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Si riprende la discussione.
ANTONIO SATTA (Pop-Udeur). Dichiara il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che consentirà un riordino dei Ministeri funzionale alla realizzazione del programmaPag. IVdi Governo, giudicando demagogiche e strumentali le critiche avanzate dall'opposizione.
ANGELO BONELLI (Verdi). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, esprimendo particolare apprezzamento per la modificazione della denominazione del Dicastero competente in materia ambientale, emblematica della significativa attenzione che il Governo intende prestare alle problematiche connesse alla salvaguardia del mare.
GIAN FRANCO SCHIETROMA (RosanelPugno). Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione, esprimendo apprezzamento per la nuova struttura del Ministero per gli affari europei e per la particolare attenzione mostrata dall'Esecutivo ai problemi della pubblica istruzione, chiaramente evidente nella denominazione del relativo Ministero. Auspica altresì che il ricorso alla questione di fiducia sia limitato per il futuro ai casi strettamente necessari.
MAURIZIO FUGATTI (LNP). Nel dichiarare il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, la cui attuazione determinerà uno smisurato incremento delle cariche ministeriali, esprime sconforto e disagio per il sostanziale svilimento del ruolo e delle prerogative della Camera dei deputati, costretta a ratificare decisioni assunte dall'altro ramo del Parlamento.
FELICE BELISARIO (IdV). Nel dichiarare il voto favorevole del suo gruppo, sottolinea, in particolare, che il contenimento della spesa pubblica non dipende dal numero degli incarichi ministeriali.
ANTONIO MEREU (UDC). Nel ritenere sconcertante ed ingiustificato il ricorso allo strumento della decretazione d'urgenza per riordinare in modo così dirompente la struttura di Governo, paventa che il provvedimento d'urgenza si ponga in contrasto, tra l'altro, con l'articolo 81 della Costituzione, giudicando infatti inattuabile il previsto vincolo dell'invarianza di spesa; dichiara, pertanto, il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame.
FRANCO RUSSO (RC-SE). Dichiara con convinzione il voto favorevole del suo gruppo sul disegno di legge di conversione in esame, che propone una riorganizzazione della struttura dell'Esecutivo strumentale alla realizzazione del programma dell'Unione. Rileva altresì che la cosiddetta legislazione complessa, che ha accresciuto a dismisura il potere legislativo sostanziale degli esecutivi europei, nazionali e regionali ha provocato una grave lesione delle prerogative parlamentari.
ITALO BOCCHINO (AN). Rilevato che il provvedimento d'urgenza in esame, che giudica lacunoso, si è reso necessario esclusivamente per soddisfare le esigenze dei partiti che sostengono il Governo, esprime preoccupazione per il fatto che la situazione di stallo esistente al Senato sembra indurre l'Esecutivo ad evitare il confronto parlamentare alla Camera; richiama inoltre le critiche che esponenti dell'attuale maggioranza rivolsero ad analogo provvedimento approvato nella scorsa legislatura.
ANTONIO LEONE (FI). Stigmatizzato il previsto aumento del numero dei Ministeri, in aperto contrasto con la volontà di ridurre la spesa pubblica più volte enunciata da esponenti della maggioranza, dichiara il voto contrario del suo gruppo sul disegno di legge di conversione di un provvedimento d'urgenza che disattende ampiamente i criteri fissati dalla cosiddetta legge Bassanini e non presenta i requisiti previsti dall'articolo 77 della Costituzione.
ROBERTO ZACCARIA (Ulivo). Ricordato che la dottrina costituzionale riconosce al Governo, prima di ottenere la fiducia dal Parlamento, la facoltà di emanare provvedimenti d'urgenza che incidano sul suo assetto organizzativo e che siano funzionaliPag. Valla realizzazione del programma, osserva che il ricorso alla questione di fiducia si è reso necessario per superare l'ostruzionismo dell'opposizione.
RICCARDO PEDRIZZI (AN). Esprime preoccupazione per lo sconsiderato ricorso del Governo alla decretazione d'urgenza ed allo strumento fiduciario fin dall'inizio della legislatura.
PRESIDENTE. Sospende la seduta fino alle 19.
La seduta, sospesa alle 18,15, è ripresa alle 19.