beneficiare del taglio dell'aliquota Ires sulla parte di utili reinvestiti in azienda. Il vantaggio per tali aziende è immediatamente apprezzabile se si considera che oggi a queste si applica un'aliquota Irpef progressiva sino al 43 per cento.
La modifica dei criteri di calcolo della base imponibile si realizza attraverso un articolato intervento sulla deducibilità degliPag. 50interessi passivi, sulla disciplina delle deduzioni extracontabili e sulla disciplina degli ammortamenti.
Per migliorare la trasparenza e rendere più semplici gli adempimenti fiscali è stato previsto che nella dichiarazione dei redditi non debbano essere indicate le variazioni per gli ammortamenti, gli accantonamenti e le altre rettifiche di valori.
Il meccanismo di calcolo degli interessi passivi deducibili è stato reso più chiaro e semplice. Secondo la nuova regola, applicabile solo alle società di capitali, gli interessi passivi sono deducibili, in ciascun periodo di imposta, fino a concorrenza degli interessi attivi e dei proventi assimilati. Occorre sottolineare che tra gli interessi attivi possono essere ricompresi anche quelli «virtuali» sui crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione. Si risolve così il problema delle imprese che operano con le pubbliche amministrazioni, spesso pagate con molto ritardo e perciò costrette ad indebitarsi.
L'eventuale eccedenza di interessi passivi è deducibile entro un limite del 30 per cento del risultato operativo lordo (ROL) della gestione caratteristica aumentato degli ammortamenti e dei canoni di leasing. È importante precisare che gli interessi passivi sono pienamente deducibili quando siano «capitalizzati». È il caso degli interessi passivi che maturano nelle fasi di progetto e costruzione dell'opera con la tecnica della finanza di progetto e degli interessi inclusi nel valore delle rimanenze o compresi nel costo di fabbricazione del prodotto che, sulla base della nuova norma, devono intendersi pienamente deducibili.
La Commissione bilancio ha ulteriormente incrementato le possibilità di portare in deduzione gli interessi passivi prevedendo che a decorrere dal 2009 la quota di risultato operativo lordo non utilizzata per la deduzione degli interessi passivi possa essere portata ad incremento del risultato operativo lordo dei successivi periodi di imposta.
Un'ulteriore modifica, approvata dalla Commissione bilancio, permetterà di dedurre dal reddito gli interessi passivi senza limiti temporali: sarà sufficiente che in tali periodi la differenza tra interessi passivi e interessi attivi sia inferiore al 30 per cento del risultato operativo lordo di competenza dell'anno.
Per i soli anni 2008 e 2009, la Commissione bilancio ha previsto che la quota di interessi passivi eccedenti gli interessi attivi che risulti superiore al 30 per cento del risultato operativo lordo possa essere dedotta entro un limite di 10.000 euro per il 2008 e di 5.000 euro per il 2009.
La Commissione bilancio ha stabilito che la nuova disciplina sugli interessi passivi non si applichi alle società consortili costituite per esecuzione unitaria o parziale dei lavori, alle società di progetto per operazione di project financing, alle società che realizzano e gestiscono interporti e alle spa miste partecipate in misura prevalente da enti pubblici che realizzano o gestiscono impianti per la fornitura di acqua, energia e teleriscaldamento nonché impianti per lo smaltimento dei rifiuti e la depurazione delle acque.
In attesa della revisione dei coefficienti di ammortamento, la Commissione bilancio ha disposto una norma che consente l'ammortamento anticipato per i beni acquistati nel 2008 senza la prevista riduzione del 50 per cento del coefficiente di ammortamento prevista per il primo anno.
Per incentivare ulteriormente i processi di aggregazione aziendale la finanziaria 2008 ha previsto la possibilità di applicare - in alternativa al regime di neutralità fiscale - un'imposta sostitutiva con aliquota del 18 per cento sulle immobilizzazioni materiali e immateriali derivanti dall'aggregazione. La Commissione ha disposto un'ulteriore agevolazione, applicabile in misura progressiva ai maggiori valori derivanti dalle aggregazioni.
Come per l'IRES, anche per l'IRAP, la Finanziaria 2008, dispone un abbattimento significativo - pari a circa il 10 per cento - dell'aliquota ordinaria, che passa dal 4,25 per cento al 3,9 per cento. Anche in questo caso tale operazione è accompagnata da un allargamento dellaPag. 51base imponibile, con effetti che si prospettano differenziati per tipologia di impresa.
La Commissione bilancio ha introdotto alcune modifiche in relazione alla determinazione della base imponibile IRAP. Una delle novità più rilevanti è l'inserimento nella base imponibile delle plusvalenze e delle minusvalenze derivanti da cessione di immobili che non costituiscano né beni strumentali né beni oggetto dell'attività dell'impresa. Tale norma riguarda non solo le società di capitali e gli enti commerciali ma anche le imprese di assicurazione, le banche e le società finanziarie.
Per l'acquisto di marchi di fabbrica e per l'avviamento si potrà beneficiare della possibilità di dedurre la quota annuale di ammortamento, fino a un massimo di un diciottesimo del costo di acquisto.
Le imprese individuali e le società di persone potranno scegliere di applicare le regole per la determinazione dell'imponibile IRAP disposte per le società di capitali.
Per ridurre il carico fiscale sulle società di persone e le imprese individuali, in Commissione bilancio, è stato aumentato l'importo delle deduzioni forfetarie per scaglioni, calcolato ai fini IRAP.
In tema di attività di accertamento sulle imposte sui redditi, la Commissione ha previsto che i criteri selettivi per l'attività di accertamento, compresi quelli basati sugli studi di settore, debbano essere rivolti prioritariamente nei confronti dei soggetti diversi da imprese manifatturiere che svolgano attività in conto terzi per altre imprese in misura non inferiore al 90 per cento.
Sono state introdotte misure di semplificazione nella determinazione del reddito per i soggetti tenuti all'adozione dei principi contabili internazionali (IAS - International Accounting Standard).
La finanziaria 2008 affronta in modo radicale il problema della semplificazione delle regole fiscali per le imprese. Le nuove disposizioni introdotte consentono di ridurre in modo drastico gli oneri per la gestione amministrativa delle imprese, i cosiddetti «costi di adempimento», e consentono una più efficace programmazione della gestione aziendale e degli investimenti in virtù della certezza degli adempimenti e della trasparenza del carico tributario.
Semplicità e chiarezza agevoleranno la comprensibilità del nostro sistema fiscale anche per gli operatori internazionali, con più elevate possibilità di attrarre investimenti.
La semplificazione realizzata con la manovra 2008 coinvolgerà un milione di imprenditori minimi e marginali: sono quelli che hanno un'organizzazione di impresa semplificata senza dipendenti, con un giro di affari inferiore a 30 mila euro lordi l'anno e che non ha fatto investimenti superiori ai 15 mila euro nel triennio. Questi imprenditori potranno scegliere di aderire - se lo ritengono conveniente - ad un regime semplificato, dove potranno beneficiare di una franchigia dall'IVA (e dalla relativa documentazione), di una esenzione dall'Irap e di un solo adempimento per l'Irpef. L'obbligo fiscale sarà assolto in modo semplice con il pagamento di un'imposta sostitutiva sul reddito pari al 20 per cento.
Anche l'Irap è stata semplificata in modo drastico poiché la base imponibile deriverà dai dati di bilancio, rendendo tutto più semplice e trasparente. Non sarà più necessario presentare la dichiarazione annuale Irap nel modello Unico: le imprese indicheranno i valori direttamente alla Regione.
L'intervento di semplificazione ha interessato anche le spese di rappresentanza, per le quali scompariranno le attuali incertezze sulla deducibilità, grazie a un sistema di indicazione puntuale di quelle ammesse tra i costi.
Tra gli obiettivi primari degli interventi di razionalizzazione e semplificazione del sistema fiscale c'è la lotta all'evasione ed all'elusione fiscale che sono perseguite con interventi che favoriscono la compensazione dei crediti d'imposta e dell'IVA, al fine di rafforzare il contrasto ai comportamentiPag. 52illeciti e limitare le possibilità elusive nei gruppi societari nazionali e internazionali.
La finanziaria 2008 ha innovato in modo sostanziale anche la disciplina IVA essenzialmente a fini di razionalizzazione e di contrasto all'evasione ed all'elusione fiscale.
Nello stesso tempo sono stati avviati rilevanti interventi di semplificazione dei procedimenti catastali.
Per quanto riguarda le autonomie territoriali, la drastica riduzione della tassazione sulla «prima casa» si configura come uno degli interventi più incisivi di riduzione della pressione fiscale attuati con la finanziaria 2008.
La Commissione bilancio, con emendamento approvato a larga maggioranza, ha esteso l'applicabilità delle detrazioni ICI per l'abitazione principale al coniuge proprietario, ma non assegnatario della casa coniugale a seguito di provvedimento di separazione legale o divorzio.
L'ICI è il principale cespite tributario dei Comuni; per questo è stato previsto un tempestivo rimborso ai Comuni delle minori entrate derivanti dalle ulteriori detrazioni ICI, mediante trasferimenti compensativi con oneri a carico del bilancio dello Stato.
Per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, in attesa dell'imminente, completa attuazione delle norme in materia ambientale di cui al decreto legislativo n. 152 del 2006, la V Commissione ha stabilito che i Comuni possano, anche per il 2008, continuare ad adottare il regime di prelievo dell'anno precedente.
Un emendamento approvato dalla Commissione, dispone un intervento articolato per favorire il recupero dei centri storici dei comuni con popolazione inferiore a 100.000 abitanti.
Per il restauro ed il ripristino funzionale degli edifici situati nei centri storici di tali comuni, i proprietari potranno stipulare contratti di mutuo ventennale, fino ad un importo di 300.000 euro, con istituti di credito convenzionati con il Ministero dell'economia e delle finanze, con oneri per interessi a totale carico del bilancio dello Stato. Contestualmente, gli enti locali sono stati autorizzati a contrarre mutui con la Cassa depositi e prestiti, con oneri per interessi a carico del bilancio dello Stato, per il recupero e la conservazione degli edifici riconosciuti dall'UNESCO come patrimonio dell'umanità, e per quelli appartenenti al patrimonio culturale vincolato ai sensi della legge n. 1089 del 1o giugno 1939 e del decreto legislativo n. 490 del 29 ottobre 1999.
Al fine di attivare significativi processi di sviluppo locale, la Commissione bilancio ha approvato norme per la realizzazione di un piano unitario di valorizzazione di beni immobili pubblici. Il piano sarà realizzato con l'individuazione di ambiti territoriali di interesse nazionale da parte del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dei beni e delle attività culturali, nel pieno rispetto delle competenze costituzionali delle regioni, d'intesa con gli enti territoriali interessati e in coerenza con gli obiettivi di sostenibilità e di qualità territoriale ed urbana. Nel Piano, oltre agli ambiti territoriali di intervento, saranno determinati criteri, tempi e modalità di attuazione dei programmi in cui si articolerà il Piano di valorizzazione. Saranno gli enti territoriali e locali interessati a definire tutti gli elementi significativi per l'attuazione concreta dei programmi previsti dal Piano.
Per il patto di stabilità interno, per il solo anno 2008, è stato disposto che gli enti locali che nel triennio 2003-2005 abbiano registrato un saldo medio di competenza mista positivo e maggiore del saldo medio di cassa, possano scegliere di conseguire l'obiettivo di miglioramento in termini di competenza mista o, in alternativa, in termini di cassa e di competenza.
La Commissione bilancio ha esteso anche agli anni 2009 e 2010 la possibilità per gli enti locali di utilizzare parte dei proventi delle concessioni edilizie per il finanziamento di spese correnti e di manutenzione ordinaria del verde, delle strade e del patrimonio comunale. Per tali manutenzioni, rispetto al testo approvatoPag. 53dal Senato la quota utilizzabile dei proventi è stata elevata dal 25 al 50 per cento.
Con una modifica alla finanziaria 2007, è stato disposto che l'incremento del 40 per cento del contributo ordinario, attribuito ai comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti nei quali il rapporto tra la popolazione residente ultrasessantacinquenne e la popolazione residente complessiva sia superiore al 30 per cento, sia esteso anche ai piccoli comuni nei quali tale rapporto sia superiore al 25 per cento, secondo gli ultimi dati ISTAT disponibili.
Per contenere i «costi della politica» senza ridurre la rappresentanza e la funzionalità degli enti decentrati e delle amministrazioni periferiche, la Finanziaria 2008 ha introdotto una serie di norme per avviare un processo - necessariamente articolato e complesso - di riorganizzazione amministrativa e di soppressione di enti e di duplicazione di funzioni.
Al fine di razionalizzare e contenere i costi delle Comunità montane, la Commissione bilancio ha previsto una sostanziale riformulazione del testo dell'articolo 25, affidando alle Regioni il compito di provvedere con legge al riordino della disciplina delle comunità montane entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge finanziaria 2008. L'azione di riordino dovrà determinare, in ciascuna Regione, la riduzione della spesa corrente per il finanziamento delle comunità montane per un importo pari ad un terzo della quota loro destinata del Fondo ordinario per il finanziamento degli enti locali. Contestualmente la dotazione del Fondo medesimo viene ridotta di 33,4 milioni di euro per il 2008 e di 66,8 milioni per il 2009. Il risparmio dovrà essere conseguito anche attraverso la riduzione del numero complessivo delle comunità montane, del numero dei componenti gli organi amministrativi e delle indennità loro attribuite. Qualora le Regioni non provvedano a dare attuazione a tali disposizioni, si prevede la soppressione automatica delle comunità montane che non abbiano determinati requisiti altimetrici; è inoltre espressamente escluso che possano partecipare alle comunità montane i comuni capoluogo, quelli costieri e quelli con più di 20.000 abitanti.
Al fine di ridurre la spesa dei consigli circoscrizionali, comunali, provinciali e degli assessori comunali e provinciali, la Commissione bilancio ha approvato una riformulazione del testo dell'articolo 26 della Finanziaria, come rinumerato dal Senato.
La Commissione bilancio ha previsto che le norme relative alla riduzione del numero massimo di assessori comunali e provinciali entrino in vigore dalle prossime elezioni amministrative locali. La restrizione al collocamento in aspettativa non retribuita, per il periodo di espletamento del mandato, non si applicherà ai presidenti dei consigli circoscrizionali dei comuni compresi nelle aree metropolitane. È stata ripristinata la misura dell'indennità di funzione dovuta al presidente e agli assessori delle unioni di comuni, dei consorzi tra enti locali e delle comunità montane. I limiti previsti per l'adesione alle forme associative tra enti locali non si applicheranno nel caso di adesione delle Amministrazioni comunali ai consorzi istituiti o resi obbligatori per legge regionale o statale. Il testo approvato dalla Commissione bilancio ha espressamente disposto norme per le circoscrizioni di decentramento comunale. Sempre al fine di contenere i costi, le funzioni della commissione elettorale comunale sono state trasferite al responsabile dell'ufficio elettorale.
Entro il 30 giugno 2008 il Ministero dell'economia e finanze dovrà quantificare l'ammontare della riduzioni di spesa al 31 dicembre 2008 che potranno essere conseguite mediante la riorganizzazione amministrativa, la soppressione di enti e di duplicazioni di funzioni.
Per premiare gli enti virtuosi che si attiveranno per realizzare i più consistenti risparmi, è stato espressamente disposto il reintegro della dotazione del Fondo ordinario per gli enti locali rispetto al taglio disposto dal Senato e l'eventuale compensazione dei trasferimenti ai soli enti chePag. 54abbiano dato piena attuazione alle previste disposizioni di contenimento dei costi.
La Commissione bilancio ha disposto che entro un anno dall'entrata in vigore della finanziaria 2008, si provveda alla riduzione del numero dei componenti i consigli di amministrazione e degli organi esecutivi dei consorzi di bonifica e di miglioramento fondiario, ovvero alla soppressione dei medesimi consorzi. In questo caso, le funzioni e i compiti di tali consorzi, e le relative risorse, sono attribuiti dalle regioni alle province. In particolare le province subentrano ai consorzi in tutti i rapporti attivi e passivi, e nella potestà, prima attribuita ai consorzi, di imporre contributi alle proprietà consorziate. Il personale ora alle dipendenze dei consorzi passa alle dipendenze delle regioni, delle province e dei comuni. Le Regioni dovranno adottare apposite disposizioni per garantire che le iniziative in materia di difesa del suolo siano attuate in modo coordinato tra gli enti competenti, anche per evitare duplicazioni di opere ed interventi. Per lo sviluppo della montagna e delle isole minori, è stata disposta dalla Commissione l'integrazione dell'apposito Fondo per 10 milioni di euro per il 2008, e di 5 milioni per il 2009 e il 2010; tale integrazione sarà destinata anche alle aree svantaggiate confinanti con le regioni a Statuto speciale al fine di sostenere progetti di sviluppo economico e di integrazione delle aree montane negli assi di comunicazione interregionali.
Per quanto riguarda la sicurezza e le Forze armate, l'aumento e la qualità delle risorse per la sicurezza è stato uno degli impegni principali della Commissione e della maggioranza fin dall'inizio dell'esame di questo disegno di legge. Del resto, rendere il nostro paese e le nostre città più sicure è uno dei punti fondamentali del programma del nostro Governo.
Nell'approvare le norme di questo disegno di legge finanziaria non abbiamo pensato a dare risorse finanziarie a pioggia ma abbiamo tenuto conto delle richieste che arrivano dal «mondo della sicurezza» anche utilizzando i risultati della indagine conoscitiva sullo stato della sicurezza in Italia della I Commissione.
Il nostro impegno si è sviluppato nel reperire e indirizzare risorse finanziarie per il personale chiamato a svolgere le funzioni proprie delle polizie, risorse per le nuove assunzioni e soprattutto risorse per il rinnovo degli strumenti necessari al potenziamento dell'attività della sicurezza.
Nella stessa direzione vanno gli interventi a favore dei Vigili del Fuoco e quindi dell'attività di soccorso pubblico. Queste in sintesi le misure che ricordiamo:
Risorse e misure per il personale. Per il biennio 2006-2007, i fondi per i miglioramenti retributivi del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia ad ordinamento civile e militare sono incrementati di 181 milioni di euro dall'anno 2008 e di 80 milioni di euro dall'anno 200. Per il biennio 2008-2009, i fondi per i miglioramenti retributivi del personale delle Forze armate e dei Corpi di polizia sono incrementati di 78 milioni di euro per l'anno 2008 e di 116 milioni di euro per l'anno 2009. Su questa cifra del biennio contrattuale 2008-2009 il Governo e la maggioranza si impegnano ad intervenire successivamente per un suo incremento. Allo stesso personale, in aggiunta alle predette risorse e a decorrere dall'anno 2008, sono destinati 200 milioni di euro, da utilizzare per la specificità del lavoro delle forze dell'ordine nonché per interventi in materia di buoni pasto e per l'adeguamento delle tariffe orarie del lavoro straordinario. Al Corpo nazionale dei vigili del fuoco sono inoltre destinati, a decorrere dall'anno 2008, 6,5 milioni di euro con la finalità di migliorare la operatività e la funzionalità del soccorso pubblico e ulteriori 10 milioni per il Patto del soccorso tra lo Stato e le organizzazioni sindacali.
Per riconoscere la specificità e la durezza del lavoro delle forze dell'ordine, si è stabilito che nell'anno 2008, le misure di contenimento delle spese per prestazioni di lavoro straordinario (taglio del 10 per cento delle risorse finanziarie assegnatePag. 55per l'anno 2007) non si applicano nei confronti dei Corpi di polizia ad ordinamento civile e militare, alle Forze armate ed al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Infine, con l'obiettivo di riportare alle funzioni proprie istituzionali le forze dell'ordine, l'articolo 38 stabilisce che gli oneri relativi al trattamento economico del personale comandato appartenente alle Forze di polizia e al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco sono posti a carico delle amministrazioni utilizzatrici.
Assunzioni e mobilità esterna. Le cinque Forze di polizia sono autorizzate ad assumere personale entro un limite di spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2008, di 120 milioni di euro a decorrere dall'anno 2009 e di 140 milioni per il 2010 (articolo 146, comma 4). È autorizzata inoltre la spesa di 7 milioni per l'anno 2008, 16 milioni per l'anno 2009 e 26 milioni di euro per l'anno 2010 per la assunzione di personale con la qualifica di vigile del fuoco ed attraverso le procedure di stabilizzazione previste dalla legge finanziaria per l'anno 2007 (articolo 14, comma 2, lettera a). È prevista, infine, la possibilità di trasferimento, anche temporaneo, di marescialli dell'Esercito, della Marina e dell'Aeronautica, in situazioni di esubero in un ruolo speciale ad esaurimento delle Forze di polizia sia ad ordinamento civile che militare.
Risorse strumentali. Per l'anno 2008, è istituito un fondo per le esigenze di funzionamento della sicurezza e del soccorso pubblico. La dotazione sale da 100 a 200 milioni di euro, di cui 40 milioni di euro per le specifiche necessità del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. È esclusa la destinazione per le spese del personale e per il ripianamento dei debiti.
Istituzione del Fondo per la legalità. Con l'articolo 41-bis a decorrere dall'anno 2008 è istituito, presso il Ministero dell'interno, il Fondo per la legalità alimentato dai beni mobili confiscati alla criminalità organizzata e finalizzato a rafforzare la legalità e migliorare le condizioni di vita in territori colpiti da criminalità organizzata di tipo mafioso, a finanziare progetti di potenziamento delle risorse strumentali delle Forze di polizia, al risanamento di quartieri urbani degradati ed alla diffusione della cultura della legalità.
Equiparazione delle vittime del terrorismo, della mafia e del dovere. Con l'articolo 41-ter si stabilisce che dal primo gennaio 2008 «alle vittime della criminalità organizzata ed ai loro familiari superstiti nonché alle vittime del dovere e loro familiari» venga erogato, come succede per le vittime del terrorismo, un assegno vitalizio, non reversibile, di 1.033 euro mensili e che, in caso di decesso delle vittime siano previste per i superstiti che hanno diritto alla pensione di reversibilità due annualità, comprensive della tredicesima mensilità, del trattamento pensionistico. Alle stesse vittime è riconosciuto un aumento figurativo di dieci anni di versamenti contributivi per aumentare l'anzianità pensionistica maturata.
Per quanto riguarda energia, clima e ambiente, con la presente manovra si conferma e si rafforza l'impostazione che già caratterizzava la scorsa legge finanziaria: il clima è un'emergenza, ma anche un'opportunità di sviluppo economico e di qualità della vita dei nostri concittadini. Passiamo da un atteggiamento di apparente impegno per la riduzione dei fattori inquinanti e climalteranti, a un Paese che si assume le proprie responsabilità e avvia politiche di risanamento ambientale e di comportamenti virtuosi, tanto a livello dei singoli che a quello delle amministrazioni e delle imprese.
Molte misure sono e saranno necessarie, ma in questa manovra si rintracciano significativi passi in avanti, basti pensare alle misure previste dall'articolo 27, volte ad assicurare un'organizzazione e gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione integrata dei rifiuti, attraverso la rideterminazione degli ambiti territoriali ottimali per la gestione dei medesimi servizi. O all'articolo 45, che attraverso l'introduzione di una lettera aggiuntiva al comma 1112 dell'articolo 1 della legge n. 296 del 2006, include tra le misure prioritarie da finanziare con il Fondo rotativo per l'erogazione di finanziamentiPag. 56a tasso agevolato per l'attuazione del Protocollo di Kyoto, quelle relative alle pratiche di gestione forestale sostenibile, attuate con interventi volti a ridurre l'impoverimento delle riserve di carbonio nei suoli forestali e nelle foreste.
Sono state previste ulteriori misure per favorire il consumo dei biocarburanti e l'istituzione di un Fondo per il risparmio e l'efficienza energetica, dall'articolo 53-bis recante misure per il contenimento delle emissioni di C02. O, ancora, l'articolo 56-ter recante l'istituzione del Fondo per la Piattaforma italiana per lo sviluppo dell'idrogeno e delle celle a combustibile, i Fondi - previsti dall'articolo 56-quater - per il sostegno dell'agricoltura esente da organismi geneticamente modificati e nel campo delle biotecnologie.
La Commissione ha rafforzato i connotati innovativi della manovra in materia di sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, introducendo importanti misure quali: uno stanziamento di 10 milioni annui per gli anni 2008 e 2009 a favore dell'ICRAM; lo stanziamento (1,5 milioni annui 2008, 2009 e 2010) per il monitoraggio dei rischi sismici; la destinazione di una quota pari al 10 per cento di quanto previsto in materia di difesa del suolo, finalizzata alla incentivazione alla permanenza delle popolazioni delle aree di montagna e di collina; il Fondo per la ristrutturazione delle reti idriche (articolo 80-bis); il Fondo per la potabilizzazione, microfiltrazione e dolcificazione delle acque di rubinetto (articolo 80-ter), alimentato anche con le risorse derivanti da un contributo di 0,5 centesimi per ogni bottiglia di plastica utilizzata nella distribuzione e commercializzazione delle acque minerali; il Fondo «un centesimo per il clima» (articolo 81-sexies) su cui confluiranno, secondo modalità definite con appositi decreti, le risorse derivanti dalla contribuzione volontaria, pari a un centesimo per ogni litro di carburante acquistato alla pompa o per ogni 6 kw/h di energia elettrica consumata.
Per quanto riguarda infrastrutture e mobilità, il rilancio degli investimenti infrastrutturali e il miglioramento degli standard di efficienza e sicurezza nel sistema dei trasporti nazionali e locali, con una particolare attenzione per la mobilità a minor impatto ambientale, caratterizzano questa manovra finanziaria, in coerenza con gli impegni in tema di riduzione delle emissioni inquinanti assunti dal Governo, anche in ambito internazionale con la ratifica del protocollo di Kyoto.
Dopo le note difficoltà finanziarie di ANAS Spa e Ferrovie dello Stato Spa che si è dovuto affrontare con la precedente manovra, ora si prevedono primi significativi investimenti in infrastrutture per rendere più efficiente la mobilità stradale, ferroviaria, marittima ed aerea del nostro Paese.
Complessivamente, nell'ambito della Missione n. 13 - Diritto alla mobilità - , sono stati previsti stanziamenti di oltre 3.600 milioni di euro per la gestione della sicurezza e della mobilità stradale, per lo sviluppo della logistica e della intermodalità, nonché dei sistemi portuali, per lo sviluppo del trasporto e della sicurezza nei settori aereo, ferroviario e marittimo.
Rispetto agli interventi già previsti e ad alcuni stanziamenti aggiuntivi inseriti dalla Commissione per interventi infrastrutturali in alcune realtà, si evidenziano le disposizioni dell'articolo 61 che disciplinano le modalità di determinazione del canone di utilizzo dell'infrastruttura ferroviaria al fine di realizzare le tratte del sistema alta velocità/alta capacità.
Vanno segnalati inoltre i due interventi che hanno un significativo e positivo impatto sulla gestione dei trasporti pubblici e, quindi, sulla condizione di vita di milioni di cittadini che ogni giorno affrontano i propri spostamenti rinunciando al mezzo privato, così contribuendo al decongestionamento delle nostre città e infrastrutture stradali e alla riduzione degli effetti inquinanti.
Mi riferisco in particolare allo stanziamento di 104 milioni di euro per il 2008 per il finanziamento dei servizi pubblici ferroviari di viaggiatori e merci sulla media e lunga percorrenza, nonché all'impegno, previsto dall'articolo 62-bis, di corrispondere, nelle more della stipula di nuoviPag. 57contratti di servizio, le somme previste per l'anno 2008, relative agli obblighi di servizio pubblico assolto dalla società Trenitalia Spa.
L'altro grande capitolo è rappresentato dalla riscrittura dell'articolo 10, in materia di trasporto pubblico locale, che getta le basi economico-finanziarie per l'avvio di un processo di riforma strutturale del sistema di organizzazione e gestione, attraverso l'assegnazione della compartecipazione al gettito dell'accisa sul gasolio per autotrazione.
Si dispone, per le regioni a Statuto ordinario, a decorrere dal 2008, una ulteriore compartecipazione al gettito dell'accisa sul gasolio.
L'ammontare della quota di partecipazione verrà effettuata sulla base dei quantitativi di gasolio erogati nell'anno precedente. A decorrere dal 2011 le somme spettanti alle regioni potranno essere rideterminate sulla base di criteri di commisurazione, da stabilire con decreto ministeriale.
Per assicurare la verifica dell'andamento del settore e del completamento del processo di riforma si istituisce l'Osservatorio nazionale sulle politiche del trasporto pubblico locale.
Si stabilisce che dal 2008 non saranno più effettuati trasferimenti aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato per spese correnti del settore del trasporto pubblico locale (compresi i rinnovi contrattuali degli addetti al comparto). Le regioni a Statuto ordinario riversano le risorse destinate agli enti locali entro 4 mesi dall'acquisizione.
Si prevede che le risorse relative ai servizi ferroviari in concessione a Trenitalia S.p.a. di interesse regionale e locale continuano ad essere corrisposte sino all'anno 2010 compreso. Dal 2011 tali risorse saranno sostitute mediante adeguamento delle misure di compartecipazione di cui al comma 2.
Si istituisce il Fondo per la promozione e il sostegno allo sviluppo del trasporto pubblico locale, con una dotazione di 113 milioni di euro per l'anno 2008, 130 milioni di euro per l'anno 2009 e 110 milioni di euro per l'anno 2010, destinati all'acquisto di veicoli adibiti al trasporto pubblico locale e alla corresponsione di contributi per mutui contratti per lo sviluppo, nelle aree urbane, dei sistemi di trasporto pubblico. La ripartizione delle risorse del Fondo dovrà tenere conto di principi di premialità che incentivino l'efficienza, l'efficacia e la qualità nell'erogazione dei servizi, la mobilità pubblica e la tutela ambientale. Si integra la legge finanziaria 2007, che ha istituito un fondo per l'acquisto di veicoli adibiti al trasporto pubblico locale, e, in particolare, di veicoli ferroviari da destinare ai servizi di competenza regionale, veicoli destinati a servizi su linee metropolitane, tranviarie e filoviarie, autobus a minor impatto ambientale o ad alimentazione non convenzionale.
Dopo molti anni trova finalmente attuazione la disposizione di carattere fiscale che prevede una detrazione dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche, per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2008 per l'acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale ed interregionale, fino a concorrenza del suo ammontare, nella misura del 19 per cento e per un importo non superiore a 250 euro.
Complessivamente si prevede un impegno di spesa corrente pari a 446 milioni di euro per il 2009 e 541 milioni per il 2010, e di spesa in conto capitale di 12 milioni nel 2008, 110 nel 2009 e 110 nel 2010, più 17 milioni nel 2008, a valere sul fondo per l'occupazione.
Particolare attenzione è dedicata alla tutela del cittadino consumatore, con l'introduzione della class action. L'azione collettiva risarcitoria», meglio conosciuta come class action, è uno strumento generale a tutela dei consumatori.
I vantaggi della «azione di gruppo» riparatoria e risarcitoria appaiono di tutta evidenza sia con riferimento al tempi del processo, sia con riferimento alla certezza del diritto, che all'efficacia e alla equità del risultato. Il testo, nel mantenere fermo l'impianto dell'azione collettiva a tutela dei consumatori disciplinata nel testo approvatoPag. 58dal Senato, apporta però alcuni correttivi di carattere tecnico, al fine di attuare un corretto bilanciamento delle esigenze di tutela dei consumatori nel quadro dei principi costituzionali sul diritto di difesa.
Viene allargata la platea dei possibili destinatari: si specifica infatti che sono «legittimate ad agire le associazioni e comitati che sono adeguatamente rappresentativi degli interessi collettivi». Viene inoltre introdotto il meccanismo del cosiddetto opt in che prevede che i consumatori che intendano avvalersi della nuova forma di tutela dovranno comunicare per iscritto a chi propone l'azione la loro adesione all'azione collettiva che potrà essere comunicata anche nel corso del giudizio d'appello fino all'udienza di precisazione delle conclusioni. Inoltre nel giudizio promosso sarà sempre ammesso l'intervento dei singoli consumatori che potranno proporre domande sullo stesso oggetto.
Inoltre, il meccanismo di opt in, senza richiedere l'intervento in giudizio di ciascun consumatore (facoltà, questa, che comunque non viene preclusa, ma espressamente prevista), permette di celebrare un processo con due sole due parti (l'associazione che propone l'azione collettiva e l'impresa convenuta), ma di estendere, poi, gli effetti della sentenza che conclude il processo collettivo nei confronti di coloro che hanno semplicemente aderito all'azione. Alla prima udienza il tribunale determinerà in tal modo un primo «filtro", sull'ammissibilità della domanda, dichiarandola inammissibile se manifestamente infondata, qualora sussista un conflitto di interessi o quando il giudice dovesse non ravvisare l'esistenza di un interesse collettivo. Il giudice può differire la pronuncia sull'ammissibilità quando, sul medesimo oggetto, è in corso una istruttoria davanti ad un'Autorità indipendente e stabilirà i criteri secondo i quali erogare ai singoli l'eventuale risarcimento.
Per quanto riguarda il lavoro, la Commissione bilancio ha approvato alcune importanti modifiche che consentono di realizzare un incisivo intervento di riduzione progressiva della pressione fiscale e di incremento del reddito disponibile dei lavoratori dipendenti.
In particolare, è stato istituito apposito Fondo presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, dove saranno riversate le maggiori entrate permanenti ed assestate dell'anno 2008 che saranno destinate alla riduzione della pressione fiscale dei lavoratori dipendenti.
Tale riduzione sarà realizzata, a decorrere dal periodo d'imposta 2008, attraverso l'incremento della detrazione d'imposta per i redditi da lavoro dipendente. Ulteriori incrementi della detrazione possano essere annualmente stabiliti dalla legge finanziaria.
C'è anche un altro intervento fiscale sul lavoro dipendente di grande importanza, quello sul TFR. In particolare, il prelievo fiscale sui trattamenti di fine rapporto, il cui diritto alla percezione sorga a partire dal 1o aprile 2008, è ridotto in funzione di una spesa complessiva annua di 135 milioni nel 2008 e di 180 milioni di euro a decorrere dal 2009. Sarà poi un decreto del Ministro dell'Economia e delle finanze, da emanarsi entro il 31 marzo 2008, a stabilire i criteri per attuare la riduzione del prelievo.
In materia di lavoro la Commissione ha inserito anche altri rilevanti interventi di natura non fiscale.
Per quanto riguarda i lavoratori socialmente utili, si dispone uno stanziamento a decorrere dal 2008 di 50 milioni di euro annui per la loro stabilizzazione e per le iniziative connesse alle politiche attive per il lavoro in favore delle regioni che rientrano negli obiettivi dei fondi strutturali UE. Si autorizza inoltre il Ministero del lavoro a stipulare per gli anni 2008-2010 apposite convenzioni con i comuni, nel limite di spesa di 40 milioni di euro, ai fini dello svolgimento delle attività socialmente utili (ASU), nonché per l'attuazione di misure volte a garantire una definitiva stabilizzazione occupazionale di tali lavoratori.
L'attenzione è stata rivolta anche al mondo dei parasubordinati, per consentirePag. 59l'inserimento lavorativo dei quali si prevede l'attivazione sperimentale di appositi percorsi di formazione e riqualificazione professionale, nell'ambito dei quali sarà anche possibile erogare ai partecipanti prestazioni sotto forma di voucher.
Il grande tema delle pari opportunità è presente nella finanziaria - oltre che con provvedimenti relativi alla famiglia volti ad incidere positivamente sulla loro vita e a facilitare il loro lavoro - con aiuti all'imprenditoria femminile e con due provvedimenti sull'introduzione del bilancio di genere per le amministrazioni statali, e sull'inserimento nel programma statistico nazionale delle rilevazioni statistiche di genere.
I provvedimenti sul Bilancio di genere e sulle Statistiche di genere hanno la finalità di allocare la spesa pubblica secondo criteri di promozione delle pari opportunità uomo-donna, di realizzare l'integrazione della prospettiva di genere nella programmazione di bilancio e nelle politiche e di monitorare i progressi compiuti in tema di pari opportunità.
Si è stabilito, pertanto, di effettuare una sperimentazione per l'anno 2008 del bilancio di genere per le amministrazioni statali, presso i Ministeri: della Salute, della Pubblica istruzione, del Lavoro e previdenza sociale e dell'Università e della ricerca.
Di ampio respiro è l'intervento in materia di protezione civile, grazie soprattutto alle modifiche apportate dalla Commissione bilancio. E stato aumentato e meglio definito il contributo concesso ai comuni delle regioni Marche e Umbria. Inoltre, si prevede che alla cessazione dello stato d'emergenza, le regioni Umbria e Marche siano autorizzate, per la prosecuzione ed il completamento del programma di interventi, a contrarre mutui a fronte dei quali il Dipartimento della protezione civile viene autorizzato a concorrere con contributi quindicennali di 5 milioni di euro a decorrere dal 2008.
Per quanto riguarda gli altri eventi calamitosi, si autorizzano alcuni stanziamenti: 5 milioni per gli anni 2008 e 2009 a favore delle province di Teramo e di Ascoli Piceno, per gli eventi calamitosi del 2007. Sempre in favore di tali territori è istituito un fondo presso il Ministero dell'ambiente volto al rilancio dell'economia delle zone colpite; 15 milioni per il 2008 in favore di alcuni territori della Regione Veneto colpiti da avversità atmosferiche nel 2007; contributi decennali di 5 milioni a decorrere dal 2008 per il sisma del 1980-81 della Basilicata e Campania.
Sono anche state introdotte disposizioni per la definizione agevolata delle somme dovute a titolo di tributi fiscali e contributi previdenziali, per gli anni dal 2002 al 2006, da parte di enti non commerciali che hanno una sede operativa in regioni Molise, Sicilia e Puglia.
Infine, vorrei sottolineare la previsione di uno stanziamento di ben 100 milioni di euro per l'acquisizione di velivoli antincendi atti a potenziare le azioni di contrasto e spegnimento degli incendi boschivi, stanziamento tanto più importante alla luce degli eventi occorsi nella scorsa estate sul nostro territorio.
Di grande rilievo e incisività sono gli interventi in favore delle famiglie.
Anzitutto, per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico, viene riconosciuta una ulteriore detrazione pari a 1.200 euro annue. Un successivo decreto del Ministro dell'economia e delle finanze detterà disposizioni per la fruizione di tale beneficio anche nell'ipotesi di incapienza.
È stato incrementato lo stanziamento per il finanziamento del piano straordinario dei servizi socio-educativi per la realizzazione di strutture per la prima infanzia. Inoltre, per le specifiche esigenze del Ministero della difesa, connesse all'organizzazione e al funzionamento degli asili nido, viene istituito un fondo con una dotazione di 3 milioni di euro per ciascun anno del triennio.
Sono state introdotte misure a favore dei consumatori in materia di prodotti energetici, che prevedono la sterilizzazione delle maggiori entrate IVA conseguenti all'aumento del prezzo del petrolio.Pag. 60
Si prevedono, inoltre, misure a favore dei consumatori, istituendo presso il Ministero dello sviluppo economico il Garante per la sorveglianza dei prezzi, con il compito di sovrintendere alla tenuta e all'elaborazione delle informazioni provenienti da diverse fonti e di riferire al Ministro sulle dinamiche e su eventuali anomalie dei prezzi.
Tra le principali modifiche introdotte dalla Commissione ci sono quelle riguardanti i mutui e, più in generale, gli immobili. Viene istituito presso il Ministero dell'economia un fondo di solidarietà, con una dotazione di 10 milioni di euro, per i mutui per l'acquisto della prima casa. A quanti abbiano stipulato un mutuo di questo tipo e non siano più in grado di versare le relative rate, è concesso di sospendere il pagamento per non più di due volte e per un periodo massimo complessivo di diciotto mesi. In tal caso, la durata del contratto di mutuo è prorogata di un periodo di durata uguale. Il fondo interverrà per far fronte ai costi delle procedure bancarie e degli onorari notarili necessari.
Sono anche state introdotte misure per favorire lo sviluppo e la competitività del mercato finanziario, facilitare la circolazione dei mutui ipotecari. Si rafforza il dispositivo previsto dal decreto-legge 7 del 2007, escludendo per il cliente penali e oneri di qualsiasi natura in caso di surrogazione, la quale comporta il trasferimento del mutuo, alle condizioni stipulate tra il cliente e la banca subentrante. Pertanto non potranno essere imposte al cliente spese o commissioni per la concessione del nuovo mutuo, né per l'istruttoria e gli accertamenti catastali. Inoltre, il creditore originario e il debitore potranno pattuire la variazione delle condizioni del contratto di mutuo, senza spese. La ricontrattazione del mutuo non comporta oneri aggiuntivi e non implica il venire meno dei benefici fiscali per l'acquisto della prima casa.
Infine, la Commissione ha esteso l'applicabilità delle detrazioni ICI per l'abitazione principale al coniuge proprietario ma non assegnatario della casa coniugale a seguito di provvedimento di separazione legale o divorzio.
Tenendo conto delle misure già contenute in materia di sgravi e agevolazioni per affittuari e proprietari di case, ma anche del piano straordinario per l'edilizia residenziale pubblica previsto nel decreto-legge 159 collegato alla finanziaria, possiamo dire di essere di fronte a un intervento di un'ampiezza come non si vedeva da moltissimi anni.