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Sulla risoluzione per la moratoria universale della pena di morte approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite (ore 11,17).
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BENEDETTO DELLA VEDOVA. Signor Presidente, intervengo per richiamare anche in quest'Aula il voto di ieri dell'Assemblea generale delle Nazione Unite, la quale ha approvato la moratoria sulla pena di morte.
Voglio ricordare che l'Italia è stata in tutti questi anni la protagonista indiscussa di questa iniziativa, a partire dal 1994. Il Governo Berlusconi, infatti, portò ad un primo voto su una risoluzione per la moratoria della pena di morte, in cui la proposta venne di misura respinta.
Ricordo, altresì, il voto unanime con cui, più recentemente, quest'Aula ha sostenuto l'iniziativa del Governo, sfociata ieri, con l'approvazione della moratoria, in un risultato positivo. Va ricordato l'impegno delle organizzazioni non governative che si sono battute per tale obiettivo in Italia (in particolare, Nessuno tocchi Caino), del Partito radicale transnazionale e di Amnesty International.
Si tratta, certo, solo di un invito: la strada verso l'abolizione della pena di morte, richiamata nella risoluzione, è ancora lunga. Tra i Paesi mantenitori vi sono Paesi (come gli Stati Uniti) in cui la pena di morte rappresenta un elemento discutibile - per molti di noi deprecabile - di un processo equo e di un sistema giudiziario improntato alle massime garanzie; vi sono altri Paesi, poi (come la Cina, la Siria e l'Iran), in cui il ricorso alla pena di morte è arbitrario. Il passo, però, è stato compiuto: si tratta di un passo importante e, per molti aspetti, storico.
In conclusione, signor Presidente, approfitto del mio intervento per darle atto delle parole da lei pronunciate a difesa del Parlamento e delle sue iniziative, dopo le proteste dell'ambasciatore cinese per la visita del Dalai Lama alla Camera. Ritengo che si sia trattato di un fatto di grande importanza e molto positivo per il Parlamento italiano. Le parole a difesa del Parlamento sono state pronunciate da lei, ma - mi consenta di sottolinearlo - non sono invece provenute in quelle stesse ore dal Governo, né tanto meno dal Ministro D'Alema (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia).
PRESIDENTE. Il momento ci consente di comprendere le modalità di una sollecitazione come quella avanzata, alla quale l'Aula ha prestato ascolto. Non ho il compito di esprimere apprezzamenti rispetto ai protagonisti di tale vicenda. Credo che l'intera Camera dei deputati possa considerare il voto delle Nazioni Unite sulla moratoria per la pena di morte un fatto di grande civiltà (Applausi). Ritengo che non sia una manifestazione arbitraria di patriottismo di un'istituzione riconoscere a tutti i gruppi parlamentari e a questa Assemblea di aver dato il loro contributo per poter pervenire a un risultato così importante.