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Si riprende lo svolgimento dell'informativa urgente.
(Ripresa degli interventi)
PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare il deputato Capotosti. Ne ha facoltà.
GINO CAPOTOSTI. Signor Presidente, onorevoli componenti del Governo, onorevoli colleghi, signor Ministro dell'economia, vorrei iniziare il mio intervento - visto che ragioniamo di agenzie addirittura,Pag. 147 in questo sabato sera, tale è l'ardore di approfondimento - dando lettura di una nota del professor Filippo Satta, legale del generale Speciale, il quale afferma: «Nessuno contesta il diritto del Governo a sostituire il comandante generale della Guardia di finanza». Si tratta di una dichiarazione del legale del generale Speciale. Credo, quindi, che questa sia la definizione fondamentale per ribadire questa sera che l'Italia è una Repubblica democratica non fondata sul TAR del Lazio, e che il garantismo ovvero la fiducia nella magistratura non è un elemento a corrente alternata.
Questa sera il thema decidendum è il seguente: modalità e tecnica del procedimento amministrativo ovvero del provvedimento amministrativo. In buona sostanza, stiamo ragionando di una serie di atti che si susseguono più o meno regolarmente, sui quali non abbiamo la possibilità neanche tecnica di pronunciarci evidentemente perché la sentenza non è ancora in nostro possesso per le questioni temporali che ho esposto prima.
Allora, colleghi, mi pare indiscusso e indiscutibile che il rapporto fiduciario è presupposto - come diceva giustamente il collega Tenaglia - alla divisione dei poteri: sta quindi ai poteri, presupposto il rapporto fiduciario, esercitare il potere di gestione. Diversamente, non saprei di cosa stiamo ragionando.
Quello che spiace, almeno a me, chiarita la reale portata del thema decidendum e la reale consistenza della vicenda di cui stiamo discutendo, è che non abbiamo perso occasione per lanciarci in una sorta di macelleria sociale e in una serie di appelli e rincorse ai titoli dei giornali: «hai sbagliato qui!», «hai sbagliato lì!».
Ritengo che, vista l'oggettiva consistenza dei fatti, ciò non sia di nessuna utilità a nessuno. Si tratta, dunque, semplicemente di uno sterile esercizio, forse extra-regolamentare, per allungare un poco i tempi della seduta? Davvero non saprei dirlo.
Pertanto, fermo restando che non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo cedere alla tentazione di correre dietro ai titoli dei giornali, poiché la nostra funzione e il nostro compito sono quelli di dare un serio esempio di ponderazione, approfondimento, serietà, e possibilmente di ricerca della verità oggettiva, chiariti i fatti di cui stiamo discutendo, prendiamo atto che, nel susseguirsi di atti amministrativi, vi è stato forse un problema legato alla burocrazia o magari a qualche funzionario: lo sapremo però solo poi, dal momento che stasera non possiamo saperlo.
Prendiamo atto, dunque, che il Governo tornerà a riferire in Aula nel momento in cui avrà una documentazione approfondita su questa componente; lo ringraziamo per la regolarità dell'azione politica e speriamo che sedute come questa, con questo rincorrere i titoli dei giornali, non abbiano più a tenersi, almeno in questi giorni natalizi (Applausi dei deputati del gruppo Popolari-Udeur).
PRESIDENTE. Constato l'assenza del deputato Barani, che aveva chiesto di parlare: s'intende che vi abbia rinunziato.
Ha chiesto di parlare il deputato La Malfa. Ne ha facoltà.
GIORGIO LA MALFA. Signor Presidente, svolgo tre brevissime considerazioni. In primo luogo, mi rivolgo a lei, signor Presidente: quando il Governo, richiesto dal Parlamento (e da lei per conto del Parlamento) di rendere un'informativa, non è nelle condizioni di farlo, deve comunicare che non è nelle condizioni di farlo e presentarsi quando lo è. Infatti, se non è nelle condizioni di farlo, questo è un elemento di giudizio politico sul Governo. Il Governo non può affermare che non è nelle condizioni di rendere l'informativa, ma che almeno è presente. Questa è la prima osservazione. La pregherei dunque, signor Presidente - non so se ciò sia tecnicamente possibile - di sospendere lo svolgimento dell'informativa e di convocare il Governo quando esso, con suo comodo, avrà studiato gli elementi.
In secondo luogo, quando il Governo riceve una bocciatura dalla magistratura, se ritiene di aver adottato un buon provvedimento,Pag. 148 non ha dubbi o esitazioni a ricorrere alla magistratura superiore. Se, dunque, il Governo avesse avuto le carte in regola, mi sarei aspettato che esso dichiarasse di aver già provveduto a depositare ricorso presso il Consiglio di Stato. Se non lo avete fatto, è perché siete divisi e sapete di aver commesso uno o più errori e di non avere, quindi, le carte in regola per un ricorso: perché chi ha la coscienza a posto, fa ricorso. Voi dite, invece, che dovete pensarci. Certamente dovete pensarci: e sapete perché? Perché, onorevoli colleghi, avete fatto una cosa gravissima.
I colleghi della maggioranza - e giungo così alla terza osservazione - utilizzano infatti con leggerezza (mi si consenta di dirlo) il termine fiducia: il capo della Guardia di finanza, signor Ministro, non si sceglie in base ad un rapporto di fiducia con l'Esecutivo! Non siamo nel regime di Pinochet: il capo della Guardia di finanza, il capo dei Carabinieri, il capo dell'Esercito, si scelgono perché, al termine di un'onorata carriera, sono nelle condizioni di svolgere il loro mestiere. Non debbono essere i vostri servitori: è questo il problema che voi dovete affrontare! Non esiste alcun rapporto di fiducia, dunque, e nell'affermare il contrario, onorevoli colleghi, fate fare un passo indietro molto grave alle istituzioni del nostro Paese [Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Repubblicani, Liberali, Riformatori, Forza Italia, UDC (Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro) e Lega Nord Padania)!
PRESIDENTE. Prima di concludere lo svolgimento dell'informativa urgente, ho titolo solo per rispondere alla prima parte della sollecitazione del deputato La Malfa, che pone un problema che - credo - è indubbiamente reale. Tuttavia, vorrei fargli notare che l'informativa, dal punto di vista formale, avviene quando il titolare della medesima la svolge: poi, la valutazione è di merito.
Aggiungo tuttavia, per fare un passo avanti, che qualche volta bisognerebbe che insieme si determinassero le condizioni affinché essa fosse pregnante anche dal punto di vista dei contenuti, ma allora bisognerebbe anche ragionare sui tempi della medesima.
È così esaurito lo svolgimento dell'informativa urgente del Governo.